Ho voglia di viaggiare, di vivere il mondo.
Esser un viaggiatore e non un turista, esplorare il tangibile e l’etereo. Non desidero trasferirmi da una città a un’altra città, scoprendo fra qualche decade di non aver mai mosso un passo.
Sento chi sogna di spostarsi da Milano a Miami e davvero non comprendo: perché attraversare il salotto rimanendo nello stesso luogo quando è possibile vivere veramente?
Chinque passi per un’autostrada osserva il mondo e nota qualche spazio libero. Chiunque guardi un’autostrada da una montagna, scorge una striscietta grigia che attraversa il nulla. L’inganno è semplice: l’uomo è solo un raffreddore che viene scrollato via a ogni stiracchiamento di Gea. Siamo muffe intorno alle fonti primarie.
Cos’è la grande civiltà dell’uomo se non il frammento del brandello del ricordo di un riflesso…
Sento il bisogno di viaggiare, il contrario esatto del fuggire, e desidero farlo adesso.