31km di corsa a fil di cielo al cospetto di vette innevate fanno della Valmalenco-Valposchiavo una gara tra le più belle ed accattivanti del palcoscenico internazionale. Nata 10 anni fa dall’intuizione di Nicolao Lanfranchi, skyrunner e nazionale svizzero di scialpinismo, la corsa transfrontaliera ha saputo contagiare due paesi e due valli che, edizione dopo edizione, l’hanno fatta diventare uno degli appuntamenti cult del calendario primaverile.
Domenica 12 giugno 2011 i sentieri percorsi un tempo dai contrabbandieri vedranno sfidarsi i migliori atleti continentali e mondiali per quella che di fatto varrà come prima delle due tappe di campionato europeo ISF.
In vista di una probabile chiamata in azzurro, il portacolori dell’Osa Valmadrera Stefano Butti ha voluto fare un sopralluogo sul percorso di gara: «Quella 2011 sarà la mia prima Valmalenco-Valposchiavo – ha esordito -. Mi hanno parlato un gran bene di questa gara; tanto che alla fine mi sono convinto a correrla. Il tracciato? Super… nel primo tratto è ripido e muscolare, ma poi diventa corribile e tutto da spingere. Mai banale e mai monotono, presenta un dislivello positivo di 1850 m, distribuiti in circa 20 km di salita e 1810 m di negativo in 11 km di discesa».
Entrando nei dettagli ha proseguito: «Lasciato il paese di Lanzada (982 mslm) si parte subito con un tratto piuttosto ripido, prima su sentiero sterrato e poi su strada cementata. Giunti a Cima Sassa (1710 mslm) chi avrà saputo gestire bene le forze potrà cominciare ad allungare su sentieri saliscendi che portano fino all’Alpe Campascio (1814 mslm). Un km di salita all’Alpe Musella precede la discesa all’Alpe Foppa dalla quale si raggiunge con facilità la diga di Campo Moro». Raggiunto il 15° km, la gara entra nel vivo: «Si torna a salire fino all’Alpe Campagneda e costeggiando stupendi laghetti alpini si punta il GPM di Passo di Campagneda (tetto della gara a 2627 mslm)». Da qui, giusto il tempo di ammirare l’imponente Gruppo del Bernina prima di buttarsi nella lunga picchiata verso il traguardo: «Con una rapida discesa di 1 km su neve compatta, morena e terreno misto ci si porta al Passo Canciano (2464 m confine Italo-Svizzero). Si prosegue poi fra pascoli e sentieri fino a l’Alp Cancian (2132 m). Il tratto finale che scende a Poschiavo si snoda dapprima lungo strade interpoderali e vecchie mulattiere, per concludere in ciottolato in falsopiano che porta al traguardo di Plaza da Cumün».
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