Tic, tac, tic, tac… si considera questo suono come fosse il girellare di una lancetta vincolata alla superficie del tempo. Spesso si parla di passi, in altri casi di desideri… talvolta solo di caramelle.
Notte fonda: c’è chi fa l’amore, chi sogna e chi entrambe le cose.
…e dopo di esse, molte altre.
Il prima.
Monte Fasce, ideale per l’allenamento, prima che le tenebre sopraggiungano; la montagna che svetta sulla prima costa levantina della città, è per trail runner e alpinisti un banco prova: ognuno ha il suo tempo e qui può scoprire il proprio stato di forma o innalzarlo.
Mia sorella, mio cognato e la mia compagna si sono trovati per salirle in cima in velocità a circa 800 metri all’ora, un buon andare per far girar le gambe. Li ho raggiunti appena il nero sipario è piombato dall’alto; ho corso con il cuore in gola e, partendo un’ora dopo, son salito al Moro, la prima cuspide, e son sceso, per fare un allenamento alla velocità. 400 metri saliti e 400 metri scesi in 30 minuti totali, al buio, senza l’uso della frontale.
Non sono ancora in forma come prima, ma mi sto riprendendo. Ci vorrà il suo tempo e io ce la metterò tutta.
L’adesso.
Ed eccomi qui… Ho appena inviato le ultime domande ad Alberto Gnerro per la relativa biografia; ho sentito lo scrittore Andrea Bianchi per la sua ultima intervista; ho sentito Simone Moro per una cooperazione che purtroppo non andrà in porto. Ho parlato con le altre guide in Islanda, India, Alaska, Bolivia e Groenlandia, che raggiungerò fra tre giorni… e poi ho sistemato tanti di quei problemi professionali, da saturare chiunque.
100 ore… questo è il mio tempo lavorativo settimanale, senza eccezioni negli ultimi 6 mesi. Sono stanco, sono veramente stanco… Eppure so che tutte queste cose, apparentemente slegate, nella mia testa sono invece interconnesse, e lo sono da tanto, tanto tempo; quindi credo.
Credo molto.
Tic, tac… forse questo è solo il suono dei miei pensieri, che si combinano o forse sono io che voglio che ciò sia vero. Se ci credo abbastanza, lo renderò tale. Libero di credere… Libero di Vivere.
Christian Roccati
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