Il team Mingote-Mohr-Fiamoncini, senza ossigeno verso il Lhotse.
Sul versante tibetano dell’Everest, impegnati Cory Richard e Esteban “Topo” Mena
Ieri, piena attività al campo base dell’Everest (8.848 m). Il vento è calato e centinaia di scalatori hanno iniziato a prepararsi per salire la montagna al seguito degli sherpa, guidati da Kami Rita Sherpa. L’alpinista, per 22 volte in cima all’Everest, ieri è partito per attrezzare le ultime sezioni verso la vetta. Ha in programma di lanciare il suo 23° attacco al “tetto del mondo”, mercoledì 15 maggio.
Kami Rita ha scalato anche l’Annapurna IV nel 1996, il Cho Oyu (8.188m) per 8 volte dal 2001 al 2011, il Lho Tse (8.516 m) nel 2011, il K2 (8.611 m) nel 2014 e il Manaslu (8.163) nel 2017.
Binod Adhikari, un celebre regista, e Tashi Sherpa, produrranno un documentario sulla scalata e la vita di Kami Rita Sherpa. Gli operatori lo stanno seguendo da un mese. “Il titolo di questo film-documentario sarà “Step 23″, visto che Kami salirà l’Everest per la ventitreesima volta.” (Fonte: THN Report).
Mentre le squadre si preparano, un gruppo di alpinisti si sta dirigendo, senza ossigeno, verso la cima del Lhotse. Lo spagnolo Sergi Mingote, il cileno Juan Pablo Mohr e il brasiliano Moesses Fiamoncini, sono partiti nei giorni scorsi per il Campo 2. Secondo un aggiornamento pubblicato su The Himalayan News poche ore fa, il team dovrebbe già trovarsi al C3 del Lhotse e starebbe pianificando la salita a Campo 4. E’ possibile che tentino la cima domani, 14 maggio.
L’obiettivo di Sergi e Juan Pablo è quello di scalare il Lhotse e l’Everest, senza tornare al campo base. È troppo presto, tuttavia, per dire se sarà possibile. “Prima andiamo al Lhotse, poi vedremo per Everest”, riporta Mingote. “Ho visto troppo spesso alcuni alpinisti mancare di rispettano alle grandi montagne e alla fine pagare con la morte.”
Non ci sono notizie di altri alpinisti senza ossigeno sul versante Sud dell’Everest.
Invece, sul versante tibetano, Cory Richard e Esteban “Topo” Mena hanno iniziato il loro ultimo acclimatamento per la via normale. Tempo permettendo, sperano di toccare gli 8.000 metri e poi prepararsi all’attacco di una nuova via. Ricordiamo che Richards e Mena vogliono tentare di aprire una nuova via sulla parete Nord dell’Everest. I due hanno individuato un canalone che sale direttamente dal Campo Base Avanzato sul versante sinistro della parete Nord.