Sono trascorsi poco più di due mesi dalla conquista, il 2 febbraio scorso, della prima invernale del Gasherbrum II da parte di Simone Moro, Denis Urubko e Cory Richards: una spedizione che MountainBlog ha seguito praticamente in tempo reale, con frequenti contatti audio con Simone fino ai campi più alti.
Un racconto le cui emozioni non si sono ancora spente del tutto, e che nel frattempo Simone Moro ha portato in giro per il mondo con il consueto entusiasmo e le sue grandi doti di comunicatore, riscontrando ovunque grande coinvolgimento e partecipazione.
La spedizione al GII ha infatti destato molto interesse, sia per la sua valenza alpinistica sia per il fatto di essere la terza prima invernale di Simone Moro.
Abbiamo raggiunto Simone telefonicamente: per noi è stata l’occasione di risentirlo per la prima volta dopo quegli intensi momenti, e il caso ha voluto che proprio durante la nostra telefonata gli arrivasse la notizia di aver ricevuto il premio per l’alpinismo assegnato annualmente dalla sezione S.A.T. del CAI: un premio prestigioso e meritato, che verrà consegnato a Simone Moro durante i giorni del prossimo TrentoFilmFestival (il 6 maggio).
In questa lunga e appassionata chiacchierata Simone – forte del successo di questa spedizione – rivendica e conferma la scelta di un alpinismo fuori dalle righe, non sempre coronato dal successo della vetta, ma forte della capacità di fare scelte sulla base di convinzioni e di sogni personali.
Ed è anche l’occasione per annunciarci che quasi sicuramente la sua prossima meta sarà ancora una prima invernale e punterà al Broad Peak, confermando i compagni di spedizione e lo stile e la strategia fin’ora adottatti, e annunciando anche un possibile nuovo componente, il cui nome per ora è ancora una sorpresa…
Simone Moro: I parte …e il Premio SAT! > [audio:https://www.mountainblog.it/simonemoro/audio/SMoro070411-1.mp3]
Simone Moro: II parte > [audio:https://www.mountainblog.it/simonemoro/audio/SMoro070411-2.mp3]
Intervista di Andrea Bianchi
Tags: Broad, Gasherbrum II