Il volo è durato tre minuti
Tim Howell, alpinista e BASE jumper, ha concluso il 2022 con il primo lancio in tuta alare dalla montagna più alta del Sud America.
Nel mese di dicembre, Tim è arrivato in Argentina con un piccolo gruppo per tentare la vetta dell’Aconcagua (6.962 m). A poche centinaia di metri dal vertice, il maltempo lo ha costretto a tornare indietro, insieme ad un paio di amici.
Il 29 dicembre, dopo essere rientrato al Campo 2, a circa 6.000 metri di quota, Howell ha deciso di indossare la tuta alare e di lanciarsi nel vuoto. Sebbene il veterano del wingsuiting abbia effettuato BASE jumping in tutto il mondo, il salto dall’Aconcagua ha rappresentato qualcosa di speciale:
“È stato davvero una grande impresa per me. Perché nessuno lo aveva mai fatto prima – ha dichiarato il britannico in un’intervista – Questo è il mio miglior risultato nel campo del wingsuiting”.
Negli ultimo 10 anni, Howell ha completato circa 1.000 BASE jump. Ha effettuato lanci con la tuta alare da tutte e sei le pareti Nord delle Alpi, da diverse pareti del Grand Canyon e dall’ Half Dome in Yosemite, oltre che da montagne in Scozia, nella valle del Wadi Rum in Giordania e in Groenlandia.
Il volo dall’Aconcagua è durato solo tre minuti.
La pianificazione del lancio
Non c’è dubbio che il BASE jumping è uno sport pericoloso, tuttavia Howell ritiene che i progressi della tecnologia e la preparazione degli atleti ai salti abbiano migliorato le prestazioni negli ultimi anni.
Per il lancio dall’Aconcagua, Howell ha pianificato tutto nel dettaglio. La preparazione al salto inizia con l’acclimatazione, affinchè la partenza sia effettuata con una bassa frequenza cardiaca, ha spiegato Howell. L’atleta ha trascorso otto giorni nel parco nazionale dell’Aconcagua prima di lanciarsi dalla montagna con una tuta alare e un paracadute.
La pianificazione comprende complessi calcoli sulla planata, la mappatura del terreno, la verifica degli atterraggi e della direzione del vento. Per alcuni di questi calcoli è necessaria la trigonometria, e Howell ha usato un telemetro laser per aiutarsi con i rilevamenti.”Ho un quaderno pieno di numeri e calcoli”, ha detto Howell. “Non credo di aver mai avuto bisogno di fare questo per le scalate”.
Da diversi anni ormai, Howell utilizza le sue abilità di scalatore per lanciarsi da nuove montagne in tutto il mondo.
“Ho sempre ribadito che non si tratta di un salto… Per me non è un’acrobazia. È un processo logico e ponderato”.
Prossimo progetto: un lancio dal Laila Peak
Qual è il prossimo obiettivo di questo scalatore all’avanguardia nel wingsuiting? L’Himalaya, naturalmente. Sebbene non abbia mai visitato la catena montuosa più alta del mondo, Howell vi si recherà quest’estate, nella speranza di effettuare un BASE jump per più persone (chiamato multi-way) dal Laila Peak (6.096 m).
“Nessuno ha mai fatto una cosa del genere prima d’ora”, ha affermato Howell.
Visualizza questo post su Instagram