Toshiyuki Yamada, in cima all’Ama Dablam, 22 ottobre 2022. Fonte instagram

Il giapponese ha scalato la via normale della cresta sud-ovest in 5 ore e 42 minuti. Complessivamente, ha impiegato 9 ore e 32 minuti da Campo Base a Campo Base

Il 22 ottobre scorso, Toshiyuki Yamada ha quasi battuto il record di salita in velocità sull’Ama Dablam (6.812 m).
Dal campo base ha impiegato solo 5 ore e 42 minuti per raggiungere la cima di 6.812 metri e un totale di 9 ore e 32 minuti da campo base a  campo base. L’alpinista è salito attraverso la cresta sud-ovest, affrontando 2.300 metri di dislivello e un totale di 15 chilometri.

L’anno scorso, François Cazzanelli ha raggiunto la vetta un po’ più velocemente: 5 ore, 32 minuti e 6 secondi. Il tempo complessivo del valdostano (andata e ritorno) è stato più lungo di quello di Yamada poichè Cazzanelli non è sceso di corsa, ma ha atteso i suoi compagni (più lenti) e fornito aiuto in un’operazione di salvataggio.

Yamada è salito senza supporto e senza l’ausilio di ossigeno supplementare, tuttavia ha dichiarato di aver utilizzato le corde fisse. Yamada ha condiviso tutti i dettagli della salita, comprese le tracce GPS, sui suoi canali social.

“E’ ciò che volevo fare sul Manaslu”, ha raccontato Yamada. “Volevo mettere in pratica l’esperienza FKT (Fastest Known Time) per cui mi sono gradualmemte [allenato] sulle montagne del Canada, sulle alte vette dell’Himalaya”.

Nella primavera 2022, Yamada – insieme a Takeshi Tani – ha effettuato la prima salita della parete nord-ovest del Kangchung Nup in Nepal. Lo scorso inverno, il giapponese ha salito in solitaria due tiri WI6 del Whiteman Falls. Nell’aprile del 2021, ha effettuato una rara ripetizione del Grand Central Couloir nelle Montagne Rocciose, mentre l’ anno prima, sempre insieme a Tani, ha aperto una nuova via battezzata Ichinen (WI5+R M4), nella Columbia Britannica (B.C). Nel 2015 i due hanno aperto una grande via di misto sulla Storm Mountain.