Le due spedizioni stanno affrontando le due montagne nepalesi in stile alpino
I giapponesi Takahiro Kaneko, Saki Terada e Takahiro Ishikawa, impegnati sullo Sharpu VI (6.076 m), due giorni fa hanno lanciato la loro spinta al vertice ma si sono ritirati a 5.670 metri, a causa di una sezione rocciosa coperta di neve fresca instabile. Lo riferisce Himalaya Camp.
Tutti membri del team sono rientrati in sicurezza al campo base (4.600 m). Prevedono di lanciare un secondo tentativo il 31 ottobre, anche se l’attività pianificata potrebbe subire modifiche in base alle previsioni meteorologiche.
La spedizione ha ricevuto dal governo nepalese anche il permesso di scalata per il Sat Peak (6.174 m), loro secondo obiettivo.
Un altro team giapponese di 6 membri, guidato dall’alpinista e guida IFMGA Kazuaki Amano, sta tentando la prima salita dell’Anidesh Chuli (6.960 m), nella regione del Kangchenjunga. Due le possibili vie di salita: lo Sperone Ovest, con discesa lungo la Cresta Ovest o sulla stessa via, o la via diretta, attraverso la parete Nord e la cresta NO.
La squadra, arrivata al Campo Base (4.750 m) il 30 settembre, si è acclimatata fino a 5.800 metri circa di quota per poi rientrare al Campo Base il 10 ottobre. Da allora non hanno più fornito aggiornamenti.
La spedizione, che si concluderà i primi giorni di novembre, è organizzata dal Meiji University Alpine Club, in occasione del suo centesimo anniversario.
L’ Anidesh Chuli conta due tentativi precedenti: uno nel 2013, da parte di una squadra neozelandese (parete NE/cresta NE) e uno nel 2018, da un team dell’Università Aoyama Gakuin (parete Nord), entrambi conclusi senza successo.