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21 Dicembre 2012

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SOCCORSO ALPINO VENETO AAA cercansi "Soci giovani"

Con l’approvazione del regolamento da parte dell’assemblea regionale del Soccorso alpino e speleologico Veneto, anche a Belluno si partirà già dal prossimo anno con l’applicazione dello strumento “Soci giovani”, che tra l’altro è anche richiesto da molte stazioni operanti nel territorio provinciale.

Come recita il regolamento regionale, «alla Soci giovani possono essere ammessi ragazzi di ambo i sessi e di età compresa tra i 14 e i 19 anni, residenti nei comuni di competenza delle singole stazioni e soci CAI.
La Soci giovani – dice ancora la norma – viene istituita per formare e diffondere tra gli adolescenti i principi e i valori del volontariato ed in modo particolare di quello legato al Soccorso alpino, oltre che diffondere tematiche e problematiche legate al territorio montano di appartenenza. La figura del Socio giovane viene, altresì, istituita per offrire agli stessi la possibilità, una volta raggiunta la maggiore eta, di diventare soci ordinari».

«Il Socio giovane», precisa Fabio Rufus Bristot, responsabile del Soccorso alpino bellunese, «è una nuova figura prevista dallo Statuto nazionale del Cnsas e immediatamente recepita a livello locale. Viene istituita per far avvicinare alla complessa attività del Cnsas giovani e adolescenti che risiedono nei territori di competenza delle venti stazioni Cnsas. Tutto ciò per offrire ulteriori possibilità di approfondimento, crescita e maturazione sui temi e problemi legati al vivere in montagna, proprio perché i nostri giovani di oggi dovranno essere i “montanari” di domani».

Un aspetto di non poco conto, soprattutto se si considera che l’età media delle stazioni, in base ad analisi fatte su base annuale, è passata dai 47,3 anni del 2006 ai 46,1 del 2009 e agli attuali 43,2, «un segno evidente», commenta Bristot, «che nonostante la nostra provincia sia tra le più vecchie a livello nazionale ed europeo, le vocazioni per fortuna non mancano”.

Per incentivare la presenza di giovani, fondamentale sarà la collaborazione con il mondo della scuola e con tutti queli che operano nel sistema montagna. Non a caso le proposte formative previste dal regolamento prevedono, tra le altre tematiche, la conoscenza dell’ambiente e del territorio, tecniche e manovre di soccorso e speleo soccorso, topografia e orientamento, questioni di carattere sanitario e di legislazione sanitaria.

Fonte: corrierealpi.gelocal.it

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