L’estate è oramai iniziata e oggi vorrei parlare di un argomento che penso possa far felici molti tra gli appassionati di montagna: la scalata per tutti in alta quota.
L’arrampicata e la fruizione dell’ambiente ameno sono irrinunciabili elementi per gli appassionati di natura e vero mondo, in questa società schiacciata da invenzioni quali il grigio cemento e le molteplici prigioni per lo spirito.
Ho chiesto al riguardo a Massimo Mesciulam, un personaggio unico nel suo genere per l’outdoor, che accoppia le qualità dello scalatore e apritore a quelle dell’artista, noto attore, regista teatrale, insegnante e vice direttore della scuola del teatro Stabile di Genova.
Massimo si è fatto spesso protagonista e/o mecenate per svariate opere e a lui oggi vorrei domandare per il rifugio Vittorio Emanuele e la relativa falesia alla Testa di Moncorvé e per il rifugio Chabod e la falesia di Montandayné.
Si parla di progetti nuovi?
La falesia relativa al Vittorio Emanuele è un sito storico che già esistreva soprattutto mediante qualche tiro di Corrado Gontier su multipitch. Oggi esiste un settore nuovo a sé stante, su monotiri, con ottica differente e per tutti. La falesia del rifugio Chabod invece è nuova fiammante!
Com’è nata la falesia del rifugio Vittorio Emanuele?
Conobbi Patrizio Pogiano della scuola Gervasutti di Torino, autore di una falesia nel rifugio Pontese: richiodava a uso sociale le pareti. Dopo aver ripetuto una bella via di Maurizio Oviglia insieme, sul Ciarforon, dove avevo anche aiutato Fabio Palazzo ad aprire due linee, ci accordammo, ospitati dai gestori del rifugio Vittorio Emanuele, Renzo e Remo Blanc e Livio, nel 2003. Persone davvero gentilissime.
Aprimmo una quarantina di tiri, tra mono e multipitch. Nell’estate 2016 ho ricominciato a sistemare le soste, dapprima mediante maillon, insieme a Cordula Lopez, istruttrice di arrampicata libera alla scuola del CAI Genova… e mia moglie!
Difficoltà medie dal 5a al 6a+ con qualche tiro fino al 7a/b e avvicinamento 35′ dal rifugio!
Ci sono possibilità di espansione?
Prima finiremo il lavoro di risistemazione delle soste e poi cercheremo di completare la falesia compatibilmente con il tempo, in modo che sia sempre ottimale.
Com’è nata la falesia del rifugio Chabod?
Passavo sempre di lì per fare gite escursionistiche o di alpinismo facile. Avevo sempre visto che il sentiero dello Chabod che porta al colle occidentale del Gran Neyron, dove c’è una ferrata che conduce al vallone di Liviona, passava proprio sotto una bastionata collocata sotto la punta del Money, a quota 2950 metri circa. La struttura si trova a circa mezzora dal rifugio, con un accesso comodo per mulattiera, ex strada reale di caccia.
Sapevo che Corrado Gontier e company avevano aperto vie di più tiri attrezzate dal basso. Mi resi conto della possibilità di chiodare in modo sistematco, per creare una falesia in tutta sicurezza. Immaginiamo un ambiente grandioso che mostra il ghiacciaio Montandayné, la parete nord del Gran Paradiso, l’Herbetet, raggiungibile con comodità…
Contattai Pier Coda, guida della valle dell’Orco, sapendo che anche a lui piaceva attrezzare falesie in quota vicino ai rifugi. Già aveva attrezzato una falesia al rifugio Pontese dove la guida Gianni Predan aveva aperto alcune vie di 3 o 4 tiri sotto la bastionata del Carpano. Dall’estate 2016 Pier Coda, avendo visto questa possibilità, ha aperto già venti tiri, protetti in ottica falesistica e sicura. Mono e bitiri con l’idea di ampliare ancora. È stato anche creato un settore per principianti e bambini con chiodatura ravvicinata su difficoltà accessibili tra il 5a e il 6a+ e avvicinamento pari a 35 minuti.
In questo caso ci sono possibilità di espansione?
Pier Coda potrebbe aprire davvero molti monotiri e ha intravisto anche la possibilità per una via multipitch con un grande sviluppo.
Cosa possiamo ancora dire?
Devo ringraziare Renzo e Remo Blanc, Livio e i Berthod per la collaborazione e la squisita professionalità. Siamo stati ospitati ai rifugi Vittorio Emanuele e Chabod gratuitamente con una gentilezza davvero unica!
Christian Roccati
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