A 60 anni dalla sua fondazione, una delle fonti di documentazione più attendibili dell’himalayismo nepalese, cambia politica. Troppi gli alpinisti e gli operatori da intervistare individualmente
Gli alpinisti delle spedizioni commerciali d’ora in poi non dovranno più “dimostrare” i loro vertici attraverso un’intervista rilasciata all’Himalayan Database.
Per 60 anni, l’associazione no-profit ha registrato quasi tutte le vette del Nepal, ma d’ora in poi non intervisterà più individualmente i membri dei team e i leader delle spedizioni che scaleranno le vie normali. Si concentrerà invece “su nuove e interessanti vie sugli ottomila e su altre vette commerciali, nonché su nuove montagne, tecnicamente impegnative, scalate in stile alpino, nell’Himalaya nepalese”. Lo rende noto l’Himalayan Database, in un comunicato stampa divulgato nei giorni scorsi.
Dal comunicato dell’Himalayan Database:
“I tempi sono cambiati da quando il Monte Everest fu scalato per la prima volta 70 anni fa. All’epoca, il Ministero del Turismo rilasciava un solo permesso per l’Everest; nel 2023, questo numero ha raggiunto le 474 unità. Per questo motivo, il team dell’Himalayan Database non è più in grado di intervistare individualmente tutti coloro che tentano le vie commerciali sugli Ottomila e su alcune altre cime scalate di frequente.
La prima pietra dell’Himalayan Database fu posta esattamente 10 anni dopo la scalata dell’Everest da parte di Tenzing Norgay Sherpa e Edmund Hillary, ovvero nel 1963, quando la prima spedizione americana sull’Everest guidata da Norman Dyhrenfurth arrivò in Nepal. La giornalista americana Elizabeth Hawley raccontò la spedizione per diversi media statunitensi e rimase talmente affascinata dalla scalata e dalle persone che continuò a intervistare le spedizioni. Oggi l’Himalayan Database comprende 471 vertici di spedizioni in Nepal e il nostro team di sette persone non si risparmia per registrare le scalate storiche.
Tuttavia, con il numero sempre più crescente di persone che tentano le vie normali commerciali sulle otto vette di 8.000 metri del Nepal, non è più possibile per il team intervistare ogni singolo scalatore o capo spedizione. Per questo motivo, abbiamo deciso – esattamente 60 anni dopo l’incontro della signorina Elizabeth Hawley con la sua prima squadra – di concentrarci su nuove e interessanti vie sugli 8.000 e su altre cime commerciali, nonché su nuove montagne tecniche, scalate in stile alpino, nell’Himalaya nepalese. Il Ministero della Cultura, del Turismo e dell’Aviazione Civile del Nepal continuerà a fornirci i dati degli alpinisti che tenteranno le montagne commerciali, che inseriremo nell’Himalayan Database. Saremo comunque lieti di incontrare tutti coloro che ci contatteranno per raccontarci la loro spedizione. Accoglieremo con piacere anche eventuali suggerimenti e correzioni ai nostri dati, perché la verità merita di essere raccontata, proprio come sottolineò Miss Elizabeth Hawley nel corso della sua carriera.”