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16 Settembre 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Tibet. Shisha Pangma e Cho Oyu aperti agli stranieri in autunno

Shisha Pangma, settembre 2023, Tibet (Cina). Fonte Wikimedia/Foto:Hiroki Ogawa

Nuove regole impongono niente scalate in solitaria e obbligo di ossigeno supplementare oltre i 7000 metri di quota

Quest’autunno lo Shisha Pangma (8.027 m), unico ottomila interamente in territorio cinese,  sarà aperto alle spedizioni straniere, tuttavia, gli alpinisti dovranno rispettare le nuove regole stabilite dalla China-Tibet Mountaineering Association per gli 8000 tibetani: niente scalate in solitaria e obbligo di ossigeno supplementare oltre i 7000 metri.

L’italiano Mario Vielmo, che da oltre un decennio scala i giganti himalayani senza l’ausilio di O2 supplementare, con lo Shisha Pangma completerebbe in questo stile i 14 Ottomila ma le nuove norme stabilite dal CTMA potrebbero far saltare i suoi piani. “Sinceramente non so cosa farò riguardo all’uso di O2”, ha dichiarato Vielmo a ExWeb. “Verificherò e, se non ci saranno alternative, mi atterrò alle regole  e dovrò utilizzare l’O2 supplementare”.

In questo contesto, sorprende che Nirmal Purja abbia annunciato sui social di voler scalare la montagna senza ossigeno supplementare:

“Presto tornerò allo Shisha Pangma – scrive Nirmal sul suo instagram –  Questa montagna è stata il luogo di tanta gioia e dolore nella mia vita. Spero di realizzare un sogno a lungo accarezzato: raggiungere la cima di tutte le 14 vette senza ossigeno supplementare in tempi record.”
Puria ha già conquistato lo Shisha Pangma nel 2019, completando con questa cima i 14 Ottomila. All’epoca la montagna era chiusa agli stranieri, ma l’ex gurkha britannico ottenne un permesso speciale dalle autorità cinesi e chiuse con successo il suo “Project Possibile”.

Ad annunciare la partenza per lo Shisha Pangma, anche il 18enne Nima Rinji Sherpa che ambisce al record di più giovane in vetta ai 14 Ottomila e il pakistano Shehroze Kashif, che si appresta  ad affrontare il suo quattordicesimo e ultimo vertice di 8000 metri.

Cho Oyu: almeno cinque squadre impegnate sul versante tibetano, dove vigono le stesse norme dello Shisha Pangma

Cho Oyu, Tibet. Fonte SST

 

Niente scalate in solitaria e obbligo di ossigeno supplementare oltre i 7000 metri anche sul versante tibetano del Cho Oyu (8.201 m), dove sarà impegnata una squadra di Furtenbach Adventures, composta da otto scalatori occidentali e 10 guide Sherpa. Molti di loro sono già acclimatati, avendo seguito un allenamento ipossico a casa o avendo già scalato lo Yala Peak a Langtang.

Anche l’agenzia neozelandese Adventure Consultants segue una squadra che si sta acclimatando a Langtang e dovrebbe raggiungere il campo base in giornata. L’operatore  Climbalaya gestisce invece un piccolo gruppo di clienti provenienti da Cina e India diretti verso la montagna. Nel team c’è Dawa Yangzum Sherpa, la scalatrice nepalese che punta a completare i 14×8.000.
In  Tibet ci sono anche due clienti di Alpenglow Expeditions (USA),  guidati da Carla Perez e Esteban Topo Mena.

Secondo ExWeb, sarà un team della CTMA (China/Tibet Mountaineering Association), a fissare le corde lungo la via. Lo staff di supporto della spedizione monterà e fornirà i tre campi ad alta quota sulla via normale, nel versante nord-occidentale della montagna.