La grande testimonianza del grande alpinista svizzero, scomparso nel 2017 sul Nuptse, in Nepal
Ueli Steck è stato un alpinista eccezionale. La sua impresa più spettacolare è stata la trilogia delle pareti nord delle Alpi: Eiger, Grandes Jorasses e Cervino, salite a tempo di record lungo le vie classiche per l’Eiger e il Cervino, e per una via ancora più impegnativa (la Colton-McIntyre) nel caso delle Grandes Jorasses.
Cosa spingeva il giovane svizzero a ricercare la massima perfezione del gesto atletico e della tecnica alpinistica, oltre alla preparazione psico-fisica necessaria a realizzare queste ascensioni?
In “Speed. 7 ore che hanno cambiato la mia vita”, da novembre 2018 nella collana di alpinismo “I Licheni” di Priuli&Verlucca, Steck ci schiude le porte del suo mondo affascinante, con racconti avvincenti e lunghi confronti personali con le leggende dell’alpinismo,Walter Bonatti, Reinhold Messner e Christophe Profit
Le fotografie pubblicate sul libro sono di Robert Bösch.
Ueli Steck
Nato il 4 ottobre 1976 a Langnau, nell’Emmental svizzero, Ueli Steck è stato uno dei migliori alpinisti estremi del mondo. Già a 17 anni superava difficoltà di arrampicata di IX grado. A diciotto anni ha scalato la parete nord dell’Eiger e quindi, nel massiccio del Monte Bianco, il famoso pilastro Bonatti. Nel 2008 Steck riceve il riconoscimento Eiger Award per le sue imprese alpinistiche, nel 2009 il Piolet d’Or, l’«Oscar dell’alpinismo», e nel 2010 la prima edizione del Karl Unterkircher Award per alpinisti di comprovata eccezionalità.
Ha perso la vita il 30 aprile 2017 sul Nuptse, la montagna dirimpettaia dell’Everest, mentre si stava preparando al suo progetto, la traversata Everest-Lhotse.
Speed
Autore: Ueli Steck (in collaborazione con Karin Steinback)
Editore: Priuli e Verlucca - Scarmagno (TO) - 2018Pagine: 272
Prezzo di copertina: € 18