Mi sono fermato dopo tre giorni.
Mi sono fermato quando ero a poco meno di un terzo del mio percorso.
Mi sono fermato a San Martino di Castrozza per “colpa” un colpo di sole, che aveva porta la mia temperatura corporea sopra i 39°C.
In quei tre giorni ero andato davvero bene, in linea con quello che erano le mie aspettative. Ero riuscito a percorrere ben 145 chilometri in bicicletta, altri 100 a piedi, coprendo un dislivello di 9.327 metri. Non ero però riuscito a completare il Farfalla Ultratrail, il mio progetto che prevedeva il concatenamento di tutte le più importanti vette del Trentino di corsa ed in bici.
Una sfida che era nata per gioco, scherzando con amici, e che nei mesi successivi si era trasformata in un progetto vero e proprio, supportato da diverse aziende che ne erano diventate sponsor ufficiali. Mi ero allenato, duramente. Macinando asfalto e sentieri, mangiando sano e tenendomi pronto per il momento giusto.
A metà giugno 2016 quel momento era arrivato, grazie ad una finestra di alta pressione, che mi aveva regalato giorni di bel tempo, sebbene con temperature al di sopra dei trenta gradi per la durata di tutti quei tre giorni. E così, poco a poco, il mio corpo mi aveva “abbandonato” non per via di uno sforzo ma per via di un evento (il caldo) che non avevo considerato. Insegnandomi che spesso, nonostante tutti i dettagli e le attenzioni che puoi calcolare in un progetto, salta sempre fuori un qualcosa con cui non avevi fatto i conti.
Ieri è uscito sul mio canale youtube il video che racconta, comunque, quei tre giorni.
Un “integrale” che racconta abbastanza accuratamente ciò che ho vissuto.
Una storia che è cominciata a Riva del Garda e che si è terminata a San Martino di Castrozza.
Una storia senza lieto fine ma che tenevo particolarmente a raccontare.
Un film che descrive un’avventura che non mi sono ancora rassegnato ad abbandonare e che, visto che sicuramente le montagne non scappano, ritenterò il prima possibile!
Trovate il video qui: https://youtu.be/2vRZY8Lsgm8 e qui:
Attila Dalla Palma
