Il quartetto con Tamara e Hansjörg Lunger e i due camermen austriaci Matthias Aberer e Stefan Fritsche dal 31 marzo 2013 attraversano con delle pulke (slitte da trasporto che loro trainano) il ghiacciaio Braldu in Pakistan.
All’inizio l’impresa sembrava essere completamente senza successo, in quanto larghi crepacci e enormi seracchi si sono messi loro sul cammino rendendo anche solo l’avvicinarsi alle montagne quasi impossibile. Ciò nonostante il gruppo il 10 aprile è riuscito, per acclimatarsi, a scalare una montagna (5619m) nella zona di Braldu.
Colmi di nuova motivazione hanno rivolto tutta la loro attenzione a due montagne non ancora scalate in una valle laterale del ghiacciaio di Braldu. Con due pulke il gruppo intorno a Tamara Lunger si è incamminato verso la valle dove in due giorni avrebbero voluto erigere un campo base per le due montagne. Poco prima di raggiungere il passo una parete alta 150 m si è posta loro davanti. Intorno a mezzogiorno, e non certamente senza pericolo, Tamara e Hansjörg l’hanno scalata, mentre Matthias e Stefan hanno preferito campare sotto la parete. Il 13 aprile i due cameramen li hanno raggiunti ed insieme si sono incamminati verso la prima cima inviolata che secondo la cartina doveva essere di 6360m.
Il tratto iniziale abbastanza pianeggiante portava a sua volta verso crepacci e terreni ghiacciati. Il gruppo si è mosso lentamente in direzione della vetta alternando sci a ramponi e picozze. I crepacci sembrava non volessero finire mai rallentando e rendendo ancora più difficile l’ascensione. Verso le ore 14:45 il gruppo ha raggiunto la vetta, potendo poi discendere con gli sci dalla cima fino al campo.
Il 14 aprile il team ha deciso di affrontare subito la seconda montagna di 6467m non ancora scalata. Questa volta il gruppo ha preferito scalare a due a due. Tamara e Hansjörg hanno subito trovato la via attraverso i crepacci. Dopo un lungo passaggio con gli sci hanno seguito tratti più ripidi sulla cresta e in parte anche ghiacciati. L’ultimo tratto i sudtirolesi l’hanno superato ancora con gli sci e alle ore 12:30 locali hanno raggiunto la vetta di 6500m scarsi, seguiti dopo poco dai due cameramen.
Esultanti di gioia, il giorno stesso i quattro sono tornati al campo a 5200m. Dopo una giornata di riposo proseguiranno nei prossimi giorni in direzione del passo Lupke La, da dove dovrebbero scalare altre montagne.
Tamara Lunger: “Sono sopraffatta dalla commozione e molto felice, perché dopo tutti i problemi iniziali, adesso siamo finalmente riusciti a fare queste montagne inviolate, perfino in due giorni seguenti! Sono molto grata di poter vivere quest’avventura e questi momenti commoventi assieme a mio padre Hansjörg. La sintonia padre e figlia è una cosa veramente speciale per me. Adesso non vedo l’ora di continuare il nostro viaggio verso Lupke La, sono molto curiosa di vedere cosa ci aspetterà ancora su queste bellissime montagne.”
Per la cronaca di viaggio
Le impressioni personali di Tamara Lunger
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