Cari amici,
prosegue la mia avventura in Valpelline. Sono ancora quassù e vi resterò ancora per un poco.
Il libro procede: scrivo un capitolo al giorno. Ho iniziato 9 giorni fa e con quello di oggi ho quindi composto 9 capitoli.
Domani arriverò a un terzo delle pagine, giusto la prima stesura. Alla fine mi arresterò intorno ai 550.000 caratteri spazi inclusi… un bel tomazzo. Non ci vuole solo un mese per fare un volume del genere, il primo thriller d’avventura di una trilogia, servono decadi.
Così è stato: ho aspettato di avere un lessico, una sintassi e un’eloquenza sufficienti al mio scopo, dopo milioni di facciate e 33 libri… Non sono bastate le correzioni delle ristampe, le migliaia di articoli e le centinaia di conferenze: ciò che mi mancava, era la vita vissuta.
Ci sono volumi che sono esercizio di stile: non dicono un cavolo, ma quanto non lo dicono bene… Esistono libri che invece vanno al cuore, ma lo fanno in maniere misteriose e nessuno ci capisce alcunché. Esistono pagine che sono un po’ il riflesso della società, in cui i congiuntivi sono volutamente sbagliati, per dirne una fra tante. Il commento? Bah… Ed esistono libri nel cassetto che se stavano lì c’era anche un motivo: andava benissimo!
E poi ci sarà questa nuova opera che magari ricadrà in una tra queste categorie o magari no. Non so se piacerà o meno, ma di certo le righe usciranno esattamente come avrei voluto: poi vedremo se quello che io amo, piace anche agli altri.
Per ora sto intrecciando linee temporali diverse ambientate in epoche differenti, aree oltre frontiera ai limiti del mondo e colpi di scena, uno dopo l’altro, tra spiritualità, azione e tensione. Vedremo che cosa voi ne penserete!