E’ deceduto uno dei due feriti. Le vittime sono tutte olandesi
E’ salito a tre il numero delle vittime provocate da una valanga che ieri mattina si è abbattuta su un gruppo di scialpinisti olandesi a Sölden, nel Tirolo austriaco. E’ deceduto uno dei due feriti.
La slavina, lunga circa 180 metri e larga 80, ha travolto il gruppetto di turisti, risparmiandone molti altri, in tutto una ventina, che si trovavano in quel momento sullo stesso pendio, a 2.500 metri di quota. Due di loro sono deceduti. Due i feriti; succcessivamente uno di questi è morto. Il quarto scialpinista è fuori pericolo. La polizia non ha rilasciato per il momento l’identità delle vittime né la loro età. Le restanti 13 persone del gruppo sono state portate a valle illese, così come le quattro guide alpine che accompagnavano il gruppo e che, secondo quanto riferito dalla polizia, provengono dall’Austria.
Sembra che la valanga non sia stata provocata dal gruppo ma si sia autoinnescata, come ha spiegato all’emittente ORF il direttore operativo Gregor Franke del soccorso alpino tirolese.
La valanga si è verificata lungo il percorso verso il Martin-Busch-Hütte. Negli ultimi giorni sulle montagne tirolesi è caduta molta neve fresca.
Ieri le ricerche sono state sospese temporaneamente a causa dell’alto rischio valanghe. Nel frattempo sono stati fatti brillare i manti nevosi instabili.
Ampio il contingente impiegato nelle operazioni di ricerca
La valanga ha determinato un dispiegamento su larga scala dei servizi di emergenza. Come ha riferito il direttore del centro di controllo Bernd Noggler, sulla zona dell’incidente erano in uso cinque elicotteri di emergenza. Un elicottero dell’Esercito federale e uno del vicino Alto Adige pronto ad intervenire. I vigili del fuoco professionisti di Innsbruck hanno raggiunto l’Ötztal con un’autocisterna per rifornire gli elicotteri di carburante. In azione tutti i centri di soccorso alpino dell’Ötztal e, tra gli altri, anche tutti i cani da ricerca da valanghe, portati dall’Oberland all’Ötztal.