Avete presente il saltatore in alto che prima dell’esecuzione del salto decisivo è tutto teso – sguardo e ogni muscolo del corpo – nell’immaginare ogni singolo passo e movimento verso l’asticella, quasi a mimare quella che sarà la sua azione atletica?
Si chiama allenamento ideomotorio, la tecnica secondo la quale l’atleta ricrea una rappresentazione mentale sistematicamente ripetuta e cosciente dell’azione motoria, che deve essere appresa, perfezionata o stabilizzata.
Ebbene, la preparazione di Simone Moro, quando non è impegnato in una spedizione alpinistica, consiste in questo ma va anche oltre: ne abbiamo parlato con lui in una delle nostre chicchierate a 360 gradi, stimolata dal successo della sua amica Gerlinde Kaltenbrunner sul K2. Parlando della preparazione costante che è necessaria per realizzare questi grandi obiettivi, abbiamo voluto scoprire un Simone Moro “a riflettori spenti”, chiedendogli come sono fatte le sue giornate di allenamento.
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