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31 Marzo 2021

Climbing · Vertical · Europa

Sébastien Berthe ripete ‘Tarragó’ (240 m, 8b+) in giornata

Sébastien Berthe su ‘Tarragó’ (240 m, 8b+) a Montserrat. Foto: Julia Cassou.Fonte: instagram

Lo scalatore belga, il cui obiettivo principale è la prima ripetizione di “Arco Iris” (200 m, 8c+), ripete in un giorno la via attrezzata da David Tarragó e salita dai fratelli Pou e da Edu Marín

Sébastien Berthe è in Catalogna (Spagna) dall’inizio di febbraio. Fino ad ora, Oliana e Coll de Nargó avevano attirato tutta la sua attenzione. In queste zone  ha salito flash “Mind Control” (8c)  qualche giorno fa, e lì ha il suo nuovo progetto sportivo, il salto al 9b con “Fight or Flight”.

Tuttavia, la specialità del climber belga sono le vie lunghe e le big wall. Si è fatto conoscere completando la settima salita in libera della storia di “The Nose” nell’autunno 2019 e, l’estate scorsa, con Nico Favresse ha realizzato un tour delle Alpi, durante il quale ha scalato classiche alpine difficili come Silbergeier, Headless Children, Des Kaisers Neue Kleider, End of silence e Odyssee, in meno di tre settimane, raggiungendo le varie mete in bicicletta e scalando ogni via  in giornata.

La lunga via a Montserrat

Berthe è arrivato a Montserrat seguendo le orme di Edu Marín che recentemente ha liberato “Arco Iris” (200 m, 8c+) nel Pàtan de la Paret de Diables.

Prima di mettersi al lavoro su questa via, ha deciso di scalare un’altra linea notevole in giornata: Tarragó (240m, 8b+):

“Un’altra grande e lunga giornata di lotta su multipitch, terminata con una lampada frontale! Tarragó è una spettacolare linea composta da cinque lunghezze dure e taglienti valutate 6b, 8b, 8a, 8b+, 8a. La via è stata attrezzata all’inizio degli anni 2000 da David Tarragó, liberata dai Pou nel 2013 e poi salita recentemente da Edu Marín. Grazie ragazzi per aver creato una salita come questa!”

“Quando si cerca di mettere insieme una multipitch così difficile in giornata può essere estenuante. E così è successo anche questa volta: cadute pazzesche, prese rotte …”, continua Berthe.

“Nonostante alcuni tiri, secondo me abbastanza morbidi, ho dovuto lottare molto duramente per concatenare il tiro chiave, che è lungo e tecnico. L’ho tentato diverse volte e pensavo di non riuscirci questa volta, dal punto di vista energetico…Ma ho trovato la mia via lungo la catena combattendo la stanchezza. Non vedo l’ora di tornare per la sorella maggiore [Arco Iris]…”

Fonte e approfondimento