“Stati generali delle comunità dell’Appennino” , in Toscana ed Emilia Romagna, dall’8 al 10 novembre 2013
Tracciare le linee di rilancio degli Appennini, il sistema montuoso lungo circa 1.300 chilometri che attraversa la penisola italiana da nord a sud, partendo dal confronto tra le diverse realtà di un territorio variegato e complesso e da esempi virtuosi, quali le Comunità del cibo Slow Food.
E’ con questo obiettivo che nascono gli “Stati generali delle comunità dell’Appennino“, che si riuniranno da oggi 8 novembre a domenica 10 novembre, in collaborazione con l’assessorato all’agricoltura della Regione Umbria, con iniziative in alcune località del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, in Toscana ed Emilia Romagna.
Una nuova idea di montagna
Con questa inziativa si proporrà una nuova idea di montagna a partire da due temi drammaticamente attuali: i giovani e il lavoro. “Solo creando le condizioni affinchè le nuove generazioni restino nelle comunità di origine – sottolinea Sonia Chellini, presidente Slow Food Umbria e fautrice del progetto – gli Appennini potranno continuare a vivere attivamente ed essere terra ricca di fermenti sociali, culturali ed economici. E’ fondamentale fare emergere con forza l’importanza strategica del territorio in quanto capace di creare, mantenere e gestire risorse fondamentali per tutti come l’acqua, l’aria, la terra e la sua straordinaria complessità espressa da una biodiversità unica; un ambiente che dovrebbe vivere di attività produttive funzionali al territorio in cui operano, forme di turismo sostenibile e di agricoltura di qualita’”.
Tavoli di lavoro
Oggi si svolgeranno in contemporanea tre tavoli di lavoro nelle sedi di Bagno di Romagna (Forlì-Cesena), Poppi-Badia Prataglia (Arezzo) e Santa Sofia (Forlì- Cesena).
Parteciperanno esperti, delegati dei Presidi Slow Food e delle Comunità di Terra Madre, rappresentanze delle realtà produttive e agropastorali provenienti da tutte le regioni della dorsale appenninica. I temi in discussione saranno, rispettivamente, il turismo consapevole, le risorse ambientali come potenzialità o vincolo, il contadino “a triplice attitudine”, che è allo stesso tempo coltivatore ma anche guardiano e promotore del territorio. I lavori saranno illustrati sabato 9, a Bagno di Romagna, alla presenza di diverse autorità nazionali e regionali e del presidente di Slow Food Italia, Roberto Burdese.
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