L’ex Gurkha dell’esercito britannico è rientrato nella capitale nepalese con il suo team
Ieri 29 ottobre 2019, Nirmal Purja e tre membri del suo team – Mingma Gyabu (David) Sherpa, Galjen Sherpa e Gesman Tamang – hanno raggiunto la vetta dello Shisha Pangma (8027 m), in Tibet, completando un’incredibile impresa: la scalata di tutte le 14 vette di oltre 8.000 metri in meno di 7 mesi, precisamente in sei mesi e sei giorni.
Il team è già rientrato nella capitale nepalese di Kathmandu.
“Uniti conquistiamo! – ha scritto Purja sui suoi canali social questa mattina – Ecco l’A-team (il team di arrampicata): Mingma David Sherpa, Gesman Tamang, Galjen Sherpa, Lakpa Dendi Sherpa e Halung Dorchi Sherpa.”
“Il viaggio del “14/7″ (Project Possible 14/7), ci ha messi alla prova fino in fondo a molti livelli. Insieme abbiamo affrontato così tanto, scalando non solo come un team ma come fratelli con un unico obiettivo per rendere l’impossibile possibile spingendo i limiti umani al livello successivo. Ora, il legame di FRATELLANZA che ci unisce è ancora più forte!”
Purja (36 anni) e Mingma David Sherpa (30 anni) ora rientrano nella lista di alpinisti che hanno completato tutti i 14 Ottomila, Purja, il più veloce, e Mingma, il più giovane.
Tuttavia, non è corretto confrontare l’impresa di Purja con quella di altri scalatori. Kim Chang Ho (Corea del Sud) e Jerzy Kukuzcka (Polonia) impiegarono più di sette anni per completare i 14 Ottomila, ma loro non erano in corsa per realizzare alcun record di velocità. Inoltre, le salite di Kukuzcka, hanno incluso tre prime invernali senza l’utilizzo di O2 supplementare, se non sull’Everest. Le risorse, la tecnologia, le attrezzature e la logistica che aveva a disposizione il polacco non possono essere paragonate a quelle di Purja, che comunque non ha mai fatto confronti con nessuno. La sua è stata una sfida strettamente personale.