Dopo l’anticipazione di Seven Summit Treks sui propri canali social, anche l’alpinista catalano conferma la sua partecipazione al prossimo tentativo invernale sull’unico ottomila ancora inviolato nella stagione più fredda
“Voglio informarvi che il prossimo inverno, salvo motivi importanti legati alla situazione che stiamo vivendo a causa della pandemia globale, andrò sul K2 per provare a scalare questa montagna”, scrive Sergi Mingote in un lungo post pubblicato poche sulla sua pagina facebook.
“Come sapete, il 2020 è un anno molto difficile per tutti e quelli di noi che amano la montagna non fanno eccezione. In questo senso, mi ha fatto male dover interrompere il mio progetto 14 x 1000 nell’ambito del quale volevo scalare le 14 vette di oltre 8000 m, senza ossigeno supplementare, in circa 1000 giorni – continua Mingote – Dopo una partenza fantastica in cui sono riuscito a salire 7 ottomila: Broad Peak, K2, Manaslu, Lhotse, Nanga Parbat, Gasherbrum II e Dhaulagiri, tra il 16 luglio 2018 e il 3 ottobre 2019, ho dovuto rimandare prima il mio sogno, a causa della chiusura delle frontiere a livello internazionale.”
Mingote inizialmente pensava di tornare in Nepal nella stagione invernale per tentare di scalare due vette di 8000 metri, ma la situazione derivata dal COVID-19 gli ha impedito di realizzare il progetto.
“Il prolungarsi di questa grave crisi sanitaria e la consapevolezza, attraverso i frequenti e affettuosi contatti che mantengo con i tanti amici che ho in Nepal e Pakistan dopo tanti anni, mi hanno reso consapevole della difficile situazione che stavano attraversando prima del blocco totale e assoluto del lavoro delle aziende dedite al turismo di montagna – spiega l’alpinista catalano – Questo mi ha portato a rilanciare un progetto di collaborazione, attraverso la Fondazione ONAT, per cercare di aiutare al meglio delle mie capacità, portando in alcuni dei villaggi delle montagne del Pakistan beni di prima necessità a settembre, indumenti e calzature invernali, soprattutto per i bambini, per aiutarli a trascorrere l’inverno in condizioni migliori. Siamo riusciti a raccogliere più di 250 kg di materiale, ma le complicazioni burocratiche hanno vanificato questo tentativo.”
Tuttavia, non lo abbiamo dimenticato. Insieme al mio compagno di spedizione e amico Carlos Garranzo, abbiamo continuato a lavorare per cercare di portare tutto questo materiale in Pakistan prima dell’inverno. Stavamo finalizzando le procedure e definendo le date, come effettuare la spedizione, come trasportare il tutto a destinazione … visto che tutte le spese sono sostenute da noi, quando ho ricevuto l’invito da parte di Dawa Sherpa a partecipare al suo progetto, come co-leader della spedizione invernale al K2.”
“Non nascondo che ricevere la sua proposta è una grande tentazione per qualsiasi alpinista, qualcosa che sogni sempre. Essere in Karakorum in inverno e la possibilità di provare a fare quella che forse è l’ultima grande sfida invernale sugli ottomila era qualcosa che ho sempre avuto in testa. Ma c’erano tanti fattori da tenere in considerazione: finanziario, familiare, solidale (non volevamo rinunciare al progetto di aiuti che avevamo in corso e abbinarlo al K2 è stato molto complicato) – continua Mingote – Dopo aver valutato tutti questi fattori e aver potuto conoscere a fondo il progetto, ho preso una decisione. È un progetto molto serio e ben pianificato e, a meno che i confini internazionali non vengano nuovamente chiusi, il prossimo inverno andrò in Pakistan sia per realizzare il progetto di solidarietà sia per cercare di scalare il K2.”
“Come in precedenti occasioni, lo tenterò nello stile più “pulito” possibile e senza utilizzare ossigeno supplementare”, precisa lo scalatore.
Non voglio concludere questa dichiarazione senza ringraziare tutte le persone e gli enti, che hanno contribuito al progetto di solidarietà donando vestiti e calzature per aiutare la popolazione baltì del Pakistan. È un onore che Seven Summit Treks abbia pensato a me per co-condurre con Dawa Sherpa questo progetto invernale nel K2 – conclude Mingote – Mi auguro che questa collaborazione sia fruttuosa e dia i risultati che tutti speriamo: tornare tutti in salute, in amicizia e raggiungere la quota più alta possibile. Presto i dettagli del progetto “.