Il presidente del Trento Film Festival, Roberto De Martin, ha espresso a nome della rassegna il dolore per la scomparsa in Nepal del forte alpinista svizzero
E’ di ieri la notizia della tragica scomparsa di Ueli Steck, il 40enne alpinista svizzero noto per le sue imprese di speed climbing e detentore di numerosi record si velocità. Steck stava preparando l’attraversata di due ottomila, l’Everest e il Lhotse.
Dal Trento Film Festival, il presidente della rassegna di cinema e montagna, Roberto De Martin, ha espresso, ieri, il dolore per la tragica scomparsa:
«È con tristezza che questa mattina abbiamo appreso della morte di Ueli Steck in Nepal, mentre si stava preparando a una nuova impresa. Un incidente avvenuto, stante la prima ricostruzione, durante una salita veloce di acclimatamento dell’alpinista che lo ha portato via per sempre, lasciando un vuoto nel mondo della montagna e di tutti noi».
Ha commentato ancora De Martin: «Il festival è il momento della celebrazione delle alte quote e dei suoi protagonisti, ma è anche il luogo della riflessione e del ricordo, dove ognuno di noi s’interroga sul significato della vita e dei limiti fino ai quali può spingersi e dove però si può sempre incontrare l’imponderabile, così come è avvenuto a Ueli Steck. Temi questi di cui il festival, così come il CAI, socio fondatore della manifestazione, si occupa da tempo, discutendo sulla montagna da vivere e da far vivere”.
Aggiornamenti sulla tragedia
Secondo quanto ha fatto sapere la famiglia di Steck, le esatte circostanze della sua morte non sono ancora chiare. “La famiglia è profondamente addolorata e chiede che i media si astengano dallo speculare sulla sua morte, per rispetto e considerazione di Ueli”, questo quanto si legge in un comunicato pubblicato ieri nella pagina facebook dell’alpinista. E conclude: “La stampa sarà informata quando ci saranno notizie attendibili sulla causa della sua morte.”
Simonetta Quirtano