Jakob Schubert e Dinara Fakhritdinova sono i nuovi signori di Rock Master ad Arco (TN).
Oggi la chiusura del Rock Master Festival nella cittadina dell’Alto Garda e la gara regina di giornata è stata il duello sulla parete Lead.
Duello perché si tratta di una sfida ad eliminazione diretta con imbrago e corde, dove oltre alla destrezza nel moschettonare conta anche la velocità nei confronti dell’avversario.
Obiettivo: premere per primi il pulsante rosso al top della via, per andare avanti, possibilmente fino alla finale.
I migliori 8 uomini e 8 donne già visti all’opera nella Lead di ieri si sono presentati ai piedi del Climbing Stadium e le prime allo start sono state le ladies.
Gli occhi di tutto il folto pubblico erano per la campionessa mondiale e vincitrice della prova di difficoltà Angela Eiter, per cinque volte anche padrona del Rock Master nella storia di questa “battaglia” in parete, la cui prima edizione risale al 1987.
L’austriaca si è liberata facilmente dell’ecuadoriana Rosero ai quarti, ma in semifinale si è trovata di fronte l’accanita resistenza della connazionale Bacher. Dopo aver gareggiato in parallelo perfetto per tre quarti di via, la Eiter è sembrata pasticciare troppo nei pressi del top. La Bacher ne ha approfittato andando a vincere, apparentemente, perché la giuria federale ha assegnato la vittoria ad Angela Eiter per una irregolarità in cui è incorsa la Bacher.
Nella parte inferiore di tabellone, nel frattempo, la piccola grande Fakhritdinova eliminava con autorità prima l’austriaca Schranz e poi la connazionale Malamid.
E la finale era servita, tra colei che mai era andata sotto il top nelle prove Lead del sabato, contro la scattante climber russa, che in questa finale aveva fatto segnare i migliori tempi in assoluto.
Fin dalle prime prese la russa è sembrata più in palla dell’avversaria e con il passare dei secondi il distacco tra le due è aumentato.
La Eiter ha provato a reagire, ma era troppo tardi ormai e la ventenne Fakhritdinova si lasciava cadere con le braccia alte tra gli applausi del pubblico.
Russia quindi al femminile e Austria, si diceva, al maschile per questo Rock Master, con uno Jakob Schubert assolutamente imprendibile.
A fermarlo ci ha provato per primo Silvio Reffo, ma l’azzurro ha tenuto botta solo per metà via. Dopodiché è toccato a Mario Lechner finire sotto i colpi e i balzi felini di Schubert che si è così lanciato verso la finalissima, dove ad attenderlo c’era un Adam Ondra più che mai motivato, dopo aver eliminato in semifinale niente meno che Ramon Puigblanque.
Ondra e Schubert hanno corso praticamente in parallelo per metà gara, poi l’austriaco ha inserito il turbo e giunto sul soffitto del Climbing Stadium ha proposto un saggio di destrezza e agilità che ha fatto esplodere il boato del pubblico, e la strada verso la vittoria era spianata.
Prima e dopo il Duello, l’arena arcense del climbing ha ospitato anche le gare Boulder e ai massi si sono presentate alcune tra le massime cariche al mondo di questa disciplina.
La formula era quella del KO, e fin da subito si è capito che tra le donne la francese Le Neve e l’americana Puccio sarebbero state da tenere d’occhio. Ma non erano sole, Olga Iakovleva è una faccia ben nota del boulder così come l’austriaca Saurwein, e c’era anche la trentina Annalisa De Marco.
Purtroppo è toccato proprio alla giovane italiana uscire di scena per prima, seguita dall’israeliana Kremer e dalla tedesca Wurm.
La Iakovleva ha mollato al penultimo boulder e in finale si sono presentate Puccio, Le Neve (nonostante un infortunio al volto) e Saurwein.
L’americana a questo punto non ha avuto esitazioni e ha “flashato” il top in pochi movimenti, conquistando l’oro, davanti a Le Neve e Saurwein.
Al maschile erano 11 i concorrenti in lizza per il podio.
La Russia appariva nettamente favorita con il campione del mondo Sharafutdinov e il detentore della Coppa Boulder Gelmanov. Ma la concorrenza leggeva nomi di peso come l’austriaco Schubert o i due fratelli sloveni Klemen e Jure Becan, con anche gli azzurri Preti e Scarperi decisi a ben figurare.
Gara emozionante con tanti colpi di scena, che ha comunque sempre visto i russi in grande spolvero e alla fine, su un quinto boulder troppo complicato per tutti e “ritoccato” al volo dai tracciatori, è stato l’iridato Sharafutdinov a volare più alto di tutti e aggiudicarsi quindi la vittoria davanti a Gelmanov e Becan. Scarperi ha chiuso al nono posto e Lucas Preti ottimo quinto.
Con queste ultime due gare si è chiuso il Rock Master Festival 2012, una maratona di climbing partita il 25 agosto scorso con Rock Junior e chiusasi oggi dopo aver mandato in parete anche la Paraclimbing Cup, la Coppa del Mondo Speed, gli Arco Rock Legends e le gare Lead, davvero un riuscito primo Rock Master Festival.
Gli apprezzamenti agli organizzatori sono giunti da più parti, le oltre 4 ore e mezza di diretta Rai Sport e gli oltre 25.000 contatti web parlano da sé, e la mente ora corre già all’edizione del prossimo anno.
Info: www.rockmasterfestival.com
Classifica Rock Master – Duel:
Maschile:
1. Jakob Schubert (AUT); 2. Adam Ondra (CZE); 3. Mario Lechner (AUT); 4. Ramón Julian Puigblanque (ESP); 5. Jorg Verhoeven (NED)Femminile:
1. Dinara Fakhritdinova 1992 (RUS); 2. Angela Eiter 1986 (AUT); 3. Evgenia Malamid 1987 (RUS); 4. Barbara Bacher 1982 (AUT); 5. Valery Kremer 1991 (ISR)
Classifica Rock Master – Boulder:
Maschile:
1. Dmitrii Sharafutdinov (RUS); 2. Rustam Gelmanov (RUS); 3. Klemen Becan (SLO); 4. Jakob Schubert (AUT); 5. Lucas Preti (ITA)Femminile:
1. Alex Puccio (USA); 2. Melissa Le Neve (FRA); 3. Katharina Saurwein (AUT); 4. Juliane Wurm (GER); 5. Olga Iakovleva (RUS)
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