Il 2 luglio è partita l’ottava edizione della Red Bull X-Alps: 1.000 chilometri da coprire a piedi o con il parapendio, da Salisburgo a Montecarlo, in quella che a tutti gli effetti si presenta come l’adventure race più estrema e spettacolare al mondo.
Grazie a Salewa, partner ufficiale della manifestazione, abbiamo avuto modo di conoscere da vicino gli atleti e l’atmosfera di questo evento più unico che raro.
La prima curiosità da soddisfare quando si entra in contatto con la Red Bull X-Alps è sempre la stessa: cosa significa coprire più di mille chilometri solo a piedi o con il parapendio? Sveglia ogni giorno alle 5 del mattino, zaino in spalla contenente il prezioso alleato in forma di vela con la quale coprire (si spera) la gran parte della distanza e pronti per salire a piedi alla ricerca delle condizioni migliori per il decollo. I 31 atleti partecipanti, infatti, hanno il solo obbligo di transitare da 6 turnpoint prima di fare vela verso Montecarlo dove il primo ad arrivare sarà incoronato trionfatore dell’ottava edizione.
Preceduta da un prologo che metteva in palio tre ulteriori Ledlenser Night Pass (dopo torneremo su questo aspetto), il 2 luglio la gara è partita da Salisburgo in direzione Geisberg (1.288 m) che rappresenta il primo turnpoint nonché il luogo ideale dal quale spiccare il volo. Vero, a patto che il meteo sia clemente; quest’anno, infatti, per la prima volta in otto edizioni la pioggia ha impedito agli atleti di spiccare il volo, obbligandoli a proseguire a piedi per tutta la giornata in direzione Slovenia, nella speranza di poter volare dal giorno dopo in seguito al miglioramento delle condizioni meteorologiche.
Ogni giorno, quindi, gli atleti possono muoversi a piedi o con il parapendio dalle 5 del mattino alle 22:30 quando viene imposto lo stop ed inizia il riposo. Una sola volta in tutta la gara (o due per i tre vincitori del prologo), gli atleti possono giocarsi il loro Night Pass che consente di poter proseguire (a piedi) tutta la notte e avvantaggiarsi sugli avversari fermati dalla sosta notturna. Al seguito degli atleti ci sono generalmente una o due auto che possono fornire assistenza e scrutare in anticipo le condizioni meteo, per quanto il loro supporto debba limitarsi ai viveri, all’assistenza medica (anche attraverso massaggi) e poco altro.
Sabato 1 luglio, nella spettacolare cornice dell’HANGAR-7 di Red Bull, abbiamo preso parte alla conferenza stampa di presentazione della gara e degli atleti Salewa come il pluri-vincitore e leggenda della X-Alps Christian Maurer e l’atleta di casa per noi italiani, il meranese Aaron Durogati, due volte campione mondiale di parapendio. Abbiamo dialogato con loro sulle strategie con le quali affrontare la gara, dove la tattica ha un peso specifico determinante. Non è un caso se Durogati ha affermato in una recente intervista: “Rispetto al passato sono più preparato. Non tanto fisicamente: la preparazione atletica c’era già. In passato però mi è capitato di trovarmi a volare senza sapere dove fossi. Questa volta ho studiato il percorso nel minimo dettaglio. Negli ultimi giorni sono arrivato a passare anche dieci ore al computer, memorizzando le valli, i passaggi. Sì, ho un ottimo rapporto con la paura. È essenziale, aiuta a restare concentrati e mantiene tutti i senti in allerta, non deve mancare mai“.
Molto interessante l’incontro con Helmut Eichholzer che ha partecipato a tre edizione della X-Alps e ha soddisfatto molte delle nostre curiosità sulla gara. Dall’importanza delle strategie alle caratteristiche degli atleti, Eichholzer ha chiarito come il segreto del successo stia soprattutto nelle capacità di leggere le condizioni del meteo in maniera efficace e programmare i tratti a piedi in funzione di un percorso precedentemente ipotizzato e, preferibilmente, già testato. Non è un caso se gli atleti con alle spalle diverse edizioni della gara riescono generalmente a sfruttare meglio i mutamenti climatici e recuperare grandi distanze in poco tempo, spesso a discapito dei “rookies” che rischiano di rimanere ostaggio di azzardi o rotte sbagliate, con la scure della mannaia che, ogni giorno, taglia l’atleta che risulta ultimo nella classifica provvisoria.
In un contesto così ricco di avventura, emozioni e atleti di valore assoluto, Salewa è partner ufficiale della manifestazione e, oltre a vestire gli atleti e lo staff, ha lanciato una linea di prodotti dedicati: la Red Bull X-Alps Collection (qui la pagina dedicata sul sito di Salewa). All’interno di questa linea, da noi provata in un fast hiking da Salisburgo al Geisberg il giorno precedente la partenza della gara, spiccano sicuramente lo zaino Ultra Train 18, uno zaino leggero e minimalista, disegnato per lo speed hiking e per spostarsi velocemente in montagna, e le Multi Track, una scarpa bassa da uomo, leggera, traspirante e con suola MICHELIN® ideale per speed hiking, mountain training o altri sport di montagna ad alti ottani. Splendide, infine, le magliette ufficiali in cotone dedicate agli appassionati della gara.
Mentre andiamo online, la gara sta proseguendo verso il quinto turnpoint sul Monte Baldo, in Trentino, prima di fare rotta verso il Cervino e infine Montecarlo. Al comando, attualmente, risulta il veterano Christian Maurer, seguito a distanza dal francese Petiot. Aaron Durogati, purtroppo, si è dovuto ritirare a causa di un infortunio al menisco ma siamo certi che il campione meranese ci riproverà e sarà in grado di riscattarsi alla prima occasione. Ad ogni modo, per scoprire chi sarà il vincitore e seguire online la gara, potete utilizzare il Live Tracking ufficiale e seguire in ogni momento gli atleti grazie al loro GPS. Sui canali social della manifestazione (qui la pagina Facebook), trovate invece video, foto e contenuti multimediali come video a 360° o per la VR in grado di farvi vivere le emozioni che, grazie a Salewa e a Red Bull, abbiamo avuto il piacere di provare a Salisburgo.
Andrea Bonetti – MountainBlog.it