La donna, a 150 metri di profondità, ha una gamba rotta
In corso le operazioni per il recupero di una speleologa, infortunatasi ieri pomeriggio in una grotta, la “Bueno Fonteno”, a 150 metri di profondità in provincia di Bergamo. La donna non può muoversi in maniera autonoma a causa della frattura ad una gamba.
A dare l’allarme sono stati i colleghi della donna – di 31 anni – che si trovavano con lei.
Dovrà essere trasferita all’esterno della grotta dai soccorritori: un’operazione che si preannuncia molto lunga e complessa.
L’allarme era scattato ieri pomeriggio dopo che uno dei colleghi della donna era uscito dalla grotta, dove i cellulari non hanno campo, e ha raggiunto l’abitato di Fonteno per chiedere aiuto. Il tratto interessato, fa sapere il Soccorso Alpino, “presenta una morfologia complessa e ancora in esplorazione”.
Attivata, da ieri sera, la IX Delegazione speleologica del CNSAS Lombardo per le operazioni di soccorso; intevenute a supporto le delegazioni speleologiche di Veneto e Trentino; in arrivo anche tecnici da Piemonte ed Emilia Romagna.
Aggiornamento del 4 luglio:
E’ stata portata fuori dalla grotta dagli operatori del Soccorso Alpino la speleologa di 31 anni che domenica pomeriggio si era infortunata a 150 metri di profondità in una grotta a Fonteno, in provincia di Bergamo.
Ottavia Piana, in buone condizioni fisiche generali anche se ferita a una gamba, è stata subito trasportata in ospedale in elicottero.
La speleologa è socia del gruppo Speleo Cai di Lovere, e istruttrice durante le esplorazioni in grotta sottoterra. Era già entrata diverse volte – come confermano i suoi reportage presenti online – nell’Abisso Bueno Fonteno dove domenica pomeriggio è rimasta bloccata a causa di un infortunio ad una gamba. (ANSA).