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1 Ottobre 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical

Rischio valanghe elevato sugli 8000 dopo le forti nevicate

Una forte tempesta di neve durata almeno quattro giorni ha depositato da uno a due metri di neve fresca sull’Himalaya

La massiccia quantità di neve caduta sugli Ottomila nei giorni scorsi potrebbe aver danneggiato i campi più alti e seppellito le corde fisse, ma soprattutto ha aumentato  il rischio di valanghe, sia sul versante nepalese che su quello tibetano.

Nepal: aggiornamenti da Manaslu, Dhaulagiri e Cho Oyu (versante Sud)

Manaslu, settembre 2024. Fonte Flor Cuenca instagram

La maggior parte dei team impegnati sul Manaslu ha raggiunto il vertice la scorsa settimana, ma alcuni alpinisti sono ancora in attesa della loro occasione. Molti non utilizzano ossigeno supplementare, quindi hanno bisogno di più tempo per acclimatarsi.

E’ il caso di Flor Cuenca, alla guida di un team femminile composto da alpiniste peruviane, che procede senza l’ausilio di O2 supplementare. Ieri, dal Campo Base, Cuenca segnalava condizioni perfette sulla montagna. Tuttavia la squadra è in attesa che la neve si  stabilizzi prima di avventurarsi sui pendii.

Nel frattempo, la squadra russa guidata da Alexander Dusheyko, impegnata sul Dhaulagiri, non segnala valanghe sulla cascata di ghiaccio che porta al Campo 1.  Prima di rientrare al Campo Base per il maltempo, avevano riferito di attendere le condizioni giuste per una spinta alla vetta. Il team ha già sistemato le corde fisse e  allestito tre campi d’alta quota a 6.100 m, 6.700 m e 7.238 metri.

Sul versante sud del Cho Oyu, il russo Andrey Vasiliev sta tornando al Campo Base Avanzato per riparare i danni causati dalla neve.

Lui e i suoi compagni erano scesi nel villaggio di Gokyo per evitare la tempesta. “I quattro giorni di maltempo sono conclusi. Ieri prima giornata di sole, le previsioni confermano che i monsoni sono finiti. Oggi [30 settembre] si sale”, ha postato Vasiliev. “La nostra tenda al Campo Base Avanzato probabilmente è rotta, quindi dedicheremo un giorno in più per ripararla e asciugare le nostre cose. Più avanti cercheremo di salire più in alto. La nostra via non è a rischio valanghe, ma con una tale quantità di neve staremo il più attenti possibile.

Tibet: Cho Oyu (versante Nord), Shisha Pangma

Cho Oyu, versante Nord (Tibet): Campo Base Avanzsato (5700m), settembre 2024. Fonte Ulises Corvalan FB

Sul versante nord del Cho Oyu il maltempo ha depositato sulla montagna due metri di neve fresca.

“Oggi [30 settembre], sono 15 giorni che siamo arrivati al  Campo Base Avanzato (5.700 mt);  abbiamo fatto una rotazione fino al Campo 1 a 6.400 mt dove abbiamo trascorso una notte e la mattina successiva pensavamo di arrivare a 7.000 mt ma il tempo è peggiorato  – scrive la guida argentina Ulises Corvalan – La tempesta è durata 8 giorni e ha depositato quasi 2 metri di neve al Campo Base Avanzato. A causa di tali condizioni, non è stato ancora possibile fissare le corde fino in cima e supponiamo che anche le corde tra il Campo 1 e Campo 2 debbano essere sostituite. Speriamo che il tempo ci accompagni e che si possa completare il lavoro prima possibile.”

Shisha Pangma, 1 ottobre 2024. Fonte Nirmal Puria FB

Sullo Shisha Pangma, la neve spazzata dal vento ha lasciato le sezioni superiori soggette ad un alto rischio valanghe.

Shehroze Kashif  si trova al Campo Base Avanzato, dopo aver aperto a fatica la via in neve fresca . “Il tempo è brutto e bisogna attendere qualche giorno”, ha postato il pakistano. Anche Uta Ibrahimi (Kosovo), ieri era a 5.600 metri ca. di quota. “Le condizioni sono pessime, la neve è alta”, informava attraverso il sul suo inReach.

L’alpinista americana Tracee Lee Metcalfe, in corsa per completare i 14 Ottomila, ha raggiunto il Campo Base Avanzato (5.600 m circa) con il team di Imagine Nepal, guidato da Mingma G Sherpa.

Nirmal Purja, così come Mingma G, è in Tibet per completare con lo Shisha Pangma i 14×8000 senza O2 supplementare.  Il nepalese, ex gurkha dell’esercito britannico, ha appena pubblicato una foto dal Campo Base oltre ad un post  per raccogliere fondi e sostenere i territori del Nepal colpiti dalle alluvioni dei giorni scorsi.

Mario Vielmo tenta per la terza volta lo Shisha Pangma,  l’ultimo dei 14 Ottomila che manca alla sua collezione

Quest’anno vorrebbe completare la corsa agli Ottomila senza l’ausilio di ossigeno supplementare anche la guida alpina Mario Vielmo. L’alpinista vicentino  ha raggiunto il Campo Base Avanzato (5.600 m),  dopo tre giorni di intense nevicate.

Da oggi il tempo è migliorato e si prospetta una lunga settimana di bel tempo ma con temperature in calo da -15 a -30 gradi – informava il suo staff  il 29 settembre – La montagna ha bisogno di assestarsi dopo i metri di neve caduta. Con prudenza, Mario ancora non si muove ai campi alti, ma prevede da domani di allenarsi nei pendii vicini al campo base, più sicuri”.

Ricordiamo che l’associazione alpina cinese ha imposto agli alpinisti   il divieto di scalare in solitaria e l’obbligo di utilizzare l’ossigeno supplementare dai 7 mila metri in su, sulle montagne in territorio tibetano. Vedremo, nei prossimi giorni,  se i cinesi chiuderanno un occhio o meno.

Di seguito, il video girato da Vielmo al suo arrivo in territorio tibetano:

 

Oggi Mario raggiunge il campo base avanzato dello Shisha Pangma, dove sono previsti tre giorni di neve.
Questo è il video che ha girato prima di partire per tutti voi:

Pubblicato da Mario Vielmo su Mercoledì 25 settembre 2024