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30 Gennaio 2023

Ambiente e Territorio · Resto del Mondo

Sull’Everest vivono due gatti rari!

Il gatto di Pallas ©Jullie Larsen Maher©WCS. Fonte Wildlife Conservation Society facebook

La presenza del felino documentata per la prima volta da un team di scienziati

I cosiddetti gatti di Pallas, conosciuti anche con il nome di manul, erano sempre riusciti in qualche modo a non essere avvistati o identificati durante le numerose spedizioni alpinistiche che si sono svolte negli ultimi anni. Secondo un team di  ricercatori, nella zona più alta del versante himalayano, si trovano due felini che hanno scelto il versante meridionale del tetto del mondo come loro habitat naturale. Una scoperta preziosissima per gli studiosi e gli ambientalisti di tutto il pianeta, curiosa e divertente per tutti gli altri.

Il gatto di Pallas sembra, almeno a prima vista, un normale felino domestico, ma con alcune differenze significative. Le zampe sono molto corte e la pelliccia molto più folta e morbida di quella di un quattro zampe domestico. In realtà, però, sono più piccoli di taglia e anche più leggeri di quanto possa sembrare. Una pelliccia così voluminosa è necessaria per isolarli da un freddo che può raggiungere i -36 gradi con punte di -60 nella stagione invernale. Grazie ai loro artigli resistenti e alla grande forza delle loro zampe possono scalare anche pareti rocciose e crepacci aspri e ripidi come quelli dell’Everest. Nonostante l’aspetto, rimangono animali selvatici e, quindi, decisamente aggressivi.

La spedizione scientifica sull’Everest è stata guidata dalla Wildlife Conservation Society

Questa scoperta rivoluzionaria è il risultato della spedizione scientifica condotta sull’Everest  nel 2019 del National Geographic e Rolex Perpetual Planet sull’Everest.

Dal 7 aprile al 2 maggio 2019, la dott.ssa Tracie Seimon del Programma di Salute Zoologica della Wildlife Conservation Society, con sede allo Zoo del Bronx, ha guidato il team di scienziati biologi della Perpetual Planet Everest Expedition, che ha raccolto campioni ambientali in due località distanti 6 km l’una dall’altra, a 5.110 e 5.190 m di altitudine sul livello del mare, lungo il Parco Nazionale Sagarmatha, sul versante meridionale dell’Everest.

“È fenomenale scoprire una prova di questa rara e straordinaria specie in cima al mondo”, ha dichiarato il dottor Seimon. “La spedizione di quasi quattro settimane è stata estremamente gratificante non solo per il nostro team, ma anche per l’intera comunità scientifica. La scoperta del gatto di Pallas sull’Everest illumina la ricca biodiversità di questo remoto ecosistema alpino ed estende il range di conoscenze di questa specie al Nepal orientale”.

L’analisi del DNA dei campioni di escrementi raccolti in entrambi i siti ha confermato che due gatti di Pallas abitano il Monte Everest. Questi risultati aggiungono una nuova specie all’elenco dei mammiferi conosciuti nel Parco nazionale di Sagarmatha, un sito molto visitato e protetto dal Patrimonio mondiale dell’umanità.

“Si tratta di una scoperta unica non solo in termini scientifici ma anche di conservazione, poiché questa popolazione di gatto di Pallas è legalmente protetta dalla CITES (la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione)”, ha dichiarato l’esploratore del National Geographic e coautore dell’articolo, il dottor Anton Seimon. “Speriamo che la conferma di questa nuova specie carismatica aumenti la consapevolezza e l’educazione sulla diversità delle specie in questo iconico sito del Patrimonio mondiale dell’umanità”.