I due atleti francesi hanno sfruttato al meglio le condizioni meteo della tarda primavera sulle vette più basse del Pakistan
Yannick Boissenot e Julien Herry, ritornati in Pakistan in tarda primavera per sciare nella Valle di Hunza, approfittando di una breve finestra meteo si sono aggiudicati la prima salita di una montagna senza nome di 5.050 metri nel Gilgit-Baltistan, situata a nord del Rakaposhi (7.788 m). I due hanno poi completato la discesa con sci e snowboard dalla cima.
“Siamo partiti presto dal campo base, all’1 di notte, abbiamo raggiunto la base della parete alle 5 del mattino. Alle 9:00 eravamo in cima! Giusto in tempo per scendere con lo snowboard, prima che la temperatura diventasse troppo calda”, scrive Boissenot.
Yannick e Julien avevano individuato da Aliabad una cima triangolare di medie dimensioni “esposta a nord, visibile alla base dell’enorme parete nord del Rakaposhi – racconta Herry sulla sua pagina Instagram – Attraente ma anche non troppo in quota, sembra un obiettivo perfetto per sfruttare al meglio la breve finestra meteorologica in arrivo!”
“Il giorno prima della partenza non eravamo molto ottimisti in merito al manto nevoso”, ha scritto Boissenot. “[È stato] piuttosto spaventoso… ma eravamo super motivati a provarci.”
Nonostante la neve instabile alla base della montagna, sulla parete le condizioni erano buone. Avevano programmato di guadagnare la cresta, ma lungo la via hanno valutato troppo alto il rischio valanghe. Hanno così continuato a risalire il couloir centrale, già compattato da precedenti distacchi.
“Sfortunatamente, questo couloir terminava 80 metri sotto la vetta e dovevamo trovare un [modo] per superare quell’ultimo ripido pendio”, ha scritto Herry. “Una lunga traversata orizzontale verso destra portava solo a neve più alta e instabile. Alla fine, Yannick ha trovato una linea più diretta con meno neve accumulata fino alla piccola cresta finale. L’ho raggiunto alle 8:30, poco prima di arrivare insieme in vetta.”
A conclusione dell’impresa, la squadra si è confrontata con i locali per trovare un nome adatto a questa montagna. Alla fine hanno optato per Chota Dumani, ossia “Little Rakaposhi”.
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