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7 Settembre 2021

Corsa in Montagna · Running · Italia · Puglia

Salento. ‘Trofeo Ciolo’, tappa della Coppa del Mondo di Corsa in Montagna

Trofeo Ciolo. Fonte: facebook

Il gotha internazionale della corsa in montagna  in uno dei luoghi più suggestivi della costa pugliese

Parlare di Salento di certo non evoca panorami montuosi e vallate a perdita d’occhio ma qui, a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca, nel Comune di Gagliano del Capo, si trova una delle falesie più belle e meno conosciute del mondo, quella del Ciolo, che il prossimo 26 settembre ospiterà una delle tre tappe della World Cup di corsa in montagna.

Da quest’anno, infatti, lo storico Trofeo Ciolo entra nel circuito delle competizioni internazionali grazie all’intuizione di Luca Scarcia, presidente dell’ASD Atletica Capo di Leuca: da atleta, per primo ha colto le grandi potenzialità di questo luogo che custodisce affacci sulle acque blu del mare mediterraneo ma anche ripide salite da scalare con alternati e durissimi saliscendi tra le rocce.

In questo angolo di Salento, scorcio dall’ineguagliabile bellezza, il mare e le rocce saranno i protagonisti della tappa di Corsa in Montagna WMRA World Cup, seconda località italiana ad ospitare la Coppa del Mondo 2021 dopo Nasego nel bresciano e terza tappa italiana prima di decretare i vincitori nella gran finale con il Vertical Chiavenna Lagunc il 12 ottobre prossimi.

Il tracciato

Gagliano del Capo. Fonte: Trofeo Ciolo

Il percorso della WMRA World Cup prende il via dal ponte del Ciolo, fiordo incantato dalle acque cristalline, per poi risalire il canyon inerpicandosi sulla falesia tra la fauna e flora tipiche del territorio, all’interno dell’area protetta del Parco Naturale Regionale Otranto Santa – Maria di Leuca Bosco di Tricase.

La corsa continua fino ad arrivare al centro storico del paese di Gagliano del Capo, ad appena 144 mt sopra il livello del mare, che nel circuito raggiunge un dislivello complessivo di 870 mt (+496 mt e –374mt), fondamentale per lo standard della WMRA World Cup. Nel cuore del borgo,  gli atleti correranno tra le stradine strette e lastricate delle caratteristiche “chianche”.

Delle mura di cinta medievali di cui Gagliano del Capo era circondato, purtroppo oggi non è rimasta traccia, ma sulle rovine dell’antico castello medioevale ritroviamo Palazzo Ciardo, in cui ebbe i natali l’illustre artista Vincenzo Ciardo, e nei giorni in cui il cielo è limpido il panorama dal centro storico si spinge fino alle coste della Grecia e dell’Albania. Lungo la discesa ripida dal borgo verso il fiordo, ci si imbatte in terrazzi nella piccola e caratteristica Cappella della Madonna di Leuca, per poi ritrovarsi di nuovo sul sentiero sterrato che riporta all’insenatura rocciosa del Canale del Ciolo a tuffare lo sguardo verso l’Adriatico.

L’evento è soprattutto l’occasione per scoprire, in uno dei mesi migliori, le straordinarie ricchezze storiche e naturalistiche della località del Ciolo, nel comune di Gagliano del Capo, che ha già ospitato con successo una Youth Cup, un Mondiale Master, ed un Italiano Master. La località prende il nome dalla Grotta del Ciolo, lunga 100 mt con una inaspettata sorgente di acqua dolce all’interno e alla quale si può accedere solo dal mare, in cui le gazze ladre (le “ciole”, in dialetto salentino) vengono a nidificare e trovano rifugio insieme ad altre specie protette come le tartarughe marine e le foche monache.

L’intero territorio del comune di Gagliano del Capo offre un’esperienza completa per chi ama un turismo attivo alla scoperta della natura e per gli amanti del trekking. Dal Ciolo si diramano due stupendi percorsi: il primo è il campo di gara definito per la World Cup, chiamato “sentiero dell’Aspro” dagli abitanti del luogo, il secondo è il “sentiero delle Cipolliane”, un angolo nascosto ancora tutto da scoprire accessibile a tutti di circa 2,5 Km, che porta fino alla marina di Novaglie e lungo il quale è possibile prendere le deviazioni che conducono alle 3 diverse Grotte Cipolliane. Un tempo attraversato da commercianti e pescatori per trasportare sale e merci dal mare ai mercati dell’entroterra, il percorso viene conosciuto anche con l’appellativo di “sentiero dei tratturi”, termine con cui si è soliti indicare i vecchi mercanti che operavano in Salento alcuni secoli fa.

Il Ciolo conferma ancora una volta il connubio vincente del Mountain Running Classic con lo spettacolo del mare del Salento, dove le asperità di una dura competizione arricchiscono il patrimonio dell’offerta turistica locale di valore, legando indissolubilmente lo sport di livello internazionale ai territori, alla loro cultura e alla loro ripresa economica.