All’ultimo Comitato centrale di indirizzo e controllo svoltosi a Milano il 15 luglio scorso, è stato approvato all’unanimità un documento che ribadisce la contrarietà del Cai all’abuso dell’ambiente montano mediante il libero accesso indiscriminato dei mezzi meccanici fuoristrada.
È l’occasione per lanciare il primo sondaggio di Mountain Blog, in cui vi invitiamo ad esprimervi in merito a questo argomento: partecipare è facile, per farlo è sufficiente scegliere la risposta che meglio rispecchia la propria opinione e votare cliccando sul bottone "vota"; il sondaggio si trova nella home page sulla barra laterale nella parte destra del sito, dopo gli "ultimi commenti" (una volta votato compaiono i risultati del sondaggio in corso e non è più possibile votare nuovamente con lo stesso PC).
Alleghiamo di seguito il testo integrale del documento elaborato da quattro consiglieri centrali, Flaminio Benetti, Luca Frezzini, Vittorio Pacati e Albino Scarinzi, fatto proprio dal presidente generale, Annibale Salsa e dall’intero “parlamentino del Cai” (l’organo consultivo e dirigente dell’associazione), che impegna gli oltre trecentomila Soci del Cai a dare il proprio contributo per la tutela dei delicati ecosistemi montani contro ogni proposta di penetrazione motorizzata non motivata di auto fuoristrada, trial, motocross, quad, motoslitte, elicotteri. Il documento programmatico e politico anticipa l’impegno sul territorio in materia da parte degli organismi regionali del Cai.
Se vogliamo salvare le nostre montagne e il territorio (prima per noi che per i turisti) dobbiamo fare parecchi passi indietro. Ricominciamo a camminare, i bambini non riescono più a camminare su un sentiero, recuperiamo la fatica e il silenzio.
Bene a fatto il CAI, l’importante è un’opera continua di sensibilizzazione da parte di Enti Pubblici, scuole, APT, ECC. LE MULTE POSSONO VENIRE DOPO.
Franco.
Doveroso che il CAI sia contro l’uso di quad,fuoristrada&elicotteri(per l’eliski) -se non per l’approvvigionamento dei rifugi.Tolleranza zero,e multe secche!Luigi
Da “secoli” mi batto su questo tema; non ritengo sufficiente la raccolta di facili plebisciti dai soci che rispondoneranno facilmente: no ai motori sui sentieri !
La Commissione Veneta Sentieri da anni scrive sugli organi di stampa sociali le proprie considerazioni e soluzioni.
Il sottoscritto al Convegno di Pesaro (2005) aveva lanciato una proposta: il CAI può per le normative nazionali e regionali (la cui estensione è ormai massiccia)e deve intervenire (per la propria autorevolezza in materia) con una sua proposta di legge nazionale ( che, se necessario, poi verrà articolata per gli indirizzi regionali) che definisca il sentiero e la sua percorribilità.
Sul problema delle mountain bike e di altri strumenti di deambulazione, in particolare sui “sentieri alpini”, cioè i veri sentieri di montagna, l’argomento di discussione, questo molto interno al nostro sodalizio, va ampliato.
A disposizione per l’invio di documenti e articoli stampa anche….. decennali !!!
Saluti.
Occupandomi di manutenzione dei sentieri credo di poter affermare che l’ uso di mezzi meccanici sui sentieri sia una pratica da contrastare fermamente.
I sentieri nascono per un uso esclusivamente pedonale, ed a tale scopo sono mantenuti efficenti.
In Abruzzo abbiamo tre parchi nazionali ed uno regionale. Purtroppo ancora oggi subiamo l’invasione di mezzi meccanici di ogni genere che praticano vere e proprie scorribande su prati e sentieri. Dobbiamo riscontrare, purtroppo, come la mancanza di controlli (in modo particolare nei mesi estivi e nei giorni festivi)rendano le nostre montagne “schiave ” di tali atteggiamenti che, non vengono contrastati, forse perchè alcuni gestori esercenti punti di ristoro, devono trarre beneficio a tutti i costi quasi a dover dimostrare come i Parchi siano capaci di attrarre turisti e creare ricchezza. Fulgido esempio di quello che affermo è l’invasione di auto, camper, moto ecc… a Campo Imperatore nei pressi dell’incrocio “Fonte Vetica-Castel del Monte- Albergo di Campo Imperatore” – Conclusione: è sicuramente deleterio permettere tutto questo, inoltre non aspettiamoci educazione da chi capisce solo la potenza ed il rombo del proprio motore.
Teniamo presente che la motorizzazzione della montagna non è solo un fatto di costume (riprovevole) ma è un grande affare economico: fuoristrada, moto da trial, quad, turismo, ecc… con fatturati in continua ascesa.
Ben arrivata la presa di posizione del CAI, ottimo il documento del 15 luglio.
“Ma fare senza far sapere serve a poco…” come dice il nostro Presidente Generale.
E se il documento (magari riassunto), ben impaginato e con qualche foto significativa venisse stampato su manifesti consegnato alle sezioni ed esposto nei rifugi?
Sono pienamente d’accordo con il documento del Comitato, soprattutto in quanto richiama espressamente il fatto che dev’essere regolamentato anche l’uso della mountain bike in ambiente montano.
Non è possibile camminare su sterrati/sentieri e vederti sfiorare da questi ciclisti in sfrenate discese in cui bisogna essere veloci a scansarsi.
Signori, bisogna stare con gli occhi molto aperti! Tutto questo bailame al CAI è sorto sempilcemente perchè, a suo tempo, di sfuggita ho intravisto una indicazione del progetto di legge cogente al Senato presso un sito di una associazione ambientalista. Seganalto a più non posso, finalmente siamo arrivati a questa bella presa di posizione. Comunque, non sono tranquillo perchè sulla stampa specializzata motociclistica l’argomento non è abbandonato. In campana, amici!
La montagna con i suoi insediamenti e i suoi sentieri è stata e dovrà essere ancora fonte di vita, testimonianza storica dell’operatività e dell’ardore umano,
Bene fa il CAI a paventare i rischi per un patrimonio socio-economico inalienabile e a sollecitare responsabili prese di posizione da parte delle amministrazioni competenti.
Esasperare lo sfruttamento ludico della montagna trasformandola in un parco divertimenti non è certamente sviluppo sostenibile.
Sono d’accordo con la posizione del nostro sodalizio, però sono d’accordo con Bruno Zannantonio sulla necessità di un intervento più mirato con una proposta di legge che affronti il problema e una campagna massiccia di informazione che renda coscienti i frequentatori dei sentieri dell’importanza di una tutela reale dell’ambiente montano a cominciare da noi soci CAI.
Sono daccordo. No ai motori sui sentieri. Vorrebbe dire ritrovarsi un giorno con carcasse meccaniche ai lati dei sentieri. Derubare la montagna del suo spirito originario. No ai motori sui sentieri.
Ho partecipato al sondaggio. Votare “solo per emergenza” mi sembrava ragionevole. Però dopo mi sono chiesta: ma che cosa vuol dire “emergenza”? A che casi devo pensare? I mezzi di soccorso non si intendono – allora di che “emergenza” si parla?
Certamente, avendo frequentato tanti sentieri in luoghi rigeneranti per il fisico e lo spirito, non posso pensare all’idea di essere affiancato da mezzi a motore che, anche se non è intenzione degli autisti, deturpano l’ambiente. Certamente per l’eventuale soccorso nulla in contrario, ma il resto va opportunamente regolamentato per non rovinare un grande patrimonio di natura. Saluti a tutti gli appassionati. Claudio
beh, per come la vedo io si, certi sentieri non sono ne per le moto, ne per i quad, tantomeno per i fuoristrada e mountain bike… però… però ritengo che anche loro debbano avere il loro spazio, non dico di lasciarli andare su sentieri storici, ma dare qualche tratto magari facendo delle separazione con i tratti percorsi esclusivamente dagli escursionisti.
per il resto beh, dov
Non solo i sentieri, ma anche le strade forestali dovrebbero essere tutte e sempre chiuse ai veicoli a motore di qualsiasi genere. Invece, grazie anche ai sempre più numerosi “agriturismi” (sic!), splendide valli vengono prese d’assalto da centinaia di auto di ogni genere (ultimi arrivati i vergognosi Hammer ed i famigerati quad) i cui occupanti tesseranno poi le lodi dello splendido “rifugio” in cui si mangia divinamente (e il quale naturalmente è dotato di ampio parcheggio…).
Un esempio per gli amici lombardi: provate ad andare nella splendida Val Canè (alta Valcamonica) in un giorno festivo di luglio o agosto (o nella settimana di ferragosto). Si contano più auto che persone, un assalto vergognoso con l’orario di divieto di transito completamente ignorato. Né si sta più tranquilli sul versante meno idoneo all’auto, visto i sempre più numerosi permessi elargiti (e con una qualunque 4X4 si va ormai dappertutto) e le moto che se ne sbattono dei timidi cartelli di divieto ormai arrugginiti.
Quindi basta con tanti discorsi e discussioni (“bisogna fare informazione ed opera di sensibilizzazione (?), il turista deve capire ed imparare ad apprezzare, ecc.”): DIVIETI SEMPRE ED OVUNQUE E MULTE QUANDO NON RISPETTATI. Non se ne può più di andare a fare escursioni e di ritrovarsi a respirare i gas di scarico altrui. CAI svègliati, prendi una posizione netta e decisa!!!! Chi non ama camminare, se ne stia a casa! Uniche eccezioni: soccorsi, rifornimenti e disabili (quelli veri, però).
[Naturalmente diffido anche dei divieti stile Alpe di Siusi (Bolzano), il cui scopo è fare arricchire la società che gestisce gli impianti di risalita (ma qui mi fermo per non andare fuori tema)].
Sono associato CAI da alcuni anni e da molti anni frequento -e vivo- la montagna, Ringrazio il Cai per questa provocazione ma non vorrei che il dibattito si riducesse ad uno sterile si o no ai fuoristrada.
Mi ritengo un grande innamorato della montagna (tutta anche quella che non supera i 500 mt)e sicuramente non mi fa molto piacere sentire il puzzo di benzina o gasolio bruciato. Devo però dire che non mi piace vedere baite diventate luogo di dimora esclusiva di pochi, prati diventati improbabili borghi composti da edifici di dimensioni simil loculi e abitati solo nei fine settimana, paesi di montagna al limite dello spopolamento.
Io penso che tutti si debba fare una ampia e articolata riflessione separando l’uso della montagna da parte di chi ci vive da chi in montagna ci va per diletto o passione o per ritemprarsi. Perciò non mi scandalizzo se vedo un contadino che sale con il fuoristrada alla malga mentre mi secca molto vedere la signora in pelliccia che con il gatto delle nevi é arrivata a 2000 mt in mezzo al nulla. E’ anche vero che molti rifugi (privati o meno) offrono ai propri ospiti il servizio di trasporto. E le MTB? alcune provincie vietano l’uso dei sentieri alle MTB mentre altre lo favoriscono, per non parlare dei sentieri vietati ai cavalli. Mi auguro che questo dibattito incontri anche le sensibilità dei montanari e non appasioni solo chi vive in città
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Personalmente in maniera del tutto ideale sarei assolutamente contrario all’uso di mezzi a motore in montagna. Ma da appassionato di passeggiate debbo dire che a volte per arrivare a fare un percorso particolare, se non ci fosse l’uso di un mezzo meccanico, almeno da utilizzare per tappa di avvicinamento, dovremmo avere tanto di quel tempo a disposizione da indurci a non andare più in montagna. Questo lo dico perchè spesso mi capita di avere mezza giornata a disposizione e se non potessi inoltrarmi in auto (sempre su strade consentite) in valli o boschi sarei costretto a fare sempre la stessa passeggiata. E non credo che in montagna ci si debba andare solo con più giorni a disposizione, anzi.
E sono d’accordo con Alberto che si potrebbero trovare dei percorsi, magari i meno suggestivi e privi di emergenze e particolarità che potrebbero essere messe a rischio, possibilmente anche “insonorizzate” ossia abbastanza lontane dai percorsi più suggestivi da evitare di far arrivare i rumori prodotti, ( col divieto di avere mezzi “smarmittati” ) per far andare trial, enduro, quad, fuoristrada ecc.. Dopotutto sono sportivi anche loro. E sarei del tutto contrario ai divieti per le mountain bike. E’ forse pericoloso il sudore che gettano a litri? Certo debbono autoobbligarsi a percorrere le discese in modo da non provocare incidenti, a velocità più che controllata. E se non rispettano queste regole vanno puniti, come va punito il “puro” camminatore che butta pietre giù per valli e dirupi o che lascia immondizia ovunque pur di non riportarsela a casa propria….
Inoltre dobbiamo pensare a tutti coloro che “accudiscono” la montagna, in particolare ai contadini (oramai ben pochi e si vede…) a cui certo non possiamo vietare di utilizzare la tecnologia per il loro lavoro. Certo è molto romantico vedere sfalciare a mano i prati, con il fieno portato a spalla con le gerle….
Sicuramente sarebbero da vietare mezzi distruttivi come i cingolati (che comunque si lasciano usare ai boscaioli per trasportare la legna a valle con distruzione totale dei posti dove passano) e consentire, anzi incentivare e anche finanziare l’uso di mezzi specifici a basso impatto ambientale.
Ho premesso che mi piacerebbe idealmente vedere la montagna “dura e pura” e dopo qello che ho affermato in seguito qualcuno potrebbe darmi del falso; non credo che le due cose, amare la montagna e volerla preservare al meglio e al contempo essere coscenti che è anche viva, di tutti, con una sua funzione anche economica , con esigenze che possono essere aiutate grazie a tecnologie appropriate, siano in contraddizione.
L’importante è dare delle regole, non settarie, e principalmente farle rispettare. Perchè non aumentare e incentivare guardie, o meglio con terminologia più appropriata, controllori ambientali volontari? Si spendono soldi pubblici per fare corsi di taglio e cucito ed allora perchè non per istruire, anche nelle scuole, chi vuole dare una mano alla preservazione delle nostre montagne? Non caste di, troppe volte, arroganti “multatori e verbalizzatori” ma eserciti di volenterosi divulgatori, gentili controllori e “convincitori” dell’uso ragionato di valli e boschi ma con capacità sanzionatoria nei casi estremi?
Meditiamo gente, meditiamo…. e prendiamo a randellate (virtuali, naturalmente) i politici sordi, ciechi e muti.
Il problema è che con scuse di ogni tipo (come per esempio servire alpeggi ormai inutilizzati o che potrebbero essere aiutati con due voli all’ anno di elicottero) si devastano bellissimi sentieri che attraversano i boschi per sostituirli con strade sterrate percorse poi da mezzi di qualunque tipo, moto, jeep e quad con permessi rilasciati allegramente da comuni e comunita’ montane.
Come al solito è l’ interesse economico che comanda tutto, le imprese di costruzione speculano e noi paghiamo con le tasse infrastrutture non solo inutili ma soprattutto dannose.
le comunita’ montane invece di preservare il territorio contribuiscono spesso alla sua devastazione ed invece di trovare progetti validi per la comunita’ nei quali investire i soldi stanziati da stato e unione europea preferiscono spartirli tra amici e conoscenti che garantiranno appoggio e voto durante le elezioni di tutti i livelli.
il cai in tutto questo ha qualche potere o puo’ solo rimanere immobile a guardare ?
speriamo almeno nella val di mello…..
Sono un appassionato neofita della montagna, da alcuni anni mi impegno sempre di più verso di essa, prima da sporadiche passeggiate ai trekking di più gioni fino all’alpinismo e all’arrapicata.
Quest’anno mi sono fatto per la prima volta una cima con passaggi di III con la mia compagna.
Ho sempre visto la montagna come ricerca di se dei propri limiti(non dico estremi) ma e sopratutto interiori, il fare senza strafare, la ricerca, l’essere cosciente del proprio corpo, saper perchè respiri ed a che serve il sudore. Il fare in salita ed il disfare in discesa lasciando come traccia solo la tua firma sul libro di vetta se c’è, altrimenti neanche quella.
Per spiegare meglio quello che penso sulla tecnologia in montagna riporto la mia esperienza appena fatta in Francia, ho raggiunto il campeggio tramite una strada dipartimantale a 1750 metri, fatto ciò mi sono dimenticato della macchina, anche ritornado a dei paesini precedentemente attraversati ho sempre utilizzato o la bici o i piedi, e che scorci che sorprese ad ogni curva, cosa che la macchina ti impedisce di percepire, è troppo veloce sposta in là i tuoi orrizzonti troppo repentinamente, ti impedisce di conquistare la meta, questa diviene un posto uguale ad un’altro. Che gusto c’è arrivare in cima ad una montagna con una teleferica o con un quad, in un’ora ci sei e se usi un’elicottero fatte due foto poi in dieci minuti sei di nuovo al bar. Aborro il pensiero che la montagna possa diventare un parco dei divertimenti, dove compri un biglietto e hai quello che c’è sul depliant. E’ come un fast food dove mangi quello che hai sulla foto e sai già che gusto avrà.
Quale diatribra sull’utilizzo di mezzi meccanici in montagna, dovrebbero essere autorizzati solo per alleviare la fatica a chi ci lavora e basta, Pastori ecc.
Spingiamo sull’educazione il Cai di cui mi vanto di essere socio, sta facendo molto? Credo di si, ma siamo anche noi con il nostro fare di tutti i giorni che dobbiamo dare insegnamento senza evangelizzare, la cultura del fare e dell’essere può da sola sconfiggere il consumismo dilagante? Io credo di si.
sergio
Mi intrometto nella discussione, frequento la montagna da diverso tempo utilizzando diversi “mezzi”:
i piedi, la bici, gli sci, le racchette da neve, gli impianti, ma non ho mai usato mezzi a motore (fuoristrada, auto e moto, quad, ed elicotero).
Non mi piace il fatto che spesso al Mountain bike venga affinacata alle moto da trial o da enduro, l’impatto della bici è infinitamente minore chi la usa ha faticato per raggiungere l’adorato sentiero.
Trovo ingiusta la chiusura dei sentieri alle bici, la regolamentazione va fatta ma non la chiusura.
Come farà mai il nostro soldalizio a “crescere” se continua a portare avanti idee reazionarie che chiudono la porta in faccia alle nuove discipline (snowboard al posto degli sci nello scialpinismo, mountain bike ecc.?).
Se nell’alpinismo non si fossero accettati i nuovi standard oggi non si userebbero friend o i dadi in luogo dei cunei e dei chiodi, non attrezzeremmo le vie con soste fatte con gli spit, ma dovremmo anche schierarci contro le tanto “amate” ferrate.
A mio parere dovremmo cominciare a “crescere” con un occhio di riguardo alla tradizione ed uno all’evoluzione, non essere reazionari verso le nuove discipline, soprattutto le consolidate, e cominciare a sentire la “base”.
Cambiamo metodo non vietiamo l’uso della muntain bike ma educhiamo i rider al rispetto degli escursionisti, del sentiero e spiegamo loro come manutenere i sentieri è anche un loro interesse e non solo nostro.
Ciao Gianluca
Qua si continua a discriminare la MTB associandola a motocross, enduro, Quad o Fuoristrada vari.
Non nego che alcuni “colleghi” biker sfreccino in discesa incuranti del pericolo (Farei come lo struzzo), ma ad ogniuno di questi ce ne sono almeno 1.000 che mantengono velocità adeguate e che rispettano la natura, al contrario di “certi” escursionisti che lasciano carte e bottiglie sul luogo del picnic (Provate ad andare a vedere le aperture delle cascate del serio… il giorno dopo sembra di essere in una discarica).
Concordo sul fatto di vietare i “Mezzi a motore” sui sentieri perchè con le loro potenze rovinano i sentieri e con il loro motori inquinano l’aria… ma una bici che danni fa? nessuno… non rovina i sentieri e non inquina!
Bisognerebbe, invece, mappare i sentieri ANCHE per le bici; Porre degli sbarramenti per evitare l’ingresso alle auto e moto; Guardie che pattugliano i sentieri (Magari anche in MTB o a Cavallo) fermando e multando i trasgressori; Creando una “Cultura” della natura già dalle Scuole elementari…
Credo che, al solito, fare di ogni erba un fascio sia il modo più sbagliato per affrontare e risolvere i problemi.
Equiparare una moto da enduro o un quad, mezzi pesanti, ingombranti e molto potenti, ad una mountain bike, che pesa niente ed è mossa dalla poderosa potenza di due umane zampe, mi sembra veramente fuori luogo.
Mentre con una moto si possono fare tantissimi danni alla montagna e al sentiero (penso ai solchi che poi, con la pioggia e lo scorrere dell’acqua, generano un sacco di problemi) oltre ad inquinare, anche acusticamente, una bici utilizzata nel modo giusto non provoca tutti questi guai.
Certo, ci sono gli scriteriati che si buttano dalle discese noncuranti di chi magari sta salendo/scendendo a piedi, c’è chi butta le camere d’aria o le cartine delle barrette…ma quanti escursionisti lasciano i resti del proprio pranzo o altra sporcizia lungo i sentieri ???
Se vogliamo additare di comportamenti sbagliati alcune “categorie” di frequentatori della montagna, basterà prendere qualche individuo “negativo”, e potremo farlo per i bikers e per chi va a piedi, senza problemi.
Personalmente credo di comportarmi bene in montagna e, incontrando spesso gente a piedi, trovo più approvazione che discriminazione…ci si scanza per far passare, ci si saluta, si scambiano 2 parole, si parla di quanto sia faticosa la montagna…MAI NESSUN ESCURSIONISTA mi ha gridato dietro qualcosa o mi ha fatto capire che la mia presenza era sgradita. Basta comportarsi bene…basta non generalizzare.
Scusate non so essere breve
Anch’io vorrei esprimere la mia opinione…
Innanzitutto devo dire che sono fortemente contrario all’utilizzo di mezzi motorizzati in montagna, per i motivi che tutti noi conosciamo. Infatti oltre all’inquinamento acustico e ai gas di scarico, al forte impatto sugli animali selvatici ci sono problemi relativi sia all’erosione del suolo e alla costruzione indiscriminata di strade (o all’asfaltatura di alcune di esse per consentire il transito delle automobili anche in quota). Senza contare i problemi per la sicurezza di noi escursionisti, che ci troviamo a dover percorrere strade trafficate come un’autostrada a ferragosto o ci vediamo sfrecciare accanto suv e moto che ci sfrecciano accanto sollevando nuvoloni di polvere e costringendoci ad evitare le carreccie e a camminare esclusivamente sui sentieri più remoti. Tuttavia anche li ogni tanto capita di trovare il motocrossista che, ignorando i divieti, giusti a mio parere, passa sui sentieri lasciando solchi e segni del suo passaggio che alla prima pioggia si trasformano in un solco profondo e provocano il deterioramento del sentiero.
Tuttavia distinguerei da queste categorie di “utenti” della montagna le mountain bike. Le stesse caratteristiche del mezzo (cioè il fatto di non avere un motore) lo differenziano dalle altre categorie. Ma ancora di più la differenza è data dallo spirito. Chi pratica questo sport è spinto dallo stesso amore per la montagna che accomuna tutti noi, dallo stesso amore e dallo stesso rispetto. Rispetto non solo per l’ambiente e per gli animali, ma anche per noi escursionisti e appassionati in genere della montagna. Quello che lo accomuna a chi pratica la montagna a piedi è la fatica (forse anche maggiore di noi che andiamo a piedi), la stessa sensazione di quando si sale con la sola forza del proprio fisico. Secondo me vietare la libera circolazione delle mountain bike sarebbe come vietare ad un alpinista di poter arrampicare in libertà, al trekker di poter passeggiare su un sentiero in solitudine, allo sci alpinista di sciare in libertà. Insomma a nessuno di noi piacerebbe se ci vietassero determinati sentieri e ci costringessero ad andare su detrminati percorsi.
Oltre a ciò è da dire che molti sentieri rimangono puliti e visibili proprio grazie ai bikers il cui passaggio evita che molti sentieri poco frequentati a piedi vengano inghiottiti dalla vegetazione e vadano irrimediabilmente persi.
Purtroppo c’è da dire che, come in tutte le categorie, ci sono le pecore nere. Come i “campeggiatori” domenicali o i trekker che lasciano cartaccie o peggio rifuti in giro, esistono alcuni biker che non rispettano gli altri utenti. Ma non possiamo fare di tutta l’erba un fascio.
Per quel che riguarda l’impatto con l’ambiente non ci si può lamentare. Diciamo la verità, quale erosione provca una bicicletta? Poco più di un escursionista e mille volte minore di quella provocata dagli animali selvatici (prendiamo come esempio un gruppo di cinghiali che cerca cibo), senza contare che spesso sono i bikers a pulire i sentieri da pietre e rovi e a renderli agibili.
Una cosa che ho notato a malinquore, invece caratterizza alcuni di noi escursionisti. Purtroppo molto spesso manca il rispetto nei confronti degli altri utenti della montagna (escursionisti, ma molto più spesso bikers). Infatti alcuni di noi pensano che la montagna sia tutta per loro e vedono gli altri come un fastidio, un disturbo e questo è evidente quando vedo gente che non saluta o non ti agevola il passaggio se ti trovi su un passaggio difficile, o rischioso.
Secondo me la cosa migliore è la convivenza e il rispetto di chi ama la montagna e vuole viverla in libertà e godersela appieno, mentre bisogna snazionare e ostacolare chi vuole raggiungere i rifugi conl’automobile solo per pranzare senza neanche osservare il panorama, chi va in montagna per asoltare la radio e dormire in macchina, chi crede che i sentieri siano delle piste da motocross senza preoccuparsi per la sicurezza degli altri e del rispetto dell’ambiente, chi pensa a sfruttare la montagna solo per i propri interessi economici.
Innanzitutto un grazie al CAI che mette a disposizione questa possibilità interattiva ai fruitori del piacere montano…
premetto che sono contrario all’utilizzo dei mezzi motorizzati in montagna ma sono un “ciclista da montagna”.
io sono un cittadino (romano) che ha la fortuna di vivere non lontano dall’appennino e parchi regionali/nazionali.
nel particolare sono spesso sui monti lucretili ma anche in tutto l’appennino centrale.
in montagna vado a piedi, con gli sci e con la mtb.
chiaramente l’attrezzo che mi costringe ad avvicinarmi di più alle vette con l’auto sono gli sci… in ogni caso sempre e comunque in maniera legale. non mi sembra questo però un motivo per ritenere lo scialpinismo una pratica dannosa.
A piedi ho visto scempi drammatici causati da pedoni di tutti i tipi.
esempi se ne trovano a decine, sopratutto in quello splendido posto che sono i sibillini…
quando arrivo sulle croci di vetta passo metà del mio tempo a raccattare cicche spente e buttate per terra…
grazie a dio da queste parti l’escursionismo non è di massa e siamo quattro gatti (piedi, sci o bici cambia poco…)
questo però comporta che i sentieri segnati sulle carte sul territorio sono scomparsi. i pochi sentieri puliti che conosco sono mantenuti da volontari del luogo oppure da gruppi organizzati di biker.
e vi assicuro che quelli segnati e gestiti da ciclisti sono molto ben segnalati e molto poco erosi, essendo percorsi da persone che hanno rispetto e conoscenza del territorio.
escursionisti che incontro nei giri in bici non mi hanno mai dato impressione di essere indispettiti… forse perchè il rispetto reciproco è alla base del vivere civile.
se adesso penso che a valle del documento che mette sullo stesso piano biciclette e quad (o hummer !?!?!?) io sarei illegale a scendere da un sentiero quando sono uno dei pochi oltre alle mucche passa per i lucretili un po’ mi viene il dubbio sul senso dello scritto…
o quantomeno sulla vera conoscenza della questione…
cordialmente
Giuseppe Sartorio
Da tempo sento da vicino la problematica MTB-montagna. Vivo in Val d’Ossola e ho iniziato come tantissimi a frequentare i sentieri fin da tenera età. Più grandicello ho scoperto la libertà che regala la MTB, dandomi possibilità di percorrere più km e di scoprire zone che altrimenti sarebbero rimaste sconosciute (chi non prende la macchina per una classica gita escursionistica e quanti seppur abitando in montagna escono di casa a piedi già con gli scarponcini ai piedi e si infilano nel bosco?).
E’ da ottusi e ciechi pensare che solo MTB e moto scavino i sentieri.. chiunque frequenti la montagna si sarà spesso trovato in sentieri sprofondati a livello di ginocchio e senza che sia mai passata una MTB o una moto. Allora, chi rovina i sentieri in alta montagna? Le marmotte o i camosci?
Io da anni per questo motivo non sono più socio CAI (sezione Domodossola). Anche se non ho più copertura associativa, non mi sento rappresentato e non ha senso essere soci e pagare quota annua se non si approvano le posizioni della Sede Centrale.
Il fatto che qlc indisciplinato non rallenti non fa testo sulla civiltà dei biker, spesso ex montagnini e alpinisti/semplici escursionisti… basta solo un po’ di senso civico. Precedenza ai pedoni, e un po’ di cordialità, salutando all’incrociarsi.
Vietare le mtb sui sentieri è follia. E’ come vietare a macchine sopra i 50cc di antare nei centri abitati perchè il limite è di 50km/h. Follia…
Fabio Paracchini
Ex socio CAI (Sezione di Domodossola)
Se vogliamo vietare anche le mtb, togliamo però tutte le funivie e iniziamo a fruire veramente la montagna come va vissuta con lentezza e calma. Ritengo che i vari impianti disseminati per tutti i nostri monti, molti dei quali abbandonati, non contribuiscano a innalzare la qualità del paesaggio. Se poi invece si decide di intraperendere in discorso serio allora vietiamo sicuramente i mezzi a motore ma lasciamo perdere le mtb. Forse la sezione LPV del cai è quella che è riuscita meglio a combinare mtb e montagna…
ps. avete mai visto quello che combinano le ucche al pascolo su sentieri e prati? Vietiamo anche quelle? Sinceramente di camminare in mari di cacca e pipì, terreni devastati non è il massimo…
non riscrivo tutto, ma mi associo al n. 20 (gianluca)
Vivo in valtellina e sono circa diec’anni che frequento la montagna da appassionata, e diec’anni che utilizzo a tal fine anche la mountain bike.
Non sopporto il rumore e la puzza dei mezzi motorizzati quando mi godo la pace dei boschi e delle cime, e soprattutto non sopporto la mancanza di civiltà (che colpisce anche chi va a piedi) e il mancato rispetto delle regole, dal piano alla vetta (ricordo ai lombardi che già oggi la l.r. 27/04 vieta l’accesso su strade, mulattiere e sentieri di mezzi MOTORIZZATI -art. 21 mi pare-. Che poi i controlli non esistano, direi che si tratta di un altro aspetto).
Sono invece ovviamente delusa e amareggiata dall’atteggiamento ostile che si sta dimostrando nei confronti della bicicletta da montagna: in anni di pratica assidua non ho MAI avuto alcun problema di convivenza con gli escursionisti lungo i sentieri, nessuna problematica è mai emersa (peraltro è già difficile trovare qualcuno, come diceva sopra giuseppe, che gli stessi sentieri li percorra a piedi, specie alle basse quote).
La passione per la bicicletta ha anzi permesso a diversi tracciati praticamente ignorati di rianimarsi, e sto proprio in questi giorni curando una raccolta di itinerari percorribili in mountain bike per rivitalizzare un turismo ECO-COMPATIBILE.
Mi sembra che le polemiche sollevate non abbiano nella stra- grande maggioranza dei casi ragione di esistere e che, anche in fatto di erosione, siano poche le tipologie di sentiero davvero a rischio e, anche in quei casi, una corretta PIANIFICAZIONE territoriale sarebbe sufficiente a sbrogliare la matassa.
Un no generalizzato mi sembra fuori logica e fuori tempo, e ha il sapore di una scelta di chi in montagna magari neanche ci vive, e vede però di buon occhio il territorio imbalsamato (ma dagli scempi compiuti per le seconde case non si può più scappare, come neppure alle code di rientro nei w-e purtroppo..) come pure i suoi abitanti. Da vedere come belle statuine la domenica. E chi se ne frega se per lavorare devo fare i pendolari in città.
Io vedo nella mtb, anche regolamentata OVE OCCORRA, una prospettiva di sviluppo in piena coerenza con gli obiettivi di conservazione del territorio, una speranza di conservare innumerevoli sentieri ormai non più percorsi perchè fuori dai circuiti più blasonati, una opportunità di avvicinare alla montagna i giovani e un mezzo divertente, poco impattante e moderno per stare nella natura.
Se vogliamo parlare di impatto ambientale, quello significativo, sono pronta a discuterne. ma allora mettiamo in gioco anche le ferrate, i rifugi, le vie attrezzate e tutto quello che al cai va bene perchè considerato traizionale!
Marzia
E’ triste vedere come alcune persone tentano di limitare la libertà di altre.
Sono Trentino, e di montagne me ne intendo. Credetemi, i mezzi meccanici che voi colpevolizzate ve li trovate in cima ad un monte soltanto perchè in valle a loro è già vietato tutto. Chi li conduce nella maggior parte dei casi ama l’ambiente più del classico “escursionista della domenica”.
Asfaltate e cementificate pure a più non posso il luogo in cui vivete però, ed elevatevi a paladini.
Prima i veicoli a motore, poi le MTB. Chi altro in futuro? Cavalli? Animali da pascolo? Vi vieterete da soli anche gli scarponi prima o poi…
Ricordatevi che i sentieri non sono nati per il turismo “pedonale” ma per coltivare il bosco e i prati. Sui sentieri trentini ad inizio secolo scendevano slitte cariche di lettiera per il bestiame, foraggio e legname.
Siete voi cari pedoni che alimentate il turismo in montagna, siete voi che richiedete ogni comodità in un rifugio alpino.
A nulla varranno però le mie parole, continuate pure a seminar odio.
Dennjs.
Io sono un socio CAI e un indiscusso amante della montagna fin da quando sono nato vissuta in prevalenza facendo trkking, ma da 5 anni lo scoperta anche facendo mountain-bike e devo dire che i due modi di viverla sono esattamente gli stessi le senzazioni sono identiche, perchè lo spirito di un biker è lo steso di uno che fà trekking, io faccio anche downhill o freeride solo in posti però dove la presenza dell’escursionismo a piedi non è presente e vero però che caso mai con queste tipo di bici si può provocare un pò più di danni ma a livello di erosione sta però nei frequentatori di questi percorsi gestire la manutenzione dei tali e intervanire preventivamente per ridurre i danni (io questo lo faccio tutte le settimane) perchè ci tengo al posto che frequento,per quanto riguarda il divieto dei mezzi a motorela cosa e più che giusta perchè il danno che provocano questi mezzi e intollerabile!
Grazie.
Martedì 1 Agosto 2006, sentiero n° 152, salita da Moso ai Prati di Croda Rossa, a pochi minuti dall’arrivo improvvisa pioggia, diluvio torrenziale; impossibilitato a rimanere in sella, sono sceso dalla mia MTB e sono salito a piedi spingendo la bici in compagnia di una comitiva di escursionisti, persone cordiali, si parlava, si starnutiva…
Arrivati al rifugio abbiamo mangiato un boccone insieme, poi per fortuna le condizioni climatiche sono migliorate, ci siamo salutati, ho proseguito per la mia strada, lo stesso credo abbiano fatto i miei occasionali compagni di viaggio.
Che dire, meno male non ho incrociato qualcuno del Vs. gruppo, altrimenti chissà come avreste potuto reagire camminando a fianco di un “possessore di mezzo meccanico transitante in montagna”…
Forse dovreste cercare di ritornare un po’ con i piedini appoggiati al suolo… Quel caro suolo che siete convinti di voler proteggere, e che, diciamolo, siete convinti egoisticamente Vi appartenga…
Cordiali Saluti.
Valerio
ai redattori della proposta del CAI elaborato dal “Comitato Centrale” (vedi file .pdf scaricabile presente sul Vs. sito) almeno abbiate la decenza di rileggere le Vs. solenni “proposte” eliminando gli errori di grammatica / ortografia. :)))
Intervengo volentieri a questa discussione, in quanto socio Cai e consigliere della mia locale sezione.
Per lavoro e per passione mi occupo di mtb, e proprio come socio Cai mi occupo insieme ad altri amici della preparazione e organizzazione di gite in mountain bike con il gruppo dei soci Cai di Tortona (oltre a frequentare la montagna e gli appennini a piedi, e con le ciascpole nella stagione invernale).
Evito di ripetere concetti già chiaramente espressi da altri in questa discussione (tra cui Fabio, Marzia, eccetera) a sostegno di una pratica del mountain biking rispettosa della montagna, ma faccio solo una piccola considerazione seguita a un’esperienza recente: abbiamo approfittato delle vacanze estive per ripulire e sistema alcuni sentieri in Alta Val Curone (prov di AL), già tabellati lo scorso anno, in modo da facilitare la vita agli escursionisti a piedi e, perchè no, in sella alla propria amata bici a ruote grasse.
Non posso dire di essere rimasto sorpreso quando siamo passati il giorno dopo per verificare che tutto fosse stato svolto per bene e notare come il passaggio dei bovini al pascolo abbia “rovinato” alcuni tratti del sentiero…
Quindi, ragionando per assurdo, cosa dovremmo fare? Per evitare che i sentieri si rovinino, proibiamo il transito delle mucche al pascolo?
PS
Consiglio la lettura di questo importante studio
http://www.imba.com/resources/science/jefferson_county.html
(studio scientifico sull’impatto ambientale di escursionismo a piedi, in mtb e a cavallo)
Ciao
Troppo spesso alcuni “puristi” della montagna affiancano la mountain bike ad altre pratiche motoristiche senza mai specificare che cosa abbia in comune un motore a 4 tempi con un mezzo a due pedali.
La bici è un mezzo fantastico che ti permette di godere della montagna riuscendo a fare percorsi più lunghi dei pedoni e senza arrecare alcun danno all’ambiente. Sovente le alte vette sono raggiunte da strade percorse da migliaia di automobili che portano la gente in quota dove partono i sentieri da fare a piedi; non sarabbe meglio (per l’ambiente) se i parcheggi fossero a quote inferiori ed i turisti pedalassero per guadagnare la vetta? Non mi sembra che il fatto di essere a piedi, ma col SUV parcheggiato ad 1 km, sia una garanzia sufficiente per l’ambiente !
Tuttavia una distinzione va fatta tra chi sale faticosamente in bici per ore e poi si gode una breve discesa, e invece chi si fa trasportare in quota numerose volte da impianti di risalita per poi correre in discesa su biciclette concepite solo per la down hill. Chi fa down hill deve avere spazi appositi nei bike park, ma chi usa lla mountain bike come mezzo alternativo alle scarpe da trekkin deve poter aver accesso alle montagne.
Mi permetto di far notare(da socio CAI) che senza la mtb mai avrei scoperto il piacere di vivere la montagna,mtb e trekking sono assolutamente due attivita’ complementari.
Mentre sono d’accordo per quanto riguarda i mezzi a motore, non vedo il senso di questa proposta relativa alla pratica della mtb che è per sua natura perfettamente rispettosa della natura e degli altri.
solo per non ripetere concetti già espressi mi associo ai messaggi:
20 luca
21 alessandro
28 marzia
29 dennjs
e ai molti altri messaggi dello stesso tono
Mi associo al commento n°35 per non ripete concetti già detti.
E’ inutile vietare indiscriminatamente, è invece da punire severamente chi, a piedi, in mountain bike o altro danneggia, crea pericolo o si comporta in maniera non corretta per se, per gli altri o per l’ambiente.
Sono socio CAI da 40 (quaranta) anni e maestro di sci.
Dall’età di 3 anni ho sempre frequentato e scoperto la montagna con gli scarponi, con gli sci e ultimamente anche con la mountain bike. E’ giustissima la proposta di vietare i sentieri ai mezzi motorizzati, ma sbagliatissimo equiparare questi ultimi alla mountain bike, il mezzo ecologico per eccellenza. Percorro da tanti anni i sentieri di alta quota con la mountain bike, anche facendo downhill, e non ho mai avuto problemi con gli escursionisti, basta comportarsi da persone educate.
Partiamo dal presupposto che la maggior parte dei sentieri di montagna non sono nati per turismo o escursionismo, ma per collegare i vari masi di alta quota, per coltivare i prati, per farci passare le slitte cariche di legname e foraggio e potremo cosi capire che l’escursionista non è mai stato il primo, non è l’unico e non può essere l’ultimo fruitore dei sentieri.
Tutto gia’ detto ma ripetiamolo, magari serve.
LASIATE STARE LE MTB PORCOCANE!!!!!!!!
Oppure tutti a piedi nudi senza ramponi, scarponi e piccozze. Niente ferrate, niente palestre di roccia niente funivie e niente skylift PORCOBOIA!!!!!
Vivo a Monaco di Baviera da quasi 10 anni, sono socio del CAI tedesco e, nella sezione di Monaco, esiste un gruppo dedicato solo alla mtb. Eccovi il sito: http://www.m97.de/
Il 97 sta per l’anno in cui è stato creato: 1997, quasi 10 anni fa. Questo per dire quanto sia indietro la mentalità del CAI italiano.
Vengono organizzate gite, serate con foto-show ecc. Un modo per portare la montagna più vicina ai giovani che vivono in una grande città.
Ci sono dei divieti in Baviera, ma sono pochi e soprattutto fanno senso perchè si tratta di sentieri molto battuti dai tanti escursionisti a piedi tedeschi. Nessun biker ha dei problemi a rispettarli, dato che, come detto prima, fanno senso.
L’idea di vietare tutti i sentieri alle mtb poteva venire in mente solo a dei vecchi burocrati lobbisti italiani, che della montagna hanno solo in mente i rifugi in cui magnare polenta e camoscio, da raggiungere possibilmente in fuoristrada e senza dare fastidio agli amici cacciatori.
Ma la cosa più bella è che, in tutti questi anni di mtb, non ho mai avuto dei problemi con gli escursionisti a piedi, neanche con quei mona che martoriano i sentieri con le loro racchettine superleggere. Ulteriore esempio di come il CAI si debba svecchiare e aprire gli occhi su quello che é il mondo reale e non perdere il proprio tempo a redigere regolamenti stupidi lontani mille miglia dalla gente che in montagna ci va davvero.
Sono socio CAI della sezione di Siena da anni, e trovo questo accanirsi contro le bici da montagna grottesco. Già mettere sullo stesso piano le moto da trial o i quad con la mountainbike dimostra che non c’è nessuna logica dietro queste faccende ma solo una critica aprioristica. Limiti è giusto che ce ne siano, come in tutte le attività umane in un ambiente fragile; ma basate su fatti e logiche razionali, e non sulla assurda pretesa di ergersi a paladini di ciò che è accettabile e ciò che non lo è.
Sono un appassionato di montagna e giro per i monti e colline in mtb da 17 anni. Trovo anche io stupido accomunare quad , moto e mezzi a motore alla mtb.
In tutti questi anni non ho mai avuto problemi con gli escursionisti. Concordo con Nicola , l’atteggiamento del CAI nei confronti della Mtb mi pare ridicolo e privo di ogni fondamento.
Esprimo il mio rammarico per il documento redatto dal CAI, che propone divieti e divieti ad un modo di vivere la montagna come è la MTB. Anch’io, come qualcuno ha scritto precedentemente, non ho mai ricevuto lamentele da chi ho incontrato sui sentieri, ma anzi ho imparato a salutare con un sorriso chi, pedalando o passeggiando, fruiva come me della montagna.
Un sorriso per tutti…
Antonello Di Paolo
Anch’io mi associo al coro di difesa della mountain bike…
non mi sembra giusto mettere allo stesso piano di mezzi motorizzati le mountain bike.
Il ricco dibattito nato in relazione al sondaggio sull’uso dei fuoristrada è estremamente positivo, perchè coglie in pieno lo spirito del progetto Mountain Blog, che è proprio quello di favorire il confronto di idee ed esperienze.
Sono però necessari un invito e una precisazione:
1. l’invito – che riguarda solo un paio di commenti tra i numerosi pervenuti – è quello di utilizzare questo spazio con un linguaggio corretto e rispettoso di tutte le posizioni; ciò non toglie sicuramente la possibilità di esprimere con forza le proprie idee!
2. la precisazione riguarda la direzione che ha preso la discussione, la quale si è concentrata sopratutto sull’utilizzo del mountain bike sui sentieri: il sondaggio e il documento del CAI relativo si riferiscono in realtà quasi esclusivamente ai mezzi motorizzati, ma in ogni caso è interessante che questo sia servito da punto di partenza per arrivare ad un tema che evidentemente è altrettanto sentito. Per questo motivo Mountain Blog ritornerà a breve in maniera più specifica sull’argomento, anche per illustrare nel dettaglio la posizione del CAI, che non è certo di contrarietà a priori nei confronti del mountain bike ma si articola su diverse considerazioni(sul tema è stato recentemente pubblicato sulla Rivista un Dossier).
Nel frattempo auguriamo a tutti una buona lettura, e ricordiamo che la maniera più comoda per essere informati delle prossime pubblicazioni è l’iscrizione alla newsletter: https://www.mountainblog.it/subscribe.php.
Lo staff di Mountain Blog.
Sono amante della montagna, ho una casa sul monte grappa, ho macinato kilometri e kilometri a PIEDI ma (pare) ho un grande DIFETTO: sono da quasi VENTI anni CICLOESCURSIONISTA, che tengo a precisare non vuole dire DOWNHILLER.
Faccio da quando avevo 13 anni sci discesa, sci alpino e sci fondo. Poche volte ho girato con le CIASPE, si sa serve anche la compagnia per farlo, anche se spesso giro da solo.
Ora vengo al dunque: come potete escludere dal CICLOESCURSIONISMO i sentieri??? Perchè non escludete dallo SCI ALPINISMO le escursioni montane, limitandole alle PISTE, e lasciando SOLO ALLE CIASPE il diritto di “calpestare” la montagna? E non mi si dica che l’attrezzatura da sci non è paragonabile ad una bici solo perchè di mezzo c’è una catena…
Quello che voglio dire è che le cose bisogna CONOSCERLE E DIBATTERLE prima di parlarne o lanciare ANATEMI, perchè non tutti, anzi la minoranza, se ne vanno in salita motorizzati (magari con gli elicotteri…) per fare solo discesa su sentieri o dirupi, TALE QUALE POCHI SCI-ALPINISTI, ma la maggior parte usa la bici con fatica e tanto rispetto della natura TANTO QUANTO SI USANO GLI SCARPONI, ANCHE (come nel mio caso) per problemi di salute che non permettono purtroppo di camminare a piacimento.
Infine il mio messaggio si rivolge a TUTTI COLORO CHE AMANO LA MONTAGNA E LA NATURA: al di là di leggi e divieti, ci vuole TANTO RISPETTO per la natura e per gli altri, e questo vale per tutti, compresi quegli allevatori e residenti alpini che non si fanno troppi scrupoli su come e dove lasicare scarichi e immondizie…
Spero che io e la mia bici non veniamo messi alla stessa stregua di motoquad e motoslitte, non rinuncerò mai al Monte Grappa né alla mia libertà di goderne CON RISPETTO la natura senza contaminarla in alcun modo.
A completamento del mio precedente intervento, anch’io pratico oltre all’escursionismo in mtb anche il downhill (come per lo sci faccio sia discesa che alpinismo e fondo…), e trovo estremamente interessante lo spunto sull’utilizzo estivo delle piste e relativi impianti di risalita, più che altro per un problema di pericolosità per sè e per gli altri (anche se rimane il fatto che vietare il freeriding in bici è come vietare lo sci alpinismo estremo…). Un invito: sarebbe molto interessante recarsi in visita nelle alpi FRANCESI, dove mi sembra siano riusciti a far convivere le molte anime e sports della montagna.
Ribadisco il concetto che, comunque, è più importante partire dalla CULTURA DEL RISPETTO per natura e per gli altri, più che porre tanti divieti e leggi.
Saluti
E la solita ricetta all’italiana, se non abbiamo voglia di far fatica a trovare dei compromessi, fermiamo tutto e tutti che facciamo prima, purtroppo le autorità competenti non vogliiono sforzarsi a capire che dal punto di vista turistico la Mountain Bike potrebbe essere una risorsa, e che bisognerebbe gestirla in maniera tale da non recare danno al territorio e agli escursinisti a piedi, però volete mettere quanto lavoro, segnare le piste dividere i percorsi ecc, no no troppa fatica aimè.
Premesso che che ho 43 anni, frequento la montagna ormai da decenni e sono socio CAI da 16 anni. Penso che sia giustissimo vietare i mezzi a motore, che con l’ambiente alpino non hanno niente a che fare, inquinano, disturbano e costituiscono pericolo ma non sono assolutamente daccordo per quanto riguarda le mountain bike che sono ecologiche, non fanno rumore e possono essere un modo diverso di frequentare la montagna. Bisogna piuttosto cercare di colpire chi non rispetta l’ambiente e chi crea situazioni di effetivo pericolo a prescindere che sia a piedi o in bici.
Intervengo in questa discussione per dire che leggendo il documento del CAI (cosa che credo nn tutti i partecipanti alla discussione abbiano fatto), la MTB non viene associata all’utilizzo di mezzi a motore; quello che viene “condannato” in caso è il downhill, pratica senza dubbio pericolosa se non praticata negli appositi percorsi. Quello che viene fatto dal CAI è condannare la promiscuità di mezzi sui sentieri di alta montagna, che diviene pericolosi per entrambi, escursionisti e biker la soluzione ideale sono spazi e sentieri appositi per tutti (cosa un pò utopica) ma soprattutto rispetto: per la montagna e per gli altri utenti… ma come sempre siamo in Italia.
Da una vita mi batto per la difesa dell’ambiente e in particolar modo di quello montano.
Sono iscritta al CAI dal 1975 pur non condividendone del tutto le posizioni.
Da tre anni pratico assiduamente la mountain-bike, che dopo un grave incidente è diventata per me l’unica possibilità per frequentare la montagna in modo “sportivo”.
Sono convinta che la mtb, anche nelle sue versioni più “pesanti”, NON POSSA E NON DEBBA IN ALCUN MODO ESSERE EQUIPARATA AI MEZZI A MOTORE, di qualsiasi tipo.
Penso che non ci siano motivazioni reali ed effettive per imporre divieti o limitazioni all’utilizzo della mtb in montagna. Infatti:
– non è vero che i sentieri utilizzati dai bikers subiscono un inevitabile degrado. Ho esperienza di sentieri che sono diventati da anni dei classici del Free.Ride in mtb, vengono quindi percorsi in modo molto intenso e pure NON PRESENTANO ALCUN FENOMENO DI EROSIONE. Al contrario è per tutti possibile vedere sentieri che sono stati letteralmente devastati da un escursionismo poco educato: cito un caso emblematico, il sentiero Arapietra – Rifugio Franchetti al Gran Sasso, dove a nulla sono valse le opere di sistemazione da parte dei gestori del rifugio (muretti e sbarramenti prontamente scavalcati e distrutti dagli amanti delle scorciatoie).
L’integrità dei sentieri è affidata al buon comportamento di tutti i frequentatori: ma del resto questo vale anche per l’integrità dell’ambiente montano in generale, e a nessuno verrebbe in mente di vietare l’escursionismo perchè qualche escursionista maleducato lascia rifiuti o strappa fiori protetti.
– la motivazione riguardo alla sicurezza degli escursionisti mi sembra del tutto pretestuosa: i problemi di sicurezza si risolvono con il rispetto delle regole e con la buona educazione. A nessuno verrebbe in mente di vietare il transito alle automobili su strade (magari non asfaltate) percorse da ciclisti per garantire la sicurezza di questi ultimi. Attualmente, secondo la mia esperienza i ciclisti sui sentieri rallentano e danno la precedenza a chi va a piedi: in occasione di questi incontri, gli escursionisti sono sempre molto gentili e non mi è mai capitato di avvertire fastidio da parte loro, piuttosto una certa curiosità! Sono quindi semmai i vertici del CAI che in nome degli escursionisti vorrebbero sopprimere una minoranza che non possono e non vogliono di capire.
In conclusione: mi aspetto senza dubbio una guerra senza quartiere contro i mezzi a motore di qualsiasi tipo da parte del CAI.
Mi aspetto che invece la mountain bike nelle sue varie espressioni (in particolare all mountain e free ride) VENGA ACCETTATA COME UN ULTERIORE MODO DI RAPPORTARSI CON L’AMBIENTE ALPINO, sicuramente più “dolce” e rispettoso di molti altri già comunemente ammessi: ferrate, vie spittate, piste da sci…
Per Tommaso:
ho letto il documento del CAI ed in un punto esprime chiaramente questo:
“…i sentieri devono consentire accesso e percorrenza solo ed esclusivamente a persone a piedi…”
L’apertura ai percorsi da DH e segnati ad hoc per le bici è una ghettizazione di questa attività, è come dire lo scialpinismo dsi fa solo sulle piste, o il fondo escursionismo non esiste più.
Non si deve condannare la promisquità dei mezzi, è come dire se io vado su una traccia in sci non possono seguirmi con le ciaspole, ma è necessaria comprensione educazione e soprattutto rispetto del prossimo.
Non è pericoloso solo chi va in MTB ma se stiamo salendo un canale chi è in testa è pericoloso per gli altri perchè potrebbe far cadere pietre, chi taglia i sentieri a piedi è pericoloso per gli altri e per l’ambinte, guarda come si sono ridotti molti sentieri in dolomiti, chi scende tagliando i ghiaioni è pericoloso per chi percorre il sentiero, chi taglia un pendio nevoso è pericoloso per chi è sotto… ecc ecc
Rimane sempre il solito discorso “RISPETTO” e dialogo è l’unico vero modo per andare avanti e soprattutto per far si che il CAI, a cui tengo molto essendo un accompagantore, un consigliere sezionale e un componente della commissione regionale escursionismo, non muoia ma si evolva e non commetta errori che in passato in altri campi (alpinismo/arrampicata sportiva) gli sono già costati cari (il nuovo mattino).
Ciao Gianluca
Sottoscrivo le posizioni di dissenso manifestate dai colleghi bikers ( spero che certe vecchie cariatidi del CAI non inorridiscano per questo inglesismo ) ed aggiungo qualche considerazione:
_Molti bikers ( mi ci metto anch’io ) sono anche scialpinisti, escursuionisti a piedi, arrampicatori e quant’altro. Rispettosi della natura in queste occasioni e vandali quando poggiano il posteriore sulla sella di una bicicletta? Poco credibile, no?
_Mettere nello stesso calderone biciclette, quad, motoslitte e motociclette mi sembra un’assurdità. Forse a qualcuno sfugge che la bicicletta non è mossa da un motore a scoppio rumoroso e puzzolente. Per non parlare delle potenze in gioco…
_Secondo quale principio un escursionista a piedi dovrebbe godere di maggiori diritti di uno in bicicletta? La storiella della maggior erosione causata dalle biciclette è smentita dallo studio citato nel messaggio n°32.
_In anni di mountain bike per sentieri mi è capitata UNA volta di venir ripreso da un escursionista a piedi ( fra l’altro il tipo aveva torto marcio, avendo confuso un cartello di divieto alle moto con un cartello di divieto alle bici ). In genere, quando incontro degli escursionisti, io sorrido loro e loro sorridono a me. Che certi attriti fra pedoni e ciclisti siano solamente nelle teste dei grandi legiferatori del CAI?
_Nel documento si fa riferimento a presunti problemi di sicurezza. Andiamo nel concreto: quanti incidenti fra bikers ed escursionisti vi sono stati negli ultimi dieci anni? Io non ne ho mai avuto notizia.
_Essere un po’ meno egoisti, accettando la convivenza con altre categorie di fruitori dell’ambiente naturale, potrebbe essere d’aiuto quando ci saranno da combattere le battaglie vere, che certamente non sono quelle contro le biciclette sui sentieri. L’esperienza insegna che molte volte proprio le zone meno frequentate sono quelle dove certi scempi avvengono senza che nessuno alzi un dito per protesta.
_Come emerge da alcuni dei messaggi postati precedentemente, molti ex-iscritti CAI ( nella lista mi ci metto anch’io ) hanno abbandonato il sodalizio proprio perché stufi di certe chiusure e posizioni conservatrici. E’ naturale supporre che, per gli stessi motivi, in molti neppure vi si avvicinano. Riflettano su questa cosa tutti quei soloni che vedono la mountain bike, lo snowboard e chissà quale altra attività “moderna” come fumo negli occhi. Altrimenti continuate con le vostre uscite per pensionati ( con tutto il rispetto per la categoria ) senza frignare se i giovani se ne guardano bene dal frequentare un ambiente che puzza di muffa.
Sottoscrivo in tutto il messaggio 52.
Ho abbandonato il sodalizio dopo decenni quando avevo scoperto che la copertura assicurativa non copriva i biker ( non mi interessa molto se oggi le cose fossero cambiate)
Non sono nuove leggi e divieti che servono facciamo rispettare le leggi che ci sono soprattutto in Regione Lombardia.
Manca l’educazione e la vigilanza cose che il sottoscritto offre volontariamente come Guardia Ecologica Volontaria, ma manca molto anche tra gli escursionisti.
Francamente prendere lezioni da chi ha trasformato i rifugi in hotel con relativa clientela fa un pò sorridere .
Il CAI non è depositario della verità e proietta all’esterno un immagine ammuffita che forse varrebbe la pena di riformare.
Il tutto con simpatia.
Ciao Claudio
Il commento N°52 di Mauro non ha bisogno di altro mi aggrego in pieno.
MTB è Pace!
Mi trovo d’accordo con l’impegno contro i mezzi a motore, che siano quad o moto da enduro o, perchè no, i fuoristrada dei cacciatori. Ben diverso è l’impatto della mountain bike sul degrado dei sentieri! Quando vado x un sentiero, difficilmente si vede dove sono passata, mentre sono ben visibili i segni del passaggio di molti pedoni maleducati. Quindi per lo più si tratta di un problema di educazione, non sono certo i 10-15 chili di una bici, con una capacità di trazione molto limitata rispetto a qualunque mezzo a motore, a causare danni, se usata con coscienza. Di questo passo potremmo discutere anche dei danni causati dai cavalli e dai cinghiali, più devastanti di qualunque altra cosa o essere che percorra i sentieri. Per quanto riguarda la manutenzione, mi sono trovata spesso a pulire o recuperare, per il piacere di percorrerli in bici, sentieri che nessuno, cai, forestali o pedoni casuali, si sarebbe mai sognato di riaprire e mi guardo bene dal rovinare ciò che mi dà tanto piacere.
Amo la montagna e la rispetto. Proprio per ciò NON concordo assolutamente con coloro che equiparano le varie declinazioni della displina sportiva della MOUNTAIN BIKE a quelle che prevedono l’utilizzo di mezzi a motore. Le differenze tra queste discipline le percepirebbe chiunque non sia offuscato da pregiudizi o non persegua interessi particolari. Vietare ad una categoria di sportivi la fruizione dei sentieri è un attegiamento discriminatorio e miope. E’ ipocrita poi citare “l’aspetto sicurezza” derivante dalla “circolazione promiscua” sui sentieri delle varie tipologie di utenti della montagna. Consapevolezza, regole chiare e controlli, rispetto e molto buon senso da parte di tutti (a partire dalle Amministrazioni Locali) sono le basi per una fruizione civile, oculata e lungimirante delle nostre splendide montagne. un caro saluto a tutti. renato
Sono un mtbiker, camminatore, sciatore ed amante della natura in genere.
Se concordo con i divieti ai mezzi a motore dissento totalmente sui divieti a mountain bike cavalli e simili.
Concordo che dobbiamo rispettare l’ambiente e preservarlo ma ritengo importantissimo non fare i talebani e lasciare che l’ambiente sia utilizzabile in diversi modi.
La soluzione usa per me è molto intelligente:
parchi con tolleranza zero nei punti piu particolari, accanto permesso di far eun po quello che si vuole.
Ecco in italia potremo fare parchi a tolleranza sero ed accanto zone a “tolleranza media” ovvero con divieto ai mezzi a motore.
vvio che non deve diventare tutto un parco
Sono moltimissimi anni che frequento le nostre montagne con la jeep ,a piedi e con la mtb.
Assolutamente d’accordo sul fatto di regolamentare sui sentieri di alta montagna l’accesso dei mezzi a motore SONO RIMASTO STUPITO DAL FATTO CHE EQUIPARATE LA BICICLETTA A TALI MEZZI e vorrei conoscere chi lo ha stabilito ed in base a cosa,perche’ mi pare veramente una leggerezza da non sottovalutare:
ma come si fa a non notare che la mtb e’ totalmente priva di motore e leggera si muove su gomme morbidissime,quasi fosse su un cuscino d’aria; l’impatto sui sentieri e’ minore di quello provocato da chi sale e scende con scarponi e bastoncini vari che ‘zappano’ il sentiero trasformandolo in breve in una canalina x la discesa dele acque piovane.
Spero che correggiate al piu’ presto questo svarione.
quoto il messaggio n°52. nelle mie montagne buttano sabbia sui sentieri per non far salire bici. gli stessi sentieri sono però gippabili che consentono il transito di automezzi….secondo voi agli escursionisti a piedi da più fastidio un biker con gli occhi fuori dalle orbite per la fatica o il puzzo di gasolio lasciato da una jeep?
perchè il cai non “apre” la sua visione e non contatta istiuzioni come IMBA per capire come accettare gli impatti della mtb sui sentieri di montagna?
Continuate a chiudere senza informarvi e le montagne saranno sempre più solo un rifugio di persone anziane (con tutto il rispetto che ho per loro, però così non si assicura un ricambio generazionale) e di gite fatte in auto per arrivare al rifugio a mangiare la polenta o i pizzoccheri…
Anch’io mi sono avvicinato alla montagna da poco tempo grazie alla passione che gìa mi legava da anni alla bicicletta. In questi contesti ho potuto apprezzare fino inb fondo il lavoro svolto dal Cai e da chi ama le nostre vette, cio non toglie che sono allibito dal paragone tra mezzi motorizzati e mtb, mi sembra un paragone veramente pretestuoso. Paragonare un mezzo a due ruote, ecologico che pesa 15-20 kg ad un’altro a motore che pesa quasi dieci volte tanto. Credo che nel campo delle mtb tutto sia riconducibile come in altri campi alla inteligenza ed educazione dell’ individuo, il quale di per se stesso può essere fonte di pericoli o danno per l’ambiente, e non, in linea di principio e fatte le dovute precisazioni, il mezzo che utilizza per esplorare le nostre bellissime montagne.
La montagna è di tutti,regolare il transito dei mezzi a motore è corretto.
Invito a visitare l’Alta Savoia in Francia http://www.lesgets.com e/o http://www.morzine.com
per come hanno saputo far condividere le varie discipline vecchie e nuove che sono nate, dove la mountain bike è quasi venerata con percorsi appositi dove se il pedone attraversa ho percorre il sentiero delle mtb viene multato ma anche se la mtb passa nel sentiero pedonale subisce la stessa sorte.
Hanno creato percorsi permanenti continuamente mantenuti in ottime condizioni per evitare l’erosione e danni da cattiva manutenzione.
Vi sono 650 km di percorsi segnalati che sconfinano in Svizzera vari Bike park permanenti e 25 impianti di risalita che funzionano 10 mesi l’anno.
Hanno creato una squadra di ragazzi che con divise di colore rosso percorrono i percorsi in bicicletta facendo vigilanza e pronto soccorso alle persone che vanno in montagna.
Voglio ricordarvi che io ed il mio gruppo nei colli euganei abbiamo piu di qualche volta segnalato incendi boschivi.
Io come molti altri riders facciamo spesso pulizia dei sentieri cosa che l’escursionista non fa anzi lascia rifiuti in giro in maniera consistente.
Con la buona educazione si puo convivere ed amare la montagna perche credo che questo sia lo spirito che ci anima tutti.
Mi ha colpito quanto scritto in un dei primi post:
“Occupandomi di manutenzione dei sentieri credo di poter affermare che l’uso di mezzi meccanici sui sentieri sia una pratica da contrastare fermamente.
I sentieri nascono per un uso esclusivamente pedonale, ed a tale scopo sono mantenuti efficenti”
In queste poche parole vedo espressa la posizione egoistica di chi si vuole appropriare di una cosa non sua. (vedi SAT)
I sentieri non sono nati per l’uso pedonale a cui il messaggio sembra riferirsi, cioè il proprio personale (e dei propri simili/colleghi/amici). Dalle mie parti, la scorsa estate abbiamo ripulito un vecchio sentiero, presente sulle mappe, ma chiuso da anni. Cosa dovremmo fare, pretendere che sia vietato a tutti tranne che alle bici?
I sentieri sono nati originariamente per permettere alla gente di spostarsi da un luogo all’altro, spesso per lavoro, o magari per scopi bellici, con qualsiasi mezzo fosse possibile, a piedi a cavallo, con muli, cannoni, slitte, carri e quant’altro fosse necessario. Una parte di questi usi oramai non sono più necessari, altri rimangono, se ne aggiungono di nuovi.
L’atteggiamento “i sentieri sono nati per andarci a passeggiare.PUNTO” mi sembra del tutto ipocrita e forzato.
Altrettanto forzato e’ l’accostamento della mountain bike ai mezzi dotati di motore. La bicicletta non fa rumore, non inquina, erode quanto se non meno di scarponi e racchette, e sicuramente meno di animali come bovini, cavalli e cinghiali. A differenza dei mezzi a motore, la bicicletta può essere facilmente spostata per permettere il passaggio dei pedoni, ove necessario.
Se vogliamo, perchè permettere di andare per sentieri con gli scarponi? Andiamo con le scarpette da danza, che non erodono! Perchè scalare con i chiodi? Usiamo delle ventose, vietiamo di andare per mari e laghi in canoa, perchè chi nuota non si senta minacciato! Io vieterei anche i salvagenti, perche’ ho sentito dire che erodono la superficie del mare, per non parlare dell’erosione provocata da chi fa downhill in canoa sui fiumi. Criminali.
Concludo tornando ad una riflessione seria: “L’approccio di alpinisti ed escursionisti è, normalmente, basato su una cultura del rispetto e della contemplazione, sia pure accompagnata da un po’ di sana competizione e di spirito di conquista che appartengono alla natura umana”. Anche chi va in bicicletta è escursionista, così come lo è chi va a cavallo. Entrambi sanno che avendo ingombri e capacità di movimento diversi da chi va a piedi, debbono adeguarsi al comune buon senso per evitare incidenti. Io non vado a cavallo, è ovvio che preferirei non trovarmi cavalli e gente a piedi dove vado in bici, specie in discesa. Dobbiamo però TUTTI essere uniti tra sportivi, superare gli egoismi, è troppo comodo dire “la montagna è fatta solo per quello che piace a me”.
purtroppo l inquinamento ed i veicoli in montagna mi fanno pena, odio il loro inquinamento, pero capisco anche gli enduristi che amano le moto da off-road e come possono utilizzarle se non in montagna? destinare a loro apposite aree sarebbe l unico compromesso seppur limitativo.
Per il downhill sono d’accordo, pero chi fa mtb freeride, non segue percorsi precisi (e dove è il gusto senno?) e vista la tipologia di bici è costretto a salire sulla montagna con un mezzo, e poi scende a pidei, altrimenti dovrebbe fare giorni di gita x una zona da 10km da casa, questo sarebbe un problema;una soluzione apparente potrebbero essere gli impianti di risalita, ma ce ne vorrebbero troppi e costano(consideriamo che tra una centrale elettrica ed una vettura euro4 inquina meno la seconda)
E’ decisamente un fatto che merita ascolto, un passo verso il rispetto del panorama ambientale che ci ospita e soprattutto ci ha creato.
Bisognerebbe muovere per queste iniziative anche piani più alti, magari anche poltici in modo da sensibilizzare ulterormente chi le leggi le fa e può quindi agire per la salute di ogniuno di noi, sia oggi che, soprattutto, domani.
Che bella la montagna senza i mezzi meccanici con alimentazioni a benzina.
Ritengo però che le Mountainbike possano comunque continuare a percorrere i sentieri così come i pedoni.
sono d’accordo sulla limitazione dell’uso dei mezzi a motore in montagna, ma ci tengo a fare alcune precisazione che vorrei fossero ovvie, ma così non pare:
1. le MTB NON sono equiparabili ai mezzi a motore. Anzi, molti bikers di mia conoscenza provvedono ad una attenta manutenzione dei sentieri, di cui godono direttamente anche gli escursionisti. oltre a ciò, mi pare evidente che non solo l’uso della MTB è ecologico, ma anche che rispetta in pieno lo spirito delle montagne.
2. anche disclipline più estreme, come il Downhill, possono essere tranquillamente praticate, con un minimo di coscienza e di prudenza, sugli stessi sentieri frequentati dagli escursionisti. Così capita in Francia, dove, spesso con un sorriso, bikers e escursionisti condividono gli stessi tracciati (alcuni poi sono vietati alle bici e altri vietati ai pedoni, ma questo è un passo ulteriore)
3. i divieti totali e le leggi draconiane non sortiscono un buon effetto: ne sono un evidente esempio le numerosissime moto che rovinano i sentieri anche nei parchi naturali. occorre riservare a queste degli spazi, fcendo sì che il danno ambientale sia ridotto al minimo e avendo cura di ripristinare i sentieri periodicamente (il passaggio delle moto scava i sentieri). il divieto fa solo sì che i sentieri vengano rovinati e non curati dai motociclisti e genera situazioni di illegalità, a volta anche rischiosa per l’incolumità di motociclisti e di escursionisti.
Da frequentatore assiduo della montagna, a piedi, con gli sci ed in mountain bike non posso che trovare ridicolo equiparare la mountain bike a qualsiasi altro mezzo motorizzato. Vietare l’uso dei sentieri a chi va in montagna comunque con le proprie gambe (e nel rispetto dell’ambiente) e’ ridicolo. Non viene da chiedersi come mai in questo blog ci siano tanti commenti appassionati solamente di gente che in montagna ci va ‘anche’ in mountain bike (e’ raro trovare chi ci va ‘solo’ in mtb) e nessuno dei ‘motorizzati’ che invece prenda posizione? Credo che solo questo basti a far capire quanto diverso sia l’approccio di chi va per sentieri in mtb da chi invece ci va in moto/quad/fuoristrada ecc. Fare di tutta l’erba un fascio e’ ottusita’. Non mi soffermo nemmeno sulla differenza di impatto che una mtb ed
una moto (per non parlare dei cavalli che di motorizzato non hanno nulla) hanno su un sentiero.
Discutere sull’evidenza e l’ovvio mi annoia quando non mi irrita.
Saluti
sono un ciclista (mtb) e non condivido l’approccio al problema.
veicoli a motore nei sentieri, da vietare, perchè di difficile regolamentazione anche a causa del comportamento di chi guida (ho un quad e mi rendo conto di cosa accadrebbe se fosse libera la circolazione).
la mtb, non condivido il divieto ,soprattutto dicendo che i sentieri sono fatti per essere percorsi a piedi.
perchè allo stesso modo potrei dire che i sentieri non sono fatti per raccogliere i rifiuti che molti escursionisti lasciano.
alla risposta che la maggior parte degli escursionisti si portano a casa i rifiuti potrei far notare che la maggior parte dei ciclisti in mtb non sfreccia a pochi cm dagli escursionisti a piedi.
l’impatto delle bici sull’ambiente è minimo ed in molti casi chi usa la mtb effettua manutenzione ai sentieri che percorre.
quindi o si vieta a tutti di circolare sulle montagne o si accetta chi è diverso ma ha lo stesso diritto di frequentare la montagna (idem per i cavalli)
piuttosto più educazione, si fanno le leggi per vietare ma no quelle per educare ed informare.
Sono decisamente favorevole all’utilizzo della mtb sui sentieri di montagna, almeno quanto son contrario all’utilizzo nello stessom ambiante di veicoli a motore. Probabilmente a causa di pochi indisciplinati si sta’ cercando di mettere al bando una categoria che ama la montagna quanto e piu’ di chi percorre gli stessi sentieri con pedule e bastoni.
L’impatto ambientale di una mtb su questi sentieri e’ assolutamente trascurabile.
Da più di vent’anni giriamo le montagne con mezzi da enduro, a 2 o 4 tempi. Il nostro amore per la natura e la passione che ci anima sono grandi, ci troviamo sui sentieri con ogni tempo e con ogni stagione, e, credete, non sempre è facile salire ! Questa campagna che avete aperto contro le moto non trova convincenti motivazioni. Il ritornello del solco che con le piogge diventa un canyon è ormai monotono, come del resto la frase “chi inquina sono i pedoni che fanno i pic-nic”. In realtà ciò che da problemi ai nostri monti è l’edilizia selvaggia. Contro questi abusi rivolgiamo la nostra attenzione, senza litigare fra di noi, che condividiamo la passione per la natura, e che invece, contrappondendoci in questo modo, non facciamo il nostro interesse
da anni frequento la montagna in mtb e gli unici veri disastri finora li ho visti creare sopratutto x creare impianti sciistici ed i vari servizi che a questi si associano,ma che portano denaro alle comunita montane,non ricordo documenti del cai contro la speculazione edilizia,almeno non nel passato recente.
mi ha colpito il punto in cui dite “, l’approccio dell’escursionista e dell’alpinista,è normalmente,basato su di una cultura del rispetto e della contemplazione,sia pure accompagnata da una sana competizione e di spirito di conquista che appartengono alla natura umana”…..è x quest i “valori”che le spedizioni alpinistiche han creato negli anni vere e proprie discariche attorno alle piu’ famose vette? un tempo incontaminate(prima del loro arrivo)è con questo spirito che gli escursionisti van sul bianco in funivia?
quando vado in mtb il mio impatto è minimo,mica pianto chiodi nella roccia vergine,pratica che sicuramente per voi lecita,non sporco,non faccio rumore,semplicemente mi godo una giornata all’aria aperta,praticando una faticosa e salutare attivita sportiva e mi spiace sapere che qualcuno me lo vorrebbe proibire in nome di principi che poi per primo ormai da decenni piu’ non rispetta.
siate un po piu coerenti e lasciate agli altri la stessa liberta’ che pretendete per voi stessi.
saluti franco catinelli
ciò che ho visto questa estate nelle montagne abbruzzesi(fonte vetica, campo imperatore..)mi ha confermato che esiste nell’essere umano una naturale tendenza a deturpare la natura nei modi più squallidi possibili (..un immondezzaio a cielo aperto..) e ciò che di più dispiace è vedere che spesso sono gli stessi abitanti del posto a farlo. Io amo profondamente questa meravigliosa Regione e purtroppo altro non posso fare che percorrerla a piedi, in bike, da solo o con i miei figlioletti(ai quali trasmetto l’amore profondo per questa terra)con il massimo rispetto e gratitudine, ma mi guardo intorno e mi accorgo che non siamo molti……
MA COME POTETE PARAGONARE LE MTB AI QUAD moto ecc.Assurdo pazzi!!!!!!!!!!
W LA MTB NEI BOSCHI NESSUNO CE LO IMPEDIRA
MTB SEMPRE
XC DH AM FREERIDE E QUALUNQUE COSA SIA
Io sono un Biker appassionato e pratico sia xc che DH e mi è già capitato di incontrare gente a piedi imprecare verso la MTB.
Vi riporto l’ultimo fatto che mi è accaduto:
all’ultima gara DH è passato un tipo e girandosi verso di noi ci ha detto:” che il dio dei boschi vi maledica!” e poi lui si è arrampicato con ramponi e bastone su da una riva erbosa calpestando fiori e scivolando con i piedi ha fatto scendere parecchia terra sotto i piedi….
Che dire…Le montagne sono bellissime e con educazione DEVONO essere per tutti, basta solo convivere e godersele nel rispetto di tutto e tutti
mi sembra ridicolo che un mtb possa provocare danni in montagna!!!!..pratico downhill/freeride da qualche mese e la cosa che mi ha colpito tra i miei compagni è stato proprio l’amore e il rispetto che provavano per la natura!!..ed ora volete privarci di queste meraviglie??!!..poche settimane fa siamo stati insultati da alcuni campeggiatori come dei “delinquenti”!!..si, gli stessi campeggiatori che hanno lasciato spazzatura varia in mezzo ai cespugli!!…allora cosa dire…che il CAI pensi ad essere più attento alle reali problematiche della montagna e che nn faccia di tutt’erba un fascio….un conto sono le moto e i quad, un’altra cosa è la passione….senza dimenticare l’educazione e il rispetto per madre natura!!!!
Cosa Aggiungere? ah si: a Curglia(VA) per il bene dei pedoni hanno vietato l’attraversamento del paese alle MTB e consentito quello dei QUAD!!Commenti? Per fortuna non solo in Germania ma anche in Italia esistono sezioni CAI non ALLINEATE ma RIBELLI(il CAI Luino insegna, con gruppo MTB attivo http://www.cailuino.it/foto/igallery.asp?d=mtb )
sono trentenne umbro e pratico la mountain bike (anche in discesa) ormai da qualche anno frequentando i sentieri della zona che divido con gli escursionisti.
premetto che il nostro club è affiliato alla FIE (Federazione Italiana Escursionisti) e a noi spetta spesso insegnare agli escursionisti che le carte vanno messe in tasca e riportate a casa!
per non parlare della manutenzione ai sentieri: se non andiamo ogni anno a pulire le tracce in cui giriamo abitualmente tra un paio d’anni neanche quelli del CAI della zona ritrovano più il sentiero che hanno segnato!
inoltre, preso contatto con la comunità montana locale ci è stato riferito che vengono stanziati fondi per l’apertura di nuovi sentieri e non per la manutenzione degli stessi. ma il turista tedesco (per fare un esempio) che è abituato a ben altre zone quanto può imprecare cercando una traccia segnata sulla cartina del CAI ma che di fatto non c’è più?
queste cose allontanano i turisti e gli operatori si inventano metodi per attirare gente, che spesso appartiene ad un’altra categoria di turisti, che vengono per il nome della località e amano la vita comoda quindi sporcano, salgono con mezzi a motore ecc.
e noi saremmo quelli che roviniamo i sentieri? e come? scavando solchi facendo le “sgommate”? ma avete presente quello che fa una moto da enduro o un quad?
anzichè farsi la guerra dovremmo sederci un attimino insieme e fissare degli obbiettivi comuni contro chi sfrutta solamente le montagne >(cacciatori, escursionisti della domenica motorizzati e non ecc.)
fortunatamente almeno qui si va d’accordo.
p.s. per vedere quanto ci sta a cuore la montagna basta vedere il numero di commenti lasciati qui
guardatevi voi prima di dire a noi biker NON POTETE GENERALLIZARE UNA CATEGORIA SOLO X ALCUNI
mi pare a questo punto evidente che la proposta di chiusura al traffico dei sentieri sia da bocciare. Non ci sono elementi validi per sostenerla. Mountain bike e moto enduro hanno gli stessi diritti di chi va a piedi. Tuitti insieme, pedoni, ciclisti e motociclisti devono unirsi per tenere aperti i sentieri e difendere la natura. Basta con le lotet far di noi!!!
Nessun commento all’articolo che allego!!!!!!
Ai posteri l’ardua sentenza………
A tutti coloro che scrivono:
abbiamo necessità di volontari per mantenere e segnare i sentieri in Veneto;
dopo il necessario corso di insegnamento/aggiornamento
teorico e pratico le giornate da….. perdere sono infinite; le Seizoni di montagna che mantengono i sentieri sono a vostra disposizione
Pagina 27 – Corriere delle Alpi
di Matteo Villanova
Folle discesa in freeride giù dal Montanel
In sella ad una mtb, due cadorini hanno fatto il pieno di adrenalina
Dell’Antone e Da Rin rispondono anche a tutti coloro che già storcono il muso di fronte all’arrivo dell’elibike «Altrove è una pratica diffusa, incentiva il turismo»
DOMEGGE. Scendere in freeride dal Montanel. Niente neve, però, a consentire la picchiata verso valle: solo le ruote di una mtb. E’ questa la sfida vinta da Gian Battista Dell’Antone, 36 anni, di Calalzo (uno che di solito fa l’ottico e lavora ad Agordo) e da Paolo Da Rin, 34 anni, di Vallesella (uno che nella vita normale è farmacista e lavora a Calalzo). Dagli oltre 2200 metri della cima ai piedi del monte, il racconto che lo stesso Gianbattista fa è entusiasmante.
«L’impresa s’è svolta durante “Avventura-Day” », racconta, «che metteva a disposizione, a pagamento, un elicottero per chi voleva provare il brivido del volo. Presi gli accordi con pilota e assistente e istruiti sulle norme di atterraggio, abbiamo caricato l’attrezzatura e siamo partiti alle 10. La visibilità era ottima. Dopo una brevissima ricognizione, siamo stati depositati sulla sella del Montanel, a quota 2200, ai piedi del ripido pendio erboso che conduce alla vetta. Passata l’incredibile euforia iniziale per aver realizzato un sogno da bambini (chi, guardando il Montanel, non ha mai sognato di discendere in slitta, con gli sci o chissà cos’altro quel ripido prato erboso in quota?), breve riscaldamento, qualche foto ricordo e poi, dopo aver risalito il pendio per circa due terzi, è cominciata la discesa. Lo sviluppo del sentiero su fondo ghiaioso dà qualche problema di aderenza, ma in breve usciamo dal boschetto di baranci più in basso che ci porta davanti al bivacco Montanel. Qui suscitiamo curiosità in un gruppetto di persone. Da questo punto la concentrazione è massima: bisogna tenere le gomme aderenti alla viva roccia e alle radici su pendenze e salti spesso al limite. A circa metà della discesa le pastiglie del freno a disco anteriore da 200 mm cedono. Metallo contro metallo, rumore stridulo e puzza di ghisa rovente per tutto il resto della discesa; ma la funzionalità è comunque buona. Un traversone intricatissimo di radici di baranci ci costringe a scendere di sella. Circa 400 metri dopo nuovamente in azione, ma il più ormai è fatto. Il facile sentiero di terra battuta che si snoda nel fitto bosco ci pare un’autostrada e allentando la tensione lasciamo correre le bici a valle. Arriviamo a Domegge e, per strada asfaltata che costeggia il lago, rientriamo al punto di partenza a Vallesella dove la festa è nel vivo e la voce si è già sparsa. Dislivello totale 1600 metri; tempo di percorrenza circa 2 ore. Eroi per un giorno”. Prima discesa assoluta dal Montanel in bici, insomma, e prima uscita assoluta in elibike del Centro Cadore (e forse oltre). Una giornata indimenticabile per i due sportivi. Ma c’è già chi storce il naso. «Facciamo notare che l’ elibike è una pratica diffusissima oltralpe e nelle regioni del nord-ovest d’Italia dove convive pacificamente con tutte le altre forme di turismo montano», spiega Dell’Antone, «nessuno vuole trasformare le nostre vallate in un parco giochi per finti sportivi, ma introdurre qualcosa di originale che dia nuova linfa al riscoperto turismo nell’alta provincia di Belluno».
Cerchiamo di non fare di tutta l’erba un fascio!!! Sono un mountainbiker ed un amante della montagna e vivo queste cose in prima persona. Penso che sia importante fare una netta distinzione tra i “fuoristrada a motore” e gli “altri fuoristrada” ed in questa categoria includo biciclette, quadrupedi e bipedi!!! La devastazione causata dalle gomme dei mezzi a motore non mi sembra che sia minimamente paragonabile a quella degli “altri fuoristrada”. Ci vogliono regole giuste ed eque e non imposizioni ed obblighi. Prendiamo esempio dai resort montani d’oltre oceano dove si insegna il rispetto delle regole e soprattutto il rispetto della montagna!!!
Meditate… la montagna e di tutti e non di pochi ed altezzosi dittatori!!!
BASTA CON LE IPOCRISIE!!!
Io frequento sentieri mulattiere tratturi e quant’altro nei boschi e nei prati,
i soli individui viventi che incontro sono cavalli, cinghiali, daini, lepri, a volta biciclette,
DOVE SONO TUTTI QUESTI APPASSIONATI DI MONTAGNA?
Tutti sono a bordostrada (asfaltata) con i loro tavolini da piknik, mai nessuno che si avventura tra i “lupi”.
Dico questo perchè AMO e RISPETTO molto la natura come tutti gli ENDURISTI che conosco, e non a caso sono enduristi e non crossisti.
Aggiungo: che senza le moto enduro che ribattono certi percorsi, il bosco chiuderebbe il sentiero in pochi anni.
Cosa è un sentiero se non una parte di bosco dove non cresce la vegetazione perchè è sempre calpestata?
Altro è ruspare sulle stelle alpine, ma in 15 anni di enduro non mi è mai capitato di vedere un deficente capace di tanto.
RISPETTO RECIPROCO e REGOLE sul dove quando e come, nient’altro,
nessuno ha più diritti di altri.
Molti sparano sentenze sulle MTB paragonandole addirittura ai mezzi a motore.
Come diceva già qualcuno, è innegabile che alcuni Mtbiker siano maleducati e che sfreccino sui sentieri creando pericolo per se e per gli altri ma per ognuno di questi ci sono 1000 biker che rispettano le regole, gli altri avventori e la montagna stessa.
Vi prego di non fare di tutta l’erba un fascio, sarebbe come dire che bisogna chiudere i sentieri di montagna a chi va a piedi perchè lasciano immondizie varie ovunque.
Invece di condannare uno sport (sano e pulito)come la mtb si dovrebbe sensibilizzare l’avventore della montagna al rispetto di alcune regole generali e soprattutto al rispetto della natura (non sono i Mtbiker che hanno fatto della montagna più alta del mondo un’enorme pattuniera).
Chi ama la montagna sta dalla stessa parte; non esiste scalatore, camminatore o pedalatore ma esistono solo amanti della montagna…..e, purtroppo, c’è (da qualsiasi parte) chi invece crede che la montagna sia un immenso luna park.
Sono d’accordo, Fabio ! chi ama la montagna deve stare dalla stessa parte, endurista, camminatore o ciclista che sia. E credo corretto che nessuna categoria voglia escludere le altre dalla condivisione del territorio. Ci mancherebbe altro ! La forza del bosco è enorme, se i sentieri non bengono calpestati si chiudono in pochissimi anni. Ognuno dovrebbe essere contento che vengano tenuti aperti !
se i mezzi meccanici sono considerati i veicoli con motore sono d’accordo!!!!…..ma non sono assolutamente d’accordo se trattasi di mountain bike!!!
Scrivo come appartenente al CAI di Cidneo Brescia. E’ da lungo tempo che vado in montagna e di cose atroci ne ho viste a profusione. Il monte Guglielmo metà che da piccolo mi ricordavo come un lunga ascesa di almeno 3 ore è ormai quasi totalmente asfaltata! per cosa? Non sicuramente per le mountain bike ma più per quei finti escursionisti che salgono con i vari fuori strada e SUV per fare 5 minuti di salita.
Io frequento la montagna con ogni mezzo che sia eticamente compatibile (mountain bike, snowboard, piedi) e ritengo che una regolarizzazione vada fatta ma senza prendere posizioni senza un esame adeguato.
Chiudere le montagne alla MTB?
Assurdo.
Che poi ci sia bisogno di rispetto e attenzione da parte dei biker quando scendono, d’accordo, ma impedire l’accesso alla montagna ad un mezzo ECOLOGICO e silenzioso mi pare una bestemmia.
Salve, ho 29 anni e frequento l’ambiente montano dal 1989. Anno in cui iniziai la pratica di quella “odiata” (da alcuni di voi) disciplina sportiva chiamata mountain bike. Nel corso di questi anni ho praticato tutte le sfumature possibili di questo sport, dalle gare di cross country, a quelle di downhill, all’escursionismo puro, per approdare infine al freeride. posso dire di conoscere questo sport meglio di quanto posso conoscere me stesso.
Equiparare la pratica della mountain bike a quella di sport con mezzi a motore, giustificando il fatto che in entrambi i casi si tratta di mezzi meccanici, è un colossale errore frutto di menti ottuse e probabilmente retrograde.
Il Cai si erge a padrone assoluto della montagna (come ha fatto la SAT in Trentino), decide, legifera. Ma NON conosce. Non si informa su quanto sta accadendo in montagna. sull’evoluzione del modo di frequentare la montagna. La pratica della mountain bike non ha mai rovinato, ne mai rovinerà la montagna. al contrario delle innumerevoli strade asfaltate che sorgono sempre più numerose, al servizio di “gente di montagna” che ha come unico obbiettivo raggiungere il rifugio con il proprio fuoristrada per mangiare e bere. Ecco cosa è oggi l’escursionismo in montagna in larga parte. Ma non ho mai visto il CAI prendere posizione contro questi scempi. non ho mai visto il CAI prendere posizione sulle ferrate di montagna, dove ormai bisogna fare la coda per salire. non ho mai visto il CAI prendere posizione nei confronti degli imipanti di risalita, metà obbligata degli innumerevoli vacanzieri invernali in settimana bianca. come mai? perchè nessuno ci da queste risposte? interessi economici?
Leggo nel documento redatto una grande ipocrisia, e non conoscenza su ciò che si vuole regolamentare. Ma per fare le leggi, bisogna CONOSCERE. Parola a quanto pare sconosciuta a chi vuole ergersi a padrone della montagna. Il CAI è oggi un organo retrogrado, non più al passo con i tempi, un ostacolo al vivere la montagna. La montagna è di tutti, e c’è spazio per tutti per viverla. con le opportune regole, anche per i mezzi a motore che secondo me non vanno discriminati a prescindere. Il CAI non rappresenta più chi va in montagna oggi in Italia, e per quanto mi riguarda non lo riconosco più a livello legislativo.
A proposito: come mai in questo blog nessuno di loro si fa sentire? dove sono tutti questi escursionisti intransigenti? dove sono tutti questi fautori della montagna della domenica, col loro cestino di funghi? dove sono tutti questi contrari a bici e mezzi a motore in montagna? forse hanno paura a far sentire la loro voce? o forse non esistono, come invece qualcuno vuole farci credere?
Diamo la possibilità di regolamentare l’accesso in montagna alle nuove generazioni, a quelle persone che vivono la montagna per davvero, che la conoscono. a chi fa del proprio sport una cultura di vita.
Agli ottusi, ai retrogradi, a chi non conosce, a chi parla ma farebbe meglio a fare silezio, siamo sempre pronti ad offrire un bel piatto di polenta taragna nel bel rifugio di loro preferenza. Sempre che ci arrivino con le proprie gambe se ce la fannno
Come al solito in Italia si fa di tutta l’erba un fascio, trovo deplorevole l’invasione barbarica di criminali motorizzati che deturpano la natura, ma non dimentichiamo che esistono persone (come il sottoscritto) che la natura la amano e la rispettano anche a bordo di una moto da fuoristrada.
Iniziamo a scongiurare lo scempio creato dagli scarichi abusivi di rifiuti di ogni tipo e poi preoccupiamoci, non di demonizzare ma di regolamentare, la pratica del fuoristrada che, se fatto da persone civili e dotate di buon senso, può tranquillamente convivere con tutti gli sport a stretto contatto con la natura.
Non trovo comunque corretto che un’associazione seria come la vostra banalizzi un sondaggio importante, sull’utilizzo dei sentieri in fuoristrada, senza prevedere una risposta che ne consigli non l’abolizione ma bensì la regolamentazione.
Questo vuol dire semplicemente essere prevenuti e poco inclini alla convivenza con il prossimo.
Riflettete….
Sono un endurista di 30 anni, cammino da anni in montagna, vado talvolta in mtb.
Sono sempre stupito dall’approccio così massimalista che il CAI ha sull’argomento dei mezzi a motore, identificati come soli responsabili dello scempio ambientale delle montagne. Un atteggiamento che credo fomenti odi che sfociano in episodi come i fili spinati tesi ad altezza collo di motociclista e ciclisa, nei roeri in piemonte e a san romolo, dietro san remo.
Trovo che invece si potrebbero fare delle proposte un po’ più articolate che prevedano spazi per tutti (identificare sentieri diversi, giorni della settimana diversi, un numero massimo di utenti…). Le montagne dove di solito giro in moto sono deserte e il mio passaggio non reca disturbo ad altri. Invece qui si punta l’occhio su una cosa ritenuta un male assoluto dimenticando realtà più dannose per l’ambiente.
Faccio degli esempio.
Le mulattiere sopra menaggio e nobiallo (lago di como) sono vietate al transito. Il risultato è che una fitta rete di sentieri un tempo usata dagli agricoltori oggi spariti, è completamente rimboschita: ci vuole il macete per passare anche a piedi. Nel plaudere a questo risultato si può prosguire camminando fino al fiume che scende dal paese di Plesio per scoprire come sia una fogna a cielo aperto, dato che manca un adeguato sistema di depurazione dei reflui. e tutto questo con buona pace di un “recettore sensibile” come il lago di como. Devo dedurre che il passaggio delle moto nei boschi fa molto più danno che scaricare tonnellate di batteri e scarichi fognari nel lago.
A madonna di campiglio fare enduro è vietato ovunque. questo non ha impedito di certo agli attentissimi trentini di realizzare 3 nuove piste da sci (l’”amazzonia” per dirne una) affettando i bochi, in barba a qualsiasi concetto di “corridoio ecologico” per i caprioli e simili. Inoltre senza battere ciglio è stato realizzato un punte che attraversa la valletta del sarca di nambino per consentire alle immense folle invernali di transitare agilmente. Aggiungendo in ulitimo una bella infilata di pilastri in acicaio sulla pista 3 tre per sciare di notte: una cosa di un piccante impatto estetico.
Per lo stesso motivo sopra tione di trento è stata letteralmente affettata una montagna per raddrizzare una strada per agevolare un transito significativo solo in inverno. Chiederei a lorsignori che oltre ad essere iscritti cai una volta nella vita abbiano sciato, di fare un po’ di meaculpa su quali erosioni, disboscamenti, invasioni di infrastrutture comporti questo sport così silenzioso….
Con che faccia in trentino si parla di tassare il passaggio dai passi alpini dopo che per decenni si è fatta pubblicità alla montagna, attirando milioni di visitatori: fino a numeri che risultano del tutto insostenibili nelle stagioni calde? Ma evidentemente il dio denaro è qualcosa di molto più convincente che il rispetto dell’ambiente.
Mi si spieghi come nei boschi di uboldo (VA) è vietato andare in moto, ma la falda ed il terreno insaturo di quel pasese è interessata da un pesantissimo inquinamento da percloroetilene, che viene risolto con ridicoli palliativi?
Si può riflettere su come la val di genova (TN) sia stata trasformata in un parco giochi per adulti, con cartelli esplicativi in ogni dove, un casello per pagare ecc ecc che alla “naturalità dei luoghi” consegnano solo un pallido ricordo…
Il rispetto della natura e della montagna è arte sottile che credo meriti qsa di più di un cartello di diveto sparso a caso per pulire la coscienza di amministratori locali ed enti.
Inoltre mi sconcerta un poco questo atteggiamento assolutista che vede uno ed un sol modo di muoversi in montagna (quello del cai), santificandolo con una filosofia che mostra di essere quantomeno aggressiva nei confronti di chi ha una visione diversa
Spero riflettiate su questo.
saluti a tutti
Buongiorno a tutti,
sono la “controparte”.
Amante della montagna innanzi tutto, (scout da quando avevo 6 anni). MA anch motociclista.
Posseggo un beta alp 4.0, moto da “motoalpinismo” grazia alla quale questa estate ho visitato lo jafferau, il sommeiller e altre mete del genere.
34km di sterrato il primo, 30 il secondo.
Porto il massimo rispetto degli escursionisti, rallentando evitando la polvere e ancor più dei ciclisti in MB visto spesso il loro fiatone.
I miei scarichi non fanno rumore, non rovino dove passo. Non posseggo un QUAD (quelli a 4 ruote). Ebbene, questa categoria spesso e volentieri toglie il differenziale alle ruote affinchè vadano più forte. Mentre una ruota cerca grip, l’altra scava. Questo è rovinare un sentiero soprattutto.
Il rispetto per la montagna è la prima cosa, il rispetto per chi abita la montagna, ma chiudere i sentieri alle moto non mi pare una buona idea.
Lo stesso “”chaberton, ora ha una strada in disuso che un tempo fuori strada (pochi) e moto tenevano invece “percorribile”.
Sono per l’enduro regolamentato: con una tessera da pagare magari, ma la montagna è di tutti, anche di noi “motoristi” rispettosi.
non vorrei che si formassero 2 partiti (chi vuol chiudere, chi vuole tenere aperto), e nessuno ascolta le esigenze dell’altro. Un po’ di civile dibattito fa bene, farà senz’altro emergere quel comune amore per la natura che ognuno dei lettori di questo forum ha, e che essendo un sentimento condiviso permetterà di superare queste iniziali incomprensioni.
Sono un endurista…
Ritengo che molti, per non dire tutti i sentieri da cui passo (non sfreccio) io siano puliti e agibili grazie a noi…
Voi camminate solo quando c’è il sole e siete in vacanza, noi su quei sentieri ci passiamo tutto l’anno (dai +40° di agosto ai -10° di febbraio)… voi dove siete in quel periodo??? a tenere puliti i sentieri o a casa dalla mamma???
Saluti
Ma come siete poetici!!!!! La montagna.bla, bla, bla!
Vorrei proprio vedervi nelle vostre città con che auto girate! Inquinamento, ne vedo molti di escursionisti che arrivano ai piedi dei sentieri con i loro fuoristrada o con le loro berline rigorosamento 2000 di cilindrata minimo.
Io sono uno che la montagna la vive con la moto da enduro, che se usata con criterio non demolisce proprio niente.
Sono anche uno degli enduristi che la montagna la vive tutto l’anno a piedi e in mountan-bike oltre che in moto. E sono anche uno di quelli che quando esce in moto pulisce i sentieri dai rami e dalle erbacce che creano il pericolo che i sentieri si chiudano reinghiottiti dalla vegetazione, che tiene sempre una pala pieghevole nello zaino per mettere a posto il terreno dove ne ha bisogno.
Non bisogna fare sempre di tutta un’erba un fascio, anche tra gli escursionisti a piedi ci sono degli elementi che sarebbe meglio non vedere per sentieri.
Permettetemi una provocazione: Evitiamo i falsi moralismi e cerchiamo dei punti d’incrontro per vivere la montagna tutti(visto che è di tutti) senza schiacciarci i piedi a vicenda!
Purtroppo si legge sempre di più dei criminali escursionisti o propietari terrieri che tendono il filo spinato o del fil di ferro ad altezza uomo tra le piante per evitare che biker ed enduristi percorranno anche qui pochi sentieri rimasti senza divieti.
A chi dice che a risalire una monatgna in moto non la si guadagna con la fatica, rispondo invitandovi a leggere i racconti delle nostre escursioni sui nostri forum, spero che cambierete idea su di noi e sul nostro modo di vivere la montagna.
Alcuni di noi si sono mossi anche per far si che l’enduro diventi ecosostenibile, fate una ricerca in un qualsiasi motore di ricerca, scrivendo “team overforty”. Vi darà sicuramente una diversa visione di noi ed un nuovo punto di vista a voi sconosciuto.
dunque se mi e’ consentito parlare visto che appartengo alla sponda motorizzata degli usufruttuari della montagna vorrei lasciare il mio commento .
io dico che tutti possono utilizzare la montagna in quanto questa e’ di tutti .
mi spiego meglio , il fatto di andare a piedi non vi rende per questo piu’ belli o piu’ intelligenti o meno inquinanti e’ una vostra scelta , io piu’ di una volta in posti stupendi ho raccolto rifiuti o bottiglie lasciate da gente a piedi che tutto possono .
io penso e facendo parte di un folto gruppo di persone che la pensano come me che la gente va rispettata , nel senso che se io incontro qualcuno nei boschi mi scuso della mia presenza lascio passare per non disturbare cerco di risistemare dopo un passaggio arduo che ha fatto buche , cerco cioe’ di lasciare tutto come era prima del mio passaggio e devo dire che la cosa ha dato i suoi frutti e piu’ di una volta i miei consigli hanno tolto d’impaccio viandanti che si erano smarriti nei boschi .
di contro se posso anch’io accusare molti sono contro le moto ma accettano di buon grado un sentiero trasformato in autostrada per raggiungere in auto il punto di partenza o un intrigo di rami che non si passa su sentieri magari segnati si bianchi e rossi ma difficile e per cui poco praticati .
qui dove abito hanno speso miliardi per strade per cavalli per strade per legna per strade per cacciatori ma i sentieri vanno vissuti , i boschi vanno vissuti non sfruttati solo per raccogliere frutti o togliere legna .
se passate dopo la raccolta della legna i vostri bei posti non esistono piu ma anche quella serve all’economia della montagna perche’ se siete stressati dalle vostre comodita’ e cercate posti ameni gli abitanti dei posti ameni cercano con tutte le forze di vivere almeno una vita normale .
spero di non essere stato troppo contorto nell’esposizione e nella grammatica , usiamo l intelligenza e vedrete che le due cose possono coesistere senza danni alcuni , e il rispetto nessuno e’ dio in terra percio’ se tutti facessero la loro parte ci sarebbero sicuramente meno risse dialettiche e non .
La tutela dell’ambiente passa attraverso l’educazione delle persone, non credo che precludere il passaggio dei mezzi a motore sia una manifestazione di intelligenza. Spesso chi pratica il fuoristrada è colui che ama la natura allo stesso modo di chi fa equitazione. Nel Lazio c’è un forte impegno di un gruppo di Cerveteri che collabora con la protezione civile tanto per fare un esempio. Starei molto più attento allo scampagnatore della domenica che arriva dalla città e abbandona immondizie e cicche e parcheggia il SUV sopra l’erba.
Accendere la moto non significa spegnere il cervello!
non vedo perchè limitare il divieto a mezzi motorizzati e bicilette.
E gli impianti per la risalita degli sciatori?
E vedere una bella montagna tagliata a metà da un sentiero?
E tutto il pattume lasciato dagli escursionisti?
E i rifugi che non sò se si possano definire tali,io li definirei “bar ad alto costo”.
Vediamo di dare un bel taglio a tutto,vediamo di vietari a chiunque l’accesso alle montagne,così torneranno al loro antico splendore.
nella mia famiglia siamo tutti del CAI, ma sono anche un endurista. Vivo i posti dove non disturbo in moto, altri rigorosamente a piedi. Mi piacerebbe sapere chi, di questi sfegatati ambientalisti, per andare alla Capanna Margherita (e a tutte le cime del Rosa)invece di usare la funivia fino all’Indren, fa come ho fatto io cioè a piedi da Alagna???
Prima di sparare a zero su delle classi di persone forse sarebbe meglio pensare a come viviamo la vita tutti i giorni. Dubito che nessuno di noi si possa dire “uno che non inquina”, il vero ecologista dovrebbe vivere nudo in una grotta e mangiare bacche, ma logicamente non è possibile.
Come al solito si scrivono emerite stupidate colpendo la parte più debole di un sistema, e questo è vigliacco.
Continuate a pensare che tutto è lecito per guadagno, legalizzate solo i trattori, ruspe ecc., ma i danni di questi gli avete mai visti?
E poi basta con i luoghi comuni che gli enduristi sono degli scavezzacolli che arano prati, seminano scompigli tra gli escursionisti.
E’ bene sapere invece che in qualità di categoria particolarmente vessata è da tempo che molti di noi ci adoperiamo per educare i neofiti ad un codice di rispetto.
Esiste un sito http://www.soloenduro.it, di cui io faccio parte, dove questo è facilmente visibile.
Ma siccome non appartengo a quella categoria di persone che negano e vietano a priori faccio una proposta:
Prendete una commissione scientifica e ponete che un trattore faccia danno 100, stabilite poi che una moto faccia danno ? 20 ?, una bici 5?, un escursionista 2?
Poi vietate sui monti per una percentuale simile il passaggio vari soggetti.
I talebani della montagna “dura e pura”, a occhio, non hanno idea di cosa significhi fare il montanaro che vive solo in montagna e il montanaro lo fa di mestiere, duro e puro. A coltivar patate e segala su delle terrazze sfigatissime che producono davvero ben poco. Ad allevare bestiame con tutto quel ne deriva in termini di sacrificio e lavoro duro e puro. A spalar la neve tutti i fottutissimi giorni che nevica e tutto quel che gli va dietro. Quelli che un tempo vivevano in montagna si facevano un mazzo a capanna. Secondo me quegli operai che dal Vallone del Burset impiegavano quasi un giorno di cammino per andare alle cave di talco al Colle della Russa in val Sangone, se avessero avuto una moto da enduro, non ne avrebbero fatto a meno.
Ora si preferisce andare in montagna part-time, a fare la vita dura e pura per tre giorni e poi tutti a casa, in pianura a guardare il gabibbo in televisione.
Con questo cosa voglio dire? Non lo so.
Io vado in montagna anche con la moto e faccio in modo di non creare danni, fastidio e puzze varie.
Forse il buon senso è l’unica scelta ma ce n’è sempre meno.
Mi è piaciuto molto il pensiero di Dennjs.
Saluti a tutti. Polpo.
sono contro ogni divieto assoluto, sono contro ogni libertà assoluta, sono favorevole alla regolamentazione di ogni disciplina in ogni sport sia esso a motore che no, sia in pianura che in collina o in montagna.
basta caccia alle streghe!!!! permettiamo a tutte le persone educate ed intelligenti di godersi la natura come meglio crede seguendo le regole e punire severamente solo chi non le rispetta.
Beh.. è sconcertante! Ch abita realmente in montagna non è d’accordo con gli estremisti dell’ambiente. Forse perchè sa; sa come gli estremisti ci arrivano in montagna, cioè in macchina, regolarmente posteggiata sui prati, o sa dove seminano le proprie cicche o carte di barretta energetica, o sa che camminano solo sui sentieri che qualcun altro ha tenuto puliti.
Riprendiamoci la montagna….dite..ma da chi? Dai montanari? Dagli altri utenti, che con buon senso , hanno gli stessi vostri diritti? Da chi fa pattugliamento volontario, spesso motorizzato, per evitare che qualche altro imbecille incendi un bosco?
O perchè ritiene di avere il diritto di vietare, e dopo secoli non ha ancora imparato , che i divieti assoluti producono la concentrazione delle responsabilità? La storia insegna, il proibizionismo anche, i diritti secolari di chi ci vive ancor di più. E la sentrice francese che due mesi fa ha proposto la stessa normativa è stata fischiata dalla grande maggioranza della popolazione, che probabilmente ha più senso della novella legislatrice di Vichy! Sono passati 50 anni e non abbiamo imparato nulla. Se un contadino al lavoro mi chiede di cambiare strada lo faccio volentieri, con qualunque mezzo sia, se lo fa un paladino del “pulito” lo mando a quel paese. E a scuola. Perlomeno di storia. Dunque a chi dovremmo sottrarla questa montagna? Il progetto del Cai chiede una regolamentazione…gli ottusi il divieto….fatevi una sezione dedicata. Ne parliamo quando nevica. Au revoir
Un breve commento dsa chi come me frequenta montagne e non solo con l amoto da ENDURO.
Innanzitutto impariamo tutti la differenza: MOTOCROSS=mezzo a motore, non immatricolato, adatto all’utilizzo su pista chiusa. ENDURO=mezzo a motore, omologato, targato, e pertanto assicurato e bollato ogni santo anno.
La mia categoria soffre di questa facile confusione, e spesso mi ritrovo a percorrere sterrate o sentieri incontrando persone con motocross. Questi sono a tutti gli effetti dei criminali, che se investissero un passante od un ciclista, probabilmente si sarebbero rovinata la vita. Detto questo passiamo al problema seguente, ovvero se la moto davvero rovina i sentieri oppure no. Mi viene da dire che i verui disastri li fanno i temporali degli ultimi anni, ed i cavalli. Sissignori, un cavallo fa più danni di una moto, provare per credere. Se invece vogliamo parlare del rumore, dei problemi alla fauna e cose del genere, spiegatemi allora perchè non chiudiamo definitivamente anche la caccia. Il sottoscritto, nella sua Brianza è costretto a percorrere ancora quei pochi canali di scolo a cielo aperto, per potersi divertire un poco, senza dare troppo nell’occhio. E vi assicuro che ci trovo di tutto, dalle gomme, ai frigoriferi, ai divani ed alle macerie, lasciate lì, in bella vista o poco occultate, in quegli stessi spazi “VERDI” che zelanti amministratori hanno creato, mentre nel contempo approvavano progetti per la costruzione di case e capannoni che sottraggono ancora di più spazi verdi a noi ed a voi.
Ci sono parchi cosiddetti sovracomunali in diversi comuni dell’hinterland milanese, dove i pochi nfazzoletti di verde vengono utilizzati dai cani per espletare i loro sacrosanti bisogni corporei, gli stessi spazi nei quali bambini di tutte le età giocano rotolandosi, e divertendosi.
Scusate ma non credo che la soluzione sia chiudere tutto a tutti, ma regolamentare ed eliminare gli imbecilli, che da che mondo e mondo ci sono in ogni categoria (anche negli escursionisti, che invece che portare i rifiuti a valle, li seminano come Pollicino, sia mai che arrivi presto il buoi, e poi non sanno com e scendere…)
Un cordiale saluto a tutti.
Signori, vi parlo come endurista, alpinista, escursionista, sciatore ma soprattutto come innamorato. Quante volte mi sono sentito in colpa pensando alle tracce degli pneumatici della mia moto; quante volte ho provato la stessa sensazione pensando alle tonnellate di cavo e chiodi durante una ferrata; quante volte osservando le colate di cemento degli impianti mi son chiesto se è giusto. La montagna è di tutti e merita di essere vissuta, e lo sappiamo tutti cosa vuol dire questo, indipendentemente se ci andiamo a piedi, in moto, a cavallo o in bici.
La chiave, come in qualunque aspetto della nostra vita, è il RISPETTO… parlo di rispetto tra frequentatori della montagna, di rispetto per l’ambiente e di rispetto nei confronti di noi stessi.
Ci è fin troppo facile sparare a zero su problematiche relativamente semplici, scaricandoci continuamente la colpa gli uni addosso agli altri, mentre i veri nemici della natura agiscono indisturbati…apriamo gli occhi, ragioniamo e guardiamo oltre il nostro campo visivo, i veri problemi dell’ambiente sono altrove.
….ma come si fa a paragonare una trial ad un grand cherokee??
…sono disgustato
La proposta mi sembra una di quelle che nascono dall’ignoranza e dall’estremismo senza neppure trovare vere risposte. Queste sono espressioni di estremismo come lo sono i talebani ed i ciellini. Più che vietare bisognerebbe pensare su come condividere gli spazi con altri frequentatori delle sterrate. Onestamente da frequentatore dei sentieri mi fa più paura un cavallo a passeggio che una MTB (che non uso per raggiunti limiti di età…), ma questa è considerazione personale. Gente in moto e in mtb ne ho incontrata, non tantissima ma devo dire che si sono sempre comportati in modo educato. Conosco qualche locale, non turista che usa la moto o il quad per girare anche senza targa o con mezzi di fortuna in posti dove non dovrebbero passare,sono pochi e conosciuti, la forestale sa ma chiude un occhio perchè sono del posto…. Percontro altri utilizzatori di mezzi a motore, ad esempio malgari, sono ben felici di poterne fare uso. Dalla mia esperienza vedo che i danni maggiori a strade forestali sono provocati dai mezzi pesanti tipo trattori che percorrono, magari trascinandosi il legname poschi e piste. Poi appunto per agevolare l’accesso alle forestali piano piano le stanno cementando tutte. Conoscete il rifugio to’ deschi in val di non? Era una sterrata che ora è una bella striscia di asfalto, così non è più vietata. Ricordatevi che in Trentino la popolazione ha accesso a 4mcubi di legna pro famiglia che si deve andare a prendere nel bosco e non ci va a piedi. Il gas non l’hanno voluto perchè l’avrebbero dovuto pagare, la legna invece è gratis. Quindi invece di parlare del nulla con superficialità ed ipocrisia, come emerge dalla vostra proposta, pensate prima a quelli che sono potenzialmente dei problemi. Inquinamento energia? Agricoltura inquinamento? Nessuno ne parla anche perchè andreste a confrontarvi con delle categorie ben più potenti della vostra (provincia, politiche agricole…) e vi schiaccerebbero. Gli ambientalisti italiani hanno sempre fatto così e voi non fate differenza. La realtà è che con queste iniziative con la scusa di garantire la conservazione delle risorse alpino/forestali si vuole consentire una serie di benefit ad un solo gruppo di frequentatori della montagna e vietare tutto il resto. Semmai sul tema avevo visto una proposta di legge di qualche tempo fa per la circolazione fuoristrada che mi sembrava più coerente e strutturata. Fatto così non ha un gran senso. A mio avviso il problema principale è regolamentare non vietare le varie categorie e consentire l’uso delle strade o sentieri non solo attraverso un permesso ma anche attraverso delle licenze specifiche. Temo che il problema siano quelle persone che a piedi, in moto, in mtb o a cavallo non hanno rispetto e considerazione per gli altri frequentatori della montagna. Da quanto vedo sul blog oltretutto mi sembra che la maggior parte degli scriventi non sia d’accordo con la proposta.
Stefano
Non farei di tutte le erbe un fascio; la civiltà delle persone non si misura dal mezzo che cavalcano; il buon senso dovrebbe prevalere evitando drastiche preclusioni a chi con una mtb gode della bellezza di luoghi meravigliosi quali le nostre montagne ed i nostri boschi. Non ho mai avuto problemi incrociando escursionisti, al massimo un saluto e via, ognuno per la sua strada. Gli estremismi vanno evitati, così come l’intolleranza generica, da ogni parte. I sentieri sono di tutti.
Riprendendo molti dei commenti tra i quali mi ha colpito molto il n° 103
Vivo in montagna e a causa di divieti inutili alcuni degli agricoltori della mia zona che usano moto da Enduro per spostarsi tra i pascoli e le coltivazioni hanno preso multe.
Frequento i boschi fin da bambino, a piedi, in bicicletta (non per forza MTB, vanno bene tutte purché si muovano) motocicletta, trattore
I sentieri sono nati per via dei ripetuti passaggi dell’umo su vie preferenziali, a piedi, coi carri, le bestie, i trattori, i carri armati.
nessun sentiero é nato a fini turistici o paesagistici
nessun sentiero é nato e viene mantenuto aperto dal passaggio dei turisti
se non ci fossimo noi che passiamo per lavoro, per comodità, necessità, per divertimento (si perché qui la montagna é un obbligo ma anche un divertimento se no andremmo a vivere altrove) sui sentieri durante tutto l’anno e non solo nel periodo in cui sono frequentati dai turisti per godere del panorama, questi sentieri non esisterebbero neppure
Un conto é regolamentare una ltro discorso é vietare indiscriminatamente
In uno stato dove si discute se regolamentare le droghe si vuole vietare indiscriminatamente l’uso di qualsiasi mezzo meccanico in montagna
Socio CAI dal 1980
con il CAI ho fatto tantissime belle escursioni su quelle belle montagne dove sono stati così bravi da creare Piste aprendo Varchi nella montagna usando la dinamite, centrandovi dei Plinti in cemento armato a sostegno di enrmi piloni di acciao per raggiungere le vette dove gustare ottimi piatti internazionali godendo di uno splendido paesaggio… ah, la natura incontaminata
in trentino ad esempio hanno vietato la circolazione ai mezzi meccanici in molti luoghi ma per fortuna ci sono le funivie che mi permettono di godere di questa natura INVIOLATA.
Grazie per la bellissima proposta
a me sembra che il problema piu’ grave sia una mancanza di buon senso e di tolleranza tra le varie categorie di frequentatori della montagna, dove penso si vada per rilassarsi e non per scontrarsi con chi non la pensa come te.
Da motociclista praticante di fuoristrada, ricado spesso in luoghi comuni i quali mi ritraggono come bandito e malcurante nei confronti della natura.
C’e` anche da dire che (per quanto pochi) alcuni motociclisti (fra i quali spero di potermi classificare) sono attenti alla natura e i loro giri non sono un modo di trasformare “la montagna” in pista, ma di goderne il fascino e l’ambiente a parimodo di chi la gira a piedi. Vorrei anche far notare che spesso, in molte montagne, sono proprio i motociclisti a tenere vivi certi sentieri/mulattiere/tratturi che altrimenti sarebbero abbandonati, perdendo il patrimonio a noi tramandato (come espresso nel documento del CAI).
Propongo, piutosto che un divieto totale, che a mio avviso va contro gl’interessi di un gruppo di utenza troppo numeroso per essere ignorato, uno studio ben preciso dei luoghi specifici e l’utilizzo di apposita segnaletica, la dove i sentieri sono mantenuti solo ed esclusivamente per il transito pedonale e la dove la circolazione porrebbe dei seri rischi di sicurezza. Piu` che il divieto assoluto invito alla riflessione ed al dialogo.
Io sono motociclista da parecchi anni nonostante sia molto giovane.
Non ho mai potuto attuare la mia passione per il fuoristrada a causa delle molte leggi che lo proibiscono per vari motivi.
Uno dei motivi per cui si impedisce il fuoristrada motorizzato è il fatto che danneggia la natura. E qusto potrebbe essere giusto.
Quest estate sono andato in montagna, sulle Dolomiti, sotto il Civetta.
Una cosa mi ha colpito: ho notato lo scempio causato sui fianchi dei monti dalle piste da sci!!
Allora ho pensato: “E’ inutile che ci raccontino storie! E’ solo un fattore economico!”
Penso seriamente che se il fuoristrada motorizzato portasse un grosso giro di affari, pari a quello dello sci invernale, le regioni non avrebbero nessun problema a lasciarlo praticare!
Io proporrei di lasciar praticare il fuoristrada, magari con limitazioni come:
– non su sentieri di alta quota
– con scarichi dei mezzi molto silenziosi, più silenziosi di quelli omologati per la strada, per esempio che emettano al massimo 75dB
– con mezzi perfettamente efficenti che non inquinino con perdite di olio motore o olio freni, ecc.
– con la vaschetta di recupero liquidi come si fa già nelle gare in pista e nell’enduro controllato in anelli privati.
Si potrebbero inoltre creare delle inizietive in cui gli appassionati di fuoristrada motorizzato e di montagna si impegnano volontariamente a manutantare sentieri e boschi.
Spesso si dimentica inoltre che gli ascursionisti e gli amanti del fuoristrada amano la montagna in pari quantità ma semplicemente in modo diverso.
Basta insegnare il senso civico alla gente.
Quante volte capita di vedere immondizie lasciate da qualche escursionista in montagna?
Insomma, volendo si può trovare una soluzione che venga incontro a tutti, anche alla natura.
che ignoranza ke si legge in questi commenti…
da noi, queli ke vanno in moto, lasciano riposare delle zone ke forse sono un pò “ammaccate” x farle riprendere un pò… altro ke delinquenti a motore!
Vorrei aggiungere al mio commento n°111
dalle mie parti la comunità montana “si occupa” della manutenzione dei sentieri
bene, alcune vecchie mulattiere militari che portavano alla cima di una delle tante montagne della zona é stata mantenuta cementandola dall’inzio alla fine
in questo modo l’acqua scorre più velocemente verso valle durante le piogge trasportando con se i detriti foglie, rami ecc che vi si accumulano tra una pioggia e l’altra, sono antiecologice (in quanto il cemento è tutto fuor che ecologico) ed aggiungo pericolosissime, in caso di ghiaccio ma anche solo umido, sono come piste da Bon dove una eventuale caduta può avere gravi conseguenze.
altri sentieri o mulattiere sono stati mantenuti lastricandoli con sassi, costo esorbitante inutile in quanto comunque il terreno é vivo, si muove, radici piccole piante, erba, piogge ecc, così che dopo un certo periodo quesi bellissimi sentieri si trasformano in letti di fiume sassosi ed impraticabili se non dalle capre
nonostante tutto questo si dice che Motociclette e ancor di più biciclette e addirittura i cavalli provocano dissesti e danneggiano i sentieri
Sono un Endurista , faccio sia gare sia giri in montagna .
Non lascio nemmeno una sigaretta , le spengo e le metto nel marsupio .
In moto si passa in pietraie che nemmeno i muli fanno , non a piedi .
Chi passa sul sentierino pedonale e ben tenuto è un delinquente , ma chi rompe le palle perche’ andiamo ad arrampicarici con le moto sulla roccia o lungo un torrente in secca non campisce un emerito c…o.
E pensate a cambiare almeno i filtri alle jeep che usate per andare in montagna che si vedono spesso macchine che fumano nero con l’adesivo del CAI o del WWF attaccato dietro .
Eppoi quelli che si arrampicano su Passo dello Stevio col camper ?
Ma vi rendete conto di quello che dite ?
Noi ( enduristi ) si va in moto tutto l’anno , e nei posti dove vado io (Marche) i “montanari” si incontrano solo in trattoria altro che sentieri .
Vado anche in bici sul Monte Conero , e non penso di creare tanto danno .
Aamo la montagna e le moto, sono stato iscritto al cai per molti anni,
ho camminato per sentieri per anni, ed ancora lo faccio.
La natura è di tutti, tutti la possiamo usare eassolutamente la dobbiamo riscpettare.
Io vado in fuorisrada con la moto, i sentieri che attraversiamo sono quasi tutti ad uso esclusivo di moto e bici, perchè i pedoni non ci vanno proprio.
Se non fosse per noi quei sentieri non esisterebbero nemmeno più.
Cosa ne dite invece delle orde di turisti della domenica invadono prati con auto e fuoristrada e che dopo aver mangiato e bevuto lasciano tonnellate di rifiuti, magari nascosti sotto qualche albero?
“Così non si vede e sono tranquillo con la mia coscenza ecologista”.
Io sono un motociclista ed un biker e devo dire che andando in giro la domenica in fuoristrada trovo spesso sentieri ormai chiusi perchè più nessuno ne fa la pulizia anche gli stessi spaccafiamma che dovrebbero servire in caso di estrema necessità, quindi invece di vietare forse sarebbe bene incentivare l’uso di alcune zone, al fine anche di un recupero per scopi di utilità pubblica.Infine spesso trovo i segni di bivacchi di quelli che la domenica fanno la gita fuori porta e lasciano fuori porta anche i segni dei loro passaggi, rifiuti bastoni , creati magari strappando un ramo ad una pianta giovane e resti di fuochi.
Ciao Massimiliano
Riprendo il tema del 110, 115, 118
In altri stati più civili, dove appunto non liberano i criminali perchè poverini non sanno dove metterli, e dove non vogliono legalizzare l’uso delle droghe… il servizio forestale d’accordo con i motoclub locali affida a quest’ultimi il controllo e “RICHIEDE” il regolare passaggio al fine di controllare e mantenere le piste ed i sentieri montani. Perchè non coinvolgiamo i motoclub per ad esempio assegnare a loro il mantenimento delle segnaletiche dei percorsi?
Guardatevi http://www.deathtrail.com
Stefano
Allora, io sono pienamente convinto che la MTB abbia un impatto ambietale pari a quello dell’escursionista e in rari casi a quello dello sci da pista (se si usano impianti di risalita), come sono pienamente cnconvinto che le praiche motoristiche in montagna vanno assolutamente vietate visto il loro alto impatto ambientale.
Per Stefano ho visto il sito da te indicato e guardando il setup e le gomme montate non oserei dire che non profocano erosione… mi spiace non aver fotografie di quanto fatto da moto da trial su alcuni pendii delle dolomiti.
Poi come vedete spesso siamo noi stessi ad associare la MTB all’enduro o al trial…
Ciao Gianluca
Mi rammarico nel trovare tanta ipocrisia sia nella proposta di legge sia nei commenti di alcuni.
Se siamo amanti della montagna o della natura in genere, perchè non dobbiamo permettere a chiunque di viverla ovviamente con una giusta legislazione caso per caso.
Chi va a piedi non vuole nè mtb, nè mezzi a motore.
Allora vivetela solo voi la montagna, magari vivendo tutta la settimana in città e poi il WE si parte con un bel SUV per arrivare in vetta, però da soli perchè non dovete essere disturbati vero.
Detto questo mi sento veramente amareggiato dalla vostra ignoranza e ottusità.
Adesso fatevi fare pure una legge ad hoc però quando si arriva a dicembre e tutti andrete a trascorrere le festività in montagna che fa tanto moda, io vi ci manderei a piedi dalla base, così siete contenti.
ovvia.
OPEN YOUR EYES.
….avrei una proposta :
Perche’ non chiudiamo definitivamente le montagne ?? Io NON SOPPORTO DI VEDERE LATTINE DI COLA E SACCHETTI DELL’IMMONDIZIA LASCIATI DA GENTE CHE FA TREKKING.
Credo sia profondamente ingiusto che io, se decidessi di farmi un giro in montagna, magari dove le moto non arrivano, debba trovarmi a subire un tale degrado !!
Allora, cari praticanti del trekking basta dire “bikers e motociclisti a casa”, cari bikers basta dire “noi siamo diversi dai motociclisti quindi a casa solo loro” e iniziamo a pensare alla montagna come un bene di tutti, che tutti devono poter vivere come meglio ritengono opportuno, limitando il più possible l’impatto ambientale.
Le moto da enduro, cari tutti, percorrono nel 99% dei casi mulattiere che in bici non si fanno, a piedi neppure e che vengono raramente utilizzate da mezzi della forestale.
Gli enduristi, (tranne qualche rara eccezzione del tutto simile ai sedicenti amanti della montagna che lasciano i sacchetti) rispettano assolutamente il territorio. Percorrono i sentieri contribuendo a tenerli puliti e fanno del loro meglio per non disturbare CHI COME LORO ha il diritto di vivere la montagna.
In tutti i msg che ho letto ho avuto la netta sensazione che ogni appassionato ad uno sport volesse vietare la condivisione dello stesso territorio agli altri…. bella prova di democrazia e di senso civico !! Complimenti.
Stefano
P.S.
…e non venite a dire che le moto da enduro inquinano … domenica ho visto scendere da tre jeep un gruppo di escursionisti . Vi garantisco che quelle jeep non avrebbero passato la revisione neanche se appena tagliandate …. COERENZA RAGAZZI, COERENZA !
….scusate, ma non resisto.
Perche’ non proponete una cosa analoga ai vostri soci di un eventuale CMI (CLUB MARITTIMO ITAIANO)…?
Tipo:
“vorremmo che venisse vietato l’utilizzo di qualsiasi mezzo a meccanico (barche, materassini, barche a remi etc etc ) e consentita la balneazione a solo quelli che nuotano.
Il mare va salvaguardato e solo chi nuota può usufruirne”
Ceco di mantenere un tono educato in quanto uno sproloquio mi porrebbe dalla parte del torto ma sono cose che veramente disturbano !!
Buona giornata a tutti
S.
Come a voi danno fastidio le moto e altri veicoli in montagna a me da fastidio vedere mezzi agricoli e apecar che vanno a 20 km/h provacando intralci e disagi al traffico..ma non per questo mi pare che si facciano petizioni per questi sopracitati…
Vi rendete conto di quello che dite?
Noi non facciamo danni,non siamo persone che distruggono la natura,ma che anzi la amano.
Ahimè in tutte le categorie ci sono le eccezioni e spesso troviamo dei cretini che fanno danni nei campi privati e si mettono ad impennare davanti la casetta delle signore 90enni…
Non diciamo eresie..
Cerchiamo di convivere civilmente aiutandoci gli uni con gli altri e facendo fare a ciascuno ciò che vuole senza dare fastidio ad altri…
Un saluto affettuoso
Francesco Gallo
Eccomi signori, sono un motociclista Endurista, con una passione sfrenata per la natura montana. No, non ci sto al gioco dei puristi da una parte e dei “cattivi” che si scannano tra loro, non puntero’ il dito verso i quad, i cavalli, le biciclette… tutti mezzi potenzialmente dannosi come la mia amata passione. Io voglio portare il discorso su un’altra dimensione: quella della passione e del suo potenziale. Percorro sentieri da anni e prego (senza nulla togliere ai problemi veri) di poter praticare ancora a lungo questo sport e magari di poterlo insegnare ai miei figli, perche’ sono capaci tutti di fare i buoni tra i buoni, io voglio essere un buono tra i cattivi e vorrei che lo fossero anche loro.
La maggior parte dei motoclub e’ composta da persone appassionate e presenti, pronte a dare la propria disponibilita’ per sistemazioni laddove rechiamo danni ma soprattutto dove i sentieri tendono a scomparire perche’ non utilizzati. Morale? Sfruttateci!! Fa molto piu’ un endurista in cambio di un po’ di liberta’ di un professionista in cambio di soldi.
Ultima cosa: qualcuno ha detto tolleranza zero, non e’ questo il modo di vedere le cose. Io mi commuovo ogni volta che incontro escursionisti (raro), contadini (spesso) o altre persone che mi sorridono e mostrano disponibilita’ al dialogo, perche’ sono capaci tutti di stringersi la mano in chiesa, ben diverso e’andare incontro alle esigenze altrui. Nel mio caso posso tranquillamente affermare di essere un grande sostenitore del “meno rumore possibile” e mi batto di continuo per questa causa, inoltre frequento solo enduristi con un notevole senso civico, che si traduce nel massimo rispetto verso gli altri.
Se vogliamo c’e’ posto per tutti.
Alberto (Gamba)
La sapete quale è la differenza tra un vandalo della natura ed un ecologista?
Che il vandalo vorrebbe disboscare la montagna per farci una casetta, mentre l’ecologista la casa c’è l’ha già.
Un saluto a tutti (CAI, MTB, Enduristi, etc.)
Invitiamo tutti gli utenti di Mountain Blog a mantenere un linguaggio rispettoso delle opinioni e posizioni altrui (tutte!): in moltissimi commenti si fa appello al rispetto per l’ambiente e per il prossimo; questo rispetto deve valere anche per l'”ambiente” costituito dallo spazio di aperto confronto di idee che con questo blog si è voluto creare: mantenerlo tale è un’opportunità e un dovere per chiunque desideri parteciparvi. Avvisiamo quindi che NON SARANNO PUBBLICATI I COMMENTI CON UN LINGUAGGIO OFFENSIVO, INGIURIOSO E IRRISPETTOSO DELLE POSIZIONI ALTRUI. Confidiamo nel contributo di tutti per far crescere questa occasione di confronto.
Buona lettura.
Andrea Bianchi.
Resp. progetto Mountain Blog
Gentile sig. Bianchi,
temo che sia la stessa proposta del CAI ad essere “contraria” al rispetto verso altre categorie che utlizzano le risorse montane che siano MTB,turisti, motociclisti chi va a cavallo…. Mi permetta capisco che il blog è del CAI, ma di fatto se legge le inserzioni dei vostri soci sono oltremodo integraliste ed irrispettose verso le altre attività. Temo che sia naturale che ciò abbia scatenato un putiferio specialmente tra i ciclisti e voi visto che la proposta è assolutamente anti democratica.
Grazie
Stefano C.
premesso che frequento la montagna, per lavoro e per divertimento con la moto da enduro,trovo che quanto riportato sia sensato, la cosa che però non si riesce a distinguere è dove inizia la montagna intesa come tale dal CAI. vi sono dei luoghi che io per primo non mi permetterei di raggiungere con la moto, per contro vi sono dei sentieri e delle mulattiere a quote tali da non essere più utilizzati da nessuno in quanto tro ppo bassi per la partenza di camminate a piedi o troppo prossimi a zone urbanizzate e quindi oramai abbandonati ed inaccessibili. credo pertanto che sarebbe opportuno porre un distinguo, stabilire una quota o comunque un livello, che sicuramente varia in funzione del tipo di montagna a cui fa riferimento, poi per una buona convivenza, almeno un po’, dobbiamo cedere tutti, dando spazio anche alle passioni altrui.
roberto
sono convinto del fatto che negl’ultimi 5/6 anni le persone che si sono avvicinate al mondo dell’enduro si siano numericamente moltiplicate “come si espande una goccia d’olio in uno specchio d’acqua”.
questa metafora serve a capire che ogni cosa che a se vien lasciata senza controllo,questa quasi sicuramente porta a scompensi e problemi di varia natura sotto ogni aspetto e argomento al quale si vuol applicare la medesima.
io parlo a nome del moto club che rappresento a tutti gli effetti e ritengo opportuno esprimere il dissenso che provo nel leggere quanto riporta il documento di cui si discute.
estremizzare è una parola che nella storia (per chi almeno un po’ ne ha studiata)si è configurata come sinonimo di attriti e accesi scontri tra le parti,anche perchè,come tutt’ora avviene,i primi ad arrogarsi dei diritti(in questo caso gli “alpinisti”) son sempre stati gli stessi a non rispettare quello per cui hanno lottato!!!!
cio ci deve far riflettere…
ora riprendo la metafora di cui sopra,e vi propongo un esperimento che si rifà anche qualche legge della fisica,quella dell’equilibrio tra gl’elementi.
prendete una bacinella,e riempitela d’acqua,dopodichè
prendete un bicchiere di vetro e lo riempite d’acqua solo per un quarto della sua capienza e lo immergete nella bacinella.
noterete che il bicchiere troverà il suo equilibrio e galleggerà.
a questo punto prendete una bottiglia d’olio e versatene all’interno del bicchiere.
noterete che versando l’olio esso si espanderà velocemente fino a coprire la superficie dell’acqua contenuta nel bicchiere,ma nulla all’esterno di cio che lo sta contenendo sta accadendo.
l’equilibrio si è mantenuto,nonostante all’interno di uno dei contenitori sia stata inserita una “sostanza” estranea.
questo esperimento ci fa capire che se diamo il giusto spazio e lo si organizza in maniera tale da non recare fastidi a chi non pratica l’attività che all’interno di esso si sta svolgendo,allora tutto trova nuovamente un equilibrio.
il libero arbitrio è secondo me una concetto diverso da estremismo ma porta sempre alla stessa conclusione.
finchè non ci sarà un luogo preciso dove svolgere le attività di cui ogniuno di noi si appassiona ci sarà sempre da discutere il perche e il per come ci sentiamo non rispettati e violati in quelli che pensiamo siano i nostri diritti.
regolamentare equamente e studiare un fenomeno come quello dell’enduro ci porterà a comprenderlo meglio e a viverlo in una maniera migliore.
penso,vista la piega che ha preso la discussione che anche il comitato centrale cai dovrebbe pèrendere atto che il modo d i vivere la montagna è e sta molto cambiando ed invece di cercare di ripristinare una ormai lontana nei tempi purezza,perduta tra l’altro non x i mezzi meccanici,ma x atteggiamenti spesso poco corretti di alpinisti piu o meno professionali e di molti escursionisti improvvisati,provino a coinvolgere all’interno di una regolamentazione dell’accesso alla montagna TUTTE le realta che amano viverla,solo dopo si potrebbe proporre una proposta comune .
è un metodo molto conosciuto,si chiama democrazia,richiede un po’di sforzo x metterlo in atto ma credo proprio ne varrebbe la pena.
saluti franco
Everest:
Detto anche la pattumiera del mondo a causa dei rifiuti lasciati dagli alpinisti amanti della natura che lo assaltano giornalmente.
CAI pensateci! Gli estremisti esistono in ogni sport o attivita.
Qua si accusano i motociclisti e addirittura le MTB di distruggere i sentieri, mentre si disboscano ettari di boschi per creare dei parcheggi e piste per gli sciatori….Un motociclista non estremista.
Signori ho letto solo ora questa cosa “RIDICOLA” faccio fuoristrada da circa 25 anni (MTB e moto), adesso mi porto dietro anche il figlio, sempre nel massimo rispetto della natura e delle persone, (spengo la moto quando incontro gente a cavallo, gruppi di boy scaut, ecc.ecc..) non ho mai fatto fuoripista, ma ho incontrato tanta brava gente “DI MONTAGNA” che si inventa Sagre e poi non vi dico cosa lasciano, e per finire a qualcuno che ha parlato dell’Abbruzzo, dove ho fatto delle uscite meravigliose , anche a piedi(dalla GUARDIA di Lecce dei MArsi fino a pesacsseroli)pensate a tutti i pastori che si sono fatti i fuoristrada e li usano a loro piacimento, anche con il consenso delle Guardie Forestali, e soprattutto ai loro bei cani pastore che attaccano chiunque gli passa accanto, SE A VOI VI SEMBRA NORMALE
mi riferisco al commento 67 di paolo.
quello che lei scrive fa trasparire una convinzione radicatissima nel CAI (leggo lo Scarpone) che è quella della superiorità morale e culturale di chi va in montagna a piedi rispetto a chi va in moto. è una cosa che davvero non ha fondamento. non si vuole riconscere nessun valore in chi ad esempio va in moto con il gusto di viaggiare e di esplorare, e non interpreta la montagna con un parco giochi in cui spaccare tutto e fare casino. riconosco i problemi del rumore e di persone non educate (vandali se volete), ma li ritengo una minoranza e cmq non un buon motivo per divieti generalizzati senza riflessione. conosco decine di motocilisti che amano viaggiare e portano un questo una componente se vogliamo “culturale” che è quella del conoscere, dell’esplorare, dell’avventura…gente che scrive racconti appassionati dei propri viaggi, che non si sogna nemmeno da lontano di arare un prato (non è nemmeno divertente da fare in moto!!).
Il fatto che questo modo di pensarsi superiori sia in un certo modo fazioso è testimoniato dal fatto che il sig paolo si domanda come mai i “motorizzati” tacciano e non rispondano, e questo sarebbe prova della loro scarsa cultura: come si può pensare che sul sito del CAI ci siano tanti motociclisti quanti camminatori?? è fazioso come ragionamento.
Comunque vedo che, a parte un certo lag time nelle risposte, alcuni motorizzati hanno detto la loro.
non vogliamo distruggere la natura incidendo i sentieri! siamo assolutamente alleati nella battaglia contro l’asfalto che termina ogni poesia in montagna.
carlo
Bravo Dennjs. Finalmente.
Qui sembra che ogniuno odi qualcun’altro.
Ho solo gli scarponi? Allora via le ruote.
Ho la bici? Via le moto.
La mia moto erode i sentieri? Non riesce
nemmeno a tenerli aperti. E comunque, è chiaro
che non è questo il punto. Il problema
è che un mezzo a motore da fastidio.
Va bene…
Ma tante cosa mi danno fastidio a me,
che ci volete fare, sono intollerante.
Perchè non vietare il traffico in citta?
Gli aerei che decollano vicino casa mia? Le navi?
Ieri mi stavo facendo da civitavecchia a cagliari
a nuoto e sono stato disturbato da un traghetto.
Roba da matti, mi ricordo che cent’anni fa non
c’erano. Vietiamoli!! 🙂
Dopo un’attenta lettura della proposta redatta dal Cai, non posso esimermi da alcune considerazioni.
Premesso che da alcuni anni pratico escursionismo in mountain bike e che con l’ausilio di tale mezzo percorro ogni anno chilometri di carrarecce e sentieri e che, pur non essendo un downhiller, non disdegno la discesa tecnica e impegnativa su sentiero che gratifica corpo e spirito dopo le fatiche della salita, ritengo che l’equiparazione tra la mia biciletta e il quod fracassone sia solo il frutto di una mentalità simil-talebano.
In primo luogo:
Si legge nel documento che “la montagna va vissuta in maniera diretta, va percorsa a piedi per godere appieno di tutto il benessere fisico e spirituale che trasmette”. Orbene quale è la differenza tra l’escursionista a piedi che fatica in salita appoggiato ai propri bastoncini e la mia fatica espressa facendo girare i pedali? Forse sono spiritualmente meno degno perchè ho speso dei soldi per comprare un “potente mezzo da divertimento”?
Si legge ancora “L’approccio di alpinisti ed escursionisti è basato sul rispetto…..”. Mi chiedo se chi ha scritto queste parole sia mai passato al lunedì in prossimità dei luoghi deputati all’alpinismo ed all’escursionismo. Giusto per citare un esempio emblematico. Il giro d’Italia del 2005 è transitato dal Colle delle Finestre che divide la Valle Chisone dalla Valle di Susa, per facilitare l’accesso è stata asfaltata la strada che da Pian dell’Alpe porta al Colle, risultato ogni domenica lo spiazzo del Colle delle Finestre si trasforma in parcheggio per macchine e moto con i rispettivi occupanti impegnati a “scaricare” cartacce e bottiglie varie in zone una volta non frequentate perchè scomode.
Ed ancora
“I sentieri sono il frutto del lavoro dei nostri antenati e dei nostri volontari -omissis- costituiscono la via preferenziale per la conoscenza di un territorio. Non è dunque possibile permettere la circolazione promiscua….. i sentieri devono consentire accesso e percorrenza solo ed esclusivamente a persone a piedi per evitare problemi di DISSESTO e per garantire la sicurezza degli utenti”
Mi sembra di essere tornato ai tempi nei quali avevo iniziato ad arrampicare. Allora le posizioni del CAI erano del tutto identiche nei confronti di questi “nuovi usufruitori della montagna che osavano piantare chiodi ad espansione lungo le vie” (confronta Punto Rosso 1992). Cambiano i bersagli ma la mentalità rimane la medesima: Tutto ciò che è nuovo e che non rientra nei canoni prefissati è da limitare; meno male che nelle prima parte del documento invece si sostenga il contrario quando si dice “non può avere giustificazione un attegiamento chiuso al nuovo, anche per quanto riguarda l’accesso alle montagne”.
Ed ancora quale dissesto può provocare percorrere un sentiero con una bicicletta rispetto alla percorrenza di un escursionista? L’impronta a terra di una ruota da bici è simile se non addirittura minore rispetto alla suola Vibram di qualsiasi scarpone.
In definitiva quindi la generalizzazione escursionista=bello, buono e rispettoso
biker=brutto, sporco e cattivo non ha alcun fondamento, non è il mezzo che ci accompagna o l’attrezzo che utilizziamo che fanno di noi persone
rispettose.
La montagna ed i suoi sentieri sono grandi a sufficienza per permettere a tutti coloro che lo desiderano di trascorrere ore di serenità e divertimento nel reciproco rispetto.
Se vogliamo che le nostre montagne rimangano posti dove poter dimenticare le città lo smog ed il caos, dobbiamo assolutamente ritornare ad apprezzare il silenzio, la calma e lilmitarci ad usare le nostre gambe.
Teniamo lontano quelli che si divertono a deturpare l’ambiente con mezzi motorizzati e che attentano all’incolumità delle persone.
Che si divertano sulle strade e facciano chiasso lontano da chi la natura se la vuole tenere stretta.
Per 138:
“..dimenticare le città lo smog ed il caos, dobbiamo assolutamente ritornare ad apprezzare il silenzio, la calma e lilmitarci ad usare le nostre gambe.”
Scusami: dai per scontato che lo smog e il caos non si possano combattere, te ne fuggi in montagna, ma pretendi di poterci fuggire tu solo…
E lo pretendi, poichè parti dal principio,
sacrosanto, per carità, che un tot di inquinamento
sia accettabile, di piu no.
Poi, siccome ti fa comodo, assumi che questo tot
siano le tue scarpe e dici: “niente che inquini
più dei miei scarponi deve toccare le sacre montagne”
(il resto del mondo, ricordiamolo per i piu distratti,
è ormai perduto).
Dimentichi però che, per vivere inquini anche tu, anche assumento che:
In montagna ci arrivi a piedi. Non fai mai un pieno di benzina. Non usi la corrente. Non scarichi il gabinetto.
Anche così facendo, la tua esistenza, il cibo che
consumi, la società che ti garantisce protezione e assistenza, inquina.
Sei sempre libero di essere un eremita.
Meglio: un anarchico. Avrai tutta la mia
sincera stima, e grandissima ammirazione.
Ma dovrai restare su i tuoi monti, e non potrai
scendere nemmeno per un mal di denti.
Inquiniamo tutti. Ricordalo.
Non vorrei sollevare ulteriori polemiche, solo invitare ad una riflessione. La personale esperienza di frequentatore di montagna mi fa affermare che è meno dannoso il passaggio di una moto su sentiero che su strada sterrata. Semplicemente perché è diversa la velocità: su strada la moto viaggia a tutto gas, i tornanti sono un invito alla sgommata, quindi l’inquinamento acustico è elevato e la distruzione del fondo pressoché totale. Su sentiero stretto è diverso e ci sono anche meno moto, forse perché si richiede maggiore abilità di guida (non lo so, lo immagino – io in moto non ci vado).
Concordo poi con chi afferma che vi sono motociclisti rispettosi dell’ambiente e degli altri frequentatori: ne ho incrociati tanti, ma solo su sentiero e non mi hanno dato poi così grande fastidio. Sulle strade (soprattutto sulle militari!) è esattamente il contrario: ho solo visto vandali che sarebbero da mettere in galera, a prescindere dal luogo e dalle circostanze, salvo rare eccezioni. Risultato: andate sullo Chaberton, andate a Bardonecchia a vedere che fine hanno fatto le meravigliose militari, vere opere d’arte e di ingegneria, patrimonio storico e culturale delle Alpi….
Così, da un lato voto per vietare i motori in montagna a fini ricreativi di alcuni, dall’altro apprezzo la buona volontà e il corretto comportamento di altri.
Morale: tutto dipende dal grado di intelligenza dei singoli. Inviterei quei tanti che hanno manifestato buone intenzioni di sincero rispetto per l’ambiente e per gli altri frequentatori nella pratica della loro attività a darsi da fare per divulgare questi concetti e fare ampia opera di proselitismo!
“Che si divertano sulle strade”
Perchè i sentieri non sono equiparati alle strade?
Art 3 punto 48
Cass civ 2479/2002
egregio Sig. Lunadei,
in considerazione di quanto da Lei scritto:”le nostre montagne rimangano posti dove poter dimenticare le città lo smog ed il caos, dobbiamo assolutamente ritornare ad apprezzare il silenzio, la calma e lilmitarci ad usare le nostre gambe”
sarebbe così cortese da chiarirmi se lei vive in montagna o in città?
io vivo in montagna el assicuro che non é esattamente come andarci solo la domenica per fare una passeggiata
Cordiali Saluti
Qualche tempo fa, ero in cima a M.Calvo, vicino all’Aquila, sono arrivati su dalla cresta alcuni trialisti con le loro moto.
Ho cominciato a sentire il fracasso quando erano molto metri più in basso… e quando se ne sono andati ho continuato a sentirlo per un bel pò, molto dopo che erano scomparsi lungo un’altra cresta.
Ed erano solo in tre.
I quad, sulla strada del Fargno, transitabile alle auto: dalla cima di Croce di M.Rotondo il rumore delle auto quasi non si sente… i quad li riconosci che sono ancora in basso, sui tornanti.
Il disturbo creato dai mezzi a motore nell’ambiente selvaggio è oggettivo, non lo si può negare, ed è assurdo il tentativo di equipararli alle mtb.
il rumore è fastidioso per chi va a piedi. ma come mai nessuno nota che questo è transitorio? che non deturpa l’ambiente in modo definitivo?
Quando è stato costruito un rifugio, asfaltata una strada, fatta una pista da sci, piantati piloni dellecabinovie, fatti parcheggi, queste cose sono per sempre??
le infrastrutture non smettono il loro danno come le moto dopo il loro passaggio.
assicuro che la discussione su scarichi più silenziosi per le moto è in atto e in molti la portano avanti. ma il danno da rumore non possiamo paragonarlo alla spazzatura intorno ai rifugi, fatta in pvc…
carlo
Io vivo nel triangolo lariano, non si può dire che sia montagna ma quasi.
Pratico l’enduro in moto l’MTB, vado per sentieri r mulattiele in settimana, mai nel week-end. Non incontro mai nessuno a piedi solo altri ciclisti!
Nel wekk-end invece gente se vede per sentieri, ma solo in quelli con il parcheggio molto vicino e solo per la prima mezz’ora di cammino, poi di nuovo il nulla; nei prati a fare pic-nic ci sono centinaia di persone. Alle 17 circa comincia la carovana in fila di 10km di auto che riprende la via di casa, verso milano ed hinterland.
Se questo è vivere la montagna, preferisco viverla come la vivo io, in moto o in bici e perchè no, anche a piedi, ma tutti i giorni.
Per quelli poi che dicono che in moto si rovinano i sentieri, vi dico che delle volte per tornare sui miei passi ho delle serie difficoltà a vedere i segni delle mie ruote fatti all’andata…fate voi!
Fatico a fare un commento obbiettivo perchè la passione per il fuoristrada è predominante ma credo che vietare sia una soluzione sbagliata.
Credo che sarebbe giusto regolamentizzare il fuoristrada con leggi giuste fatte a tavolino tra federazioni e “ambientalisti” :in un paese democratico si devono sempre rispettare le posizioni altrui e trovare un equo compromesso che soddisfi tutti.
Spesso noi fuoristradisti (nel mio caso moto)veniamo additati come dei “vandali”,……però la gente non sà (e credo anche voi del CAI)che molti sentieri ,tra cui anche i vostri,li teniamo puliti noi :spesso nei periodi post e pre invernali ci si organizza in gruppi e nei week end si và armati di motoseghe , falcetti e sacchetti della spazzatura …..sepete a volte qualche escursionista “sbadato” lascia lattine e pattume….ah! Dimenticavo ! L’escursionista è a piedi e quindi pùò permettersi di essere incivile
la mia e-mail l’avete e mi piacerebbe una replica anche in privato…..rimango dell’idea che il dialogo spesso è la soluzione migliore
x 138:
“Teniamo lontano quelli che si divertono a deturpare l’ambiente con mezzi motorizzati e che attentano all’incolumità delle persone”….Ma Lei in montagna come ci arriva ? Se parte a piedi da casa accetto la sua opinione, ma se arriva in macchina , magari con un bel SUV ….No!
Pensi un po un attimo …. La strada asfaltata che lei percorre per arrivare in montagna 50 anni fa era un sentiero….Il parcheggio dove lascia la macchina era un pascolo……
Io pratico fuoristrada da 15 anni, e sapesse quanti piccoli metati ho visto trasformarsi in ville miliardarie e di conseguenza il piccolo sentiero che vi arrivava trasformarsi in una bella lingua di asfalto…..
Io penso che non sia il mezzo che deturpa l’ambiente, ma la maleducazione…Dalle mie parti ho visto cercatori di funghi con i rastrelli….loro non vanno in moto perciò non distruggono….
Ho visto boschi completamente rasi al suolo e articoli sui giornali di guardie forestali corrotte e boscaioli compiacenti…loro non distruggono!
Distruggiamo solo noi con le moto!
a parte qualche incoerente commento,
anche noi motociclisti siamo consapevoli del discorso rumore in quanto molti continuano a modificare inappropriatamente le motociclette che di norma hanno una rumorosità equiparata a qualsiasi altro mezzo a motore.
per questo siamo i primi a ritenere che occorra una corretta regolamentazione che non vuole per forza dire l’aggiunta di divieti e ulteriori limitazioni, ma unicamente, la corretta e coscienziosa applicazione delle regole già esistenti anche nel codice stradale.
A creare questo pattume hanno contribuito sicuramente spedizioni composte anche da italiani, alpinisti, quelli della montagna dura e pura…
http://encarta.msn.com/media_461547107/Trash_on_Mount_Everest.html
Nessun endurista porta in cima alle montagne pacchi di pattume.
Saluti. Massimo Polpo Neriotti.
No comment:
http://en.wikipedia.org/wiki/Image:Bank_erosion_5790.JPG
Purtroppo ho letto molti commenti che definire “integralisti” è dire poco.
Molti si arrogano diritti che non hanno.
Non mi dilungo su argomenti che molti hanno già chiaramente esposto e commentato, ma vorrei solo ricordare che la natura e l’ambiente sono di tutti, e tutti devono poterne fruire, con le ovvie regolamentazioni ed educazione (di solito le prime mancano o sono assurde, la seconda spesso manca).
Per quanto mi riguarda vorrei riconosciuto il mio diritto di frequentare la montagna, o meglio l’ambiente, con i mezzi che preferisco purchè compatibili con i percorsi e i luoghi, e cioè a piedi, in bici, in moto, in jeep e in canoa.
E non mi si dica che le moto rovinano i sentieri e le jepp le carrabili, perchè quando succede la responsabilità è di chi le guida (in modi e/o luoghi sbagliati).
Peraltro se volessimo fare filosofia, che qui si spreca, qualsiasi “animale” altera l’ambiente in cui si muove, vogliamo parlare dei “danni” di bovini e ovini nei pascoli? Mi auguro di no.
Chi frequenta sul serio la montagna sa benissimo che moltissimi sentieri e carrabili esistono ancora solo grazie alle moto e alle auto (ci sarebbe da discutere sul fatto che magicamente molti sentieri sistemati dai motociclisti vengono “adottati” e marchiati dal CAI, ma non è la sede), così come anno dopo anno ne vede sparire alcuni perchè poco frequentati.
Perchè invece non ci si preoccupa dell’asfaltazione e cementificazione selvaggia di carrabili e sentieri? Nessuno se ne accorge?
Fra poco il presunto problema dei mezzi motorizzati sui sentieri sarà risolto … con il telepass!
Caspita che erosione, io l’asfalterei.
So che mettere d’accordo parti così distanti è arduo, ma io, da persona che fruisce la montagna in quattro modi apparentemente incompatibili (trekking, scialpinismo, mountain-bike ed enduro in moto) sono convinto che non si possano esprimere opinioni radicali. Cosa vuol dire eliminare moto, 4×4 e biciclette da TUTTE le sterrate e i sentieri? O criminalizzare tutti coloro che non salgono a piedi? E i cavalli, perché non si dice mai che fanno notevoli danni? E tutti gli impianti sciistici? Non mi stupirei se, tra coloro che si sono espressi in maniera intollerante in questo blog, ce n’è qualcuno che d’inverno fa sci da discesa.
Mi è capitato di venire insultato da una donna mentre percorrevo una mulattiera in mountain-bike. Solo che non ero in discesa a 200 chilometri orari in un branco di 20 ciclisti, ma da solo, in salita, fermo a prendere fiato e con la bicicletta da parte per far passare la signora. Questa mi insultò e non volle assolutamente discutere il mio punto di vista, disse che ero un vandalo e che me ne dovevo andare. Francamente, in questa radicale difesa della purezza vedo tanta intolleranza e pure ipocrisia.
Mi viene in mente un esempio lampante per spiegare una delle contraddizioni del problema: fino a qualche anno fa, la strada del passo Tremalzo da Tremosine era aperta ai veicoli a motore. Poi l’hanno vietata dal tratto che va dal passo Nota in su; mentre quello in giù è stato asfaltato, lasciato aperto al traffico e vietato alle moto. Adesso, il traffico di auto è aumentato in maniera esponenziale fino al Nota e i frequentatori sono, in buona parte, escursionisti che odiano le moto e che non trovano nulla di male ad arrivare fin lì a quattro ruote dove un tempo c’era una sterrata fattibile solo in 4×4. Si vuole sempre pensare, inoltre, che il motociclista sia un vandalo che non vuole fare fatica e che si diverte ad arare prati e scavare solchi nei sentieri; ma anche la moto è un mezzo di elevazione spirituale, come può accadere durante un lungo viaggio in località amene. Esempio: la traversata dal mare al Monte Bianco, che si può fare sulla Route des Grandes Alpes attraverso i passi asfaltati della Bonette, dell’Izoard, del Galibier ecc. (arrivano a superare più volte i 2.600 metri, portando migliaia di auto nella montagna immacolata, ma nessuno obbietta nulla…) oppure attraverso le rotabili sterrate militari del Colle di Tenda, della Gardetta, del Birrone, su su fino in Val di Susa, alternando asfalto a sterrato, ma sfruttando sterrate e mulattiere che rappresentano già un intervento invasivo dell’uomo sulla natura, anche se le vietiamo ai motori. Usando la moto in questo modo, come un pellegrino da una valle all’altra, tutto mi sento tranne che un vandalo o uno che non rispetta la natura. Quanto al Monte Chaberton, citato nell’intervento 140, io ci son salito nel 1987 (quando era aperto alle moto) e nel 2004 (quando era vietato). Si tratta di una mulattiera storica, risalente al 1898: certo, patrimonio storico, ma pur sempre una ferita inferta alla montagna dall’uomo. In quei quasi 20’anni, le continue franette l’han quasi sepolta, ora per buona parte è un sentiero. Sta sparendo, ma non per colpa delle moto: per colpa del divieto!
Volevo anche criticare le voci della votazione, ne manca una importante, questa: volete regolamentare l’accesso motorizzato alle sterrate, identificandone alcune e vietandone altre?
Mario Ciaccia
…forse può aiutare a capire…
…
…visitate http://www.freemtb.it...
…
…e magari aiutate…
…a far capire…
…che la montagna è di tutti…
…
…di tutti quelli…
…che rispettano se stessi…
…gli altri e la montagna…
Salve a tutti. Sono un “montanaro” dell’ appennino tosco-emiliano.Io sulla montagna ci abito e ci vivo 12 mesi all’ anno.Sono anche endurista ,mtbikere sciatore e trekker.Tutte queste attività possono convivere tranquillamente solo che ci vuole equilibrio! Non si pùo di certo come capita spesso qui da noi organizzare motocavalcate con 500 moto che passano sullo stesso sentiero con ovvie conseguenze ambientali. Io da sempre mi oppongo a questo tipo di attività che portano un pò di soldi in valle ma aumentano il malcontento della gente che non pratica il motociclismo verso i mezzi motorizzati(e non li biasimo).Purtroppo chi organizza pensa solo alla moneta senza portare rispetto per la meravigliosa natura che ci circonda che potrebbe essere condivisa e goduta da tutti ma un pò alla volta e con senso della misura.
Saluti
Rispondendo a tutti quelli che non la pensano come me, scrivo queste poche righe.
1° Se si puo evitare il continuo degrado ambientale, perche non farlo?
E’ inutile chiudere gli occhi e accettare che ognuno faccia i propri comodi.
Lo abbiamo fatto fino ad ora perche dobbiamo continuare?
2° La Montagna non è di nessuno perche dite che è di tutti…???
Se si vuole essere precisi si può dire che i veri detentori ti tale patrimonio sono la Fauna e la Flora e non l’uomo che si vuole sempre impadronire di tutto..per poi distruggerlo….
….basta vedere cosa siamo riusciti a fare nel mondo….
La natura è fregile bisogna proteggerla ed il CAI potrebbe fare un grande passo in avanti per riuscire in parte nel difficile compito.
Certo da quello che ho sentito, non importa a molti proteggere e educare….ma importa più pensare al prorpio divertimento costi quel che costi….
Mi scuso con chi non la pensa come me….e per questo…
Ricordo che quello che scrivo è una mia opinione e non per questo deve essere ritenuta valida.
Mi spiace non averle scattate, ma potenzialmente ci sarebbero una serie di belle foto che potrebbero documentare questa discussione. Tipo ogni sorta di spazzatura trovata nei torrenti (frigorifero incluso…), spazzatura scaricata nei boschi nei punti più inaccessibili (visto che da qualche tempo la raccolta differenziata si paga a peso), forestali cementate per risolvere l’erosione provocata DAI MEZZI AGRICOLI.. etc.
Vado in moto da quando ho 14 anni ed ora ne ho 46, raramente incontro altri in moto, raramente incontro jeep, una volta ho incontrato dei tizi con il quad su una sterrata aperta al traffico, spesso trovo persone a cavallo, che a questo punto mi conoscono spengo il motore e ci fermiamo a chiaccherare.
Sulle strade aperte al traffico spesso trovo gente che passeggia, saluto e vengo ricambiato, ho provato a fare sentieri con il Trial (che non fa assolutamente rumore) ad arrivare in cima ad una montagna e trovarci degli escursionisti. Mi hanno guardato un pò strano ma dopo che ci siamo scambiati qualche parola abbiamo socializzato, tanto che qualche signorina del gruppo voleva un passaggio… ahimè sul Trial non c’è posto per un passeggero…
Mi è anche capitato che passando in una sterrata che è utilizzata dai turisti per arrivare in auto al rifugio(Peller) un gruppo di persone vestite decisamente “dalla domenica” mi si parassero in mezzo alla strada facendo gestacci. Questo benchè io stessi arrivando piano piano.
A parte l’ultimo incontro trovo sempre piacevole fermarsi e scambiare chiacchere con gli altri che siano a cavallo, in MTB, a piedi, con il cane al seguito…. Cosa voglio dimostrare? Voglio dimostrare qual’è la strada da seguire.
Cosa ci permette di convivere? Il buon senso? L’educazione? No principlamente è la capacità di comunicare e per farlo e creare il “rapport” bisogna calarsi nei panni degli altri e cercare di capire il loro punto di vista. Purtroppo quello che vedo in questo blog come elemento trainante è la tolleranza zero verso chi non è un possibilmente “vecchio” camminatore. Non è con queste proposte estremiste fatte e discusse tra voi e basta che riuscirete a presentare un modello applicabile.
OS
I mezzi a motore non si devono nemmeno avvicinare a mulatiere e sentieri!!! Questo è un dato certo, ma se cominciamo tutti a fare l’elenco di quello che deturpa la montagna, allora siamo tutti colpevoli, escusionisti a piedi, in mtb, addetti ai lavori ( boscaioli, allevatori, comuni ect…)e non per ultimi animali ( mucche, marmotte, cinghiali, caprioli, ect….)
Non bisogna dimenticare che la montagna va sempre rispettata in tutti i suoi aspetti, ma soprtutto che è in continua evoluzione (naturale e/o antropica), quindi siamo noi a doverci adattare e continuare ad addattarci ai suoi mutamenti. Se un sentiero si rovina la colpa può essere di chiunque quindi è inutile accusarsi a vicenda, lo si rifa punto…
Altrimenti chiudiamo le montagne a tutti così nessuna a più la responsabilità di nulla….
Per vivere a pieno e bene la montagna la parola d’ordine è RISPETTO di tutti e tutto ciò che ci circonda.
Sono stato un discreto alpinista fino a 15 anni fa, fino a quando mio padre purtroppo mi ha lasciato. Con lui sono salito su molti tremila dato il suo amore per le montagne friulane prima e trentine poi. Ovviamente entrambi soci CAI. Dopo più nulla (o quasi) fino a quest’anno quando mi sono innamorato della MTB. Grazie a lei ho riscoperto la montagna (quest’anno vacanze in Valle d’Aosta!), il piacere della salita e del paesaggio in solitudine… ma anche il piacere della discesa! Oggi sto assistendo all’agonia della montagna! I sentieri stanno sparendo e i borghi si svuotano. A mio parere l’utilizzo della MTB (non i mezzi a motore!) aiuterebbe la riscoperta della montagna (si guardino i sentieri dietro Finale Ligure ad esempio… usati dai freeriders e perfettamente puliti e mantenuti!); per evitare problemi sarebbe sufficiente regolamentare questa pratica (NON CASTRARE COME HANNO FATTO IN TRENTINO!) come è avvenuto per lo sci e la GF potrebbe vigilare in tal senso.
Una preghiera al CAI: non arroccatevi su posizioni “conservatrici”. Svecchiate il Vs. bellissimo club! Sulla Rivista leggo ancora di “ferite alla montagna” causate dagli spit degli arrampicatori… Ma andiamo… Considerate che aperture verso le nuove tendenze potrebbero sì scontentare qualcuno ma porterebbero un gran numero di iscrizioni da parte di giovani che, per forza di cose, dovrebbero rappresentare il CAI di domani!
Saluti
Utimo commento!!
Frequento le montagne da quando ero bimbo, amo la natura e la studio e proteggo per lavoro.. Dopo anni avevo deciso di iscrivermi al CAI per condividere con altri la mia passione e perchè le persone che ho conosciuto che ne fanno parte sono splendide ed intelligenti.
Dopo quest’ultima proposta e soprattutto facendo di tutta un’ erba un fascio, la direzione del Cai mi ha deluso per i seguenti motivi:
Arroganza la montagna non è “made in Cai”,
supponenza per il diritto di prendersi meriti di cui non è il solo a meritarsi ( vedi pulizia sentieri – non basta mettere una riga rossa su una pietra per avere il merito di tener libero un sentiero), intolleranza e un ambientalismo “cittadino” di chi sembrerebbe non conoscere l’argomento.
Allora chiudiamole queste montagne e deportiamone gli ambitanti. Ci torneremo tutti a turno con permessi speciali.
L’ambiente non si preserva in questo modo.
Non mi iscriverò al CAI, ma non cambio idea sulle persone che ho conosciuto in questi anni, sono splendide e di gran lunga più intelligenti di chi le rappresenta.
Volevo fare una domanda rivolta ai possessori di MTB.
Se dovesse essere, che la circolazione fuoristrada fosse vietata , dove potreste andare a divertirvi? E le gare dove verrebbero fatte e dove potreste allenarvi?
Grazie
Stefano
sono uno sci alpinista, ho fatto piu’km sulle montagne a piedi che quelli che faccio in auto , e ho imparato , sempre nel rispetto e con la massima educazione a convivere con ogni modo di vivere le nostre montagne e vallate……non conta che siano vissute in moto , jeep, eliski , o chi piu’ne a piu’ne metta,ma conta che la gente impari a vivere la montagna come meglio crede , senza abusi e nel rispetto di essa.
Andrea
…Andrea (mess. 163)…
…la tua è vera saggezza…
…
…concordo pienamente con te…
…
…Dennjs.
In qualità di cicloescursionista in mtb, provo a rispondere al sig. Stefano Contato (n° 162).
Prima domanda: “Se dovesse essere, che la circolazione fuoristrada fosse vietata, dove potreste andare a divertirvi?”
Premetto: andare “fuoristrada” è sempre vietato; con le mtb percorriamo strade e sentieri e spero facciano altrettanto anche i motociclisti e gli escursionisti a piedi.
Se invece per “fuoristrada” si intende “sentieri e sterrate”, la risposta è semplice: andiamo a divertirci da un’altra parte. Non è difficile: lo facciamo già…
Bisogna chiarire il concetto di “divertimento”. Nell’accezione della domanda leggo il senso di “utilizzare la montagna come se fosse un luna park”. Bene: lo scopo del cicloescursionismo in mtb non è “andare a divertirsi” ma “frequentare la montagna, conoscerla e rispettarla”. La mtb è solo uno strumento per raggiungere questo scopo. Per “divertirsi” ci sono i percorsi adatti e dedicati (molte stazioni sciistiche d’estate mettono a disposizione gli impianti e le piste, ad esempio).
Seconda domanda: “E le gare dove verrebbero fatte e dove potreste allenarvi?”
Elementare: sui percorsi appositamente predisposti per questo.
La risposta è già contenuta nelle righe precedenti: la montagna, l’ambiente non è terreno di gara e non è terreno di allenamento per le gare. Quelli che gareggiano in moto o in auto sulle strade aperte al traffico non sono forse dei criminali? Per gareggiare ci sono le piste. Questo principio non è esclusivo della città…
Se ahimé le mtb sono viste in maniera negativa sui sentieri è proprio perché c’è qualcuno che scambia il sentiero per un percorso di gara. Questo, purtroppo è conseguenza dell’immagine che i media danno di questa attività. La mtb è sempre e solo associata all’attività sportiva, all’agonismo, addirittura considerata uno sport “estremo”. È diseducativo e fuorviante, ma è così.
Il fatto che vi siano conflitti e si invochino restrizioni normative discende semplicemente dal fatto che troppa gente usa la montagna per “divertirsi”: se l’attenzione è solo rivolta al proprio interesse viene a mancare l’attenzione per l’ambiente e per il prossimo (il tono di alcuni interventi qui sopra ne è la più lampante delle dimostrazioni).
Dev’esserci un motivo, se nascono conflitti tra categorie diverse. Secondo me, una delle cause è che ci sono persone dal comportamento egoistico e inconsapevole. Inconsapevole delle conseguenze del modo di “usare” egoisticamente l’ambiente che li ospita.
Se sui sentieri e sulle strade ci fosse rispetto reciproco e massima attenzione per la montagna da parte di tutti, la convivenza tra attività diverse non sarebbe poi così difficile…
Marco.
La montagna è di tutti… viverla in bici o a piedi cambia poco. Quello che ci trasmette a ognuno di noi è unico.
ASSURDO equiparare le bici ai mezzi quali quad, trial, ecc…
è molto interessante quello che dice marco al 165.
io vado in moto e a piedi, ogni tanto in bici su mulattiere &co (chiaro che sui prati non ci si va con niente!) e lo spirito che credo animi i più è quello dell’esplorazione. La moto in fuoristrada (vedi sopra) è un modo per viaggiare e conoscere in maniera davvero particolare il territorio. Ti permette di compiere lunghe distanze, ma di passare in posti sperduti, ripercorrendo ora le mulattiere dei taglialegna, ora le vie del sale, ora le strade militari di confine. Sono viaggi che ragalano un sapore di avventura che credo si difficile provare diversamente. Partire dalla liguria e lungo le montagne, restando lontani dalle valli, arrivare fino alla val di susa, di qua e di là dal confine italo francese, sotto lo sguardo servero dei forti che lo custodivano, è qualcosa di “mistico” (passatemi il termine)
L’aspetto competitivo va davvero in secondo piano anche per chi va in moto in questo modo, così le velocità, i ritmi ecc…
carlo
Volevo rispondere al sig. Marco Lavezzo (166).
Per prima cosa volevo chiarire che per fuoristrada intendo la circolazione su strade a fondo naturale con le specifiche idonee, diciamo almeno allineate alla proposta di legge s.2991.
Ho scritto sul blog perchè parlando con amici mi hanno dato del deficente a scrivere a voi (CAI), visto che mi dicono non accettate idee che siano diverse dalle vostre. Ora ritengo che il problema è proprio di creare il dialogo tra tutti e per questo mi sono permesso di scrivere. Lo scontro tra diversi modi di vedere le cose penso non serva.
Poi la mia, espressa nei termini più semplici che potevo trova inserzionere, era chiaramente una provocazione visto che il Cai stesso e nel particolare la sua persona, se non sbaglio, ha presentato un documento molto interessante ancora qualche tempo fa. Mi riferisco all’etica della Mountain bike, che mi sembra cosa sensata. Immagino che per la maggior parte di voi (CAI) sia difficile capire, ma se le finalità della commissione MTB fossero applicate agli altri appassionati che vivono montagna con mezzi anche motorizzati e insieme alle federazioni del settore si trovasse un modo per discuterne, potrebbe essere la strada corretta per risolvere questo tema.
Stefano
già i luoghi belli stanno svanendo sempre più manca anche che ci tolgano il piacere di fare una pedalata al fresco dei boschi…serebbe come essere al mare e non fare il bagno!!!
Forse nemmeno il CAI credeva in un flop di così grande dimensione quando a lanciato questo sondaggio.
Sono contento che nella sezione CAI di Imola esistano dei dissidenti amanti della MTB.
Non vorrei essere prolisso quindi mi limito a ribadire che anche le escursioni motorizzate fatte con educazione non ledono la libertà di chi cammina.
sono daccordo sul fatto che i mezzi motorizati possano in qualche modo modificare e/o disturbare la quiete della montagna ma ancora non ho capito perche debbano essere messe sullo stesso piano le MTB!
la bici non emette rumori notevoli ,non è pericolosa
per terze persone data la ridotta velocita con cui si puo spostare e sopratutto non inquina!detto queto mi chiedo perche dovrebbe esserci bisogno di metterle sullo stesso piano di macchine motorizzate!
Anch’io vado in montagna da anni, sia a fare trekking leggero che a pedalare in mountain bike. non mi infastidiscono i cavalli, i funzaru (cercatori di funghi), gli escursionisti chiassosi ecc.ecc.
Però non amo il rumore delle moto, i gas di scarico dei vari mezzi motorizzati,fuoristrada, quad, gatti e quant’altro. nelle mie escursioni in mountain bike non ho mai avuto discussioni di alcun genere con chi si trovava a piedi ma anzi, ho avuto la possibilità d scambiare piacevoli chiacchiere con loro. Basta solo un minimo di educazione e rispetto reciproco.Il piacere di una gita in montagna, ma anche in collina, non deve a mio parere essere guastato dai mezzi motorizzati (provate a pedalare in salita dietro ad una jeep che viaggia circa alla vostra stessa velocità e poi mi direte cosa ne pensate di quello che inalano i vostri polmoni).ciao.
mauro berti: non posso dire altro sei uno dei pochi ragionevoli. Vado in MTB in moto (Enduro e Trial) e rispetto gli altri. Non ho mai avuto problemi con nessuno.
Grazie
Tarcy, mi spiace che tu sia infastidito dai motori, lo sono anch’io dalla cacca dei cavalli, non per questo scrivo che non li vorrei vedere. Hanno gli stessi nostri diritti di passare su una strada.
OS
Ma anche i modellini radiocomandati sono mezzi meccanici fuoristrada……Non posso neanche giocare con una macchinina su un sentiero.
Mica voglio distruggere il sentiero, ma solo usufruirne.
Pratico mountain-bike, fuoristrada 4×4 e modellismo.
Ma ho sempre rispetto dei sentieri, non getto immondizzia e non mi metto a sgommare come un matto, se incrocio qualcuno rallento ecc ecc.
Insomma vado in montagna ma un po di sale in zucca c’è l’ho.
Il punto è che la manutenzione dei sentieri non esiste o, perlomeno è limitata a pochi guppi gi gente volenterosa. Per esempio il motoclub Sanremo, i vari club di mtb che riaprono vecchi sentieri lasciati morire e sistemano quelli esistenti.
Ma sta gente del cai ha presente che danni puo fare un temporale????
Ho visto personalmente sentieri disastrati dopo temporali (Piemonte) e mica nessuso si è sognato di vietare la pioggia in piemonte…..
ADDIO
scusate, ma il sondaggio oggetto di questo blog è stato rimosso?
non ditemi, per favore, che siccome venerdì erano “in vantaggio” (che cosa ridicolmente elettorale) i mezzi meccanici, la lunga mano del master ha cancellato questo neo…
spero davvero che non sia così.
troverei la cosa inquientante. ho già scritto, il sondaggio era un po’ semplicistico nei suoi “si sempre” e “no mai”, ma farlo sparire…
carlo
Il progetto Mountain Blog prevede una durata di circa 1 mese per ogni sondaggio (indipendentemente dai risultati!), dopodiche i sondaggi archiviati rimangono comunque visibili con i loro risultati al link “Archivio sondaggi” ; il sondaggio sull’uso dei fuoristrada in realtà è rimasto attivo dal 26 luglio all’8 settembre 2006; quello attuale sul soccorso rimarrà attivo fino al prossimo 8 ottobre 2006 (cosa che abbiamo comunicato sul relativo post di lancio per maggior chiarezza).
In ogni caso – come sta già succedendo – chi desidera portare avanti la discussione innescata dal sondaggio con nuovi contributi può farlo attraverso lo strumento dei commenti, che rimangono aperti anche per gli articoli passati.
Andrea Bianchi
Resp. Progetto Mountain Blog
Io sono la voce fuori dal coro. Ho un quad, mi piace usarlo usando testa e rispetto degli altri, qualsiasi strada percorro. Sono contrario anch’io all’uso sui sentieri ma troverei invece utile riservare mulattiere percorribili ad numero limitato di mezzi e con velocità molto basse da assegnare magari tramite prenotazione telefonica o via Internet. Qualche comune rilascia i permessi di transito il giorno stesso, ma se faccio 50 o 60 km. per arrivare lì e i permessi sono finiti ? Per farla breve si deve esigere il massimo rispetto per l’ambiente da parte di tutti (anche di chi va a piedi e lascia la spazzatura però) ma si dovrebbe dare la possibilità anche a chi si diverte a viaggiare in quad (per quanto possa apparirvi demenziale) di avere il proprio spazio.
…quoto l’intervento di Marco (178)…
…
…io oltre ad essere un biker…
…sono un fuoristradista…
…ma ugualmente sto molto attento…
…alla natura che mi circonda…
…
…se davvero si vuole intervenire…
…per salvaguardare la natura…
…serve fare informazione…
…in maniera seria…
…non solo metter divieti…
…
…ciao, Dennjs.
Per quelli che si ostinano a dire che le moto non erodono transitando sul sottobosco – sentieri con fondo terroso:
ultimamente, girando anche solo fra alto lario e valtellina mi sono trovata più e più volte di fronte a:
– sentieri inesistenti costruiti e scavati dal transito di trial;
– scarpate orrendamente deturpate e diventate in pratica campi prova per motociclisti (e più volte o visto trialisti a gruppi che vi salivano e scendevano come al luna park);
– sentieri esistenti su fondo terroso con solchi profondi ben visibili, poi abbandonati per tracciarne nuovi (vd. punto 1);
– alpeggiatori che si lamentano di quanto sopra esposto.
ora, non volendo comunque generalizzare, vorrei dire ai “rappresentanti di categoria” che si sono espressi sopra che non è molto costruttivo mettere la testa sotto la sabbia.
forse avreste più credibilità ammettendo che il problema esiste e, se mai, provando trovare insieme delle soluzioni.
Il vostro diritto al divertimento è sacrosanto, ma forse, vista la reale problematica e la necessità di tutela quantomeno del sottobosco, qualcosa dovrebbe maturare anche nella testa degli amanti di questo sport.
mi ripeto ancora dicendo che la legge forestale lombarda già allo stato attuale vieta il transito di mezzi motorizzati su sentieri e mulattiere (e lo regolamenta su strade), ma che c’è totale tolleranza e i danni, da cittadina prima che amante della montagna e occupata nel settore ambientale, li vedo e indirettamente li pago.
Saluti cordiali
Marzia
Sono un amante della montagna da quando sono adolescente. Ho sempre avuto con la montagna, e con il silenzio che solo sui sentieri si può trovare, un rapporto speciale.
Negli ultimi anni, un po’ per passione e un po’ per necessità fisiche (ginocchia che non digeriscono volentieri km di discese a piedi) ho imprato ad amare anche un’altro tipo di approccio alla montagna. La mountainbike.
Troppo spesso sento dire/leggo che le mounatain bike rovinano i sentieri o che sono pericolose per i camminatori. E ultimamente sento sempre più spesso parlare di limitazioni all’uso di questo stupendo mezzo.
I mountain-bikers AMANO la montagna, altrimenti farebbero i sub o girerebbero con la bici da corsa. Chi ce lo farebbe fare altrimenti di faticare così tanto per conquistarci una meta?!? Amiamo il silenzio dei boschi e il contatto con la natura. La maggior parte dei bikers quando scende per un sentiero sta molto ben attento a evitare di far bloccare i freni e di arare i sentieri come si sente spesso dire. Prima di tutto per rispetto verso la montagna stessa, e in secondo luogo perchè avere la ruota bloccata vuol dire perderne il controllo. Ruota bloccata = ruota inutile.
Per il discorso pericolosi… può darsi, ma non molto più pericolosi di una persona che vien giù correndo per un sentiero. Vorrei ricordare a tutti i sostenitori della teoria biker = pazzo/pericoloso/assassino che anche a noi piace portare a casa la buccia tutta intera. Può succedere che ogni tanto qualche “pedone” venga preso alla sprovvista dal passaggio del biker in discesa, ma di solito noi ci premuniamo di farci sentire bene con diverse decine di metri in anticipo. Non ci piace schiantarci sulla schiena di qualcuno così per sport. Ci facciamo molto male anche noi se cadiamo.
Il più delle volte il problema è che molta gente vede scendere una bici a 30-35 km/h per una mulattiera larga due metri e si fa prendere dal panico… sembra che stia scendendo un orso, non un ciclista.
Forse vedendoci scendere pensa che stiamo scendendo verso di loro avendo completamente perso il controllo del mezzo, imbizzarrito e pronto a farci un dispetto.
Mi ripeto, sarò monotono… ci piace portare a casa la pellaccia senza buchi e le ossa intere.
Se decidiamo di scendere per un sentiero ripidissimo non è perchè siamo folli e ci piace schiantarci. Sappiamo bene cosa stiamo facendo. E dove stiamo andando.
Purtroppo a tanti personaggi piace parlare senza sapere nulla di quel che in realtà è la mountain-bike e lo spirito con cui la si usa. Li infastidisce il fatto che il sentiero non sia più solo loro, forse.
p.s.
massimo rispetto per i sub e per i “cugini” stradini 😉
era solo per spiegare che se uno non ama la montagna non ci si porta dietro una bici che pesa 10-15kg.
Gentile sig.ra Marzia 180.
Il transito dei mezzi a motore nel sottobosco è da sempre vietato e ci sono severe pene per chi esce dai sentieri, ma come sono in tutte le categorie, ci sono anche nella nostra qualche pecora nera (ma anche nella vostra però eh.eh.eh…vedi http://encarta.msn.com/media_461547107/Trash_on_Mount_Everest.html
i motociclisti non arrivano lassu’per fortuna altrimenti la colpa era nostra…. ) su questo non ci piove. Quello che però non capisco è perchè una strada pubblica o una mulattiera segnata sulle mappe, perciò di pubblico accesso debba essere vietata alla circolazione di mezzi che pagano bollo e assicurazione e sono in regola al codice della strada.
Lei in montagna con cosa ci arriva?Pensa forse di inquinare meno della mia moto???
Lei in auto non tocca mai una strada sterrata in montagna?? Perchè altrimenti anche lei fa parte della nostra compagnia!!
….Ma non si preoccupi tra un po di tempo le asfalteranno tutte e non avremo piu di questi problemi! Saluti
Pago quindi ho il diritto di fare quel che c… (caspita) voglio: il tono dell’intervento di Daniele (183) mi convince che una ferrea regolamentazione è più che necessaria. E dire che fino a qualche minuto fa ero convinto che si potesse convivere anche con i motorizzati… Mi spiace per quelli che hanno maifestato seri e apprezzabili intenti ambientalisti, ma temo che il mondo dei motard sia troppo variegato per tentare un dialogo serio…
Caro Lamar non ha capito niente…… Io sono daccordo a mettere delle regole, ma che tutelino veramente le montagne e che non prendano di mira sempre i soliti senza vedere le cose più gravi……
Guardate bene le montagne che voi ritenete sacre… sono diventate solo della macchine fabbricasoldi….Il cai traccia un sentiero, ci viene un piccolo rifugio, poi una funivia piena di piloni piantati in una bella colata di cemento armato, ed infine una bella strada asfaltata che porta al rifugio e di conseguenza un bel parcheggio,poi alberghi dove arrivano gli “alpeggiatori” con un bel SUV parcheggiano fanno 100 mt a piedi e poi scrivono…..
Io resto dell’opinione che distrugge meno qualche motociclista che passa e va ….
Non ha commentato il link che ho allegato perchè?
http://encarta.msn.com/media_461547107/Trash_on_Mount_Everest.html
Saluti
in trentino sono arrivati al punto di vietare le favolose escursioni in mountain bike, immersi nel silenzio della natura e circondati dal sapore della montagna nonche dagli incontaminati paesaggi, proviamo ora ad immaginare sentieri e carrarecce invase dai rumori assordanti dei mezzi fuoristrada, i paesaggi annebbiati dai gas di scarico e l’aria che diviene irrespirabile al loro passaggio……non penso, anzi sono nettamente convinto che non si possa paragonare i mezzi motorizzati con le mtb che le vedrei piuttosto come un modo di vivere la natura col massimo rispetto, nonche uno stimolo per i più giovani a condividere le bellezze naturali chi il nostro paese ci offre….ciao,Diego.
Per conferma del post sopra:
http://www.abellonio.net/index.php/category/uncategorized/
Per rispondere a Diego 188:
io non credo che la soluzione sia questo si quello no.
Se si vuole tutelare la natura nella sua interezza si creano dei parchi come l’isola di Montecristo dove NESSUNO ci può andare.
Figurati se questo fosse applicato in trentino …..
Addio belle sciate o scalate o abbuffate nelle varie malghe.
Ma forse tu sei uno di quegli che credono che per denaro sia tutto lecito.
Come Marzia 181 che mi parla di erosione, vieni a vedere il sentiero di Montecuccoli che ora è diventato un’autostrada a due corsie per far passare i trattori che portano la legna.
rispondo al n. 183 e 187: io in montagna ci abito e ci vado con qualunque mezzo, rispettando le regole che vigono. vi invito, se volete, a fare un giretto da queste parti per vedere come molti suoi colleghi hanno devastato boschi, sotto boschi e sentieri. i danni sono lì da vedere, non me li invento. che ne facciano anche trattori e mucche, questo è sacrosanto, ma ricordo che l’agricoltura di montagna è un patrimonio di tutti, che ha molte implicazioni positive anche sulla conservazione degli ambienti (e anche di habitat protetti anche a livello comunitario). non credo si possa dir lo stesso dei motociclisti.
detto questo ribadisco la mia posizione, già espressa al numero 28: occorre pianificare, vigilare, multare.
non vietare a casaccio tutto come proposto dal cai, facendo un minestrone entro cui finiscono anche le mtb..
Marzia è inutile, erodi ed inquini anche tu.
Anzi ti dirò che nella tua “categoria” ci sono degli individui poco sensibili alle problematiche ambientali.
Infatti basta vedere cosa lasciate dopo una vostra manifestazione tra bicchierini di plastica e bottiglie.
Daltronde la mountain bike è una moda importata da poco dall’america, quindi ancora non avete un codice di comportamento come ad esempio i motociclisti, ma questo l’ho già scritto.
Ps
A proposito del commento n°28
La legge regionale non può prevaricare la legge nazionale, ma anche questo l’ho già spiegato
Ciao
….Io sono 15 anni che pratico fuoristrada in moto, e fino a 3-4 anni fa non ho mai avuto discussioni, fino a che il boom dell’edilizia ha portato a ristrutturare antichi metati e casolari abbandonati situati in zone collinari vicino alla città su mulattiere sterrate che portavano poi nei boschi.Di queste strade l’80% è stato cementificato o asfaltato, le restanti chiuse con catene o cancelli anche se esse risultano demaniali……..2 o 3 anni fa fui fermato da uno “sceriffo” con gli scarponi che camminava su una di queste strade sterrate che mi accusò di causare frane e smottamenti……Ora non sarà piu preoccupato ….. è stata asfaltata fino in cima!!! viva la natura!
In merito al commento 189: è vero che anche tra i ciclisti ci sono persone maleducate (trovatemi una categoria dove non ce ne siano…), ma contesto energicamente le affermazioni successive e vi invito a rileggere il mio intervento 165. La proposta di legge (o quelle già esistenti, vedi Trento) non parla di vietare le manifestazioni, vuole precludere l’utilizzo generalizzato ed anzi lascia aperta come eccezione la possibilità di manifestazioni e gare come eventi autorizzabili.
Perché continuare a non voler capire le differenze? Un atteggiamento simile, dopo tutto quello che è stato scrito in precedenza, è del tutto pretestuoso!
Noi difendiamo la nostra prerogativa di essere escursionisti con la mtb. Anche se siamo in molti non lasciamo dietro bicchierini, bottiglie o cartacce (le 100 e passa gite sezionali, gli stessi raduni intersezionali LPV ne sono la dimostrazione).
In quanto al codice di autoregolamentazione, invito il sig. Rugi ad informarsi meglio: oltre agli storici codici NORBA e IMBA, citati anche dalle Tavole di Courmayeur, oggi anche il CAI ha il proprio codice. Troverà tutti i documenti su http://www.mtbcai.it
al numero 189: grazie molte, non me ne ero accorta minimamente.
pensavo che i segni che in genere trovo nel sottobosco siano opera di motociclisti.
evidentemente non mi ero accorta che alla mia bici hanno attaccato a mia insaputa il motore e dei pneumatici larghi 3 volte i miei!
per quanto riguarda il codice comportamentale, stai dicendo cose senza senso: se vogliamo, la bici è nata ben prima della moto, e mi pare evidente che questo non giustifichi ugualmente alcun tipo di comportamento scorretto, da ambo le parti. se tu poi hai bisogno di codici di riferimento comportamentali di settore per capire quali sono le scelte da fare…beh, siamo messi male! sarebbe forse meglio attenersi alle leggi vigenti, più che a decaloghi di comportamento settoriali, non trovi?
infine:
la legge regionale 27/2004 della regione lombardia, all’art. 21 recita
ARTICOLO 21
(Viabilità agro-silvo-pastorale, gru a cavo e fili a sbalzo)
3. Sulle strade agro-silvo-pastorali, sulle mulattiere e sui sentieri è vietato il transito dei mezzi motorizzati, ad eccezione di quelli di servizio e di quelli autorizzati in base al regolamento comunale di cui al comma 1.
4. E’ altresì vietato il transito dei mezzi motorizzati, ad eccezione di quelli autorizzati dalla Regione, sui terreni appartenenti al patrimonio forestale della stessa, nonché in tutti i boschi e nei pascoli, ad eccezione dei mezzi di servizio. ”
se mai ti capitasse di incontrare una guardia forestale, prova a spiegarle che tu questa legge non la riconosci valida, e poi fammi sapere quanto hai pagato.
ciao
Mi dispiace che leggiate gli interventi degli altri con poca attenzione, quello che ho scritto sopra non è stato interpretato a dovere.
L’erosione c’è per tutti i casi, trattori, jeep, moto, mountain bike, con entità diverse ma c’è.
La bici sarà anche nata prima della moto ma in montagna ci siete andati quando alcune ditte americane hanno inventato la mountain bike.
Venti anni fa di biciclette nel bosco non se ne vedeva neanche una, diciamo che non era ancora di moda.
Marzia poi non mi citare la legge regionale perchè (l’ho già scritto diverse volte 141, 189) non può prevaricare quella nazionale CdS art3 N° 43 se non sbaglio.
Per quanto riguarda la multa già fatto:
Fermato a marzo notificata a Luglio e già contestata.
Il ricorso si basa infatti sulla sentenza della corte di cassazione che ho scritto al 141.
Ciao
Dal n. 5.
“…..Conclusione: è sicuramente deleterio permettere tutto questo, inoltre non aspettiamoci educazione da chi capisce solo la potenza ed il rombo del proprio motore.”
L’educazione regna solo in casa sua sig. Ivano.
Grazie per il complimento!
Ma ancora nessuno degli ambientalisti sfegatati non ha ancora commentato l’educazione da voi dimostrata in questo link.
http://encarta.msn.com/media_461547107/Trash_on_Mount_Everest.html
Saluti
La proposta del CAI manifesta, come al solito, un’utopia che è in conflitto con i suoi stessi iscritti … è stato già detto più volte in altri interventi e mi associo a questi perchè li condivido ampiamente: occorre che il CAI si cali in una realtà più moderna che tenga conto anche ce esistono altri amanti della montagna e tra questi ci sono anche coloro che girano in moto sui sentieri e sulle mulattiere.
Lo stesso CAI è costituito anche da persone che usano i mezzi a motore, si spostano, sempre su mezzi a motore, per km su strade ed autostrade caratterizzte da viadotti e gallerie per arrivare a camminare in montagna, magari asserviti da vie ferrate e rifugi …. e poi si lamentano quando incontrano qualcuno con le moto da trial …..
Ma sono cose già dette …. e il sondaggio ha avuto il risultato che merita una proposta di questo tipo.
Cordiai saluti, Giulio
Ok…
Come ho gia scritto poco fa …..prima un sentiero,poi una sterrata,asfalto poi le funivie e sempre piu in alto!! ….ed ecco arrivare 30000 persone sul Bianco….Non mi venite a dire che sono venuti tutti a piedi
L’unica differenza che loro il biglietto lo possono pagare…i motociclisti no …come dice il sig. Lamar!
Leggete………
16.09.06
Monte Bianco: un WC a 4800 metri
Jean-Marc Peillex, il sindaco del comune francese di San-Gervais dal quale si accede al picco più alto del Monte Bianco, ha lanciato la proposta di far pagare una tassa a tutti gli scalatori che tentano l’ascesa partendo dal lato francese. Via alpinistica fra le più ambite perchè porta direttamente sul picco dei 4808 metri. La tassa, secondo il sindaco d’oltralpe, dovrebbe servire a ripulire il Monte Bianco, i suoi ghiacciai e le sue spianate innevate. Non più bianche, sostiene il sindaco, ma giallognole di urina e brunastre di escrementi. Nei quattro mesi da giugno a settembre quasi 30.000 persone fra scalatori esperti e gitanti della domenica hanno percorso la via, continua il sindaco, lasciando non solo i rifiuti fisiologici, ma abbandonano di tutto. Alla proposta di Peillex tuttavia si è alzato un coro di proteste di escursionisti, associazioni alpine e persone che sostengono che così facendo si limiterebbe l’unico angolo d’Europa che permette di assaporare ancora il pieno senso della libertà. Oscar Wilde diceva che si tende a distruggere quel che si ama: ma questi signori, solo perchè scalatori, non possono pensare di essere gli unici ad amare il Monte Bianco e trasformarlo impunemente in un immondezzaio.
http://www.blogeko.info/index.php?cat=30
voi non avete idea di quanti sentieri sopravvivono grazie a noi trialisti…TUTTI QUEI SENTIERI ORMAI IN DISUSO PIENI DI ROVI…
SIAMO SOLO NOI che ormai ci prendiamo la briga al sabato armati di falcetto di tenerli in ordine…perchè siamo noi insieme agli esursori ed alpinisti che viviamo davvero il bosco…non tutta quella gente che sa solo riempirsi la bocca di belle parole in nome della sopravvivenza dell’ambiente e quando va per i boschi una volta all’anno pretende di trovarsi in uno zoo immaccolato dove tutto è perfetto…
…provate a pensarci…
Secondo me non è giusto precludere ai mezzi meccanici la possibilità di transitare nei boschi, sarebbe meglio allora non costruire più strade e bentri abitati!!! Basta che si faccia con criterio e rispetto, io sono un’amante della montagna e faccio lunghe passeggiate a piedi, ma sono anche possessore di una moto da trial e sono convinto che è grazie anche ai fuoristradisti a motore se molte strade e percorsi che prima non erano agibili ora lo sono. Quindi i puristi della montagna dovrebbero ricordarsi che sarebbe meglio andare a piedi tutto l’anno e vendere la macchina prima di puntare il dito contro di noi!!! A me fa ridere che la gente che dice che un trial inquina e poi per venire a fare due passi in montagna magari si fa a manetta 100 Km con un “suv” 3.0 benzina da 5 Km con un litro!!!!
Io sono favorevole all’accesso dei mezzi a motore ovviamente regolandoli magari solo sulla velocità a volte sono più pericolosi quelli in bici!!
Non credosia giusto bandirli dai sentieri perchè sarebbe come virtare ai pedoni di camminare lungo le strade asfaltate!! E poi sarebbe una limtazione alla libertà altrui.
Ad esempio a me danno fastidio i ciclisti Quelli da strada che spesso non viaggiano in fila sulle strade ma stanno in mezzo con arroganza, ma non per questo grida allo scandalo e li faccio bandire dalle strade!!
Quindi dire che le strade sono solo di che ha vogia di camminare mi sembra un pò egoista e riduttivo non vi pare.
Secondo me non è giusto precludere ai mezzi meccanici la possibilità di transitare nei boschi, sarebbe meglio allora non costruire più strade e centri abitati!!! Basta che si faccia con criterio e rispetto, io sono un’amante della montagna e faccio lunghe passeggiate a piedi, ma sono anche possessore di una moto da trial e sono convinto che è grazie anche ai fuoristradisti a motore se molte strade e percorsi che prima non erano agibili ora lo sono. Quindi i puristi della montagna dovrebbero ricordarsi che sarebbe meglio andare a piedi tutto l’anno e vendere la macchina prima di puntare il dito contro di noi!!! A me fa ridere la gente che dice che un trial inquina e poi per venire a fare due passi in montagna magari si fa a manetta 100 Km con un “suv” 3.0 benzina da 5 Km con un litro!!!!
Buongiorno a tutti,
rimango sempre esterefatto dall’odio di alcune persone convinte di essere i padroni del Mondo, sono nato in montagna e amo moltissimo la montagna, ho solo un grandissimo difetto (a parere di qualcuno), sono un trialista da quasi 30 anni, ed assieme alla miriade di amici che condividono la mia passione, siamo visti come dei delinquenti.
Vorrei solo dire, a chi non ne fosse al corrente, che la maggior parte del tempo libero lo passiamo a pulire sentieri, mulattiere, posti dimenticati (per comodità) da tutti quelli che la montagna la vogliono vivere camminando e basta, senza mai pensare che se periodicamente non pulisci i sentieri gli stessi spariscono.
Spesso ci è capitato di andare a cercare persone smarrite per i monti, a rifornire di gli operatori AIB di attrezzature necessarie alla lotta antincendio, ecc.ecc.
Bisogna fare una grande distinzione tra la nostra disciplina motoristica e tutte le altre, abbiamo delle moto piccole, poco rumorose, lente, ruote non artigliate e facciamo meno danni di uno scarpone piantato nel fango……. ma soprattutto AMIAMO la natura!!
Molti Comuni hanno imparato ad apprezzarci al punto di autorizzarci vallate dove in qualche modo riusciamo anche a vigilare sulla sicurezza degli escursionisti, soprattutto quelli della Domenica, quelli che buttano le macchine nei prati, accendono fuochi, fumano e buttano i mozziconi accesi tra i rovi secchi, quelli che lasciano una immondizia mostruosa…. quelli che verante non rispettano il prossimo!!
Forse il vero sondaggio da fare è: …chi rispetta la natura realmente, i gitanti escursionisti della domenica o i trialisti??!!
La Montagna è di tutti, impariamo a rispettarla partendo dalla nostra convivenza in pace.
L’unione porta sempre a ottimi risultati, siamo noi per primi a volerlo.
Roby
Ricordiamoci che la montagna è di tutti, non solo degli escursionisti a piedi, ci sono attività sportive che effettivamente arrecano danni, ma, non facciamo di tutta l’erba un fascio, spesso per ignoranza si condannano persone che invece alla natura ci tengono e la rispettano, parlo dei trialisti, i quali spesso vengono confusi con tutto il resto del popolo dei motorizzati, ma questo non è giusto, quindi prima di fare accuse bisogna documentarsi su cosa è una moto da trial e come si usa e quali sono le sue caratteristiche, e non imporre divieti alla cieca.
anch’io rimango sempre esterefatto dall’odio di alcune persone convinte di essere i padroni del Mondo e delle montagne…la montagna è di TUTTI, ed ogniuno ha diritto di viverla a suo modo senza ledere la libertà di nessuno…penso che il sondaggio parli da solo…a buon intenditore poce parole
Sono un amante della montagna fin da piccolo e da due anni giro per le orobie in sella alla mia mtb. Se in base a qualche legge mi privassero questa attività (che per me è indispensabile) penso che non so cosa farei. Vi assicuro che proprio perchè sono così innamorato di ogni esperienza che vivo in montagna che quando son per monti rispetto me, la mia bici, il territorio e chi lo fruisce, sia a piedi checon qualsiasi mezzo. se tutti facessimo così non ci sarebbero problemi ma si sa, non posiamo affidarci all’intelligenza del prossimo, troppo spesso ne resteremmo delusi. Quindi tanto vale lasciarele cose come stanno perchè non c sarebbe nessun controllo e gli unici che rinuncerebbero ad essere illegali sarebbero gli stessi che rispettano le regole (e la natura!).
P.S. con i pedoni non ho mai avuto problemi anzi, in salita mi guardano ammirati peerchè capiscono quanta fatica facciamo e in discesa mi hanno ancora anche filmato, diciamo che faccio show gratis!!!
ciao a tutti e buona montagna!
“Amare” la natura è un concetto relativo.
La montagna è di tutti, o meglio l’ambiente è di tutti. Ognuno di noi fa dei danni all’ambiente, in vari modi e misure, non si può negare.
Da appassionato di fuoristrada in moto non posso nascondermi dietro un dito e dire che noi “amiamo la natura”; noi amiamo andare in moto NELLA natura e i danni che facciamo sono irreparabili. Le mulattiere ed i sentieri che frequentiamo al passaggio delle ruote scavano buche che con il passaggio delle acque diventano canali e poi solchi profondi…
Personalemnte sono ovviamente contrario alla chiusura totale ai mezzi motorizzati, ma per favore non venitemi a raccontare che non facciamo danni alla natura!!! Diciamo che la “amimamo” a modo nostro.
sono un pochino dubbioso su “e i danni che facciamo sono irreparabili. Le mulattiere ed i sentieri che frequentiamo al passaggio delle ruote scavano buche che con il passaggio delle acque diventano canali e poi solchi profondi…”
Ti faccio un esempio:
Tempo fa percorrevamo un pezzo della linea gotica, era un sentierino difficile pieno di radici e buche.
Di li ci passavamo noi e qualche escursionista a piedi.
A prima vista il tutto era messo maluccio.
Due anni fa per la commemorazione della resistenza, con i vari politici, hanno ruspato tutto, ora è tutta una bella sterrata da jeep.
Chi ha fatto i danni maggiori?
E poi basta col difendere il proprio orticello o tutti o nessuno.
Abito in montagna e sono figlio di montanari.Non amo le moto sui sentieri nè i fuoristrada sui prati.Ma non sopporto nemmeno chi vorrebbe fare della montagna un SANTUARIO a suo uso e consumo, immacolato, a guardare i paesaggi tanto poi si torna a casa a riposarsi x la prossima gita.Chiudere tutte le strade con un lucchetto significa perderle xchè la vegetazione, in 2 stagioni, le chiude.Vado sovente a camminare e credo che ci sia spazio x tutti, di sentieri ce n’è un’infinità.Quanti di quelli che hanno commentato vanno almeno una volta all’anno a dare una mano x recuperare un sentiero?Ci vorrebbe solo un po’ di buon senso, non serve scagliarsi contro chi la montagna la vive diversamente da noi xchè non è detto che la nostra visione sia la piu’ giusta.Pensiamo a quanti si fanno recuperare con l’elicottero xchè hanno sottovalutato una difficoltà, anche quello inquina e disturba, ma è a disposizione dei fruitori della montagna che farebbero meglio a starsene a casa.Non voglio difendere nessuno ma non sopporto l’ipocrisia, al mattino il sole sorge x tutti!
Sono appassionata di montagna e di natura da SEMPRE, e sono pienamente d’accordo con il CAI che bisogna lasciare strade e sentieri di montagna agli escursionisti o alpinisti che vanno a piedi oppure in bicicletta perchè secondo me questo è il solo modo di avvicinarsi alla natura e alla montagna, senza distruggere l’ambiente che ci circonda.
Spiaggi Franca
scusate ma avete tolto una serie di messaggi civili di discussione contrari ai divet generalizzati per lasciare solo quello che favorisce la posizione “ufficiale” del CAI?
Beh, se lo spirito di gestire un sito di comunicazione da parte vostra sul’argomento è questo allora ciò diventa solo una manipolazione …..
Io credo nel dialogo e lo sto facendo nella mia regione per cercare di modificare la legge che disciplina il “fuoristrada”, trovo sempre posizioni chiuse a prescindere solo per ideologia, senza nessun senso pratico e razionale.
Spero che anche questo sito non sia su uesta lunghezza d’onda.
Altrimenti avremo perso tutti una possibilità ….
Distinti saluti, Giulio
Il commento n. 209 richiede un chiarimento: come riportato nelle istruzioni per l’invio dei commenti, oltre che nelle modalità di partecipazione a Mountain Blog, e come più volte ricordato nel corso del dibattito, Mountain Blog non consente la pubblicazione di commenti che utilizzino un linguaggio non rispettoso delle opinioni altrui o volutamente provocatorio e/o offensivo. E’ possibile esprimere la propria idea – anche contraria alle posizioni del CAI o degli altri partecipanti al dibattito – senza ricorrere a linguaggio offensivo e provocatorio: quello che è qui messo a disposizione è uno spazio di tutti e come tale va rispettato.
Per il resto credo – grazie soprattutto al contributo di tutte le persone che finora si sono espresse su Mountain Blog – che si stia sviluppando un confronto di grande trasparenza, testimoniabile dal fatto che se si va a leggere tra le centinaia di commenti pubblicati si può riscontrare come siano stati pubblicati messaggi che esprimono ogni tipo di posizione, comprese quelle nettamente contrarie al CAI.
Andrea Bianchi
Resp. Progetto di comunicazione Mountain Blog
mi permetto di partecipare a questa discussione dopo aver letto l’articolo sulla teorica disciplina proposta per l’uso della mountainbike e del fuoristrada…
Premesso che amo il fuoristrada in 4×4,faccio viaggi in giro per il mondo in 4×4,come amo il mtb e le discese anche impegnative,come amo pure le lunghe camminate in montagna soprattutto d’inverno anche in alta montagna.
Non vedo come si possa ancora pensare che vietando certe attività si risolvano i problemi…ogni attività deve poter esser svolta nel massimo rispetto degli altri però deve eseere possibile svolgerla…. obbligando le mountain bike alle strade forestali si escludono tutti gli appassionati di free ride che ovviamente continueranno a praticarlo abusivamente…lo spazio è tanto,bisogna solo organizzare le vale discipline sportive…regolamentendole ma NON proibendole….come d’altra parte viene fatto in molti paesi…in francia ad esempio c’è una legge che regola la pratica del fuoristrada a 2 e a 4 ruote,ne delimita gli spazi ed i tempi…lo vieta in molte località ma lo permette in molte altre….è l’unica maniera per eliminare l’abusivismo….
secondo me … il CAI dovrebbe prendere a cuore la tutela dei diritti anche degli appassionati di mountain bike freeride…perchè anche quello è una maniera di vivere la montagna…diversa da pedule e scarponi ma uguialmente stimolante ed appagante…e non venite a dire che la mountain bike fa danni ai sentieri …
Perdonate lo sfogo ma resto ogni volta davvero contrariato dagli articoli che leggo…..
Riferimento commento 210: La mia è stata solo una precisazione perchè ho “sentito” persone che hanno inserito commenti, detto da loro, “civili” e, se non ricordo male, qualche altro testo è comparso anche dopo l’intervento n°208.
Certo è impossibile ricordarsi nel dettaglio qualcosa che non c’è più, però concordo con voi che il dialogo debba essere tenuto con il massimo rispetto delle posizioni di tutti, anche se inaccettabili per ideologia.
La mia posizione, lo ribadisco, è favorevole alla circolazione di moto da trial e di MTB sui sentieri e sulle mulattiere, certo occorre trovare delle regole e dei compromessi per farlo, però è importante capire che la maggior parte dei “dueruotisti” ha tutto l’interesse a mantenere fruibile l’ambiente per tutti.
E per tutti intendo anche gli altri esseri che abitano l’ambiente insieme a noi.
Che senso ha girare in posti dove l’urbanizzazione,le strade asfaltate e le altre opere civili ti trasformano il posto e lo snaturano completamente?
Non è una contraddizione frequentare l’ambiente in moto, in particolare con le moto da trial, chi conosce l’entroterra sa che, a certe quote, i sentieri si chiudono dopo un paio d’anni di mancato uso e allora anche chi si avventura a piedi per passare cerca piste alternative e crea così altre vie di penetrazione e di potenziale erosione.
Nuovi percorsi che però non sono “collaudati” come quelli tracciati dai contadini nei secoli per consentire il passaggio di uomini ed animali.
Perchè lo sci, la costruzione di strade per i rustici riadattati a seconda casa, le seggiovie, le funivie, le passeggiate a cavallo, gli escursionisti, i cacciatori, gli alpinisti, chi fa parapendio, corse con i cani, hanno “diritto” a fruire dell’ambiente e i “dueruotisti” no?
Dove c’è maggiore pressione di tutti sul territorio è possibile trovare dei compromessi, o esiste solo una forma di egoismo in merito?
Cordiali saluti, Giulio
beh..che dire…non sapete fare il vostro lavoro…
se sapeste cosa vuol dire rovinare la montagna sicuramente non vietereste ai mezzi, in particolare alle biciclette di poterci andare!!mi potreste spiegare come una bicicletta potrebbe rovinare anche solo parzialmente la montagna?? mi spiegate perchè il vostro accanimento contro questi sport?
ma perchè siete così tanto addormentati per non essere volgari da non lasciare, o adibire degli spazi fatti appositamente per questi sport?
che ci tengo a precisare che sono sicuramente meno di nicchia rispetto al vero escursionista a piedi?
ormai secondo me le montagne sono invase da pedoni…è vero…ma sono i tipici turisti che si fanno tutta la salita in macchina per poi fare 100 metri e raggiungere il rifugio e mangiare…no comment…
guarda kranksja gora, guarda gli altri impianti di risalita…si stanno facendo una vera e propria fortuna sfruttando nei mesi caldi le piste da sci e snowboard come piste da discesa per bici…risultato: soldi a palate, giro impressionante di economia nelle circostanze…
basterebbe attaccare un gancietto da 2 euro su ogni seggiovia e autorizzare a poter attaccare le bici sui rispettivi ganci…zero fatica tanto guadagno…
ma tanto non capite…svegliatevi ragazzi miei…così non sì và nè avanti nè indietro…anzi perdete solo soldi, e incentivate gli numerosissimi appassionati a scegliere località straniere dove passare le vacanze e il tempo libero…SVEGLIATEVIIIIIIIiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Quoto 100%!!! Giulio……Non ho capito in che punto nel tuo intervento al 209 sei stato “….. non rispettoso delle opinioni altrui o volutamente provocatorio e/o offensivo…..)
….Molti commenti hanno descritto i motociclisti come distruttore.marrani,scavezzacollo….nessuno li ha mai ripresi.
Per correttezza: la mia rimostranza era riferita ad un commento non pubblicato che, in realtà, è solo stato pubblicato con un certo ritardo dovuto alla verifica sul contenuto. Ci siamo già chiariti con Andrea Bianchi. Quindi, in realtà, il commento 209 è da considerarsi superato.
Il fatto che non ci siano discriminazioni sulle idee, ma solo su determinate forme, è sicuramente un fatto importante e da perseguire.
Saluti.
marco
Approvo in pieno quanto detto nel 205; tutto il resto è ipocrisia.
Lo dico a ragion veduta in quanto ex motociclista (ma si badi, ho 33 anni)e so bene cosa mi spingeva ad andare per sentieri in moto e lo ribadisco con maggior convinzione oggi da appassionato camminatore, alpinista e biker, oggi che ho imparato ad apprezzare la differenza tra l’andare in silenzio ed al “ritmo” dell’ambiente circostante (incontri con animali, osservazioni, sensazioni ecc…: ora non replicate con quanti animali avete visto anche Voi dal Vostro fuoristrada, sò che capìta, ma non saprete mai quanti ne sono scappati prima!).
Io vivo in Appennino, in zona di bassa montagna e conosco le esigenze di chi ci vive (e tiene viva la montagna vivendo di essa) i quali non possono fare una vita medioevale ad uso e consumo dei cittadini.
D’altro canto quale appassionato (e socio CAI di una sezione non così “cittadina” come tanti ruspanti fuoristradisti insinuano) mi rendo conto che la possibilità di fruire di un ambiente il più possibilmente libero dai segni che troviamo ovunque nella vita quotidiana (passaggio di mezzi motorizzati) sia fondamentale.
In breve: se nemmeno sui sentieri non si è liberi di camminare senza rumori o puzze di scarichi, alimentando così una forma di turismo responsabile e consapevole, unica vera risorsa anche se apparantemente meno luccicante, per tante zone, allora dove andiamo? I signori fuoristradisti non si rendono conto che non siamo mossi dallo stesso spirito, non cogliamo le stesse sensazioni, non abbiamo nemmeno gli stessi obiettivi! (tant’è vero che io spesso penso “…non sanno cosa si pèrdono”)
Io credo che le posizioni non siano conciliabili e la soluzione può essere quella di riservare dei tracciati all’uso 4×4, moto o trial che, vedrete, non saranno frequentati dagli escursionisti con buona pace di tutti. Ovviamente, proprio perchè ben conosco la realtà della montagna, non mi riferisco ai mezzi di soccorso, di servizio ad alpeggi e pascoli, agricoli per i proprietari dei fondi interessati.
Poi ci tengo a precisare alcune cose: chi, appassionato di montagna e socio CAI si trova a scrivere in questo blog, conosce bene la situazione del Colle Sud dell’ Everest; non è il caso di continuare in una provocazione che non c’entra niente con l’argomento.
Inoltre spesso si utilizza una strada asfaltata per giungere alla partenza delle escursioni sulla quale si è transitati magari in auto inquinando. C’è; se non ci fosse non si utilizzerebbe, così come funivie ed affini (anche se tanti non le utilizzano, io spesso).
Manutenzione sentieri: scusa abusata e non così reale (salvo realtà locali ma non in alta montagna) ma un sentiero non può essere mantenuto tramite uso di un 4×4 altrimenti non sarebbe più un sentiero! (differenza tra sentiero e strada forestale).
Poi quella di paragonare i danni derivanti dal passaggio degli animali a quelli di una attività antropica motorizzata è uno scherzo, vero? Se la montagna può essere di qualcuno è un pò più loro che nostra, loro ci vivono, gli escursionisti, alpinisti così come i fuoristradisti ci si divertono!
Ancora: il fatto che la sentenza di un TAR abbia paragonato i sentieri a qualsiasi altro tipo di strada è un clamoroso sbaglio probabilmente commesso da un giudice fuoristradista! (o incentivato da quello che comunque è un mercato in crescita e fuorviato da quanto dico sotto).
Ultima ma io credo importante: la montagna NON è un diritto di tutti!!! Questa convinzione è alla base delle peggiori scelleratezze e tragedie che avvengono in montagna (vedi Colle Sud Everest)!!! Così come il pensare che lo sia il mare, il deserto ed altri ambienti in cui l’Uomo non c’entra niente! Da parte mia non traccerei nemmeno i sentieri in certe zone (selezione alla base: chi può farlo ci vada… secondo me calerebbero gli incidenti)!
Scusatemi se mi sono dilungato…
“Manutenzione sentieri: scusa abusata e non così reale (salvo realtà locali ma non in alta montagna) ma un sentiero non può essere mantenuto tramite uso di un 4×4 altrimenti non sarebbe più un sentiero! (differenza tra sentiero e strada forestale).”
“Poi quella di paragonare i danni derivanti dal passaggio degli animali a quelli di una attività antropica motorizzata è uno scherzo, vero? Se la montagna può essere di qualcuno è un pò più loro che nostra, loro ci vivono, gli escursionisti, alpinisti così come i fuoristradisti ci si divertono!”
Riporto due passaggi di Daniele giusto per precisare:
intanto la “scusa” è reale e non abusata, per esempio ti cito che il mio mc ha ripristinato circa 70 km di sentieri, che a Pragelato (quindi in alta montagna) il MC locale ha recuperato e sta recuperando dei sentieri dall’abbandono.
Lo facciamo perchè ci giriamo con le moto da trial, lo scopo è quello, dare per avere.
Certo, i motociclisti, gli alpinisti come gli escursionisti ci si divertono, è ovvio, è cambiato un attimo l’approccio con il territorio, per fortuna direi, perchè così significa che esiste il tempo libero per impiegarlo al meglio, cosa che qualche generazione addietro non poteva fare e si rompeva la schiena su quei sentieri con le spalle cariche di legnao trainando le slitte.
Mio nonno era uno di quei contadini …
E per “danni” preciso che si intende ciò che resta a terra dall’uso dei sentieri, tanto per far capire che certe attività motoristiche a due ruote possono coesistere con altre che usano i sentieri in modo diverso, anche a piedi.
E inoltre non è il tiro del motore che appassiona, questo se non altro per chi va con le moto da trial, quello che appassiona è l’aspetto di riuscire a salire per una mulattiera in moto sfruttando il movimento del corpo in sintonia con la dinamica del veicolo per arrivare in posti lontani e nascosti e fermarsi per guardarsi intorno, magari divertirsi a salire su un masso …
E ciò prescinde dalla potenza perchè, se sei stato un motociclista lo sai, le moto a trial di potenza ne hanno veramente poca perchè tanto non serve e infatti se ne usa il minimo ….
Capisco che una parte delle cose che a piedi in moto le perdi, però ce sono molte che in moto riesci a gustarti molto di più rispetto a quelle che a piedi apprezzi in più uscite ….
Non è vero che vale solo ciò che è stato detto al n°205 e tutto il resto è ipocrisia, forse occorre riscrivere cosa significa amare la natura stando attendi a ciò che si dice perchè poi occorre fare un seria autocritica su come tutti noi viviamo perchè altrimenti entriamo in contraddizione anche quando carichiamo la mtb o le scarpe da escursioni sta in auto per raggiungere l’inizio del tracciato!
Poi è stata la Corte di Cassazione e non un TAR a scrivere la sentenza …
Cordiali saluti, Giulio
In risposta al 216 ex motociclista pentito dico…L’Everest c’entra e come!!! Proprio perchè lei definisce RUSPANTI i motociclisti e fa di tutta un’erba un fascio…..Io sarò un RUSPANTE come Lei mi definisce, ma non lascio in giro bombole di 60 kg biodegradabili in un milione di anni…Poi…Le strade asfaltate che lei percorre per arrivare alla partenza delle escursioni probabilmente 20 anni fa era un sentiero, ma è stato asfaltato….Questo rovina la montagna, non tanto i mezzi….
Io pratico fuoristrada in moto da piu di 15 anni ed in 15 anni ho visto asfaltare il 50 % di strade e diventare strade sterrate altrettanti sentieri che a sua volta verranno asfaltate…..Ma questo non conta…Dalle mie parti in questo periodo il Cai ha tracciato sentieri dove io passo da 15 anni……Forse tra 2 o 3 anni diventerà strada e cosi via.
parlo da praticante di Trial , mtb e escursionismo a PIEDI , ma voglio spezzare una lancia a favore dei motociclisti . Ce ne sono di dannosi come ci sono escursionisti dannosi in egual misura , il problema non è nelle categorie di appartenenza , io ne sono un esempio perchè appartengo a tutte e tre con la stessa intensità , non prediligo ne una nell’ altra . Trovo deprimente il voler eliminare “chi non la pensa come noi” e trovo che questa sia la posizione di questo sito , cercate di essere più tolleranti e cosa più importante …”aiutateci ad aiutarvi” , con proposte costruttive e non restrittive , proponiamo (insieme) per esempio aree e sentieri regolamentati e autorizzati , grazie
sono d’accordo con la presa di posizione del nostro sodalizio(meglio tardi che mai).
i sentieri e le strade forestali,come succede nei paesi civili dovrebbero essere vietate ai mezzi motorizzati ad eccezione dei locali contadini ,pastori propietari di terreni ecc.
sono peraltro d’accordo anche con i motociclisti quando sostengono di non essere gli unici a creare problemi all’ambiente sono infatti in buona compagnia con i cacciatori,i fungaioli boscaioli non ultimi anche alcuni escursionisti della domenica, categorie che spesso ad esempio hanno grosse difficolta’ nel riportare a valle i loro rifiuti.
saluti
Scusa 218 questa che riporto dal mio commento precedente è la mia spiegazione allo scempio dell’ Everest, forse non l’hai colta:”Ultima ma io credo importante: la montagna NON è un diritto di tutti!!! Questa convinzione è alla base delle peggiori scelleratezze e tragedie che avvengono in montagna (vedi Colle Sud Everest)!!! Così come il pensare che lo sia il mare, il deserto ed altri ambienti in cui l’Uomo non c’entra niente!” Infatti i (pochi) che ci salgono senza ossigeno non lasciano niente… Poi ho detto solo ex motociclista ma non ho detto “pentito” nè tantomeno ho spiegato perchè sono ex.
Poi ovviamente, ognuno riporta esempi ed esperienze che vive e conosce: dalle mie parti 4×4 e motociclisti non ripristinano i sentieri, non lo fà proprio nessuno, anzi, lo fanno un paio di soci CAI da un paio d’anni, ma questo ripeto, è l’ esempio della mia zona, dove chiunque si fregia del distintivo di protezione civile e poi si divertono con la scusa di “controllare il territorio” a girare anche col fango in modo da usare un pò il verricello… vi lascio immaginare lo stato delle mulattiere dopo…
Non conosco nemmeno approfonditamente il Trial (ma conosco le moto da trial, ovvio) come mi spiega Giulio ma ribadisco il concetto delle diverse sensazioni, motivazioni ed obiettivi, per questo le ritengo posizioni distanti.
Saluti.
Sono un amante della montagna a piedi, della mountain bike, e del fuoristrada in moto. Vi assicuro che mi sento un privilegiato a poter godere sotto tutti questi aspetti della bellezza natura e nel contempo mi rattrista profondamente vedere che siamo un popolo che non sa dialogare e ragionare per trovare le soluzioni che sono certamente possibili. ESSERE TALEBANI E’ SEMPRE UN ERRORE!!! Questo vale per i motociclisti, per i ciclisti e per gli escursionisti a piedi. LA REGOLAMENTAZIONE EQUA per tutte le categorie di fruitori della montagna (ma anche della collina e della pianura)E’ LA SOLUZIONE. Se non si fa così tutti saranno sempre contro tutti fomentando ingiusti odi e frustrazioni. E allora ben venga una regolamentazioni che vieti la circolazione di mezzi motorizzati nei gioielli delle nostre Alpi (parlo dei veri sentieri di alta quota e non divieti generalizzati anche in zone prive di un reale interesse naturalistico), ma nel contempo ben venga una norma che imponga alle varie amministrazioni di trovare aree da adibire al transito fuoristrada (intendasi mulattiere, tagliafuoco, tratturi ecc… e non scorazzare sui prati!!!). In questo modo ciascun fruitore della natura (escursionista a piedi, ciclista o motociclista) avrà il suo spazio e non avrà ragione di andare a confondersi con le altre categorie. Se non faremo così, si incentiverà l’illegalità diffusa che vuol dire andare in fuoristrada dappertutto perchè non si può andare da nessuna parte. Vi prego non chiudiamoci a riccio, parliamo a livello istituzionale fra le varie categorie, e dimostriamo che la nostra cultura millenaria del dialogo sa dare buoni frutti! Cordialmente. Andrea
SPERO CHE VOI NOONN ABBIATE MAI BISOGNO DI SOCCORSO ALPINO….ANCHE SOLO PER UN SIERO ANTIVIPERA!!! UN MOTOALPINISTA…con MOTO TRIAL INCAZZATO A TAGLIARE RAMi,PULIRE SENTIERI,PORTARE A VALLE PLASTICA E QUANT’ALTRO SICURAMENTE NON LASCIATO DA NOI TRIALISTI….
Mi sono appassionato a questa discussione, ma ora la ritengo inutile.
A che serve comunicare agli altri quando gli altri non ti sentono neppure.
Il cai agisce solo per i “camminatori”, i ciclisti difendono le mtb, i trialisti ecc.
Tutti contro tutti a perorare la propria causa come se fosse una guerra di religione.
Qui dovrebbe esistere solo una certezza non le proprie idee ma la legge vigente.
La legge in vigore, che se ne dica è un ottima legge.
Infatti quello che si dice nel codice della strada non è che sull’asfalto si può e sullo sterrato non si può viaggiare, ma che tutte le tipologie di via (autostrade, strade vicinali, sentieri, tratturi ecc.) sono strade e quindi soggette al codice della strada.
Nulla vieta quindi che un amministrazione locale neghi il transito per…, ne ha facoltà e lo può fare a norma di legge.
Si mette un bel cartello di divieto di transito all’ accesso e tutto è risolto.
Come posso, se vengo da Palermo, sapere quali sono i sentieri vietati a Padova se non ci sono cartelli.
Poi potrei informarvi che esiste una legge, Non mi ricordo se dell’82 o dell’84 che dice che se un amm. loc. chiude al transito alcune strade per vincoli paesaggistici o di tutela del territorio DEVE individuare un percorso alternativo.
Figuriamoci quante volte è stata applicata questa legge.
PS
Vediamo se c’è qualcuno che ora non ha capito
PPS
Se uno ha il coraggio delle sue affermazioni si deve firmare per esteso, fifa ehh
Caro Andrea Bianchi, mi permetti un suggerimento ?
credo che lasciare ancora spazio ai “soliti” che scrivono “sempre” non sia più opportuno;
ritengo personalmente che su questo argomento si sia ormai scritto di tutto e di più;
però nessuno ha risposto alla mia richiesta !!!
n. 82 dell’infinito elenco…..
Buongiorno Bruno, è vero che nel lungo dibattito ci sono persone ritornate più volte e magari per ripetere più o meno gli stessi concetti, ma è comunque nello spirito del blog come tipo di mezzo di comunicazione quello di lasciare completa libertà di partecipazione, fatta eccezione importante – come più volte ribadito – per la mancanza di rispetto nel linguaggio, che è l’unica cosa non concessa.
E’ vero comunque che il dibattito su questo tema specifico a questo punto si sta un po’ “riavvoltolando” su se stesso, ha bisogno probabilmente di nuova linfa, nuovi argomenti che stiamo infatti pensando di preparare; nel frattempo il blog va avanti con la sua vita alla ricerca anche di altri stimoli, come vedi e come è giusto che sia, ma è comunque un segnale da tenere presente il fatto che molti commenti continuino in ogni caso a ritornare sul tema: c’è interesse e probabilmente voglia di parlarne, per questo, ripeto, contiamo di tornare a breve con nuovi contenuti in merito. Ma colgo in ogni caso lo spunto per invitare chiunque a contribuire in merito se lo desidera (anche ad esempio sulle problematiche di manutenzione dei sentieri, visto il richiamo al commento n. 82).
Andrea Bianchi
Resp. progetto di comunicazione Mountain Blog
Si prende spunto da un dibattito iniziato su alcuni siti web, per esprime il pensiero dei fuoristradisti 4×4 in merito all’attività off-road in zone di montagna. Mentre nessuno si preoccupa della distruzione di grandi fette di campagna destinati a insediamenti urbani e commerciali, sembra che il solo transito di un fuoristrada o di una mountain bike in zone di montagna possa compromettere l’intero ecosistema. Da sempre siamo stati assertori della necessità che la natura vada conosciuta e vissuta, che si debbano rispettare le popolazioni che con essa hanno un contatto diretto e continuo, che tutto debba essere regolamentato e non lasciato alla libera interpretazione di chiunque. In regione esistono già delle normative sulla possibilità o meno di transito con i mezzi fuoristrada ed esiste anche una legge che prevede opportune deroghe in caso di manifestazioni turistico-sportive. Secondo noi questa rimane sempre la strada giusta: escludere dalla libera e selvaggia circolazione motorizzata territori dove va privilegiata la presenza umana solo a piedi o per lavoro; contestualmente, è indispensabile prevedere possibilità di deroghe in favore di iniziative promosse da associazioni che possono garantire credenziali e serietà organizzativa. Cioè, quando: 1) esiste un soggetto organizzatore legalmente riconosciuto; 2) viene svolto uno studio e confronto con le istituzioni regionali preposte alla salvaguardia della natura e solitamente ciò è demandato alla Forestale; 3) si pone in essere tutta una serie di garanzie al fine di individuare una data compatibile con altre attività e con il ciclo naturale di flora e fauna; 4) quando l’organizzazione mette a disposizione il proprio gruppo ed i propri fondi per ripristinare eventuali danni cagionati e non previsti, perché non consentire una o più manifestazioni motorizzate, specialmente se di natura turistica? Va evidenziato che non tutti i cittadini di questa Terra possono arrampicarsi sulle montagne a piedi con la facilità di uno sportivo; pensiamo ai bambini in tenera età, agli anziani, a quanti la salute non ha dato la possibilità di camminare a lungo, ecc. Allora, perché non permettere a tutti di visitare e conoscere le nostre belle ed ospitali montagne portando al tempo stesso un pizzico in più di benessere economico alle genti locali che da un turismo motorizzato possono trarre utili sostentamenti per non abbandonare il territorio dei propri avi. Per esperienza diretta, molte volte ci siamo recati, in modo organizzato, in montagna e, tra un soggiorno in albergo, un pranzo in agriturismo, qualche forma di formaggio presa in malga, un po’ di ritorno economico l’abbiamo dato a chi ci ha ospitato. Sentendo i diretti interessati, le nostre corresponsioni hanno avuto un peso ben diverso da chi passa vicino ai propri insediamenti portandosi dietro il panino fatto a casa! Per concludere, cerchiamo di promuovere leggi giuste e rispettose di tutti, individuando nelle associazioni un punto di riferimento e garanzia facilmente controllabile perché direttamente e concretamente responsabilizzate, anche in maniera monetaria. Molte volte i fuoristradisti si sono dimostrati attenti e sensibili verso le categorie dei disabili ed in iniziative umanitarie; che ci sia concesso di esprimere la nostra passione 4×4, in modo responsabilizzato e rispettoso dell’ambiente …… e stiamo piuttosto attenti al continuo proliferare di cemento ed asfalto che seppelliscono in modo totale e definitivo ogni forma di vita, sia essa flora che fauna.
Si ringrazia per l’attenzione.-
11 ottobre 2006
Tiziano Godeas
GFI Alpe Adria off-road
Presidente
SALVE A TUTTI IO O IL QUAD: GRAZIE CAI PER LA TUA ATTENZIONE VERSO L’HANDICAP.
Chi sono e quante sono le persone con mobilita’ ridotta, con quanti e quali problemi giornalmente debbono confrontarsi viaggiando, lavorando, vivendo in ambienti e spazi spesso “handicappanti”. La necessità di raggiungere una più ampia fruibilità possibile di strutture e servizi visto che parliamo id aree naturali protette. Quali sono i principi? si cerca di rispondere a questi interrogativi per comprendere meglio l’importanza di non negare a molti l’uguaglianza sociale e civile nel rispetto dei principi di solidarietà, pari dignità e opportunità per ogni persona con problemi non basta quello che abbiamo e decidere per NOI.
Sono pienamente d’accordo con la posizione espressa dal CAI (del quale sono socio. Non è possibile non avere rispetto per la natura che già subisce ogni forma di inquinamento, rovinando anche i sentieri per “divertimento”.
Alberto Abbà – presidente della sezione di Pinerolo dell’Associazione Giovane Montagna
Ma io non capisco come fa tanta gente ad arrogarsi il diritto di apparteneza dei sentieri, ma che sono solo vostri??? solo perchè si fa una legge non significa che sia giusta! dateci dei posto almeno dove andare a girare nemmeno quelli valgono, in Trentino siete arrivati a vietare l’uso delle bici! complimenti!! questo è sicuramente un bel gesto di democrazia. Voi parlate tanto di natura e pulizia e poi vi fate 100 km in macchina (che inquina di piu di una moto o bici)per fare una passeggiata e questa la chiamate coerenza??
“Sono figlio della libertà, e a lei devo tutto ciò che sono.”
allora il mio giudizio parte da una realtà sottomano,premetto intanto che pratico arrampicata e mtb…..Risiedo nella provincia di Pesaro Urbino dove abbiamo uno dei più bei kanyon del centro Italia la Gola del Furlo,una volta qui era possibile arrampicare ma adesso grazie ai paraocchi di certa gente e anche alla loro ignoranza questo non è più possibile…………….risultato…..la gente (molta di meno)continua ad andare, mettendo a rischio la loro pelle e più platealmente una gola che una volta pullulava di gente ora è deserta…..sta succedendo uguale per le mtb……di questo passo, in generale, la gente se ne sbatterà sempre di più di questi eventi e per cui come fare a sensibilizzare un soggetto che non prende neanche in considerazione la questione……a voi la risposta……….
Amo la montagna!!!
Amo camminare sui sentieri!!
Amo arrampicare le ferrate!!
Ma amo anche il motalpinismo. Da ragazzo ho fatto quasi il giro del Monviso in moto da trial, cosi come altre gite sui sentieri delle valli cuneesi, prima che la legislazione si irrigidisse e mi protasse a quote piu’ basse e non vietate…
Lasciamo perdere danni e rumuore, che poco o nulla hanno a che fare con le moto da trial.
Io mi ricordo la gente di montagna (quella vera, che ci vive e ci lavora in mezzo, il pastore, il tagliaboschi, l’albergatore, la guida etc), e la loro reazione vedendoci in alta montagan in moto. Erano sorpresa, sorrisi, condivisione di una passione che ti porta ad andare sempre un po’ oltre, verso la prossima curva o la prossima salita, tappe di una esplorazione senza fine…
Poco conta se sei a piedi, in bici o im moto, la montagna e la gente di montagna rispettano chi le ama. La montagna vive in simbiosi con chi la vive e la “usa”.
Non credo che nessuno, tanto meno che ci va solo di sabato e domenica, o magari non ci viene affatto, debba arrogarsi il diritto di vietare ad altri di viverla al meglio delle proprie capacita’ e delle proprie passioni, a patto che venga fatto con rispetto.
ma e’ possibile che il cai cosi’ amante della natura della montagna dei sentieri , non fa niente o non si accorge che stiamo perdendo km di sentieri ,mulattiere e strade a fondo naturale a vista d’occhio,soffocati dal cemento e dall’asfalto? io vado in mountain bike tutto l’anno esploro monti in lungo e in largo,e vi assicuro che e’ un grosso rammarico ripercorrere lo stesso tragitto magari dopo qualche mese e scoprire che la bella mulattiera o sentiero ha lasciato posto ad una strada…e’ scomparsao per sempre,magari solo per raggiungere in auto la cascina ristrutturata…ma di questo passo dove andiamo a finire???? certamente aumentiamo le auto sulle montagne,l’inquinamento il traffico…lasciamo le biciclette in garage invece…meditate gente meditate!!!!!!!!!!
Ho letto i vostri commenti in merito alla spazzatura nei boschi, non so quale sia la parte di Alpi piu sporca ma in Val Sangone si riesce anche a trovare dei grandi sacchi neri pieni di spazzatura buttati in mezzo al bosco, in proposito avrei due domande e un consiglio. 1, come mai nessun componente delle forze dell’ordine comprese le guardie forestali fa qualcosa?
2, dove ci si deve rivolgere allora per ottenere qualcosa? 3, il mio consiglio e’di cominciare a fare qualcosa noi pulendo le sporcizie che lasciano altri, certamente non sarebbe nostro compito pulire qualcosa che un lurido getta nel bosco ma il punto non e’fare un favore a questi pezzenti ma aiutare il bosco. Questo non significa che le forze dell’ordine debbano fregarsene altamente cosi come stanno facendo ma e’solo una collaborazione in piu da parte di chi veramente ha amore per la Natura.
Sono un diversamente abile che grazie ad un quad ha potuto rivivere la gioia di fare passeggiate in Montagna. Ringrazio il CAI che se proseguira in tal senso impedirà a me e a chi a dei problemi come me, di poter di nuovo avvicinarsi alla montagna.
Vi prego di riflettere anche su questo.
Soluzioni ce ne sarebbero : mettere sentieri solo per escursionisti a piedi e creare piste dove anche moto e quad possano circolare.
ciao
Marco
Ciao, Sono un diversamente abile che grazie ad un quad ha potuto rivivere la gioia di fare passeggiate in Montagna. Ringrazio il CAI che se proseguira in tal senso impedirà a me e a chi a dei problemi come me, di poter di nuovo avvicinarsi alla montagna.
Vi prego di riflettere anche su questo.
Soluzioni ce ne sarebbero : mettere sentieri solo per escursionisti a piedi e creare piste dove anche moto e quad possano circolare.
ciao
Marco
ciao a tutti sono un quaddista ma sono d’accordo a viatere l’uso di mezzo meccanici su molti sentieri sono coscente che rovinano tutto pero un minimo di strade va lasciato anche a noi.
attenzione ho parlato di strade e non sentieri.
percorsi diversificati per i vari utilizzi
quando saranno individuati e stabiliti percorsi per motoveicoli e percorsi per escursionisti allora saro daccordissimo a fare multe salatissime a chi non le rispetta
Risposta per il sig Alberto – Giovane Montagna:
Ecco detto questo dovrebbe starsene a casa a gurdarsi buona domenica, invece di portare escursionisti sulle montagne. Domanda: lei va a sciare?
Stefano
Queste storie de “il tuo inquina piu’ del mio” mi hanno proprio stufato. Premesso che ovviamente non sto’ parlando dei sentieri di alta quota, uso il quad, con educazione e rispetto, e mi sento pienamente in diritto di percorrere le strade a fondo naturale, senza entrare nei prati o nei sentieri veri e propri.
Ritengo che chi vuol bene alla natura debba combattere i maleducati e non le ‘altre’ categorie che hanno in comune l’amore per la natura.
Chi dice che con le mie gomme danneggio il fondo stradale evidentemente non ha mai visto cosa combina la pioggia alle strade a fondo naturale abbandonate da tutti.
Non vi nascondo che trovo i primi post irritanti, poi fortunatamente noto che c’e’ anche qualcuno con un po’ di buon senso.
Volevo scrivere anche un mio parere , tutti a puntare il dito contro il fuoristrada motorizzato , concordo che certi personaggi con quad , moto , jeep non hanno nessun rispetto altrui nemeno quando incrociano i passanti a piedi o mtb ma sparare nel mucchio è facile spesso giro con il quad per strade di bosco e di montagna strade ove passano trattori , jeep ,mtb , enduro ma quel che mi lascia amareggiato e che continuo a vedere bottiglie di plastica e rifiuti lasciati dai cari merenderos della domenica che vann a passeggiare in mezzo ai boschi xchè allora non vietiamo anche lescursionismo a piedi ?? fare offroad non vuol dire essere vandali , la stragrande maggioranza di strade che percorriamo sono strade ove passano anche trattori e no sono strade naturali ma soo state create dall’uomo anche nei secoli e anni scorsi propio per permettere il passaggio di cavalli , carri , trattori come potrebbe essere che le roviniamo ??? a dirla tutta avete mai visto una squadra di 4-5 cavalli dove passano che impront lasciano ???? vietiamo anche a loro ??? io sono un disabile e il fuoristrada è l’unico mezzo che mi permetta il contatto con la natura dove vivo e nessun divieto mi impedirà di farlo ! e se invece di continuare con questa vostra ottusità cominciassimo a parlare e interagire coe succede in molti stati esteri ??? vi porto un esempio : in alcuni territori europei ed exstraeuropei le varie associazioni e club fuoristrada hanno trovato dei punti di accordo con le associazioni di tutela del territorio delineando dei percorsi atti anche alla pratica dell’enduro e fuoristrada motorizzato facendo pagare una licenza annua e i ricavati vengono usati per la manutenzione delle strade e sentieri di montagna e all’accquisto di atrezzature che servono per questo , altri si sono impegnati per la manutenzione delle zone boschive di montagna dando in cambio delle aree predisposte all’attività fuoristrada , non sarebbe molto più costruttivo interagire ???? vietare tutto non serve a niente anzi è sintomo di ottusità e comodità .
cordialmente Fabio70
E’ morto un uomo-motociclista!
http://www.emilianet.it/Sezione.jsp?titolo=Modena.%20Urta%20un%20filo%20spinato%20mentre%20fa%20motocross%20e%20muore&idSezione=10668&idSezioneRif=4
non voglio aggiungere illazioni o congetture,
lascio a voi le vostre considerazioni.
Mi chiedo soltanto se qualcuno fosse pure
solidale con il contadino …..
va bene, anzi male,
la riprendo io la discussione che è crollata su questo fatto nefasto.
oltre a sentirmi vicino ai familiari nel dolore, con rispetto,
e, da fuori, da vivo, da raziocinante, chiedo se ciò è sufficiente
per comprendere che è ora di incontrarci, soprattutto sugli intenti.
mi rifersco al fatto che molti di noi, che vivono la montagna in modi diversi,
qui comunemente, esprimono la volontà di accordarsi sull’uso comune della montagna,
rispettando uomini e ambiente…..
è ora, è tardi, ognuno potrebbe avere proposte, avanti. concreti.
dietro le prepotenze di alcuni ci sono le frustrazioni di altri.
non attribuiamoci diriti esclusivi arbitrariamente.
ciao.
Sono daccordo con Fabio70 e penso che vietare l’uso di mezzi meccanici nei sentieri sia un atto d’egoismo sopratutto verso quelle persone che hanno difficoltà a camminare. Personalmente non ho questo problema ma uso un quad per motivi di lavoro: sono fotografo e a piedi non potrei trasportare i miei 30kg di attrezzatura.
Credo però che in tutte le cose ci voglia educazione e rispetto per gli altri e per l’ambiente. Per quel che mi riguarda posso dire di non essermi mai infilato in percorsi vietati, di non avere mai messo le “ruote” su un prato e di non averci mai gettato immondizie ma, casomai, di averne raccolte tante, caricate sul mio quad e gettate nelle patumiere una volta tornato a valle. Certo se fossi a piedi non ci penserei mai di caricare qualche kg di rifiuti gettati da altri.
Qundi trovo giustissimo che ci dovrebbe essere un controllo maggiore a garanzia del rispetto dell’ambiente ma ritengo anche che molte persone dovrebbero ridurre il loro disprezzo verso chi vive la natura in modo un po diverso.
Ciao
Anni fa a cusa di un incidente sul lavoro mi sono rotto due vertebre e disintegrato il ginocchio sinistro.
Grazie alla abilita’ e bravura dei nostri ortopedici piu’ o meno cammino e piu’ o meno ho una vita quasi normale.
Non sono hanicappato, ne chiedo di esserlo finche’ saro’ in grado di fare una vita decente, non voglio usurpare risorse a chi e’ stato, nella sfortuna, meno fortunato di me.
Ora pero’ cammino lentamente, se sforzo moto la gamba mi “lascia” appiedato.
Amo pero’ la montagna, le nostre colline, la nostra bella terra.
Ho quindi comprato un 4×4, non particolarmente performante, non particolarmente “aggressivo”, ma che mi porta dappertutto.
Strade bianche, strade di trattori.
Evito accuratamente di uscire dalle strade battute normalmente da chi la’ vive.
Perche’ mi si vuole negare tutto cio’?
una persona mante del trekking assuoluto, non sapendo dei miei problemi, ha detto “dove la gente non puo’ andare, e’ meglio che non ci vada”.
Allora gia’ che ci siamo aboliamo gli scivoli per gli handiccappati dalle banche, togliamo gli ascensori dalle case etc etc.
Velocita’ moderata, estrema cura dell’ambiente, mai lasciare la pista.
ma anche noi meritiamo qualcosa.
ma possibile che bisogna vietare tutto ciò con cui non si concorda? ma la montagna di chi è?
sono motociclista e amo la montagna e ci vivo, mi verrebbe da dire vietiamo di costruire piste da sci, impianti di risalita, alberghi e case, visto che servono solo per portare un turismo consumistico, fatto di gente che vede la montagna solo come un posto di vacanza!
ma non lo faccio, perchè chi vive in montagna, o meglio, i pochi che resistono a vivere in montagna hanno bisogno di chiunque vi si rechi, le montagne si stanno spopolando quindi ben venga gente a piedi in bicicletta in moto in auto, l’importante è educazione e rispetto per l’ambiente.
perchè permettere egoisticamente la montagna solo a chi va a piedi?
cordilità
Parlo da appassionato escursionista + appassionato motoalpinista.
E’ evidente che l’uso dei mezzi a motore deve essere vietato sui sentieri maggiormente esposti al rischio di degrado.
E’ evidente che i mezzi a motore non devono poter circolare laddove creano pericolo per persona/animali/vegetazione.
E’ soprattutto evidente che chiunque conduce un mezzo a motore (o bicicletta), ovunque si trovi, deve rispettare l’incolumità altrui e dei luoghi che attraversa.
Detto questo, è infine evidente che la montagna è un ambiente articolato e complesso, non un parco ricreativo dove ciascuno impone la propria filosofia. La storia stessa della montagna è segnata in modo significativo dalla tecnologia. Non dico solo quella DEVASTANTE di funivie, alberghi e megaparcheggi (per i quali si abbattono i boschi), ma anche dai mezzi di trasporto a motore. E non dico solo le DEVASTANTI strade statali che attraversano i monti con torpedoni, TIR e SUV, ma anche da moto e quad – purché omologati, che rappresentano un altro modo di godere e conoscere la montagna. SEMPRE nel rispetto di tutto e di tutti.
Vedo però purtroppo che la guerra di religione è già partita da un pezzo. La montagna si avvia sempre di più ad essere il giardino privato di pochi, e sempre meno un luogo vivo e vissuto, dove c’è posto per tutti coloro che la sanno amare.
Da rappresentante di entrambi i “partiti” continuo ad augurarmi che le reciproche ostilità vengano superate nel segno del pragmatismo e degli obiettivi comuni.
ho seguito saltuariamente i numerosi interventi e cercato di capire.
Mi pare di ritrovare alcuni ragionamenti ricorrenti ma fasulli.
1 – alcuni affermano il loro ottimo comportamento quali enduristi o fuoristradisti motorizzati in opposizione ai maleducati a piedi. Non ha senso. Il confronto va effettuato educato in moto verso educato a piedi.
2 – viene elogiato il fatto che sentieri vengono tenuti puliti dai passaggi motorizzati. Ma e’ un pregio? Se un sentiero e’ abbandonato perche’ non serve piu’ dovrebbe essere lasciato a rinaturalizzarsi. Trasformarlo in una pista (da cross, da free-ride che sia) non mi pare una bella cosa.
3 – si cita l’uso del motore come pregevole modo per consentire a portatori di handikapp di fruire ecc. Ma tutti portiamo qualche handikap. Io sono handikappato perche’ non sono in grado di salire il K2 e per questo dovrei auspicarmi una strada che arrivi in cima?
4 – e per favore, non usiamo quel metodo ipocrita di confronto con cose orribili per giustificare le nostre porcheriole. Tipo: i pesticidi si che fanno danni, cosa vuoi che sia la mia doppietta; gli impianti di sci (o le strade, o la TAV magari) quelli si che sono uno scempio che vuolete che sia la traccia della mia moto, o motoslitta, o qualsiasi altra cosa.
5 – il CAI. Bene fa ad assumere una posizione di resistenza. Dal lato motoristico si sente una lobby asfissiante che spinge proposte di legge e gira pubblicita’, vendite, produzione, soldi.
Volevo aggiungere un commento al 24 Gian Maria.
1) Corretto, se considera che a piedi, in bici, in moto o a cavallo tutti hanno stessi doveri e stessi diritti, altrimenti si che è ipocrisia quello che dice è un modo per giustificare solo il mantenimento dei propri interessi.
2) Si è un pregio. E’ un pregio quando così facendo si evita di dover tracciare a suon di ruspe altri sentieri che per esempio servono per il disboscamento controllato che ha un ciclo di rotazione a zone di parecchi anni. E’ un pregio per coloro che abitano la montagna e devono raggiungere luoghi altrimenti inacessibili. E’ un pregio per il servizio antincendio e per le guardie parco.
Certo la cosa non deve essere strumentalizzata per farci delle piste a cross. In paesi più organizzati e liberali rispetto al nostro le death trails sono mantenute agibili attraverso dei permessi che le amministrazioni locali concedono attraverso i moto club o club di fuoristrada a rotazione agli iscritti che così oltre a divertirsi controllano lo stato dei sentieri.
3) Si sono d’accordo l’uscita del signore che fa riferimento ad un handicap non è significativa. Il suo commento però è offensivo verso i portatori di handicap.
4)Intanto asfalteranno le strade militari che portano al colle dell’Assietta al Jafferau ed in Carnia sta avvenendo identico scempio. Non penso lo facciano per farci passare le moto, penso piuttosto che ci voglano fare arrivare più turisti in macchina. Idem devo dire per vari tratturi che vengono cementai per farci pssare mezzi agricoli e tutte le baite, rifugi che sono diventati ristoranti. Ripeto li vedo costantemente centinaia di turisti, non ho mai visto centinaia di moto.
5) Lei parla di lobbies motoristiche, ma non si accorge che la lobby più importante legata all’ambiente montano è l’industria del turismo specialmente in certe regioni? Ovviamente con la benedizione del CAI che in questo caso non parla di danno ambientale. Non mi sembra di dire ciò per ipocrisia, lo vediamo tutti con i nostri occhi, molto più spesso di quanto vediamo una moto su una montagna quad o altro atrezzo a motore.
Per fare una corretta stima dovrebbe valutare non solo qualitativamente il problema ma anche quantitativamente, certo una moto può disturbare ma cento macchine in un rifugio che è diventato albergo no ? Ed il traffico da centro città che si crea nella stagone sciistica nei luoghi di villeggiatura non l’ho mai visto menzionatoin questo forum, perchè?
Poi c’è il discorso di innovazione tecnologica del paese. La TAV è comunque sia uno scempio per il paesaggio, ma è una necessità per il trasporto ferroviario, così come l’eolico ed il nucleare ed i termo valorizzatori. Non sono belli ma non si può ignorare il problema e fare muro di gomma. Cosa facciamo rimaniamo senza trasporti energia e ci rimpiamo di rifiuti. Ha un’alternativa concreta? Mi sembra che si debba trovare una soluzione e non fare ideologia ambientalista. Anche una soluzione va trovata per gestire correttamente l’accesso alle risorse montane a tutti MTB, animali vari e mezzi a motore vari.
Per finire l’ipocrisia vera non la facciamo noi ma la fanno i governi, vedi conferenza di Kyoto dove a fronte degli interessi hanno rimandato qualsiasi decisione al futuro.
Saluti
Stefano
Correzione, volevo rispondere al 248 Gian Maria
Stefano
Vorrei qualche chiarimento da Stefano (249).
1- su questo punto siamo daccordo? Non ho capito.
Io intendevo dire che non e’ corretto sostenere qualcosa del genere:>. E’ un confronto privo di rilevanza.
2- Mi pareva evidente che mi riferivo a sentieri non piu’ utili a fini produttivi perche’ a servizio di valichi o boschi o pascoli o malghe abbandonati. Mi riferisco alla riapertura di percorsi da parte di fuoristradisti (articolo su quattroruote di qualche anno fa) a scopo ludico, ma anche la moda recente di aprire piste per discese freeride MTB ricade in questa considerazione. E’ del tutto ovvio che i servizi di utilita’ (antincendio, pascolo, forestale etc) non c’entrano per niente.
3- mi pare del tutto evidente che non c’e’ alcuna offesa a portatori di handikapp nel considerare il fatto che tutti abbiamo dei limiti e delle abilita’ (e non siamo quindi diversi)
4- giusta osservazione. La pressione motoristica sta diventando rapidamente insostenibile e l’asfalto guadagna spazio ogni giorno. E purtroppo i rifugi sono spesso un elemento di degrado (CAI dove sei?). Ai gestori un accesso facilitato, anche in macchina, assicura i clienti. E’ un tema dolente che dovrebbe essere veramente affrontato dal CAI.
5- In questa Sua obiezione ritrovo il metodo vhe ho riprovato. Certamente il turismo invasivo arreca danni gravissimi, ma le moto aggiungono il loro danno (forse lieve ma non trascurabile) a quello; non sono certo un rimedio.
Analogamente devo rifiutare le sue considerazioni se sono poste a difesa della motorizzazione fuoristrada.
Ammesso senzaltro che danni gravissimi sono portati dal traffico nelle citta’ alpine, dagli impianti, dalla superfrequentazione dei rifugi ecc non vedo come cio’ diminuisca il danno prodotto dai fuoristrada.
Sono danni che si sommano.
Aggiungo a margine che sono favorevole alle TAV, al nucleare, agli inceneritori e quant’altro sia brutto ma indispensabile a mantenere questo tenore di vita.
Avevo solo voluto dire che tutte queste necessita’ non devono servire da paravento per coprire altre invedenze che non hanno altra giustificazione che il proprio divertimento.
cordiali saluti
Gianmaria
Vedo che il testo tra due virgole e’ stato mangiato.
Avevo scritto:
1- su questo punto siamo daccordo? Non ho capito.
Io intendevo dire che non e’ corretto sostenere qualcosa del genere: io endurista non lascio sacchetti in giro come fanno quei gitanti laggiu’
E’ un confronto privo di rilevanza. Ci sono gitanti educati ed altri maleducati.
Buongiorno a tutti,
io non sono daccordo perchè si può rispettare la montagna anche percorrendo alcuni sentieri con la moto da enduro.
Certo che leggendo alcuni commenti mi viene voglia di, anzichè rallentare in presenza di pesone a piedi, sgommargli la ghiaia addosso o speronarli.
Ciao a tutti e buona passeggiata.
Rispondo a Tiziano, abbastanza indignata per il suo messaggio…certo che se sapessi dove passi con il tuo enduro me ne guarderei bene da frequentare le tue zone !!! io penso che il primo rispetto per la montagna passi prima dal rispetto delle persone, come fa una persona ad affermare di essere un amante dell’ambiente se poi incontrando persone che non condividono il tuo pensiero le riempiresti di ghiaia…..!dove stà la libertà di pensiero e d’opinione?Con quale arroganza affermi tutto ciò?
Spero solo che le nostre strade non si incontrino mai.
Per Fiorenza.
Perche’ ti indigni? La maggior parte sono come Tiziano. Anche quando sono educati pretendono il diritto di superarti e di lasciarti respirare i puzzolenti gas di scarico. Tanto per dire del rispetto dell’ambiente.
ciao e buone camminate
GianMaria
Vedete, la violenza genera violenza.
C’è chi la mette sul piano fisico (da poco furbi vedendo l’ambiente).
Chi invece adopera le parole come coltelli (non meno deprecabili).
Comunque signor Gian Maria la maggior parte di noi non la conosce, se la incontrerò quando sono in moto procederò a spinta finchè Lei non avrà svoltato, i miei gas di scarico sono omologati dalla legge.
PS
nel suo intervento al punto 3 sbaglia parola Lei se non sale il K2 non è Handicappato (che indica del patologico) ma solo poco bravo.
Rispondo per i chiarimenti a GianMaria.
1)Vede per me non è in opposizione a qualche cosa, maleducati li trova in moto a piedi a cavallo in macchina e sicuramente in ufficio, se devo essere proprio in opposizione a qualcuno lo sono verso i maleducati. Certo da un certo punto di vista quello che dico è una provocazione ognuno ha dei doveri e ha dei diritti, chi va in moto converrà che ha solo doveri oltre le continue vessazioni che deve subire.
Per il resto capisco che qualsiasi cosa si faccia è un danno in più per l’ambiente, potrei essere d’accordo con ciò se anche Cai, Provincie e Regioni ragionassero nello stesso modo su tutto, invece dove c’è interesse economico dell’ambiente ce se ne frega quindi per dar sfogo al divertimento di qualcuno si fanno disastri ambientali. Non so se ha in mente Madonna di Campiglio, Fogarida che tra parcheggi in cemento impianti di risalita e non ultimo il nuovo impianto che da Pinzolo porterà a M. di Campiglio (al quale oltretutto la comunità europea ha non ha dato l’autorizzazione per la costruzione di altre piste da sci e comunque la regione ugualmente costruisce l’impianto … per le piste poi si vedrà….).
Mi spiace di non avere la sua mail, ma ha in mente che cosa hanno fatto le sovvenzioni della Provincia autonoma Tn/Bz per la ristrutturazione delle baite ? Ecco nella maggior parte sono diventate alberghi o ristoranti che portano gente in macchina.
Di questo il CAI non ha mai fatto parola, perchè i rifugi in questione sono convenzionati con il CAI. Quindi torniamo a parlare di interessi. Anche queste sono attività che inquinano e che non sono essenziali, visto che sono fatte per il divertimento di qualcuno. Se è inaccettabile che per divertimento si passi in moto su una strada forestale trovo ugualmente inaccettabile che per divertimento si riempia la montagna di cemento e macchine. Poi ci sono casi patetici come l’ordinanza della provincia di Torino che vieta il passaggio delle moto sulla strada delle Finestre, ci puoi passare in macchina , con la jeep ma non in moto (tanto a breve la asfaltano per portarci i turisti in cima…).
Quindi se vogliamo fare gli ambientalisti valutiamo realmente l’impatto effettivo di queste cose.
Distinti Saluti
Stefano
Rispondo al 256 di Gianmaria,
Guardi quello che scrive ora è veramente ingiusto e limitato.
Qualche settimana fa in moto sono arrivato su una cima raggiungibile attraveraso una strada forestale che è chiusa nel periodo del pascolo. Essendo state portate le bestie a valle ci s può passare. Premesso che le moto ormai sono piuttosto silenziose, hanno motori 4t che non puzzano e sono euro 3.
La diffidenza nei nostri confronti era da parte di tutti evidente. Ci siamo fermati, tolti i caschi e ci siamo messi a parlare socievolmente con tutti, qualche bambino ha voluto salire sulla moto (da fermo) e spero che in futuro possa avere l’opportunità di praticare questo sport. Il ritorno l’abbiamo fatto dove incontravamo gente a motore spento.
Arrivati quasi a valle ci ha fermato la Forestale, perchè qualcuno li ha chiamati telefonicamente dicendo che in malga c’erano dei motociclisti che scorrazzavano nei prati (falso). Ho invitato la Forestale a venire a vedere se ci fossero tracce nell’erba, visto che mi conoscono dato che ho un permesso regolare per la circolazione fuoristrada e che comunico prima alla Forestale dove passo, non c’è stato bisogno di salire insieme. Loro sono comnque andati in malga e poi ho saputo che il malgaro che era ancora su a sistemare la malga, ha confermato quanto abbiamo detto e fatto in realtà.
Capisco che a vederci siamo brutti sporchi ed aggressivi, è un problema di immagine, come anch’io spesso sono convinto che tutti gli amanti della montagna siano degli estremisti ambientalisti. Però io ho provato con il dialogo e ho ottenuto consensi, salvo per qualche cretino che c’è anche tra voi, che ha cercato di fregarci e mi chiedo: perchè?
Saluti
Stefano
replico al 258 del sig. Stefano.
Vede, il pregiudizio contro i motori in montagna ce l’ho, ma cerco di spiegarmi evitandolo.
Un motore 4tempi consuma un combustibile che produce das di scarico tossici e lo fa anche se fosse euro 5. Che questi gas siano privi di odore semplicemente non e’ vero come none e’ significativo citare le omologazioni stradali per il rumore.
Le omologazioni per gli autoveicoli sono pensate per l’uso stradale. E’ del tutto evidente che 70 dB in citta’ possono passare inosservati, mentre in montagna riempiono di rumore (alieno) una valle. Lo stesso dicasi per i gas di scarico.
Come ho detto piu’ volte il comportamento educato non giustifica in alcun modo la presenza dei motori. I motociclisti maleducati sono una anomalia, non li prendo in considerazione in questi miei interventi.
saluti
GianMaria
rispondo al sig Stefano 257.
Mi limito qui a riproporre il tema del metodo.
Se si discute della tollerabilita’ ambientale dei motori in montagna e’ opportuno restare aderenti al tema.
Se mi si dimostra che un motore ha una emissione sonora superiore di 3 dB al rumore delle foglie (diciamo 25 dB) allora potrei accettarne la presenza. Se mi si dimostra che le emissioni gassose consistono in vapore d’acqua a bassa temperatura allora potrei accettarlo eccetera..
Dire invece non venite a guardare la mia moto guardate laggiu’ i disastri combinati dai rifugi, dagli enti locali, dalle piste da sci ecc. significa eludere il problema (per mancanza di risposte?).
Quella che lei usa e’ un metodo continuamente usato per eludere le risposte. Per esempio ad un politico si chiede che cosa ne pensa del problema dei lavavetri e lui risponde che si, che certo, ma il vero problema sono i rapinatori.
Oppure si chiede a un industriale come ridurra’ i fumi della sua fabbrica e lui risponde che sì, certo ma il vero problema sono i gas prodotti in Cina.
Per funzionare questa tecnica necessita che il termine di paragone contenga una verita’.
Certo gli impianti di sci sono un problema e lo sono i mega rifugi e le citta’ di montagna troppo cresciute, ma non lasciamoci distogliere dal tema.
Il fatto che in questo momento milioni di automobili stiano riversando miliardi di tonnellate di gas tossici nell’atmosfera non diminuisce di un solo milligrammo gli inquinanti della sua moto.
La scavo centinaia di mc per sbancare un comprensorio sciistico non abbassa di un solo millimetro il solco lasciato da quella moto che vedo laggiu’.
saluti
GianMaria
rispondo anche al 256 del sig Ruggi
Evidentemente dissento.
Il termine handicappato contiene di patologico quello che vogliamo attribuirgli.
Significa soltanto persona che porta un handicap, cioe’ un limite rispetto ad una presunta normalita’.
Tutti noi portiamo dei limiti e, almeno in questo senso, non siamo affatto diversi. E’ solo un problema di quantita’.
Quanto all’omologazione degli scarico ne ho gia’ parlato poco sopra e non mi ripetero’.
Non credo che riuscira’ a superarmi spingendo la moto in salita, vado piuttosto sveltino.
GianMaria
Mi perdoni l’immodestia ma se c’è qualcuno di poco politico sono io. Non è che voglio distogliere l’attenzione dal tema, in sintesi dico solo che come esistono luoghi per andare a cavallo o a sciare o passeggiare dovrebbero esistere luoghi dove sia permesso andare con moto da fuoristrada. Certo divento polemico e mi da fastidio se qualcuno dice in virtù della propria ideologia che è vietato tutto ciò che è diverso rispetto alla propria visione delle cose limitando la libertà altrui.
Io vorrei un dialogo, capisco le esigenze di tutti ma pretendo che altri capiscano le mie o almeno ci provino a capirle.
Detto questo lei non pensa ci debbano essere dei percorsi autorizzati per le discipline fuoristrada così come ci sono i sentieri del CAI?
Curiosità se lei mi incontrasse su una strada forestale o davanti ad un rifugio(aperto o raggiungibile con permesso) cosa mi direbbe?
Distinti Saluti
Stefano
per Stefano
ovviamente se parliamo di localita’ dedicate all’uso della moto potrei essere daccordo (ma non ci sono gia’?).
Localita’ che dovrebbero essere interdette ai pedoni per ovvi motivi di sicurezza.
Ma il tema posto dalla proposta di legge e’ piu’ ampio: possiamo pensare a luoghi riservati alle uscite in elicottero? ed altri riservati agli Hummer? o per le motoslitte? o per i quad?
Hanno anch’essi gli stessi diritti delle moto non le pare?
Senza intento polemico, ma mi pare di difficile realizzazione.
Il discorso che Lei pone circa la liberta’ mi pare invece piu’ interessante.
Impedire ad un tizio in auto di correre su un marciapiede e’ certo un limite alla sua liberta’. Un sentiero in cosa e’ diverso da un marciapiede?
Se la incontrassi non le direi niente. Subisco quello come le auto parcheggiate sui marciapiedi in una generale indifferenza; il pedone e’ debole e deve soccombere.
E’ una situazione purtroppo comune: rifugio Don Barbera al Marguareis una domenica qualunque: almeno un trentina di moto e qualche quad e fuori strada vari.
Rifugio Genova: accesso con navetta. Elogio (La stampa del 24 agosto) entusiasta della salita al rifugio con un camion di Overland.
Parco Nazionale dello Stelvio: traffico asfissiante di navette in val Zebru’ e al rif Pizzini.
Colle della Maddalena: domenica d’inverno con qualche decina di motoslitte verso il Ventasuso. Ecc..
Che vuole che le dica. E’ tutto un mondo motorizzato che cerca di conquistare spazio.
Saluti
GianMaria
Lei sta parlando di Parchi nazionali, rifugi in luoghi turistici e mi può anche andare bene, ma perchè estendere il diniego anche a altre zone.
Proprio stamattina poi pensavo a quello che lei ha scritto a proposito dei marciapiedi: accompagnavo mio figlio a scuola in vespa ed ero in coda in un restringimento della strada quando due scooter sono saliti sul marciapiede ed hanno evitato la coda.
Il mio pensiero è stato che poi gente come Lei mi considera come un delinquente….
Vede Lei e molti come Lei si considerano paladini dell’ecologia mentre di ecologico ne sarete al 50%? forse 60 .
In una scala di valori ad un livello più basso ci sono io diciamo che più o meno potrò essere al 40 ?, poi c’è lei ed in cima alla classifica ci sono gli Hamish americani.
Chi ha ragione?
Chi si può ergere a censore dei modi altrui?
Io no Lei?
Gian Maria,
Purtroppo non esistono percorsi dedicati per l’enduro, esiste qualcosa per il Trial in Val D’Aosta e forse in val Sesia. L’alternativa sarebbero le gare dei campionati regionali, che non faccio visto che il mio ritmo è decisamente lento e non riuscirei a qualificarmi. All’elicottero, superleggero in kit ci avevo già pensato, non sto scherzando, visto che nel prato dietro casa mia (Coredo Val di Non) esite una pista per superleggeri, che appunto sono autorizzati a volare in questa zona ed hanno più di un punto per effettuare decolli ed atterraggi. Oltre le autorizzazioni chi guida i superleggeri ha conseguito un brevetto, ha fatto un corso e superato un esame. Dovrebbe essere così anche per le moto, da fuoristrda intendo, la patente di guida non serve a nulla in fuoristrada e non da indicazioni su come comportarsi. Così viene fatto anche per la caccia, altra disciplina sportiva che ha regole e spazi dove essere praticata. Pensi se la caccia fosse gestita allo stesso modo delle discipline di guida fuoristrada! Vai in un negozio prendi un fucile, delle cartucce e vai in giro per boschi a sparare a tutto ciò che si muove…
Riguardo al discorso della libertà mi permetta ma lei si contraddice. Vede se l’automobilista che ha a disposizione la strada per circolare si mette a sfrecciare sul percorso pedonale , abbandona il proprio percorso dedicato per occuparne un altro.
Con la moto da enduro non abbiamo dei percorsi specifici, in genere cerchiamo mulattiere abbandonate, tagliafuoco, le strade di servizio lasciate dopo gli scavi fatti per un metanodotto, mulattiere usate per il disboscamento. Possibilmente ci muoviamo almeno in due per sicurezza, massimo in quattro per non fare troppo casino. Teoricamente in certe regioni saremmo comunque fuori legge anche li. Quindi dove possiamo andare? Tornando al suo esempio è come se domani si decidesse che le strade vengano vietate alle macchine. Bene, tutti quelli con le macchine che pagano bollo ed hanno acquistato la propria autovettura con sacrifici secondo lei dove andrebbero? Forse sui marciapiedi, tanto vietato per vietato che differenza c’è?
Sui rifugi sono perfettamente d’accordo con lei è un assalto che però è voluto dalle pro loco e comunque dagli interessi che girano intorno al turismo di massa. Però loro, che numericamente sono un fenomeno molto maggiore rispetto al nostro, hanno dei diritti che noi non abbiamo.
Peraltro viviamo in in luogo dove la presenza dell’uomo è diffusa sul territorio…
Se dovessi incontrarla lungo una mulattiera invece io mi fermerei, intando per non spaventarla e cercherei di socializzare cercando di farle capire che non siamo così malvagi e negativi come la vostra comunità ne è da sempre convinta.
Distinti saluti
Stefano
Trovo interessante il Suo intervento.
Evidentemente il profano (come io sono) non distingue le varie categorie motocilistiche ed infatti non ho idea della differenza tra enduro, trial o motocross. So che piste ci sono perche’ ogni tanto leggo delle proteste degli abitanti intorno ma evidentemente sono altra cosa.
Per una particolare patente per i fuoristrada sono molto daccordo. Quello che lei dice e’ giustissimo, permetterebbe un controllo ed una gestione (vedi manutenzione dei sentieri, caratteristiche dei veicoli) e quindi minori attriti con gli altri utenti.
Ha ragione anche sulla inadeguatezza del mio esempio sull’uso dei marciapiedi.
Rimane il disaccordo di fondo sull’opportunita’ di usare un mezzo a motore in montagna.
Apprezzo il suo sforzo per socializzare, purtroppo ho i miei limiti (handicapp?) e non saluto e non rispondo a persone che usino motori. In montagna ed anche altrove.
Parto per un mesetto sulle Marittime (e’ arrivata la neve!) e non potro’ continuare questa discussione fino al mio ritorno.
cordiali saluti
GianMaria
Gian Maria, Stefano, mi sento di ringraziarvi a nome dei lettori di MB per il dialogo costruttivo che state portando avanti da tempo su questo blog, pur da posizioni diverse: credo sia estremamente arricchente per tutti noi!
Gian Maria: buona montagna sulle Marittime, se al ritorno ci invia qualche immagine avremo il piacere di pubblicarla sul Mountain Album!
a presto
Andrea Bianchi
per sig Rugi 264.
Non saprei risponderle. Come puo’ redigere una simile scala? Io in citta’ uso solo mezzi pubblici, ma uso molto la macchina per avvicinarmi alle mie gite e certo questo ecologico non e’ per niente.
Non pensavo affatto ai maleducati in moto, non mi pare questo il problema.
Provo a spiegarmi. Quando si esamina l’inquinamento prodotto dalle auto in una citta’ non si va a guardare il tizio che passa sulle corsie riservate al bus, o quello che parcheggia sulle strisce pedonali ecc.
Sono maleducati che costituiscono certo un problema (ben peggiore di quello dei lavavetri, tanto per dire) ma il guaio sono i gas di scarico nel loro insieme.
E così per i motori in montagna. Certo e’ molto frequente incontrare gente in moto all’interno di un Parco o due tempi tirati a tutta in salita. Ma non e’ questo il punto.
Il punto e’ se possiamo fare della montagna (ed il termine montagna andrebbe definito bene) un’area no-motori. Chiedersi se cio’ abbia senso o se sia possibile o necessario raggiungere un compromesso (area motorizzate ed altre no; oppure certi motori si ed altri no).
E’ un tema ampio ed importante sul futuro che vogliamo, impossibile ridurlo al “io mi comporto bene” o “quello e’ un delinquente perche’ mi rompe i timpani anche quassu”.
Qundi nessun giudizio sulle persone, ma VIA (valutazione di impatto ambientale) si, per la moto ma anche per ogni altra attivita’ umana.
saluti
GianMaria
Gian Maria,
Non so se riuscirà a leggere questa risposta, intanto non posso altro fare che invidiarla, un mese di vacanza piacerebbe anche a me. A saperlo prima venivo a trovarla in moto!
Visto che come molti non conoscono le discipline motorisiche e confondono il cross con l’enduro le faccio un breve riassunto di cosa sono trial , motoalpinismo, enduro cross e rally.
Trial: sono gare dove l’equilibrio e le capacità acrobatiche dell’arrampicatore meccanico vengono messe a dura prova. Normalmente le gare si effettuano su percorsi molto brevi dove ci sono delle zone in qui sono presenti difficoltà tipo salire su uma parete verticale di roccia alta quasi due metri, saltare da una roccia all’altra stile capretti etc. Ogni concorrente parte da solo ed ha un tempo limite per concludere la prova. Vince chi riesce a fare il percorso senza penalità ovvero mettere a terra i piedi, fermasi o cadere. Il motoalpinismo usa gli stessi mezzi (più o meno) ma percorre sentieri normalmente in uso dagli escursionisti. Le moto sono molto leggere 70-80 kg hanno gomme a bassisima pressione 0,4 atm e con piccoli tasselli. Sono poco potenti ma agili. Dovrebbero essere omologate per la circolazione. La velocità di questi mezzi è poco più del passo veloce di un uomo a piedi.
Il cross: è una disciplina che si pratica su una pista chiusa, lunghezze varie intorno al 1,5km, normalmente si fanno più manches che durano 20 minuti partonono tutti insieme e vince chi arriva primo. Le moto sono molto potenti e veloci ci sono diverse classi divise per cilindrata. Le moto assomigliano a quelle da enduro ma non sono omologate per la circolazione stradale. Sono meno silenziate rispetto agli enduro. Comprendo che avere una pista vicina possa essere una noia. In genere gli impianti omologati dalla federazione non sono messi in posti che danno disturbo. Diversi i campetti abusivi fatti da coloro che non hanno un campo dove allenarsi vicino a casa.
Enduro: in un certo senso sta tra il trial ed il cross. La gara si disputa su percorsi montani, tipo mulattiere e sentieri che in occasione delle gare vengono chiusi. I concorrenti hanno un tempo limite di percorrenza delle prove, prendono penalità se sforano il tempo in anticipo o ritardo . Nella gara ci sono delle speciali con difficoltà in stile trial e delle speciali tipo campo da cross. Tipica dell’enduro è la prova in linea. I concorrenti partono uno alla volta a distanza di un tot di minuti. In funzione della difficoltà viene stabilita la lunghezza del percorso che può essere generalmente un kilometraggio di 150-200km. Sono previsti trasferimento su asfalto. Una volta esisteva la prova fonometro (per verificare la rumorosità del mezzo) e la prova di accellerazione. Al momento le categorie sono come nel cross. Le medie intorno ai 45 km/h. Le moto sono simili al cross ma meno potenti e rumorose. Le gomme hanno i tasselli massimo di 13mm.
Chi gira come noi con questi mezzi per divertimento cercando di non passare mai nello stesso punto a fine giornata ha fatto una media di 27-36 Km/h
ovvero va a passeggio, non è in gara.
Rally: in un certo senso è simile all’enduro ma il percorso non è tracciato prima, il pilota se lo deve cercare. Ha a disposizione un roadbook e nei grandi rally un GPS (Parigi Dakar). Le moto sono simili a quelle da Enduro ma molto più veloci. Ci sono stati anni dove i concorrenti passavano a 180kmh sui sassi… fisicamente sono prove estenuanti ed i piloti corrono grossi rischi.
Vorrei postare anch’io qualche bella foto, ma non so se sarebbe accettata.
Saluti
Stefano
Per formulare ipotesi ed idee su cone deve essere strutturata una disciplina, bisogna PRIMA DI TUTTO essere ESPERTI DI QUESTA disciplina o, per lo meno, farsi affiancare da chi lo è senza ombra di dubbio. Questo significa che il CAI, indubbio Ente di esperti di vita in montagna debba cercare di preservare quello che è il patrimonio montano Italiano, dovendo però, quando si riferisce all’utilizzo di mezzi meccanici (con o senza motore) avvalersi di esperti di tale settore. SI corre altrimenti il rischio di creare normativa assolutamente non applicabili (vedi l’esperienza ZPS e SIC) per le quali esistono decine e decine di divieti ma nessuna sanziona da applicare a chi quei divieti trasgredisce!!!!!!!!!).
Vietare il transito a moto e MTB sui sentieri in quota significa in molti casi vietarlo completamente laddove mancano sia la Cultura della Montagna, sia la manodopera che un tempo frequentava quei luoghi per svolgere il proprio lavoro.
La creazione invece di spazi dedicati alle varie attività sportive “montanare”, spazi nei quali vengono effettuate tutte le operazioni atte a salvaguardare i percorsi (manutenzione programmata etc etc) all’esterno dei quali non si possa andare se non andando incontro a violazioni varie e conseguenti sanzioni amministrative.
Questo permetterebbe di creare spazi appositi dove tutti gli appasionati possano divertirsi, senza correre il rischio di mettere in pericolo anche gli altri.
Se poi queste attività, così come avviene per la MTB o il Cavallo, potessere essere effettuate con mezzi a motore che oltre a non fare rumore, non emettano nemmeno gas di scarico………….
Staremmo meglio tutti.
A presto.
Sono un endurista ma anche frequentatore assiduo della montagna come escursionista e lavoratore.
Vorrei fare notare a tutti coloro i quali osteggiano la pratica fuoristrada con “mezzi meccanici” che molti sentieri per lo piu pedemontani esistono solo grazie al transito di “mezzi meccanici” i cui conducenti spesso e volentieri puliscono e liberano da sterpaglie mulattiere altrimenti inutilizzabili. In quanto proprietario di 250 ettari boschivi, abitualmente transitati da moto ed escursionisti a piedi/cavallo, vorrei invitare tutti ad una piccola riflessione: e se vietassi il passaggio di gente a piedi solo perche ho la passione dell’enduro? A me sembra sia questo il vostro punto di vista… pare quasi una sorta di integralismo nei confronti di gente che, come voi, amanti delle passeggiate, ama la natura in modo diverso dal vostro. Suvvia, ovunque si sbandiera tolleranza verso tutto e tutti e Voi state qui ad accanirvi contro gente che,in fin dei conti, forse paga + tasse di altri e vive in modo + civile e rispettoso della natura di molti pseudo-ecologisti che abbandonano cartacce in giro per i sentieri. Siate un po piu obbiettivi e razionali, ci vuole certo + regolamentazione (perche purtroppo le mele marce esistono ovunque)ma pretendere l’esclusività nella fruizione di determinati territori mi sembra antidemocratico ed egoistico da parte vostra. Chi ha scritto lavora quotidianamente nei boschi per la loro conservazione e mantenimento per far si,inoltre, che la collettività possa usufruirne nel migliore dei modi. Saluti e buone passeggiate!
vivere e lasciar vivere. punto e chiuso!
quando vedo quelle immagini degli alpini che lasciano spazzatura e macello sui summit delle montagne (addirittura bombole intere di ossigeno e altra attrezzatura incima all’everest e altre vette..) poi penso a noi enduristi che teniamo puliti i sentieri, apriamo sentieri che se non per noi rimarrebbero impraticabili, siamo (per maggioranza) educati, seguiamo un codice di condotta da cavalieri…
ce sempre qualche pirla che rovina la reputazione di una certa categoria di gente..
Quotati tutti e due, sia Flavio che Federico.
Permettetemi l’espressione forumendola ma non ne conosco altre (se nei Blogs riferirsi a qualcun’altro si chiama in maniera diversa ditemelo!!!!!).
Anche perchè, parliamoci chiaro, visto e considerato che da decine di anni si parla dei diritti degli animali……. prima di vietare il transito ai mezzi meccanici, qualcuno ha pensato che l’uomo (anche a piedi) reca fastidio agli animali che da milioni di anni (e sicuramente prima dell’Uoomo) risiedono proprio sulle montagne?????
A loro qualcuno ha chiesto qualcosa?
Non volevo banalizzare il discorso che è, secondo me, utile e fruttifero. Volevo solamente riaffermare il concetto di vivi e lascia vivere SEMPRE E CMQ CON IL RISPETTO DOVUTO A TUTTI animali compresi!!!
A presto.
La montagna va rispettata e gestita come tutte le risorse naturali limitate in possesso del genere umano.
Ci può essere spazio per i mezzi motorizzati e per i pedoni. Alcuni sentieri possono essere aperti ai quad e moto da enduro e fuoristrada(generalmente più veloci), altri solo a moto da trial e motoalpinismo e MTB(mezzi lenti e più ecologigi), e altri ancora ai pedoni. Daltronde la montagna è già molto sfruttata per fini turistici invernali ed estivi, con impianti sciistici ed tracciati per escursionisti, non vedo il motivo di escludere nessuna categoria dal godimento della montagna. A tutte le categorie bisogna però richiedere l’osservanza di specifiche regole per la sicurezza e rispetto dell’ambiente con rigida applicazione delle stesse…mi è capitato più volte di vedere escursionisti lasciare rifiuti, strappare fiori e arbusti… mi è capitato di vedere moto alpinisti procedere a passo d’uomo rigorosamente dentro i sentierie spegnere le moto all’avvicinarci di cavalli al trotto. L’educazione e il rispetto non sono prerogativa degli individui a piedi. Che tutte le categorie siano ammesse a godere della montagna con limiti, sanzioni e opportune segnalazioni da parte della forestale. Ciao
Oh! Meno male che qualcuno, ogni tanto, si ricorda che esiste la Forestale!!!!!
Volevo aggiungere un commento a Massimo riguardo “la montagna va gestita”. Prendendo spunto da altro blog faccio giusto un esempio di quanto successo nelle Marche. Da luglio, mi risulta, buona parte del territorio Marchigiano è diventato Zona a Protezione Speciale (ZPS) della Rete internazionale “Natura 2000” creata dal Ministero dell’Ambiente recependo una Norma dell’Unione Europea.
All’interno delle ZPS si trovasno i Siti di Importanza Comunitaria (SIC).
All’interno della perimetrazione ZPS è vietata la circolazione a motore su tutti i tracciati ad esclusione di quello classificato COMUNALI. Quindi ci si scorda completamente le strade vicinali (sulle quali SOLO i frontisti possono passare vedi Codice Civile!!!) i tratturi, le carrarecce, le mulattiere, i sentieri e tutti i percorsi che si percorrono normalmente.
Tutto questo è stato recepito dalla Regione Marche con una Legge Regionale che è già un grosso pasticcio.
Il provvedimento approvato dalla giunta regionale è stato presentato da un funzionario vicino a Lipu,WWF,Cai e non meglio precisate organizzazioni ambientaliste.
Questo provvedimento teoricamente corretto ha creato il “malumore” dei comuni, comunità montane, coldiretti, cacciatori, pescatori…
Perchè? Semplice con questo provvedimento gli stessi contadini (che nel territorio ci vivono) non possono circolare con i propri mezzi, idem per i turisti che volessero raggiungere un agriturismo…
E comunque è semplicemente demenziale che la regione applichi un provvedimento fregandosene altamente dei problemi della gente, ma si sa questa è la politica (e politici) che ormai siamo costretti a subire.
Stefano
Collegandomi a qnt sopra: Terreni Miei, strada Mia (con tanto di atti depositati in comune), un bel di vado a far legna e mi trovo tutto “palinato” con indicazioni di nuovo percorso escursionistico. Non vi sembra un abuso??
Appunto è proprio il senso di quanto dicevo, belle teorie, rispetto per la natura, l’ambiente gli animali… e zero rispetto per chi la pensa diversamente inclusi abitanti e come in questo caso proprietari del terreno. Penso darebbe fastidio a tutti che qualcuno non invitato venisse a casa nostra a dirci cosa mangiare, quando dormire etc..
Scusate la provocazione ma lo devo dire. esattamente come ha fatto a luglio 2006 il CAI presentando un documento elaborato dal comitato centrale in risposta al disegno di legge che avrebbe dovuto regolamentare la circolazione fuoristrada. Mi risulta che sia stato sottoscritto anche da Legambiente o che Legambiente abbia fatto una proposta analoga, sempre e comunque in completa autonomia senza preoccuparsi di sentire le parti interessate. Personalmente questo modo di fare arrogante non mi sembra corretto, voi che ne dite?
Stefano
In risposta a Stefano: come gia da me ribadito ritengo antidemocratici e classisti certi provvedimenti.
Che dire, questi sentieri e tratturi, ritenuti tanto importanti dal cai e simili, esistono da sempre indipendentemente da ogni provvedimento o iniziativa.
Vi sembra giusto che 4 burocrati cittadini (con tutto il rispetto x qst categoria) vengano a legiferare su territori che la mia famiglia gestisce (credo bene visto l’interesse che destano negli ambientalisti) da generazioni??
Letti i pareri precedenti resto indignato dalle posizioni assunte da alcuni personaggi… gradirei sapere quanto sanno a riguardo della vita montana e sul conto di quelle piccole attività produttive (come la mia) che fanno della conservazione e mantenimento degli ambienti rurali il motivo principe per tanti sacrifici. Grazie
Rieccomi! Speravate che non tornassi?
Le Marittime le ho viste col binocolo, in compenso ho gironzolato un po’ sulle Liguri.
Vedo con piacere che la discussione e’ andata avanti con interventi diversi dai soliti noti.
Devo pero’ dire che a questo punto la confusione e’ di nuovo sovrana e i miei tentativi di ricondurre il tutto ad una sequenza razionale sono stati vani.
Bene. Allora. Riprovo e vi tediero’ con un po’ di risposte.
Intanto ringrazio Stefano che mi spiega le differenze tra le diverse discipline moto. Interessante anche se inutile ai nostri fini: non credo che sia possibile una legge che entri in dettagli cosi tecnici nel differenziare l’uso dei veicoli.
Seguono altri interventi.
Saluti a tutti
GianMaria
Andrea Reani nel 270 e Massimo nel 274 propongono le areee riservate.
Mah, in linea di principio potrei essere d’accordo ma credo che servirebbe a poco; mi pare che sia in atto una espansione dell’attivita’ motoristica verso forme cosidette di motoalpinismo e motoescursionismo che mal tollerano limiti territoriali.
E poi le areee riservate non riprodurrebbero qualcosa di simile allo sfruttamento del territorio come quello imposto dallo sci e tanto lamentato?
GianMaria
Flavio (271) ripropone il tema della pulizia dei sentieri da parte dei frequentatori motorizzati. Qui non posso che ripetere che se l’apertura dei sentieri serve a permettere il passaggio di mezzi inquinanti sarebbe meglio che i sentieri restassero chiusi ed infrascati. Anche il tema dell’egoismo da parte dei pedoni nel pretendere un uso esclusivo dei sentieri e’ gia’ stato proposto ed e’ paragonabile a considerare una pretesa egoistica l’uso pedonale dei marciapiedi in citta’.
Il problema e’ semplice: il motore e’ un mezzo inquinante? Se la risposta e’ si dobbiamo sostenere le iniziative volte a limitarne l’uso.
Ciao
GianMaria
L’intervento 273 di Andrea Reani e’ molto interessante. Allora rispetto per gli animali, prima di tutto, sono assolutamente d’accordo. Quando incontro una fila di formica rufa sul sentiero scavalco, saltello, evito di calpestarle. Ma mi chiedo: ad una moto e’ possibile fare altrettanto?
La domanda e’ di capitale importanza perche’ se la riposta fosse che non e’ possibile sollevare il veicolo e portarlo di peso al di la’ delle formiche allora il mezzo sarebbe ecoincompatibile ed inutilizzabile su un sentiero.
Grazie
GianMaria
276, 278 stefano e flavio 277, 279 hanno ragione quando dicono che legiferazione spesso e’ fatta coi piedi e calata dall’alto.
Meno condivisibile (anche se comprensibile) quell’atteggiamento di chiusura del proprio territorio da ingerenze esterne.
grazie GianMaria
per Flavio 279.
Anche l’azienda di famiglia esiste in un territorio che non sfugge alle leggi generali.
Quello che mi sfugge invece e’ il motivo poi per cui debba esserci conflitto tra l’esercizio di una attivita’ che fa della conservazione e mantenimento di conservazione degli ambienti rurali ed una legge per la difesa da un’invasione motorizzata degli ambienti stessi.
Mi parrebbe che esista un interesse comune. Dove sbaglio?
Ho finito
Grazie per la pazienza
e cordiali saluti
GianMaria
In risposta a Gian Maria (282-285)
Bene,ora vorrei rendere noto un mio punto di vista.
L’apertura dei sentieri e strade montane ed il loro mantenimento è fondamentale perchè dalla notte dei tempi son stati aperti e transitati prima a piedi e poi con veicoli. Come veicolo inquinante credo allora di potere annoverare anche il mio bel trattore euro3 cosi come le mie moto anch’esse E3. Fermo restando il non ABUSO dei mezzi motorizzati da svago (moto) credo di potere equiparare il mio mezzo da lavoro alla vettura che Lei quotidianamente usa per spostarsi in città oppure per andare in vacanza sui monti. Tornando a quanto sopra da Lei enunciato mi viene da trarre una conclusione: o io mi compro 2 muli e faccio legna con l’ascia (il motosega inquina + del trattore) e lei va al lavoro ed in vacanza a “piotte” oppure cerchiamo di aprire le nostre testine e ragionare in termini un pochino + pratici.
Si rende conto dei disastri che accadrebbero se in caso di incendio non esistessero sentieri e piste tagliafuoco (transitati da pedoni, moto, bici, cavalli…)? Si è mai avventurato in un bosco in fiamme con la disperazione di non riuscire a far arrivare una botte d’acqua in un punto strategico solo perche l’incuria ha prodotto sterpaglie e sentieri chiusi ed erosi dalle pioggie, quindi impraticabili?? Mi creda, non glielo auguro!
Per cio che riguarda “il conflitto di interessi” le spiego il punto. E’ vero che le 2 attività sarebbero compatibili ma non quando la seconda, con le sue “leggi”, va ad invadere le competenze della prima ovvero si vanno a porre regole dove, per natura, non devono essercene (si fermi a parlare con 1 qualsiasi contadino ed avra numerosi esempi pratici delle mie parole). Io non sono a favore di invasioni nè di pedoni, ne di motociclisti o qualsivoglia altra categoria perchè, ricordi, ovunque “il troppo stroppia”. Sono invece favorevole ad una fruizione regolamentata ma a totale disposizione di tutte le categorie, magari fatta a fascie stagionali e zonali, dove chiunque abbia la possibilita di godere di questa NOSTRA ricchezza. Il punto è porre dei limiti equi (visti i grandi numeri dei giorni nostri) e far si che cio avvenga.
A proposito di moto: sa quanti sentieri di centenaria origine son stati percorsi gia da mio nonno negli anni ’50 a cavallo di fumanti ed inquinantissimi motocicli da regolarità (enduro x i moderni)? Eppure, i sentieri, son sempre li, belli che in forma, pronti ad ospitare la prossima transumanza… intanto io li transito (diligentemente) in moto!
Per finire: io la moto la uso anche come mezzo di lavoro per andar + velocemente da un punto A ad un punto B. Ora mi domando: chi siete Voi per venirmi a Ordinare di posare la moto ed andare a piedi? A chi vi ordinasse di andare a lavorare a piedi cosa rispondereste? La montagna è anche fatta di lavoratori come credo Lei stesso sia!
PS: la mia vacanza di solito dura il tempo di un’uscita in moto da enduro, circa 5 ore la domenica mattina! Cordiali saluti.Flavio
Dimenticavo, in relazione a 283.
Ma lei è sicuro che tutti i pedoni abbiano lo stesso approccio nei confronti delle Formiche Rufa? ed invece che saltarellare, magari assorti nella contemplazione del panorama, distratti, vi si fermano proprio sopra facendone immonda strage e carneficina?? A qst punto mi viene spontanea una conclusione: che anche i pedoni siano ecoincompatibili ed inutilizzabili su un sentiero? mah, visti i termini, parrebbe proprio di si! Allora come la mettiamo con una mandria di mucche tutte sdraiate al sole settembrino di un candido alpeggio?
Paura! Scherzi a parte, non cerchiamo di confutare tutto e tutti. Salutoni
buongiorno,
abito in montagna…
per ora, l’aria è pura, l’acqua pulita, ecc. ecc.
so bene che questa situazione non potrà durare per sempre…anzi, forse sì, VIETANDO L’ACCESSO A TUTTI I NON RESIDENTI.
punti di vista
franco
ho cercato di non alimentare questa cosa ma … dato il tono che mantiene lascio un unico, semplice messaggio, che resta ovviamente il mio personale parere;
il 282, i sentieri non sono assimilabili a marciapiedi a bordo strada ma eventualmente a strade, 283, zelig non è male, …
… vivendo direttamente la montagna, non dalla città come fanno troppi che propongono cose di cui non sanno nulla, ( neanche cosa vogliono limitare, non conoscedo la differenza tra attività per altro già regolamentate ) , nel mio contesto circa 1500/2000 m, le attività motoristiche in fuoristrada, moto, quad, auto, ecc. sono un elemento fondamentale dell’economia, mettendo in movimento in un WE più soldi di quanto non facciano gli escursionisti in un anno, senza per altro nessun contrasto con i residenti e le attività locali,( cacciatori, pescatori, agricoltori, allevatori, ed aziende montane ) che hanno in breve attivato numerosi servizi, a titolo oneroso, per i fruitori, in breve se si fanno manutenzioni alle mulattiere della zona e se bar, distributore/gommista/officina, agriturismo ecc. operano in una zona logisticamente disagiata come la mia, lo si deve in parte proprio al fuoristrada a motore, che vissuto in prima persona da esterno e da praticante non ha nulla di lesivo per il contesto in cui viene praticato, a patto di garantire tracciati certi, … p.s. inceneritori, depuratori inefficaci, urbanizzazioni illogiche, e non ultima l’asfaltatura delle sterrate sono a mio parere elementi di deterioramento, … non 100 motori che per 3 ore la settimana percorrono porsioni minime delle nostre aree montane …
… un saluto a tutti e buon proseguo
per Flavio 286.
Il problema non si pone. E’ evidente che i divieti non sussistono per i mezzi agricoli o da lavoro.
Non conosco il (i) testi di regolamentazione in itere ma se riguardassero mezzi da lavoro sarei contrario anche io.
Che poi esistano mezzi agricoli molto inquinanti e’ anche vero ma tutta questa materia riguarda tutt’altro.
Vedo che e’ d’accordo con me che una invasione indiscriminata di mezzi motorizzati TURISTICI sarebbe insopportabile.
Del numero chiuso si parla ogni tanto soprattutto per le aree di sovraffollamento (anche solo pedonale), ma l’applicazione e’ complessa e costosa.
Invece il divieto delle 5 ore di enduro turistico della domenica mi vede favorevole.
Saluti
GianMaria
per 288 marco
Strano. Perche’ il sentiero (=percorso su terreno campestre o montano segnato dal passaggio di uomini o animali; definizione di un qualsiasi dizionario e del buonsenso) non dovrebbe essere assimilabile al marciapiede? Credevo che assimilabili alle strade fossero le strade (sterrate, forestali, agricole e certo non ne mancano).
L’interesse economico mosso dalle attività motorizzate turistiche è imponente, non dico quanto lo sci ma penso che ci manchi poco e questa è la ragione, credo, per cui una legislazione di puro divieto, per me auspicabile, ha poche possibilita’ di essere approvata.
Forse si potrebbe cercare di distinguere fra gli interessi di chi in montagna abita (da tutelare per quanto possibile) e di chi invece specula da fuori (produttori, commercianti, associazioni o altri che non mi vengono in mente ora).
Noto con interesse che quasi tutti gli intervenuti pensano che una qualche regolamentazione sarebbe opportuna (divieto ai non residenti, percorsi certi, numero chiuso, patentino ecc). In linea di principio mi starebbe bene ma quello che mi preoccupa molto sono i controlli. Una legge, per essere applicabile, deve essere semplice. Gestire un territorio in cui vi siano sentieri motoaccessibili, altri che non lo sono, guidatori autorizzati in base alla residenza o al tipo di patente o di iscrizione ad un motoclub, zone interdette, zone a traffico limitato ecc sarebbe molto complesso.
Gia’ oggi in regioni dove vigono divieti (Liguria LR 6 del 7/1/80; Piemonte LR 32/82 e segg) essi vengono bellamente ignorati e sono solo divieti, cioe’ violazioni facilmente constatabili. Ed ecco perchè sono diffidente verso l’aprire uno spiraglio.
Buona giornata
GianMaria
In risposta al 290.
A questo punto è come se io mi rendessi favorevole alla chiusura TOTALE dei miei sentieri ( in pratica privati) ad ogni attività escursionistica pedonale, non le pare? Se alle persone come Lei non piacciono le moto questo non autorizza nessuno a decidere anche per chi non la pensa come Voi, ricordate che, fin a prova contraria, siamo in regime di democrazia…
Intanto Si rilegga il senso dei miei post precedenti che forse Si è perso un paio di punti.
In ogni caso credo di aver scritto a sufficienza, e per chi sa cogliere, penso di aver argomentato dei punti di vista tutt’altro che unilaterali (a differenza di certe “talebanate” lette qui sopra)! Ringrazio tutti per l’attenzione e la cortesia! Flavio
Vedo che siamo tornati indietro anni luce. Sono anch’io per il divieto assoluto, se vietiamo anche i sentieri a chi va a piedi, (non sia mai che qualcuno di poco accorto calpesti qualche formica rossa), poi vieterei qualsiasi pratica di sci e chiuderei tutti i rifugi ovviamente. La sola presenza dell’uomo è inquinamento perchè accende il fuoco con la legna, si riscalda con il gasolio ed in montagna dalla città ci va in macchina. Oltretutto anche l’uomo emette gas (metano) nell’atmosfera.
Guardi c’è un luogo dove dovrebbe andare a vivere Ganimede … è lontano ma vedrà che non ci trova nessuno.
Saluti
Stefano Contato
per Flavio 287
Anche a me era sfuggita la sua risposta.
Ovviamente conosco un sacco di escursionisti che non fanno alcun caso alle formiche, strappano fiori, tagliano i tornanti, indossano colori sgargianti, parlano ad alta voce. Ma non sono loro ad essere ecoincompatibili: lo sono i loro comportamenti (e un bel po’ di educazione in piu’ non guasterebbe).
Il loro mezzo di locomozione, se usato assieme al cervello, gli consentirebbe di evitare insetti e fiori.
Temo invece che un mezzo a motore non possa farlo, anche quando il conduttore si comporti nel migliore dei modi.
Naturalmente per le mucche non si deve preoccupare, anche se calpestano e metanizzano le sopporteremo, soprattutto per amore del formaggio.
cordiali saluti
GianMaria
per Flavio 292
non vedo la ragione della sua risposta. il fatto che i motori in montagna non mi piacciano non e’ in questione. Fin li e’ una pura opinione. L’opportunita’ dei divieti non si puo’ basare sull’emotivita’ ma sull’analisi oggettiva (chimica dei gas, emissioni sonore, coppia motrice scaricata a terra, possibilita’ di evitare la fauna minore e simili).
L’accusa di decidere per gli altri e’ priva di senso. Ogni divieto e’ imposto da qualcuno a scapito di altri; la maggioranza decide per tutti (questa e’ la democrazia) tenendo conto anche delle necessita’ della minoranza ove possibile.
Magari mi piacerrebbe andare per funghi senza alcun vincolo o rubare le castagne e allora devo ritenere antidemocratico che ci siano divieti di accesso a tanti boschi? Certo che no anche se limitano la mia liberta’.
Il problema sta nel decidere se l’azione vietata sia legittima o no.
E questo ci riporta alla analisi tecnica dell’impatto ambientale del mezzo motorizzato.
Il divieto dell’attivita’ anche pedonale sui suoi sentieri e’ legittimo, purche’ siano sentieri privati e non costituiscano servitu’ di passaggio sui suoi fondi.
Ho riletto i suoi post ma non ho trovato punti rimasti privi di risposta.
saluti
GianMaria
Gian Maria,
Prendo spunto proprio dal suo ultimo post in merito al tema democrazia. Vede in un certo senso ha centrato la questione solo che ormai la parola democrazia come la intende lei è stata completamente stravolta. La realtà è che oggi la maggioranza decide per tutti tenendo conto solo dei propri interessi fregandosene delle necessita’ della minoranza in quanto soggetto di scarso ritorno economico. Così funziona oggi.
Le sue parole poi mi permetta ma sono significative, l’esempio dei funghi e della proprietà privata si riferiscono a situazioni che sono regolamentate da normative. Come lei saprà non è vietato andare per funghi in modo “assoluto”, bisogna però raccoglierne un tot rispettando delle regole, idem per altre raccolte e per la caccia che ho già citato.
Lei nei riguardi dellla circolazione fuoristrada si riferisce a leggi che partorite da incompetenti in materia che hanno cercato di bloccare il fenomeno attraverso un divieto assoluto. Cosa che non è una regolamentazione e che come abbiamo visto è impossibile da applicare. Quindi comprendo che quando lei scrive sia affetto da un approccio soggettivo, ma provi a sforzarsi nel capire il punto di vista degli altri prima di peccare dell’arroganza di sentirsi nel giusto.
Grazie
Stefano
allora.. io ho solo 17 anni.. e vado in moto.. enduro..si la tanto odiata attività motocilclistica…volevo solo dire che da parte nostra ce la stiamo veramente mettendo tutta.. ormai montiamo gomme omologate x non distruggere il terreno, scarichi per non inquinare, cerchi piu piccoli per scavare meno il terreno..ormai stanno anche sparendo tutti i 2 tempi.. e syu tutte queste cose sono d’accordo.. credo veramente k l’abiente vada salvaguardato.. pero si potrebbero creare dei percorsi appositi all’enduro.. cosi si risolverebero tanti problemi (tipo i cacciatori che ti sparano se vai in una strada DOVE SI PUO ANDARE o i contadini k mettono fili spinati x tagliarti la testa se passi di li) questi comportamenti devono scomparire.. xk mi dispiace ma l’enduro è una pratica esistente da tantissimi anni! e se iniziamo a collaborare sono sicuro che si puo andare d’accordo.. credo che ci vorrebbe un atteggiamento piu aperto da tutte e 2 le parti.. quindi quella che propone il CAI nn è una soluzione..
“Strano. Perche’ il sentiero (=percorso su terreno campestre o montano segnato dal passaggio di uomini o animali; definizione di un qualsiasi dizionario e del buonsenso) non dovrebbe essere assimilabile al marciapiede? Credevo che assimilabili alle strade fossero le strade (sterrate, forestali, agricole e certo non ne mancano).
”
CDS
Art 3 N°48 Sentiero (o Mulattiera o Tratturo): strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali.
Cass civ 2479/2002
Le disposizioni del codice della strada trovano applicazione non solo in caso di circolazione su strade costruite dall’uomo (al punto da poter essere costituite da opere quali la carreggiata, la banchina o la cunetta), ma anche in caso di circolazione su strade a fondo naturale, le quali ben possono essersi costituite mediante il calpestio di uomini o animali e non essere state predisposte per la funzione in questione dall’uomo. Deriva da quanto precede, pertanto che la legislazione secondaria, e in particolare quella regionale, non potendo superare i limiti di quella statale, deve essere interpretata in coerenza con la prima.
Ecco qua le leggi in vigore.
Ciò non toglie che il buon senso richieda una regolamentazione più esplicativa.
Tutti i discorsi che si possono fare su inquinamento o diritti degli animali mi lasciano perplesso.
Non posso non rimanere colpito e quindi replicare all’intervento di un 17enne come Francesco. Fa piacere sentire la voce di un giovane che pratica uno sport sano ed aggregante come l’enduro. Peccato che agli occhi dei soliti dissidenti integralisti e naturalisti è piu ben visto e giustificato un giovane di 17 anni che “si fa qualche canna per nn annoiarsi troppo”. Per lo meno, a quanto pare, incorre in sanzioni minori… Un grazie sentito a TUTTI i legislatori!
X Francesco: benvenuto tra Noi enduristi, ricorda solo che a molti Personaggi farebbe piu piacere annoverarti tra qualche gang giovanile o simili… almeno non andresti in moto sui sentieri!!
X quanto riguarda il 295: non si preoccupi, non esistono servitu, anche se come tali servono solo per l’accesso ai fondi limitrofi da parte dei legittimi proprietari, e non a chiunque, come forse Lei crede. Da ieri,giusto per fugare ogni dubbio, TUTTI gli accessi sono palinati da divieto (con accordo dei miei confinanti e comunicazione alle autorita forestali e comunali). L’accesso sara regolamentato dal sottoscritto, previa presa di contatto.
Oggi per esempio grande cavalcata a cavallo. Domenica prox endurata tra di noi.
Ed ora ho finito veramente! Un salutone a tutti (con piu affetto ancora a tutti i membri del CAI -tra cui annovero parecchi amici, persone molto intelligenti, rispettose e di larghe vedute-).
x Francesco 297
Il suo intervento di 17enne mi pare piu’ educato ed equilibrato delle tante prediche che ho ricevuto finora. Grazie a nome di tutti coloro che cercano di ragionare.
Lei dice che quella che propone il CAI non e’ una soluzione.
Beh, forse. Certo probabilmente si dovra’ arrivare ad una regolamentazione e non ad un divieto assoluti.
Intendiamoci, non che mi piaccia, ma i praticanti di queste attivita’ sono numerosi e non posso certo cancellarli come non posso cancellare Cervinia.
E allora cosa possiamo fare? Stefano in 265 aveva suggerito di regolare l’attivita’ in modo rigido, come avviene in altri comparti (caccia, ultraleggeri ecc). Avevo concordato perche’ mi erano parse idee molto ragionevoli.
Certo ci sarebbe il problema dei controlli (ma questo vale per qualsiasi attivita’). Dove oggi vige il divieto esso non viene rispettato ed i controlli sono insufficienti.
Temo molto su cosa accadrebbe quando l’attivita’ del controllare venisse resa molto piu’ laboriosa.
L’unico appunto che Le muovo e’ che anche lei considera solo la sua attivita’ mentre in giro ci sono molti sport motoristici.
Se per l’enduro creiamo piste riservate che dobbiamo fare per gli Hummer? e le motoslitte? e gli elicotteri? e i quad?
Non so, magari sono compatibili tra loro; possono condividere gli stessi tracciati? Quelli che viaggiano sul terreno, si intende.
cordiali saluti
GianMaria
x stefano 296
la seconda parte del mio intervento 295 era in risposta ad una affermazione, assai discutibile a mio avviso, di Flavio (286).
Egli affermava che ci sono ambiti in cui non si devono porre regole mentre io ritengo che le regole siano un normale fondamento di una societa’.
E’ ovvio che se le regole saltano salta per prima quella che stabilisce la proprieta’ privata ed i contadini sarebbero i primi ad andarci di mezzo. Sinceramente mi pare inconcepibile che una persona si rompa la schiena tutto l’anno per tenere pulito un bosco e poi a settembre arrivino i cittadini a raccogliere le castagne!
Credo che Flavio non volesse arrivare a sostenere questo, ma semplicemente non volesse subire divieti alla sua attivita’ motoristica.
Pero’ non e’ possibile accettare un sistema legislativo prendendo solo quello che fa comodo.
In tanti fondi esiste il divieto di raccolta funghi (non regolamento ma divieto); esistono comuni che emettono ordinanze in cui si vieta di ENTRARE nei boschi in certi periodi. Mi sta bene, devono tutelare una attivita’ faticosa e povera da interventi di vera predazione. In questi casi la difesa ha richiesto dei DIVIETI. Che c’e’ di strano?
Se venisse stabilito che le attivita’ motoristiche sono intollerabili perche’ non dovrebbero essere vietate?
saluti
GianMaria
per 298 Antonio Ruggi.
Interessante. Non lo sapevo. Pero’ concordo con Lei che non e’ chiaro (sentiero=mulattiera=tratturo??) e che occorra una regolamentazione piu’ chiara.
Mi interesserebbe il Suo punto di vista su inquinamento e fauna.
Cordiali saluti
GianMaria
Gian Maria
Vede i divieti assoluti per la raccolta dei funghi esistono in zone molto limitate, mentre per il 90 % la raccolta è regolamentata (permessi, giorni alterni, residenti e non …etc). La pratica fuoristrada è per il 70% vietata e forse per 1% regolamentata, nel mezzo abbiamo la terra di nessuno, ovvero non si capisce se si può passare o meno e ci si affida all’interpretazione o meglio al buon senso. Poi ci sono casi di non senso, tipo non ci puoi passare in moto ma in macchina sì, oppure in zona parco sulle forestali non puoi passare ma intanto ti piazzano in zona 5 impianti di risalita motorizzati diesel, lavorano di ruspa per farti i parcheggi auto e per consentire ai pulmann navetta di portare altri turisti … Questo per dire che secondo me l’idea di vietare completamente un’ attività (non illegale) si scontra con la realtà di coloro che vivono la montagna diciamo in un modo più commerciale rispetto a Lei.
Quindi io cerco come ho già detto di portare la questione ad un livello di dialogo. Certo le chiusure talabane di qualche frequentatore del blog e lo stesso titolo di questa discussione ovvero “Il CAI ribadisce il proprio impegno contro l’uso dei mezzi meccanici in montagna” lasciano ben poco spazio a discussione ma visto che come mi aspettavo ci sono persone ragionevoli da entrambe le parti mi sforzo di cercare il dialogo. Per fare un esempio in Montana, Nevada e Utah dove ho amici hanno regolamentato il traffico dei mezzi motorizzati dando ai vari motoclub della zona l’incarico di gestire e controllare lo stato dei sentieri. Addirittura in alcune zone possono circolare moto senza fari, che chiaramente non possono andare per strada ma solo sui sentieri.
Chiaro gli spazi sono ben diversi ma anche il modo di organizzare ed intendere la democrazia.
Detto questo facciamo una proiezione sul tema, voi del CAI che proposte avreste che non sia il divieto assoluto, che possano magari essere discusse tra fuoritradisti e Cai per gestire la regolamentazione di queste attività sportive?
Stefano
per stefano 303
certo quello che Lei dice raffrontando i divieti (funghi verso fuoristrada) e’ giusto. Io volevo solo dimostrare che vietare una attività (qualunque attivita’) puo’ essere necessario e lecito.
Il problema, nel nostro caso, sta nel trovare per quali ragioni le attivita’ motoristiche debbano essere vietate, regolamentate o liberalizzate.
Quanto alla posizione ufficiale CAI mi pare ovvia. Nasce in un contesto dove l’uso selvaggio dei motori e’ pratica corrente e la sensazione e’ che sia in espansione. Il problema riguarda aree protette (ho trovato moto nel Parco Naturale del Pesio e nel Gran Bosco di Salbertrand) ma e’ forse piu’ grave dove il passaggio e’ autorizzato. Se ha mai percorso a piedi in una domenica di luglio la strada dell’Assietta (ho letto che ora il traffico e’ stato limitato) o la Limone Monesi dovra’ ammettere che la situazione lì e’ insostenibile.
Di sicuro non e’ possibile andare in quella direzione. La pubblicita’ ci vuole convincere che le nuove frontiere dell’automobile sono corse su spiagge solitarie e sulle neve in mezzo ai boschi. E’ una linea di sviluppo demenziale.
Un altro pericolo e’ nei numeri. Leggevo sulla Stampa uno di quegli articoli enduro favorevoli che il giornale pubblica spesso.
Orbene un rappresentante dei club diceva “siamo 1500 in Piemonte, ma potremmo essere molti di piu’ se non fosse vietato”; assolutamente inquietante. Quante decine di migliaia siamo in grado di reggere?
Chiudo questa lunga digressione e ritorno a noi.
In teoria sono favorevole ad una regolamentazione, in pratica non vedo alcun modo di realizzarla.
Le proposte che sono state formulate nei molti interventi sono state:
percorsi dedicati – patentino – iscrizione obbligatoria a club – obbligo per i club di manutenere i percorsi – riserva ai residenti – divieti stagionali – divieti zonali.
Se vogliamo esaminare uno ad uno questi punti me lo dica.
Sono stato troppo lungo e chiudo.
GianMaria
Gian Maria
guardi non è stato assolutamente lungo, anzi ho divorato in poco tempo il suo post. Sono d’accordo con lei che sarebbe un problema liberalizzare le pratiche fuoristrada in zone protette e pure sono d’accordo con lei che è peggio dove il percorso è autorizzato. Nel mio post non avevo espresso così direttamente ma il riferimento era proprio all’Assietta ed al colle delle Finestre, che sono chiusi alle moto ma aperti alle auto. Ma la cosa più devastante è che il rimedio che le amministrazioni comunali hanno partorito è che dette strade verranno asfaltate (ripeteo asfaltate!) per risolvere il PROBLEMA. Secondo me l’obiettivo è quello di permettere ad un maggior numero di turisti così detti di massa di raggiungere comodamente il colle… ed è stata utilizzata la scusa delle moto per fare uno scempio peggio del problema di partenza. Sarà ma ho come il sospetto che tali amministrazioni ricavino degli utili dai lavori di urbanizzazione e di massificazione del turismo. Ad ogni modo le sterrate che lei ha indicato sono percorsi facili che attraggono la massa, sono percorsi da farsi con il Suv o con una moto non specialistica, percorsi fattibili con una conoscenza tecnica di guida di livello piuttosto basso tipo Limone Monesi. Purtroppo quando è basso il livello tecnico di guida è anche bassa la conoscenza delle regole e del buon senso che dovrebbero governare, in mancanza di specifica legislazione, la guida fuoristrada. Diciamo che il fenomeno è assimilabile al turismo di massa che va in montagna e raggiunge il rifugio in macchina o con la funivia per poi girare 50 mt intorno al rifugio a piedi. Questo rispetto agli appassionati di montagna che in gruppo, aiutandosi l’un l’altro percorrono dei sentieri per arrivare con fatica a cime irraggiungibili dalla massa . Nell’enduro è la stessa cosa. L’Assietta se dovessi farla ci andrei con la Vespa d’epoca per trovare qualche emozione. In questi posti il problema di massa vero per l’enduro è qualche organizzazione d’oltralpe che porta a scorrazzare impunemente i propri concittatini in territorio Italico senza sottostre ad alcuna regola. Con la moto da enduro andrei invece volentieri sulla mulattiera militare ormai in disuso dello Chaberton, tanto per stare in zona. Non farei danni visto che parliamo di una pietraia… ma è vietato. Andrei volentieri sulle tagiafuoco che stanno sull’appennino, in Liguria ed in altri posti, rendendo oltretutto un servizio, ma è vietato anche quello. Passerei volentieri anche sulle strade di servizio costrite durante le pose dei metanodotti che attraversano in lungo ed in largo la penisola (sono strade di servizio simili alle tagliafuoco) ma pure è vietato.
Ad ogni modo, la sua preoccupazione riguardo la divulgazione delle pratiche fuoristrada di massa penso sia in parte ingiustificata. Faccio un esempio abbastanza reale. Se 7 anni fa si vendevano per la precisione 694 nel 2000 di moto da Enduro (diciamo quello fatto da semiprofessionisti della materia) mentre oggi se ne vendono 5000, comunque avviene che dei 5000 la metà usa il mezzo perchè fa moda, partecipa a due tre cavalcate e poi lo vende perchè si fa una fatica bestia e se non hai una preparazione fisica e una conoscenza delle tecniche di guida hai una buona possibilità di farti male. Un altro terzo di questi signori finisce per montarci le gomme da strada (trasformazione motard). Una parte ci prova per un pò di tempo gira nel campo diero casa e poi crolla davanti all’ostruzionismo degli enduristi veri che non vogliono portarsi con loro persone che sono un pericolo e fanno danni all’immagine (già precaria) nostra, magari questi possono passare al cavallo che oltretutto fa più immagine…che per me dal punto di vista danni sul percorso è peggio della moto… Quello che rimane è il ricambio naturale delle generazioni, purtroppo con questo sport non ci si può permettere di andare troppo in la con l’età.
Temo di essere stato più lungo di lei, finisco con tre richeiste.
1° perchè dobbiamo proprio continuare a darci del lei?
2° Perchè non ci si trova qualche volta davanti ad un tavolo a parlare di queste cose?
3° cercherò se esite ancora in edicola Orobie, ma se può le consiglio di comprarsi in edicola Motociclismo Fuoristrada (mese di novembre) parlano proprio di questi temi e troverà spero dei ragionamenti utili e sensati.
Saluti Stefano
rispondo a Gian Maria 302
Credo di aver espresso la mia idea sull’argomento, ma la ribadisco volentieri.
E’ innegabile un certo tipo di danno alla fauna ed inquinamento con l’uso degli enduro, però ciò non giustifica il totale dinego di questa pratica.
Sono un professionista dello sport e conosco alla perfezione la teoria della correzione degli errori, detta in soldoni prima si correggono le cause e poi gli effetti, prima si eliminano i grossi problemi e poi i più piccoli.
A questo punto le faccio io qualche domanda:
Le zone montane sono tutte uguali?
Perchè si regolamenta (e permette) la caccia e l’enduro si deve vietare?
Quale categoria si ritiene completamente ad impatto zero su l’ecosistema montano?
saluti
per stefano 305
per passare al tu non ho problemi e lo faccio senz’altro.
Sono del tutto d’accordo su quello che dici a proposito dell’asfaltatura. Io vado in mtb ed ogni anno i km asfaltati aumentano e cio’ porta in quota una grande massa di turismo impreparato.
Che qualcuno ci guadagni mi pare certo ma c’è anche un substrato culturale tra gli amministratori che credono nell’equazione asfalto=progresso (vedasi le ipotesi di asfaltatura della strada di dorsale Maira-Varaita e di quelle intorno all’altopiano della Bandia). E in una quantità di macchine che passano vedono un successo turistico.
In quello che dici sui numeri non so, non ho il minimo dato; ho avuto l’impressione di incontrare più gente a motore in giro, ma magari mi sbaglio.
Comunque il problema di fondo (quello dell’affollamento) in linea di principio rimane e dovrebbe trovare spazio in una legge se queste attività venissero regolate. Tra parentesi l’affollamento non riguarda certo solo i motori. Se ti è capitato di fare la fila, alle due di notte, alla Corda della Sveglia per salire il Cervino per la normale italiana capirai quello che intendo.
In quello che scrivi c’è un elemento inquietante, per me. Mi sembra di intravedere un desiderio, una spinta ad uscire dalla massa e dai percorsi facili per fare motoalpinismo e per spingersi la’ dove altri non sono arrivati. E forse in altre discipline come il trial la spinta è ancora maggiore. Se questa sensazione fosse vera la ipotesi di un regolamento che preveda percorsi fissi verrebbe a cadere.
cordiali saluti
GianMaria
Gian Maria,
Riguardo ai numeri è vero le moto in giro sono aumentate negli ultimi 5 anni e contestualmente si è abbassato il livello di preparazione , così come per il turismo a cui accennavi tu. Però l’affollamento per me significa che quando usciamo in due, da qualche tempo a questa parte mi capita di incontrare altre 2 o 4 moto in tutta la giornata. Diverso è il caso delle manifestazioni pubbliche , tipo cavalcate dove se qualche anno fa era notizia se affluivano più di 50 enduristi, oggi veramente in questo caso si rischia di fare la fila. Poi abbiamo il fenomeno dei visitatori d’oltralpe, Swizzeri, Tedeschi e Austriaci principalmente, che organizzano (trovato su YouTube oltre proprio fisicamente) gite a pagamento in territorio italiano assolutamente non autorizzate.
Riguardo l’affollamento turistico di dico cosa mi è capitato quest’estate. Partiamo da casa mia mattina presto con l’intenzione di andare per funghi in zona Regole di Malosco (12km di strada da casa mia). Arriviamo sul posto intorno alle 7:30. Già vediamo parcheggiate (nei prati) un certo numero di macchine. Al ritorno intorno alle 14:30 la folla era così tanta che non siamo riusciti neppure a prendere un caffè ed una fetta di torta ai due (si fa per dire…) rifugi per la gente che affollava il luogo. Non siamo riusciti ad uscire con la macchina (parcheggiata nel parcheggio del rifugio) perchè qualcuno ci aveva chiuso qualsiasi possibilità di uscita (ecco perchè altri avevano parcheggiato nei prati). Addirittura scopro che esiste un servizio di navetta per portare su e giù la gente. Per curiosità vai a cercare il rifugio Il Fachetto delle Regole di Malosco e vedi cos’era e cosa e diventato. Ora capisci perchè dal mio punto di vista dico le moto, per quante ne vedo in giro, mi sembrano un problema minore rispetto al turismo di massa per il quale però non ho mai visto un blog tipo “Turismo di massa nei rifugi si o no?”. Questione d’interessi. Ad ogni modo a me non è mai capitato di fare la coda durante una delle nostre gite motorizzate ovunque sia andato, appennino , Prealpi, Toscana, Trentino e Brianza.
Riguardo le tue inquietudini ti posso assicurare che ci sono dei percorsi che da un punto di vista dell’appassionato di montagna sono insignificanti ma per noi sono di notevole interesse tecnico, secondo me lo spazio ci sarebbe. Certo ogni tanto prendo una cartina e mi guardo il Gruppo del Brenta e mi piacerebbe attraversarlo in moto, scendere verso Madonna di Campiglio ed entrare in paese passando per il campo da Golf… io su questa cosa ci scherzo ma la dico spesso a persone non dell’ambiente motociclistico per vedere le reazioni. Nel loro immaginario collettivo “quelli con le moto” fanno proprio queste cose. Comunque il campo da Golf in montagna per me è uno scempio tanto quanto un campo da cross…
Ciao
Stefano
Stefano.
Per questa volta ti seguo nella tua tecnica di “distrazione” che consiste nello spostare il tema (stiamo discutendo di motori sui sentieri) su un altro tema, magari anche più grave.
Andando in giro per la Val di Susa ho spesso incontrato comitive (e voglio dire decine tutti assieme) di motociclisti tedeschi e mi era venuto il sospetto che fossero raid organizzati per fare qui quello che forse in Germania non potrebbero.
Per i funghi devi vedere quello che succede qui da noi (Genova) quando nascono. Le scene che hai descritto sono all’ordine del giorno! Anche con taglio di pneumatici e dispetti vari.
E, parlando di affollamento, dovremmo davvero chiederci fino a quando la crescita sia sopportabile.
In Liguria (Parco del Monte di Portofino, Cinque Terre) hanno cominciato a diffondersi i sentieri a pagamento.
La cosa e’ molto antipatica ma e’ la risposta ad una necessita’. In Francia molte Vie Ferrate sono a pagamento, hanno un gestore che le controlla e manutiene.
Alcuni rifugi sono super affollati e la risposta e’ stata di allargarne la capienza o costruirne altri nei pressi con il risultato che ci sono località dove il significato stesso dell’andare per monti è stravolto.
In teoria il CAI si opporrebbe alla proliferazione dei rifugi ma in pratica ne crescono da tutte le parti, spesso inutili o alberghi camuffati. Qui dietro casa c’e’ il massiccio del monte Beigua. Trentanni fa c’era un rifugio- albergo ora ci sono tre alberghi, un rifugio, almeno cinque bivacchi o ricoveri. E i paesi sono ad un’ora di cammino, i rifugi non servirebbero proprio.
E un blog sulla tollerabilità del turismo di massa nell’ambiente montano ci starebbe bene.
I campi da golf in se non sono così male come tu dici, lo diventano quando sono utilizzati come scusa per buttare giù un bel po’ di mc di edifici. In Liguria ne stanno costruendo un sacco ed accanto al campo c’è sempre la speculazione edilizia, esattamente come per i porti turistici.
Tornando al tema: come potrebbero essere gestiti dei percorsi motociclistici? Chiuderli ai pedoni, segnalarli sulle carte e sul terreno, imporre ai motoclub la manutenzione.
Sarebbe fattibile tutto sommato, ma resta (tra le altre) sempre la domanda che ho fatto piu’ volte senza ricevere risposta.
Per gli altri mezzi a motore che non siano enduro (moto da cross e trial, quad, Hummer, SUV) sarebbe necessario creare altri e diversi percorsi? Potrebbero invece condividere gli stessi tracciati?
Ed infine: le moto SONO un problema minore, ma non fanno che aggiungere il loro, piccolo quanto vuoi, contributo al degrado generale.
ciao
GianMaria
Scusa il cambio di contesto…
Come potrebbero essere gestiti dei percorsi motociclistici? Mi vengono in mente alcune idee:
1)Sintetizzo perchè sarebbe complesso, prendendo spunto da quanto avviene in altri paesi, potrebbe essere che a rotazione durante l’anno venga assegnata ai MC di zona, il controllo delle strade forestali, tratturi, mulattiere, etc., ovvero di tutti quei percorsi non esclusivamente pedonali che come avviene spesso sono in disuso o comunque poco frequentati (tipo i sentieri utilizzati per l’approvigionamento di legname).
Dovrebbe essere il MC a gestire l’autorizzazione di passaggio a tesserati od ospiti, potrebbe essere che gli ospiti debbano pagare una piccola cifra per poter usufruire dei percorsi, percorsi che dovrebbero avere un senso di percorrenza ed essere controllati dagli stessi iscritti.
Chiaramente tutto ciò ha un senso se si crea una rete di informazione tra i vari MC in modo di assegnare le presenze senza saturare troppo ilterritorrio. Parlo di moto ma chiaramente il concetto ed applicabile anche al resto. Questo in sintesi, chiaro che la difficoltà sta proprio nel coordinamento del tutto e dal rapporto tra Comuni, forestale e Moto Club.
2) Potrebbe anche essere possibile una gestione di tracciati fissi per motociclisti, cavalli, etc. sempre con una gestione localizzata di accesso tramite permesso temporaneo (giornaliero, mensile etc come avviene per i campi da sci). Il problema in queso caso è che l’impatto sul territrio è forse peggiore per la continua sollecitazione dello stesso territorio, oltretutto una legge del 2003 vieta che vengano organizzate manifestazioni sportive sulle stesso percorso. Questa legge è quella che ha fatto crollare la regolamentazione della pratica fuoristrada, altrimenti oggi sarebbe stata disciplina regolamentata.
Fondamentale sarebbe prima di tutto disciplinare, come già detto, la capacità di gestione dei singoli utenti dei mezzi fuoristrada, in termini di comportamento verso altri utenti della montagna (uomini, animali, etc.) tecniche di guida, tecniche di soccorso e tecniche di navigazione. Diciplinare in modo più restrittivo il livello di rumore dei mezzi a motore.Ultima considerazione tecnica, se mi permetti. La potenza dei mezzi in questa disciplina non è molto importante, in effetti le piccole cilindrate sono le più efficaci, però i motori sono più tirati e fanno più casino…
Ciao
per Antonio Ruggi
rispondo in ritardo alla sua 306 e me ne scuso.
Non concordo con la teoria per cui prima si eliminano i problemi maggiori e poi gli altri. Sarebbe bello ma non è MAi così.
I problemi maggiori sono di regola creati e sostenuti da interessi potenti: vedi speculazione edilizia, impianti di sci, strade e gli amministratori non riescono (non vogliono) intervenire con efficacia.
Per quanto riguarda la possibile gestione dei motori (che continuo a ritenere essere una parte della malattia e non della soluzione) ci stiamo confrontando con Stefano su varie ipotesi e possibilità.
Vengo alle sue domande.
– in effetti parliamo sempre di zone montane ma il termine è vago. Il territorio merita protezione anche se si tratta delle sponde del Ticino, dei sentieri costieri in Liguria o delle paludi di Comacchio. Ed esistono anche zone meno pregiate forse trattabili diversamente (regolamento per zone: una delle ipotesi che sono già emerse).
– regolare i motori come la caccia: ne stiamo discutendo.
– nessuna categotia è a impatto zero. Dicendo ecocompatibile intendo appunto una attività che agisce sull’ambiente ma non lo stravolge.
E quest’ultimo punto mi porta all’argomento che è alla base di tutto: l’attività motoristica è stravolgente?
GianMaria
Mi pare che il punto due che esponi sia una delle ipotesi che stanno esaminando per la Limone-Monesi e strade lì intorno. Ho letto che forse metteranno un ticket o il numero chiuso o entrambi. Sarebbe accettabile per percorsi su strade con fondo solido, che non soffrono troppo per le sollecitazioni. Per strade più precarie condivido che sarebbe troppo usurante.
Quella di affidare ai motoclub o simili la responsabilità e gli oneri di gestione dei percorsi mi pare meglio, pur con tutte le difficoltà che dici.
Certo che coordinarsi con Comuni ecc. deve essere una bella impresa.
Mi pare l’anno scorso avevo letto delle proteste di un gruppo di escursionisti che avevano raggiunto un rifugio ed erano stati circondati da motoslitte in evoluzione. Il sindaco aveva risposto che gli dispiaceva, che aveva autorizzato il percorso alle motoslitte di un MC ma che non avrebbero potuto fare evoluzioni; insomma ci sono amministratori che firmano autorizzazioni ma poi non controllano minimamente e quanto a mettere segnaletica che avverta che quello è un percorso motoristico non ci pensano proprio… non sia mai che perdo un turista.
Per i veicoli dovrebbe esserci l’obbligo di targa, indipendentemente dalla cilindrata, e l’obbligo di patente (e quindi della maggiore età) oltre alle cose condivisibili che dici.
Condivido molto quello che dici sul rumore. Indubbiamente fra le varie forme di inquinamento prodotte dai motori è quella più fastidiosa e causa di ostilità.
Cosa dice la legge del 2003?
ciao
Scusa ancora il fuori tema ma serve per spiegare il mio stato d’animo. La legge del 2003 vedo di trovartela appena un mio amico informato su ciò torna dal Cile. La mia preocupazione che tutti i nostri ragionamenti finiscano nel nulla è grande. Con i Comuni e con il pubblico ci lavoro, anche se in minima parte. La mia impressione da professionista che vede il meccanismo dall’esterno è la seguente.
Il Comune o ente è diviso fondamentalmente in due divisioni, la prima permanente è fatta da persone operative che hanno una scarsa possibiltà di decisione. Questi signori principalmente spendono una buona parte del loro tempo nello stare dietro a norme, leggi, decreti, burocrazia e progetti (che molto spesso finiscono nel nulla) che a seconda del governo, provincia, regione cadono dall’alto. Rimane un piccolo spazio per dar retta al pubblico, zero spazio per migliorare innovare. Oltretutto con il patto di stabilità sono in grossissima crisi finanziaria.
L’altra metà del comune, giunta, sindaco etc gesticono a livello politico potenzialmente un enorme potere sul territorio. Peccato che in pratica molto spesso non hanno in realtà le competenze tecniche per farlo, ma se fanno un azione è semplicemente per un tornaconto di tipo politico (ovvero in funzione di come accaparrare altre fascie di potenziali elettori) oppure l’utilità potrebbe essere relativa a come valorizzare il territorio portando più turismo o edilizia… etc. Diciamo ineressi non personali, ma interessi di tipo economico.
Sopra questa organizzazione esiste lo stato che spesso cala norme e leggi assolutamente inapplicabili sul territorio ma che i poveretti devono cercare di gestire. Questa è una fotografia diciamo buonista della situazione e che spiega anche l’enorme spreco di denaro per mantenere una serie di meccanismi che non funzionano.
Perchè dico questo? Ecco lo dico perchè mettiamo che noi ci i metta a tovare una soluzione al problema in oggetto, secondo te a chi la possiamo presentare? Al governo? Non so attraverso quale via e poi con degli integralisti verdi nella maggioranza manco ci ascolterebbero. Alla FMI (ferderazione motociclistica Italiana)? Dubito loro sono interessati principlamente agli aspetti racing, non a cosa fanno gli appassionati … che neppure sono iscritti. Ed ecco perchè sono qui nel blog del CAI a parlare di enduro. Mi sento un pò Rocco Siffredi che in un convento di clausura cerca di convincere le Clarisse a darsi alle gioie del sesso.
Ecco perchè alcune regole ce le siamo date da noi, che in pratica su alcuni aspetti ci autogestiamo e se non le conosci te le riporto, visto che è buona base di partenza:
PREMESSA
La pratica del fuoristrada in moto non è tollerata ovunque.
Anzi, esistono molte restrizioni in merito.
E’ allo studio in Parlamento una proposta di legge
http://www.senato.it/bgt/ShowDoc.asp?leg=14&id=00115356&tipodoc=Ddlpres&modo=PRODUZIONE
che consenta la circolazione regolamentata in modo univoco su tutto il territorio nazionale, relativamente alle strade a fondo naturale.
Non è ancora legge: sono vigenti normative regionali differenti da territorio a territorio, per cui nonostante tutto, siamo dalla parte del torto.
Questa guida vuole darvi una mano ad avere il minore impatto ambientale possibile e migliorare l’immagine dell’endurista.
CONSIDERAZIONI GENERALI
La proposta di legge a cui si fà riferimento pone in essere una importante distinzione: ogni sentiero con larghezza di un metro e trenta può essere equiparato a strada a fondo naturale.
Per cui da qui in poi parleremo di strada convenendo che si tratta di fondo naturale, MA NON DI FUORIPISTA.
La distinzione è fondamentale per potere tentare un dialogo con gli altri utenti e i detrattori (guardie forestali, etc).
Il fuoripista, l’entrare nel bosco indiscriminatamente, nelle coltivazioni, nelle proprietà private, è DA EVITARE NELLA MANIERA PIU’ TOTALE.
COMPORTAMENTO VERSO GLI ALTRI
RUMORE
La maggior parte delle moto fa rumore, una bella sgasata piace a tutti, ammettiamolo.
Questo però è un problema perché, a parte noi, il rumore non piace a nessuno e fa sì che tutti, sempre di più, si mettano contro il motociclista.
Inoltre il nostro rumore impedisce di sentire la presenza degli altri occupanti il territorio.
Quindi, più silenzioso è il mezzo, e più garbata è la guida, meglio è.
Sarebbe meglio utilizzare scarichi a norme codice della strada (omologati) e non a norme FMI (competizioni enduro) però molto fà lo stile di guida.
Uno scarico a norma FMI può passare inosservato se chi guida NON TUONA A CIEL SERENO!
IL BOSCO È TERRENO DI TUTTI
A partire da chi vuol farsi una passeggiata, da solo, col cane, con la famiglia… tutti hanno il diritto alle escursioni.
I sentieri sono quindi frequentati anche da biciclette, cavalli, gitanti, cercatori di funghi, e da veicoli motorizzati autorizzati (esempio carri agricoli, taglialegna, ecc…)
Chi si avventura su una mulattiera, lo fa sapendo che condivide lo spazio con altri: se l’endurista deve evitare i frontali con i trattori, nondimeno deve fare attenzione a tutti gli altri utenti.
RAPPORTO CON GLI ALTRI
Non è solo per educazione, ma la cosa migliore è il massimo rispetto e cortesia: salutare chiunque si incontri, rallentare o spegnere la moto, ringraziare chi si sposta per farci passare, scusarsi sempre con chi eventualmente dovesse protestare: 99 su 100 hanno ragione loro.
Cercate di evitare le polemiche, nella migliore delle ipotesi vi guastereste solo la giornata.
ANIMALI
Cavalli:evitate i sentieri utilizzati da cavalli; se non si hanno notizie in merito, verificate gli indizi (cacca) sul sentiero: dove c’è cacca c’è cavallo. Il cavallo si spaventa facilmente e ciò è un pericolo per tutti, se si incontra un cavallo spegnere immediatamente la moto e fermarsi, meglio ancora togliere la moto dal sentiero e attendere che i cavalli passino. Se rispettati i cavalieri possono essere tolleranti più di altri utenti. Apparentemente molto diversi, in realtà hanno una affinità, cavalcano come noi per diletto.
Cani:coi cani fate soprattutto attenzione: generalmente il cane difende un territorio, altrimenti non vi sareste neppure accorti di lui, vi evita infilandosi nel fitto del bosco (lui ci sente meglio). E’ quindi probabile che tenti di mordere, attenzione nell’allontanarvi a salvare gli stinchi e gli stivali ma anche a non mettere sotto l’animale, i danni sarebbero a carico Vostro, al dì là della moralità o meno dell’azione.
Mucche: solitamente sono rinchiuse in una stalla e quindi all’endurista poco importa perchè pensa di non arrecare problemi, ma mettiamo il caso che un allevatore sia all’interno del recinto con 100 vacche da latte e passi un 2T a manetta, sapete che succede? Beh, iniziano a correre spaventate a morte senza fare caso all’allevatore travolgendolo. Una mucca non pesa 20 Kg e 100 mucche che ti passano sopra non ti lasciano illeso! Per non parlare poi delle mucche allo stato brado con vitello accanto, questa non scappa, questa ti rincorre e ti fa molto male: avete presente quelle mucche magre con corna lunghe? Selvatiche insomma! Nota: hanno paura molto più del 2T che del 4T, per il semplice motivo che il 2T come rumore si avvicina alla mosca e sopratutto al moscone di cui loro hanno un gran terrore.
Capre: occhio alle capre (…ne so qualcosa visto che una mi tirò una cornata e ne conservo ancora una bella cicatrice alla gamba [nota di elfoselvaggio]). Se sono inverse sono pericolose.
PERSONE
Immaginate sempre di trovarVi nella condizione opposta, di essere Voi a piedi e avrete immediatamente l’atteggiamento corretto.
Come con i cavalli, l’unica differenza è che una persona è generalmente meno spaventabile, per questo è però più aggressiva, quindi massimo rispetto.
BICI
E’ una condizione simile alla nostra, solo che i ciclisti in genere non sono motociclisti, e spesso hanno a loro volta poco rispetto degli altri utenti. Sempre massima attenzione, eventualmente ignorate provocazioni, ma mai dare gas in modo aggressivo o per sparare sassate.
Nota di Boro: da utente mtb, dico che bisognerebbe dare strada il più possibile. Chi va in bici ha possibilità di cambiare traiettoria e fermarsi molto ridotte rispetto a chi va in moto. Se, ad esempio, state salendo pedalando allo spasimo delle forze con la lingua fuori, non sempre siete in grado di variare la traiettoria. Allo stesso nelle discese le bici non si fermano come una moto… Percui quando incontro bici rallento a passo d’uomo e mi metto il più possibile a destra ed al limite mi fermo. Se c’e’ secco inoltre, in caso abbia sorpassato un ciclista nel km successivo vado pianino in modo da non alzare un nuvolone di polvere che vi assicuro, mentre si pedala, non è simpatica da mangiare a pieni polmoni.
DAL BOSCO ALLE FRAZIONI/PAESI/CASCINE
Spesso si incontrano piccole frazioni o cascine andando in fuoristrada.
E’ probabile che nelle vicinanze di queste ci siano mezzi agricoli e persone.
Persone significa anche bimbi a piedi o in bici, mezzi agricoli può significare un frontale: MASSIMA ATTENZIONE.
All’ingresso della frazione gas al minimo, attraversare il paese a passo d’uomo.
Se è una cascina/cortile non guasterebbe spegnere il motore e spingere (ci siamo abituati, no?) e godersi, anche noi, il silenzio e la tranquillità del luogo, in fondo stiamo attraversando una proprietà privata.
Se poi si scambiano quattro chiacchiere con una coppia di vecchietti abbiamo tutto da guadagnarci.
Usciti dalla frazione, si riparte.
SUGGERIMENTI DI GUIDA DURANTE LE ESCURSIONI
In questo caso si tratta di suggerimenti mirati alla buona gestione delle escursioni più che al rapporto con gli altri.
Si consideri comunque che gruppi di più di 5-6 moto sono difficilmente gestibili come organizzazione, ci si perde spesso e si ha maggiore impatto ambientale.
Se possibile quindi dividersi in due gruppi.
MAI MAI MAI DA SOLI
Puoi farti male e non sempre il cellulare prende.
Puoi perderti.
Puoi rompere la moto.
Possono succedere tante cose.
CON CHI USCIRE?
Chi non è espertissimo lo faccia con chi conosce i posti e ha più esperienza in genere.
Dichiara prima il tuo valore “enduristico” e scegli la compagnia adatta: è inutile girare col campionissimo se esce per allenarsi e non ha tempo di aspettarti.
Comunque un po’ di pazienza e tolleranza consentono a tutti di girare con tutti.
I vari forum e i motoclub sono una fonte di incontri e amicizie.
GRUPPI NON SIGNIFICA GARE
Chi ha voglia di fare gare faccia la licenza.
Ci sono apposta le manifestazioni sportive, sia per fare a sportellate con amici e nemici, che per confrontarsi con il cronometro.
Durante le escursioni mantenere sempre un margine sulle variabili del percorso, da difficoltà a incontri.
MAI GARE SU SENTIERI.
ORDINE
Lasciare in testa il più esperto e conoscitore del territorio, e non il più veloce, lui conosce i pericoli del luogo meglio di altri.
Chi è in testa deve guardare oltre le curve e rendersi conto in anticipo di cosa sta succedendo.
APPENA SI AVVISTA UN OSTACOLO (COSE, PERSONE, ANIMALI) È BUONA REGOLA ALZARE IMMEDIATAMENTE UN BRACCIO E FRENARE.
Chi segue deve frenare e fare altrettanto, meglio interrompere l’azione che causare incidenti.
PERDERSI
In gruppo di solito gli ultimi perdono contatto perché i primi “tirano”.
Armonizzare quindi le velocità secondo il livello del gruppo: i primi devono fermarsi ai bivi e aspettare gli ultimi e poi ripartire. Anche alla fine ci deve essere uno che controlla che dopo le soste o i punti critici TUTTI riprendano il cammino. .
E’ molto importante per evitare i dispersi, chi si perde, staccato dagli altri, spesso entra in panico, magari non sa dov’è e quindi non sa cosa fare.
Prima regola: spegni il motore e stai fermo, cerca di sentire i rumori degli altri.
Se ti accorgi subito di dove sono, riparti, se invece capisci la strada solo dopo un minuto o più, allora stai fermo o procedi ad andatura molto ridotta: è probabile che qualcuno in testa stia tornando a cercarti, e quindi evita il frontale.
Se non sei sicuro, stai fermo che non sbagli mai.
RITROVARE I DISPERSI
Succede a tutti, non sempre per incapacità; comunque enduro è anche spirito di gruppo.
Chi torna indietro deve farlo molto molto lentamente, a bassi giri, e cercare di sentire se il compagno sta arrivando, dato che è in pratica “contromano”: non in mezzo al sentiero, tenere il bordo destro (è il più istintivo).
Cerca sempre di “sentire” il compagno, piuttosto fermati e urla.
I MATERIALI
Portati dietro quello che serve per una veloce riparazione della moto: bastano pochi ferri, una candela, qualche fascetta, nastro isolante o americano, sarà l’esperienza e le chiacchiarate e consigli a portarti a definire il tuo marsupio.
Non dimenticare una corda: c’è sempre qualcuno che “spacca” e si deve trainare.
ABBIGLIAMENTO
Deve essere completo.
Piuttosto materiale usato ma adatto a offrire protezione.
Facendo enduro SI CADE.
Il 98% delle cadute sono stupidate, soprattutto grazie ad abbigliamento adatto e protezioni specifiche.
Su tutto comunque CASCO e STIVALI.
Utile il marsupio per portarti dietro quello che serve, compresa una bottiglietta d’acqua.
PERCORSO
Accertarsi di arrivare nei pressi di un benzinaio aperto (se il giro è lungo) più o meno a metà percorso.
Alcuni sono chiusi sabato e domenica e non tutti hanno l’automatico. Scegliere le difficoltà del percorso in base alle proprie capacità: è inutile fare gli eroi e scoppiare dopo 10 minuti.
Bisogna affrontare comunque pezzi difficili, altrimenti non si impara mai, però graduare le difficoltà e chiedere a chi conosce il territorio delle varianti meno impegnative se siamo senza energie.
Qui sono stato veramente lungo …
Ciao
Stefano
il tuo intervento mi permette di ritrovare la proposta di legge depositata nella scorsa legislatura, proposta che a suo tempo aveva sollevato un putiferio e, ora che la leggo, trovo che sia come minimo confusa (a cominciare dalle definizioni), per fortuna non è passata.
Il tuo post è lungo e certo non posso replicare a tutto e allora scelgo qua e la’ qualche spunto.
Non sentirti fuori posto nel CAI a difendere l’enduro: a giudicare dagli interventi devo pensare di essere io ad essere isolato.
Certo le chiacchere che stiamo facendo non andranno da nessuna parte, a me servono perchè cerco di farmi un’idea meno unilaterale del problema. In realtà sono convinto che nessun governo abbia interesse a regolare la materia e le cose andranno avanti come ora.
Devo dissentire sulla equiparazione strada-sentiero contenuta nelle generalitàdel vs codice di autoregolamentazione.
Cio’ che vi viene asserito nasce da una errata lettura del Codice della Strada, errore ripreso e peggiorato nella proposta di legge citata.
Il CdS (art 2, comma 1) definisce “strada” l’area ad uso pubblico destinata alla circolazione di pedoni, veicoli, animali.
E quindi “strada” per la Legge sono anche i marciapiedi, le piste ciclabili, i vialetti dei parchi, i sentieri, le mulattiere, le scalinate, i vicoli strettissimi.
Per il CdS “strada” non è “striscia di terreno percorribile da veicoli” come vuole la definizione corrente del lessico italiano.
Questa situazione crea confusione ed un equivoco frequente.
Si sente dire allora che i sentieri sono “strade” conformemente alla definizione CdS ma volendo dire che sono utilizzabili dai veicoli, definizione lessicale.
Questo non è corretto. I sentieri sono “strada” (definizione del CdS=aree ad uso pubblico ecc.), ma non “strada” (area ad uso veicolare=definizione del dizionario).
E’ confuso ma significa che l’equivalenza marciapiedi=sentieri (a cui sono affezionato) regge benissimo.
ciao
GianMaria
Gian Maria,
Forse è stato un bene che quella proposta di legge non sia passata, il male che ha fatto è stato di alzare un polverone, però molte altre leggi che invece sono passate hanno fatto danni, tipo quella del 2003 (che troverò) o quella dei parchi sovracomunali o quanto è successo nelle Marche raccontato qualche post fa. Anche il blocco della TAV o il referendum contro il nucleare sono secondo me stati dei danni per la nazione. Nonchè il blocco dell’importazione del gas dell’est (Pecoraro Scanio) speriamo non faccia troppo freddo….
Toglimi una curiosià ma di cosa ti occupi? (se vuoi rispondimi in privato [email protected])
Ciao
Stefano
Dimenticavo,
cosa ne pensi delle norme di “buon senso” dell’endurista, non sono più logiche di una legge impraticabile?
Stefano
CdS (art 2, comma 1).
C’è un controsenso in quello che dici. La proposta di legge risolveva la lacuna dell’attuale cds definendo che strada a fondo naturale percorribile con mezzi motorizzati dovrebbe dovuto essere di un larghezza minima di mt 1,5, quindi escludendo di base i sentieri “pedonali”. Onestamente non so da chi sia stata scritta, sicuramente è perfettibile ma meglio del nulla attuale.
Riguardo il nostro codice di comportamento per essere costruttivi, mi aspetterei dei suggerimenti da te, dato che vedi la cosa al di fuori dei nostri interessi e della nostra visione delle cose. Il tema del marciapiede a te tanto caro dal codice della strada è comunque contemplato. Ricordati che se la definizione di strada include, marciapiede, banchine non transitabili, carreggiata e corsie è vero che si dice che la circolazione dei veicoli avviene sulle corsie nella carreggiata. Forse le scale non sono contemplate, forse perchè avranno pensato che in macchina non sono così praticabili. Giusto per ridere, infatti anche nel linguaggio comune per identificare le signorine che offrono servizi a pagamento si parla, correttamente di donne di strada o donne da marciapiede, tale è infatti la loro collocazione nella sede stradale non percorsa da veicoli. Mai sentito dire “guarda quella donna di carreggiata (o corsia)”!
Ciao
Stefano 315 e 316
si, sono assolutamente daccordo su tutto quello che scrivi (a parte i parchi sovracomunali che non so che siano).
Le norme dell’endurista direi che rispondono al buon senso, tipo le NORBA per la mtb. Pero’ non sono cogenti e quindi non puoi sanzionare un tizio che non le rispetti. Indubbiamente se tutti le rispettassero ci sarebbero meno attriti con altre categorie.
Credo che una legge dovrebbe imporre alcune caratteristiche tecniche delle macchine.
Eliminazione dei 2T, pesi, potenze, livello sonoro e cose simili.
GianMaria
Ti spiego la questione dei parchi sovracomunali da un punto di vista pratico e poco ideologico. Ho notato che spesso alcune zone degradate tra un comune e l’altro, magari delimitate o attraversate da roggie (fondamentalmente canali agricoli ormai inutilizzati) improvvisamente diventano parchi e quindi vietati alla circolazione motorizzata. Ti parlo di canali o torrenti (parola grossa) dove finiscono una buona dose di schifezze, tipicamente abusive ma per la maggior parte forse per l’incuria generale del rispetto del territorio. Magicamente dopo un pò di tempo quelle zone diventano residenziali, il comune le urbanizza e qualcuno ci costruisce villette a schiera. Chi frequentava questo dipo di off road trash necessariamente si deve spostare e cerca zone con densità abitativa più bassa.
Una di queste zone “parco” che amavamo frequentare, che è finita anche su un giornale con tanto di racconto e che ora non si può più percorrere neppure in MTB, ha ancora attive una bella lavanderia industriale che usa e scarica acqua nella roggia e soprattutto, dopo avere attraversato una zona industriale passa graziosamente nel mezzo di una discarica comunale. Un giorno un tizio ci ha fermato mentre bloccati da un frigorifero industriale piazzato nel mezzo cercavamo di passare. Menatone perchè rovinavamo l’ambiente con le nostre moto… Se fossimo passati sulla provinciale che sta poco sopra non sarebbe cambiato nulla, anzi magari avremmo avuto delle moto più grosse che inquinano di più. Però se uno vede un tizio con la moto da fuoristrada il pensiero è sempre che quello; è un delinquente e da fastidio, anche se è li fermo a guardarsi il panorama. Questa è una cosa che proprio non sopporto.
Stefano
x Stefano 317
1 – la proposta di legge definiva sentiero (art. 2.2.e) le strade con ampiezza inferiore al metro e di limiti al di sotto del 1,5 metri non si parlava, se non ho letto male. Oltre a contenere contraddittorie definizioni soprattutto apriva TUTTI i percorsi (sentieri, mulattiere oltre alle strade sterrate, quelle intese dal dizionario italiano) a un qualche tipo di mezzo motorizzato. Comunque anche se parlassimo solo di strade (in senso dizionario italiano) sterrate credo che non sia possibile una apertura generalizzata; si dovrebbe tenere conto almeno del pregio della zona attraversata.
Sarebbe meglio un regolamentazione imperfetta piuttosto che niente? Non saprei, forse, ma propenderei per il no.
2 – Il CdS contempla anche le scale perchè rientrano nella definizione di strada (area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni…).
Questa definizione di “strada” che contrasta con l’italiano crea un sacco di equivoci.
Anche tu scrivi “se la definizione di strada include marciapiede, carreggiata…” ma questa non è la definizione del CdS ma quella corrente conforme al lessico ed al senso comune. Per il CdS sarebbe “strada” anche se priva delle carreggiate.
3 – Sempre per ridere: vorresti dire che poichè non ci sono donnine da sentiero questo non puo’ essere equiparato ad un marciapiede?
4 – osservazioni sul codice di regolamento. Qualcosa ho detto nel post precedente. Per il resto mi pare valido, a parte la questione capre. Davvero possono essere aggressive?
ciao
GianMaria
x Stefano 319
Mi sembra che ti abbiano scottato, non entro nel merito perchè non ne ho esperienza. Certo di contraddizioni (che spesso coprono speculazioni) ce ne sono tante.
Trovo più interessante la conclusione del tuo discorso. Effettivamente è vero. Esiste una associazione automatica moto=rumore, inquinamento= vandalo. Anch’io mi accorgo che il fastidio che mi suscita una moto è secondo solo a quello di una motoslitta mentre si vedono cose che sono ben peggiori e non provocano la stessa reazione.
Mi sono chiesto spesso perchè cio’ avvenga ma una risposta completa non sono riuscito a darmela.
Risposte parziali: il rumore.
Sulla collina di fronte a casa passa spesso una moto che fa rimbombare la valle ed il rumore arriva fin qui e saranno almeno tre chilometri di boschi. Però razionalizzando devo ammettere che lo stesso percorso lo fanno altre moto (le ho incontrate talvolta) che di qui non sento. E allora mi accorgo che il giudizio di condanna è basato su quell’unico rompiscatole che nasconde gli altri.
L’invadenza. Trovo spesso moto nei parchi regionali, qui in Liguria, molto più raramente altri veicoli (qualche quad) e mi devo spostare per farli passare anche se non ci dovrebbero essere. Grande fastidio, ma in realtà eccessivo rispetto al fatto in se.
Mi ricorda quelle situazioni da traffico quando reagiamo in modo esagerato ad una precedenza non ricevuta o simili. A freddo direi che stupidaggine, ma lì per lì scattano meccanismi strani (difesa del territorio, affermazione di supremazia nel branco… cose del genere).
GianMaria
Gian Maria,
321 ti rispondo;
1) a vederla io avevo capito diversamente, mi sa che come sempre le leggi nostre lasciano sempre spazio ad interpretazione… temo
2)Ci speravo che fossero percorribili…le scale intendo
3) Esatto!
4) un amico mi ha portato sul Sasso Rosso (gruppo del Brenta a piedi sfortunatamente…) vedo delle simpatiche caprette che stanno su delle rocce. Dato che libere e non dal macellaio non le avevo mai viste tento la socializzazione… Cavolo ho dovuto scappare. Ti prendono a testate. Nel recinto se invece ti avvicini vanno in panico.
x Gian Maria 322,
Scottato no, ma se incontri un tizio che inoltre incita i cani ad attaccarti quando sei inerme nel fosso, con l’acqua putrida sotto il ginocchio almeno direi che rimani perplesso.
Rumore, hai colto nel segno questo è uno dei motivi. Case costruttrici di moto e stampa specializzata si stanno battendo proprio su questo tema. Noi stiamo cercando attraverso forum ed altro di andare oltre attraverso l’educazione di come ci si comporta andando in giro. Certo non si arriverà ai 25 db a cui accennavi, ma tieni presente che un computer silenzioso è intorno ai 55 db.
I nuovi modelli effettivamente sono piuttosto silenziosi, anzi in certe situazioni tipo la discesa con motore acceso è maggiore il rumore della ciclistica (catena, sospensioni)che non della meccanica. Io utilizzo un grosso 4t (525cm3) che sullo scarico ha un aggegio opzionale che si chiama DB Killer. Ovvio cosa serve. Oltretutto con questa cilindrata usi il motore ad un regime molto basso= poco rumore. Certo se pesi 60 kg un coso così non lo riesci a guidare.
Riguardo il tizio sulla collina davanti casa tua, è vero l’unico deficente che vedi condanna la categoria. E’ lo stesso stereotipo per cui tutti gli italiani sono mafiosi, cantano O’ Sole mio e mangiano la pizza. Non ti dico qunte volte l’ho sentita all’estero.
Ad ogni modo il tizio che passa da te quasi sicuramente non è un appassionato di enduro (il quale normalmente il sabato prende e se ne va a fare un giro evitando di passare nello stesso punto), ma un abitante del luogo che magari si è preso qualche rottame neppure immatricolato e si diverte ad andare su e giù magari nel suo campo o dietro casa.
Altra cosa che spaventa è il nostro abbigliamento, che tra casco, vestiario e protezioni sottostanti fa si che le persone quando ci vedono arrivare si spaventano. L’abbigliamento vistoso, oltre il vezzo, ha il pregio di renderci visibili. Quando siamo in due tre è importante stando a distanza di sicurezza (si può sempre cadere) cercare di vederci per non perderci. Essere vestiti di un colore vivace aiuta. Altra cosa, la moto da enduro preferibilmente si guida in piedi e questo spaventa le persone. Mi immagino chi mi vede arrivare in discesa (probabilmente quasi non mi sente), sono in piedi sulle pedane, quindi la mia testa sarà a circa 2mt da terra, le braccia sino aperte per tenere il manubrio largo, sono in una posizione tipo lottatore di sumo, ho un completino arancione e blu con la testa rossa di un toro sulla maglietta. Il casco, è molto agressivo io non sono un omino e peso 110Kg. Se mi fermo per salutarti la prima cosa che uno pensa è “Questo adesso mi ammazza”. Capisco l’antipatia che possiamo generare. Oggi mentre ero in giro in moto con un amico mi fa cenno di fermarmi una signora con un set di ragazzini a seguito. Sono cadute le foglie i sentieri nel bosco non si vedono molto oltretutto questi erano francesi e si erano persi ( a poche centinaia di metri dal loro albergo).
Mi sono fermato e gli ho accompagnati. Spero abbiano un buon ricordo di noi.
Ti ringrazio per la tua sincerità relativamente a quanto dici e pensi a posteriori quando incontri anche in zona parco) qualcuno dei miei colleghi che spero siano educati almeno, fanno cenno di saluto?.
Grazie ho veramente aprezzato questa tua risposta.
Stefano
per Stefano
322
per quanto riguarda le leggi sono troppo spesso fatte coi piedi, basta guardare a quella definizione e alla confusione che crea.
E le capre da guardia mi mancavano! Ci starò più attento.
323
il tizio che romba sulla collina di fronte è proprio un del posto. E’ un ragazzino che abita in una casa poco fuori del paese, ma non è rilevante. Lo ho sfruttato per analizzare le reazioni che suscita e cercare di capire i meccanismi che rinforzano un pregiudizio.
Poi ci sono i comportamenti incredibili. Ieri stavo percorrendo una sterrata nell’entroterra di Sestri Levante. Sono stato superato da un decina di fuoristrada (in regola perchè è una strada aperta al traffico) ma questi si fermavano ai tornanti e si divertivano a tagliarli con contorno di urla, imprecazioni ecc.
La prima reazione è di invocare un divieto di accesso e una legge che preveda di incenerire tali veicoli (senza fare scendere l’autista). Poi ragioni e li inquadri tra i comportamenti teppistici che affliggono la società e non riguardano tutti, per fortuna.
Chiusa parentesi.
I 25 dB non sono detti a caso. E’ il valore stimato per il fruscio del bosco in assenza di vento. Poichè per valutare il disturbo creato da un rumore si effettua una misura del rumore di fondo e il rumore disturbante non deve superarlo di 3 dB vengono fuori 28 dB. Un po’ provocatorio, ma trovo che dia l’idea del silenzio che ci può essere in natura.
ciao
GianMaria
Secondo me invece il ragazzino è rilevante perchè è significativo l’atteggiamento di coloro che non hanno diciamo una scuola di comportamento per l’utilizzo del mezzo fuoristrada. Così si finisce in completa anarchia e rende la categoria negativa agli occhi di tutti, oltre far danni essere pericoloso anche per se stesso. In montagna vedo spesso delle persone del posto che circolano con mezzi non targati senza indossare abbigliamento protettivo, tanto la montagna è loro…
Stefano
Stefano e Gian Maria: ho seguito con interesse il vostro dialogo, che ritengo molto costruttivo, oltre che estremamente civile e scevro da pregiudizi. Voglio sottolineare i due interventi di Stefano al 305 e al 313. Pratico mtb da una ventina d’anni e mi pare di leggere in quelle righe le stesse cose che, più o meno, argomentiamo per le bici.
Il ragionamento che ci ha portati ad ottenere considerazione, anche in seno al CAI, è più o meno riassumibile in questi punti: la maleducazione dei singoli è spesso mancanza di educazione; occorre distinguere tra attività escursionistica ed attività ludico-sportive; esperienza e tecnica fanno maturare una coscienza civile ed ambientale; l’autoregolamentazione è irrinunciabile: norme cogenti richiedono attività di sorveglianza e repressione e inoltre stimolano ancor di più i maleducati a trasgredire; l’autoregolamentazione però è inutile se non c’aggregazione tra i partecipanti; gruppi organizzati guidati da gente esperta e preparata possono diffondere una mentalità ed uno stile comportamentale, che sia rispettoso dell’ambiente e degli altri fruitori.
Peccato che di motociclisti come Stefano ce ne siano pochi in giro. Anche perché, se fosse vero il contrario, non ci sarebbe nemmeno bisogno di discutere sull’argomento.
Criminalizzare una categoria è sempre sbagliato, ma vi assicuro che tornando da una gita all’Assietta è difficile mantenere la calma e cercare il dialogo con chi rappresenta certe categorie. Poi penso che lo stesso succede nei confronti delle mtb, con la sola differenza che non fanno rumore e non ti sparano le pietre addosso, allora cerco anch’io di vedere gli aspetti positivi.
Voi lo state facendo da diversi mesi con i vostri interventi e mi rammarico che non abbiate il seguito che un discussione tanto costruttiva meriterebbe.
La prepotenza di alcuni altri interventi, di entrambe le posizioni, è scoraggiante e non fa altro che aggiungere antipatia reciproca. Spero di leggere ancora le vostre riflessioni, con l’augurio che possano costruire un dialogo edificante per tutti.
Marco
per Marco
Definire edificanti le chiaccherate tra me e Stefano e’ davvero eccessivo. Semplice confronto di opinioni diverse.
Venendo al tema. Autoregolamentazione si, va bene certamente; se venisse rispettata significherebbe che tutti hanno raggiunto una consapevolezza del loro rapporto con gli altri.
Credo pero’ che sia necessaria ma non sufficiente. Innanzi tutto una regolamentazione obbligatoria offre agli organi di polizia gli strumenti di dissuasione (e di repressione) nei confronti dei comportamenti irregolari ma anche, e forse anche piu’ importante, stabilisce i diritti dei diversi utilizzatori.
Non e’ mai abbastanza evidenziato che in caso di incidente e’ necessario poter stabilire i vari gradi di responsabilita’ sia ai fini penali che civili ed assicurativi.
Nelle regioni dove vige il divieto di circolazione motorizzata fuoristrada il pedone e’ abbastanza sicuro di poter far valere le sue ragioni di fronte ad un giudice mentre in assenza di divieti cio’ non e’ quasi mai possibile.
Credo che una eventuale regolamentazione dovrebbe avere ben presente questa necessita’ fondamentale.
GianMaria
Marco,
Veramente grazie per quanto dici, sono pienamente d’accordo.
Vedi di enduristi come me ce ne sono molti di più di quanti tu possa pensare, però tipicamente non si vedono e non danno fastidio. Quelli poco educati invece li vedi subito. Non sono un conoscitore del mondo del calcio, ma per fare un esempio quando i giornali parlano di tifosi per il 99% parlano di quelli che fanno casino, non degli appassionati che conoscono le regole del fair play.
Spero che se in futuro CAI od altre organizzazioni dovessero discutere in qualche occasione a riguardo del tema in oggetto abbiano, sempre per stare in tema fair play, l’accortezza anche di invitare qualche adddetto ai lavori in campo motoristico. Trasversalmente alla FMI, che principalmente si occupa di aspetti sportivi, è nata una associazione (www.afi-online.it) che promuove la pratica del fuoristrada secondo dei dettami simili a quanto voi avete fatto per le MTB.
Grazie
Stefano Contato
GianMaria,
sei il solito simapaticone, se esordisci così il Marco lo distruggi.
Sono d’accordo con te che l’autoregolamentazione non è sufficente, ma solo se per regolamentazione non intendiamo il divieto assoluto come alcune regioni hanno fatto. La regolamentazione deve essere fatta poi non per dare alle forze dell’ordine uno strumento persecutorio, perchè poi diventa persecuzione appunto, (e parlo per esperienza non per supposizione) ma per disincentivare quei comportamenti non corretti.
Penso che un eventuale regolamentazione dovrebbe tener presenti le necessità sia dei pedoni che dei motociclisti (e di tutti i potenziali fruitori di strade a fondo naturale).
Ciao
Stefano
Stefano, Gian Maria, avete letto l’invito che vi faccio nell’ultimo post? che ne pensate?
Andrea,
non l’avevo visto, ti ho risposto ora.
Voglio però farti una richiesta, ma perchè nei testi dell’antispamm non inseriamo qualche altra parolina? Giusto per darti uno spunto pensavo a qualcosa del tipo Enduro, Trial oppure motori…
Dimenticavo, la nazionale Italiana Enduro ha vinto la Six Days in Cile ( è equivalente se parlassimo di calcio a vincere il campionato del mondo). Quindi siamo campioni del mondo di uno sport che nella maggior parte dei luoghi non si può praticare perchè non esiste regolamentazione salvo qualche divieto.
Ciao
Stefano
Stefano
Oops! Non ci pensavo, era solo una battuta, tanto per alleggerire, spero che Marco non se la sia presa.
Sai a volte rileggendo quanto scrivo mi accorgo che il tono pare piu’ brusco di quanto non volesse.
Per la regolamentazione. Certo lo scopo non deve essere persecutorio, devo pero’ osservare che c’e’ in giro ( e parlo in senso del tutto generale: non pensare subito all’enduro) una notevole aria di vittimismo.
Associazioni di multati contro le telecamere e cose del genere. Siamo ancora capaci di dire al vigile “scusi ho fatto una cretinata”?
Concordo con te che una regolamentazione dovrebbe tenere conto di tutti e aggiungo a quelli che dici i diritti di proprietari, contadini, pastori e anche di chi non ha voce (formica rossa compresa).
Leggo anche l’intervento di Andrea Bianchi 330. Che ne pensi? E’ impegnativo.
ciao
GianMaria
per Andrea Bianchi
non avevo letto il post. E’ una proposta interessante, ma non so se realizzabile. Ne ho accennato a Stefano.
Certo che la mancanza di altri interventi non e’ molto incoraggiante.
saluti
GianMaria
Buon Anno a tutti e Felice convivenza sui sentieri!
Io sono una di quelle persone che passa per i boschi con un mezzo motorizzato. Sono molto rispettoso dell’ambiente e della natura.
Ma penso ci siano delle situazioni in cui bisogna convivere. Sopratutto non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono i vandali ma ci sono anche gli enduristi veri.
Di certo non sono 10moto alla settimana che distruggo un sentiero. Per fortuna ora abbiamo tanta natura attorno alle nostre città da poter essere ospitati tutti con o senza i nostri mezzi di trasporto.
A differenza di ciò che ho letto nel blog e di come vedete voi a noi, io rispetto tutte le persone che passano per i boschi a piedi ed in bici, saluto sempre chi incontro e rallento il più possibile. Evito di andare per i monti quando ce la caccia.
Uscendo un po da questo discorso.
Io mi trovo in Sardegna ed ho notato una cosa, le persone che vanno per i sentieri a piedi le trovo solo vicino agli sterrati, alcune volte proprio fuori dalla strada, alla ricerca di asparagi e funghi. Ma quando mi inoltro in senitieri più boschivi, pù chiusi e meno praticabili, non mi è mai capitato di incontrare persone intente a godersi la natura. Anzi ho incontrato braconieri e tagliatori di legna sicuramente meno legali di me, che transitavo nel bosco per godermi un po di liberta e per liberarmi dallo stress della settimana.
Un altra cosa forse un po cattiva: dove si arriva certe volte con le moto forse a piedi nessuno ci è mai arrivato. Se si vieta il passaggio ai mezzi nei boschi nessuno potrà più vedere quei bellissimi posti.
ci vuole una regolamentazione,che tenga conto delle passioni di tutti…..ricordo a tutti gli estremisti ambientali che gli impianti x sciare con conseguente traffico di auto pulmann fanno molti più danni di 1000 motocicli.Pensate a QUANTA ENERGIA CI VUOLE PER COSTRUIRE UNA NUOVA FUNIVIA……tutti noi dovremmo andare a sciare a piedi, non usare scioline chimiche,ebitare tutti i prodotti derivati dal petrolio, ecosì via……REGOLAMENTARE!
Abito in montagna mi chiedo dove guardava il CAI quando comparvero seggiovie ovovie ecc. EO
Le ferrate disseminate di chiodi per non dire altro.
Ebbene sì ! la montagna me la godo anche in moto con altri MONTANARI veri !non come i soliti cittadini che di domenica vogliono passeggiare in montagna giacché con il loro vivere si sono resi il suo di ambiente invivibile
Molti di voi cittadini pseudo montanari (vedi iscritti)volete insegnare come tutelare un ambiente? Siete proprio sicuri ?
Attualmente il problema delle moto e allo stato brado perché manca una legislazione, D’altronde la moto a un record , di sicuro il primo mezzo meccanico a vallare la montagna ancora quando non cerano strade percorribili volete cancellare la storia ? di solito chi vuole celare la storia e tipica dei dittatori volete esserlo? Attualmente per noi e tutto chiuso, tutto proibito. Non si vuole capire la vera potenziale che questi sportivi possono dare al territorio sé legalizzato, almeno in alcune zone, Prima di tutto si tengono puliti i sentieri magari a rotazione per non invadere le ragioni altrui ,secondo un monitoraggio dell’ambiente (VEDI INCENDIARI DEL BOSCO).
Ma come mai non si vuole capire tantomeno parlare ? additati come delinquenti motorizzati!
Tra questi delinquenti ci sono campioni del mondo di specialità , chiediamo da anni ,dateci un compito per partecipare alla tutela dell’ambiente ,ci teniamo quanto voi , per risposta un muro di gomma! d’altronde chi ci caga! siamo talmente in pochi che nessuno ci rappresenta in modo concreto ed è vero siamo un gregge senza un recinto vero, pensate e noi con la solita retorica fate rumore scavate la roccia , tutte ipocrisie di chi crede di essere il padrone , oramai il rumore se legalizzato (vedi le gare d’enduro)si fanno prove fonometrie ogni anno sempre più restrittive, le case produttrici si adoperano in questo, scaviamo la roccia! anche l’acqua scava la roccia anche l’alpinista pianta chiodi nella roccia ,anche il semplice camminare muovono i sassi , nato in questi territori sono anni che corro nella mulattiera dove lo dico con onore si sono riaperti passaggi chiusi da frane,vegetazione selvatica incontrollata che celavano guarda un po’ lavatrici ,mattoni, immondezze varie scaricate dalle strade adiacenti, magari dal ritorno di qualche rifugio !conservo ancora un adesivo del CAI dentro ad un sacco di questi .Consiglio al CAI di guardare oltre, integralismo porta odio a chiunque sia diverso da voi ,se solo ci fosse una parvenza di legalità ,la pulizia di comportamenti non coretti da parte di alcuni di noi e un dovere imporre un etica, ma come si può dare un esempio quando siamo tutti delinquenti ?Di certo non tanto quanto sciatori domenicali, scalatori chiodati . Non siamo certo dei vandali , i veri vandali sono state le associazioni con scopi di lucro è su questo punto e meglio celare. ANCORA UNA COSA ?
Non capisco come mai Il CAI tolleri sciatori, ciclisti , ma questi che arrivano in massa con ,macchine pullman motoslitte si ampliano piste .seggiovie .ecc. per la domanda sempre più avida d’interessi economici VA TUTTO BENE !!!
DATECI PITTOSTO UNA MANO A FAR Sì CHE IL NOSTRO SPORT TROVI UNA COLOCAZIONE LEGISLATIVA CON COMPITI E DOVERI
Il dire semplicemente No !! va contro la storia .
Ivan,
in riferimento alla pulizia dei sentieri ho trovato questo…
http://it.youtube.com/watch?v=yTZIkoFjcv4
So che altri di noi hanno organizzato attività simili (Overforty). Poi mi piacerebbe sapere come mai nel parco del Curone non ci puoi passare in bici, eppure il comune di Missaglia ci ha fatto una discarica.
Stefano
Ogni tanto sfoglio questo blog e rivedo senpre gli stessi argomenti:
chi IDEALIZZA l’AMBIENTE e chi RELATIVIZZA i DIRITTI.
A me pare evidente invece che questo dialogo è sbilanciato “A PIEDI”,
perchè dalla parte “A MOTORE” non c’è un ente, una istituzione,
una associazione, etc come il rispettabilissimo CAI.
Dal lato motori DOVE E’ LA FIM?????
Certo tutti i motociclisti di cui sopra, come me d’altronde, rispettano
ambiente, persone e opinioni, ma nessuno di noi può avere la voce
AUTOREVOLE di proporre una norma, un decreto, una regola.
Regole su COME, CHI, QUANDO, SE, QUANTO, etc. andare in montagna
vietandola tanto ai pedoni quanto alle moto e pure alle bici da downhill, suv o quad,
autorizzando e organizzando gli stessi ad adeguati tempi e spazzi di montagna.
Intendo dire che il CAI fa semplicemente il suo “interesse”, giustamente e logicamente,
ma sfonda una porta aperta, perchè di fronte non ha un’interlocutore altrettanto robusto,
anzi… (letteratura e leggende popolari si sprecano contro i motociclisti teppisti che invece fanno un vero sport).
Dunque signor CAI, dopo questo fiume di opinioni di rispettabili cittadini e montanari, prima di emettere una qualsiasi “legge” sarebbe auspicabile e profiquo porre la questione al signior FIM.
Dunque signor FIM, dove è? … a organizzare competizioni in pista, facile tutelari i belli e sponsorizzati griffati campioni,
il motociclismo è anche fango e sudore e magari occorrerebbe tutelare anche l’enduro.
P.S. qualcuno di voi si è informato sulla vicenda del motociclista-padredifamiglia-ingegnere SGOZZATO da un cavo d’acciaio teso sul sentiero da un nervoso contadino-agricoltore-allevatore… (post 242) c’è stata la sentenza, più avanti ve la segnalo…
339 Mauri
Fim ha dimostrato più volte di essere completamente assente se non per aspetti racing.
Sul tema vorrei che in questo blog intervenisse AFI (Associazione Fuoristradisti Italiani).
Stefano
Non capisco come mai se il motociclismo è anche fango e sudore, come sostiene qualcuno, gli appassionati del trial e dell’enduro non preferiscano le terme alla montagna.
Alle terme trarrebbero certamente maggior beneficio dai fanghi terapeutici e dalle saune in un ambiente tranquillo e rilassante.
E qualcuno potrebbe anche prenderci gusto tanto da appendere finalmente la motocicletta al chiodo!
Per 339.
La FIM è interessata principalmente alle gare, anzi probabilmente sono infastiditi dal fatto che ci sia gente che va in giro in moto senza fare gare.
Vorrei vedere invece cosa ne pensa della questione l’AFI e se hanno in mente di incontrare qualcuno per parlare del tema in oggetto.
Stefano
Se i motociclisti hanno bisogno del blog del CAI per richiamare al confronto le proprie associazioni di riferimento – confronto che qui invece nel bene e nel male mi sembra ci sia stato – allora credo che abbiano dei problemi da risolvere “in casa”, prima ancora che nel confronto con il resto della società. Non mi sembra questo blog sia il luogo giusto per un confronto interno alle fila dei motociclisti: qui vi confrontate con un pezzo di società – quello deglio escursionisti e alpinisti.
PAOLO,
alpinistaescursionista, senti, è il CAI che ci chiama in causa, anzi ci fa ‘causa’ con leggi e diritti che sono SEMPLICEMENTE a senso unico, cioè nell’unico senso che conosce e che giustamente tutela.
Io non credo che gli alpinisti debbano avere meno diritti ma non credo che debbano averne di più.
Infatti tutti avremmo da guadagnarci, montagna compresa, se una volta per tutte si decidessero delle regole EQUE. Tutto qua.
AFI e FIM….. quando ho scritto il post 339 l’ho fatto sperando che tra i tanti motociclisti intervenuti in questo blog, ce ne fosse stato almeno uno con un qualche ruolo all’interno della federazione e che dunque avrebbe potuto ILLUMINARCI sulle posizioni ‘ufficiali’ del MOTOCICLISMO in
MONTAGNA, nella tana del lupo…
Riguado i fanghi già li apprezzo e il beneficio è buono, ma anche molto diverso da quello di un bel giro enduro, molto diverso.
Bada bene, DIVERSO non GIUSTO/SBAGLIATO.
ciao
Moto da trial, quad, motoslitte sono un divertimento per pochi e un danno per tutti.
Salviamo le montagne dalle invasioni barbariche motorizzate!
Paolo,
dovresti leggere il tema iniziale, almeno. Il convolgimeno al confronto delle associazioni motociclistiche è dovuto al fatto che il tema tocca i motociclisti (ed anche gli appassionati di fuoristrada a voler vedere) ed in questo caso il CAI ha iniziato una campagna antimotorizzazione senza neppure coinvolgere i diretti interessati, appunto le associazioni di riferimento, Fim, Uisp, Afi etc…
Questo thread è stato alimentato in maggior parte dal confronto tra motociclisti ed alpinisti. Io trovo che sarebbe interessante un confronto tra associazioni.
Stefano
I delicati ecosistemi montani devono essere tutelati.
NO! ad ogni proposta di penetrazione motorizzata non motivata di fuoristrada, trial, motocross, quad, motoslitte ed elicotteri.
SI! ad una montagna libera dai rumori.
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA!
Paola,
il suo post è tipico di una persona che non è abituata a comprendere anche le ragioni e le esigenze di altre persone che hanno vedute e necessità diverse dalla sua. Sostanzialmente è poco democratica se non decisamente ottusa. Per altro è anche poco divertente. Considerando che quando lei va in montagna probabilmente suderà anche lei, salvo che in montagna non ci vada con il pullman o salendo su uno dei tanti impianti di risalita per poi fermarsi a mangiare in uno dei tanti rifugi CAI che sono in gestione a persone che hanno l’interesse a farci arrivare più gente possibile, penso che la battutina delle terme è proprio deboluccia.
Anch’io quando vado in montagna con la mia moto sui percorsi autorizzati (dove posso) spesso incontro persone che sono arrivate ad insultarmi, a sbarrarmi la strada ed a tirarmi sassi benchè il mio procedere non fosse di pericolo per nessuno. Queste sono le persone ottuse come lei che non vorrei incontrare in montagna, ma siccome siamo in democrazia (in un certo senso.. ormai) tali personaggi me li devo sorbire. Quindi gentilmente quando incontrerà un motociclista al rifugio che lei raggiunge con l’ovovia veda di essere cortese e di sfoggiare il migliore dei sorrisi che è in grado di fare.
Stefano
SI AD UNA MONTAGNA LIBERA DAGLI INTEGRALISTI!
Paola se ne stia a casa!
Io rispetto la natura tanto quanto la rispetta un alpinista ecc.. Non capisco dove sia il problema; abito a 700 mt di altitudine, sono un motociclista convinto, e ritengo una stupidata l, articolo del CAI….
1: chi va in moto deve rispettare la natura.
2: la maggior parte delle persone che si incontrano mei sentieri, ti insultano ecc; quando, 100 mt più in là hanno appena abbandonato una borsa di rifiuti, magari nascondendola pure tra foglie o altro…
3:ci sono certi sentieri o mulattiere, che sono ancora pulite e quindi praticabili grazie a noi motociclisti..
Quindi non sputate nel piatto dove mangiamo entrambi; ci siete voi e ci siamo noi, cerchiamo di andare daccordo, rispettandoci a vicenda.. Noi , femandoci a lasciare transitare le perss a piedi, e voi evitando di insultarci e mettere trappole che mettono a rischio la nostra vita( cavi tesi , assi chiodate girate al rovescio, e tante altre invenzioni).. Siamo uomini non bestie, e penso che venendoci incontro potremmo risolvere tutte le questioni di questo tipo… ciao ciao
Marco
io da endurista concordo pienamente con quello che ha detto Stefano. Per paola, prima di aprire bocca conta fino a 10 che male non ti farebbe.
ciao a tutti, ho letto quasi tutte le discussioni e tante cose vorrei scrivere, ma mi soffermo solo su alcune idee.
Premetto che con l’ambiente naturale montano ci vivo a stretto contatto tutti i giorni e questo mi ha portato ad amare profondamente la montagna.
La prima cosa che mi viene in mente che tutti noi che frequentiamo la montagna abbiamo un atteggiamento ipocrita ed egoista, ognuno pensa solo alla propria passione, l’alpinista, il bikers, l’endurista, l’escursionista ecc..ecc.. E tutti noi abbiamo “sfruttato” per praticare il nostro interesse la natura, portando degli squilibri all’ambiente. Alcuni esempi:impianti di risalita per gli sciatori, rifugi in alta quota per gli escursionisti, immondizia di tutti i tipi lasciata dalle varie spedizioni alpinistiche, e potrei continuare ma penso che abbiate capito; perfino chi ci vive in montagna spesso provoca danni, ma per fare una citazione, vediamo la pagliuzza di chi ci passa accanto e non ci accorgiamo della trave che abbiamo nell’occhio.
L’azione che dobbiamo tutti insieme progettare
non è abolire o vietare ma regolamentare nel rispetto di tutti, con quale potere o autorità Paola dice via i motociclisti dalla montagna? Io conosco molti enduristi e trialisti che fanno delle azioni ammirevoli, come portare nel periodo di Natale, con le loro moto, doni e un sorriso a chi vive in case isolate in montagna (spesso sono anziani) oppure aiutare la protezione civile nel segnalare e spegnere incendi nei boschi.
Impariamo a essere rispettosi dell’ambiente e di chi lo frequenta.
Giorgio
Il mio post è tipico e peculiare di una persona che è abituata a comprendere le esigenze della Montagna e a tutelare i delicati ecosistemi montani.
Quindi ribadisco il mio secco NO!
NO ad ogni proposta di penetrazione non motivata di fuoristrada,tral,motocross,quad, motoslitte ed elicotteri.
NO ad un divertimento per pochi e danno per tutti.
Ribadisco il mio secco SI!
SI ad una montagna libera dai rumori.
SALVIAMO LA MONTAGNA DAL DANNO DELLE INVASIONI BARBARICHE MOTORIZZATE!
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA!
Buongiorno a tutti…
…mi presento, sono un tutore dell’ordine e sinceramente mi sono stufato di leggere commenti di questo tipo da persone che dovrebbero fare dell’intelligenza una fonte di crescita.
E’ innegabile che il progresso va avanti, non si possono eliminare sport o passioni che nel tempo sono nate e cresciute, come non si può pretendere che di rimanere al medioevo…
E’ innegabile che dietro ad ogni sport o passione si celano degli interessi economici che oltre ad essere fonte di ricchezza, permettono a intere famiglie di vivere, mi riferisco ai produttori e costruttori, sia di mezzi che di accessori…indipendentemente se a due o 4 ruote.
Provate a dire agli operai della ditta “****”…”quarda dobbiamo chiudere perchè non si può più fare questo….”…tanto in questo momento di lavoro c’è nè in abbondanza….
Questa non vuole essere una giustificazione a fare quello che si vuole e dove si vuole.
Tutt’altro è il dialogo la soluzione!!!…studiare insieme la possibilità di superare i problemi…proibire tutto in modo indiscriminato non si fa altro che creare abusivismo…
Nel mio lavoro lo noto tutti i giorni…ogni cosa che viene vietata in modo assoluto…crea soltanto successivamente delinquenza…(nel caso specifico, proibire in modo assoluto il fuoristrada, vuol dire permettere a tutti di andare dove vorranno, perchè sarà impossibile far rispettare i divieti, e stiamo parlando di persone civili che vogliono solo praticare uno sport, di persone che lavorano tutta la settimana, come le persone iscritte e sostenitori del CAI).
Per cui rappresentanti del CAI, dell’AFI e della FIM….incontratevi e trovate una soluzione che accontenti tutti e facciamola finita con questa guerra tra poveri.
distinti saluti
Sono convinto che tra qualche anno troveremo sulle amate montagne,officine meccaniche,distributori di carburante,negozi per la vendita di accessori per moto,ecc.!!!!!
Come mi è capitato di vedere due enduristi salire,il
sentiero dopo il rif. Gnifetti 3611 m. verso la Capanna Regina Margherita,li ho chiesto di fermarsi per poter capire il motivo che li
portava ad una salita così pericolosa,per loro non per il vecchio escursionista che dopo aver camminato parecchie ore era riuscito ad arrivare in quell’angolo di montagna dove regnava un silenzio e una tranquillità,che in nessun altro posto poteva trovare,mentre si vede scaraventato in uno stato confusionale, quello di trovarsi di nuovo in città in mezzo a quel traffico che fa impazzire,cosa è valsa la sua fatica di salire a piedi e ammirare tutto quello che solo la montagna ti sa dare, per poi trovarti due Enduristi,che facendo bravate da circo,salgono la Montagna.
Penso che sia inutile proseguire questo commento,
perché mi rendo sempre più conto che viviamo in un mondo di IMBECILLI !!!!!!!!!!
Paola il suo ragionamento (si fa per dire) non solo è pura utopia, ma manca decisamente di coerenza. Le faccio qualche semplice esempio.
Secondo lei qeuste traccie sulle montagne sono fatte da moto o da impianti di risalita?
[IMG]http://img514.imageshack.us/img514/1435/googleearthimageuc0.jpg[/IMG]
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Questi rifugi si sono ingranditi perchè frequentati da motociclisti o da appassionati di montagna?
Prima
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Dopo
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Prima
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Dopo
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Le strade che erano sterrate sono state asfaltate, anche le mulattiere percorse dai mezzi agricoli ormai le trovo spesso cementate, quindi come giustamente qualcuno le ha fatto notare,… le faccio un paragone informatico… è necessario che prima di stampare verifichi sempre che l’unità centrale sia accesa e funzionante….
OS
Curioso che questo dibattito ogni tanto si risvegli e sempre con molti interventi dei pro-motoristi.
Bene, nonostante alcuni interventi che vorrebbero imporre il silenzio agli altri (Ricca90 351; OneShot 349) e di chi e’ stufo di leggere quello che gli altri dicono (Fabio 354), ogni confronto sia il benvenuto.
Gli interventi di Paola saranno trancianti ma hanno certo il merito della chiarezza. Altrettanto non mi pare di poter dire di tanti altri.
Per parte mia intervengo per replicare ad un solo punto (tutti gli altri sono gia’ stati abbondantemente trattati nei mesi scorsi).
Fabio in 354 sostiene che una attivita’ dovrebbe essere permessa a causa dell’indotto economico che produce. Era un tema gia’ emerso ma non discusso.
Io non credo che dovrebbe essere cosi in ogni caso. Ci sono attivita’ disdicevoli (per esempio fabbricazione di mine antiuomo un tempo prodotte in Italia) che danno occupazione e reddito ma sono state combattute e dismesse.
Beninteso non voglio fare paragoni fuori luogo, sostengo pero’ che quello della produzione di reddito e’ un argomento che non puo’ essere utilizzato per giustificare una attivita’ dannosa.
saluti a tutti
NO ad ogni proposta di penetrazione non motivata di fuoristrada,trial,motocross,quad, motoslitte ed elicotteri!
NO ad un divertimento per pochi e danno per tutti!
SI ad una montagna libera dai rumori!
SALVIAMO LA MONTAGNA DAL DANNO DELLE RUMOROSE INVASIONI BARBARICHE MOTORIZZATE!
SALVIAMO LA MONTAGNA DAI NUOVI ATTILA MOTORIZZATI(dove passano le loro fumanti e roboanti orde non cresce più l’erba e gli animali fuggono!)
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA!
E PER UNA MONTAGNA INTEGRALE DOVE L’UNICO RUMORE CONCESSO PUO’ ESSERE QUELLO DEL SILENZIO!
NO ALL’INQUINAMENTO ACUSTICO NELLE NOSTRE MONTAGNE!
QUINDI AMANTI DEI RUMORI COMINCIATE AD IMPARARE A FARE SILENZIO!
UN SANO SILENZIO CHE RISPETTI LA PACE DELLA MONTAGNA!
….. SILENZIO!
IL SILENZIO E’UN BENE PREZIOSO!
IL RUMORE DI POCHI NON PUO’ ESSSERE DANNO ALLA PACE DEI MOLTI!
SI AL DIVIETO DEI RUMORI INUTILI!
IL PROGRESSO VA AVANTI: ALLA CAMPAGNA CONTRO IL FUMO DEVE SEGUIRE LA CAMPAGNA CONTRO IL RUMORE!
E TUTTI POTREMMO TRARNE UN GRANDE BENEFICIO,
COMPRESI GLI INDIFESI ANIMALI ABITANTI DELLA MONTAGNA CHE VOGLIONO VIVERE TRANQUILLI A “CASA” LORO.
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA!
IN DIFESA DELLA MONTAGNA!
PER UNA MONTAGNA LIBERA DA RUMORI!
CHI COLTIVA UNA PASSIONE RUMOROSA E VUOLE FARE CHIASSO SE NE VADA PURE A SCORAZZARE AL LUNA PARK!
NOI VOGLIAMO IL SILENZIO!
Gianmarco,
per essere coerente con quanto dici dovresti includere e sottolineare tra le attività dannose, come già detto e ripreso poco sopra, anche il turismo intensivo in montagna, fatto di alberghi, piste da sci ed impianti di risalita (di cui probabilmente anche tu sei utilizzatore).Tutto ciò va pesato non al pari del fenomeno motoristico, che in realtà è ben piccola cosa ma semmai osteggiarlo in misura molto maggiore visto il danno ambientale che crea. Oltretutto l’attività turistica esiste ed è sostenuta proprio per l’indotto economico che genera, questo per essere in linea con chi in pratica fa notare la preponderanza dell’interesse economico sull’impatto ambientale. In questo contesto prendere le mine antiuomo come esempio mi sembra decisamente fuori luogo quando appunto abbiamo lo sfruttamento industriale del turismo alpino sotto il naso .
Quanto dice Paola, sarà molto chiaro ma è come detto sempre poco sopra, è pura utopia. Se dovessimo seguire questi ragionamenti torneremmo alla preistoria dele genere umano, cosa che potrebbe essere di gradimento di pochi integralisti dell’ambiente ma che è poco gradita alla maggior parte delle persone.
Stefano
BENE:
vorrei aggiungere molto CHIARAMENTE (giamma) quanto l’OTTUSITA’ (paola) non sia una colpa e nemmeno un merito, uno ce l’ha e basta, ma l’IPOCRISIA e l’ESTREMISMO sono libere SCELTE.
DUNQUE:
è evidente che TUTTO si muove sempre e solo per interessi ECONOMICI (fabio) e l’enduro non muove tanti soldi da giustificare una legge a suo favore (l’enduro è il parente povero del motociclismo…) l’escurionismo è altrettanto povero, l’ecologia non solo è povera ma è una RIMESSA agli occhi LUNGIMIRANTI dei nostri politici.
Anzi l’assenza di regole permette ad ognuno di farsi la propria giustizia (fabio) permettendo abusi, CRIMINI, prepotenze …
DUNQUE 2:
è solo ipocrisia nascondersi questo IDEALISMO o dietro i PARI DIRITTI, non succederà semplicemente mai nulla (giamma), se non a favore di:
località turistiche,
impianti di risalita,
ville di potenti,
trasporto di energia,
vie di comunicazione strade tunnel,
necessità di ghiaia o materie prime in genere,
antenne,
acqua per innevamento artificiale,
non me ne vengono in mente altre…
e di sicuro nessuno spenderà mezza parola per
quella stella alpina,
o l’altezza del tacchetto di ruota.
CONCLUSIONE:
Almeno cerchiamo di tenere i piedi per terra,
cerchiamo dui essere un po’ più MATURI di chi ci GOVERNA.
P.S.
già molti post fa si diceva che vivere significa MODIFICARE l’ambiente, vero?
esistere significare inquinare quel il luogo,
con l’anidride carbonica, il calore, le impronte, gli escrementi, i peti, il cibo,…(giorgio) le MARMOTTE che osservano un escursionista sulla vetta, devono pensare la stessa cosa di un escursionista che osserva un endurista.
L’unica risorsa che abbiamo per non finire sopraffatti è usare il CERVELLO, per capire se abbiamo riempito troppo quella montagna di escrementi o di carburatori,
ma PER FAVORE nel conto occore considerare tutti gli impatti ambientali che porta l’uomo, non solo quelli a DIR LORO non necessari,
perchè per me l’ASFALTO per arrivare alla villa dell’onorevole-ingegnere-cavaliere-direttore-dottore “tal del tali” è di sicuro NON NECESSARIO.
ESCURSIONISTI aprite gli occhi!
Scusate, riprendo la mia firma precedente di cui mi ero scordato (ho usato giamma).
Per Stefano 360. Ci davamo del tu e riprendo se sei daccordo.
Riutilizzi l’argomento che l’enduro (ma qui non si parla di enduro ma di motori) e’ poca cosa rispetto a danni ben maggiori provocati da altre attivita’ turistiche di sfruttamento intensivo.
E’ vero che il danno e’ minore ma e’ un danno che si aggiunge agli altri.
Il tuo argomento sarebbe accettabile se avvenisse una sostituzione: al posto degli impianti funiviari del Bianco una pista da fuoristrada. Non sarebbe il massimo ma se ne potrebbe parlare. Ma aggiungere questa a quelli sarebbe (e’) troppo.
Se poi insieme vogliamo combattere contro le troppe Cervinie che deturpano le Alpi ci sto.
cordialmente
GianMaria
Per MAURI 361.
Purtroppo non ho capito molto bene quello che Lei sostiene.
In che modo portare dei motori su sterrate, sentieri e mulattiere contrasta le ville dei potenti, le cave, antenne eccetera da Lei citati?
Concordo che nel conto si debbano mettere tutti gli interventi dell’uomo, ognuno con la valutazione del proprio impatto. Anche l’escursionismo e l’alpinismo pongono dei problemi di compatibilita’ quando si superano certi numeri.
Ma, di nuovo, in che modo l’uso dei motori diminuirebbe questo impatto o contribuirebbe a risolvere il problema?
I motori sui sentieri sono parte della malattia non della cura.
cordialmente
GianMaria
giammaria,
l’ipocrisia dell’assoluzione dello sfruttamento ambientale massivo,
e della condanna di pochi enduristi che liberano 10litri alla settimana di petrolio tra migliaia di alberi e marcano strade, che per il 99% sono aperte a trattori e mezzi vari che operano regolarmente in montagna. L’altro 1% sono sentieri e mulattiere che nessun vacanziere si azzarderebbe a frequentare (troppo lontano dalla strada = troppo pericolosi), notoriamente, se nessuno ci passa, in moto o a piedi (come una volta facevano i boscaioli fino agli anni 50, a piedi o con il somaro), questo si chiude e addio antico sentiero dei nonni dei nonni.
Siammo realisti.
Forse i motori non aiutano l’ambiente, ma con criterio, tutto è ecosostenibile.
PROVOCAZIONE:
Quanti di voi, benpensanti ambientalisti, hanno scelto un’auto a metano per gli spostamenti quotidiani? Quanto petrolio liberate in atmosfera ogni settimana?
Scuate, a me piace dare del tu a tutti, possibilmente.
Bè, ciao…
Per noi amanti della pace e della tranquillità il RUMORE non è sostenibile.
Quindi se voi enduristi volete percorrere i sentieri dei nonni, per paura che chiudano, andate a piedi o sul dorso degli asini o dei muli.
In silenzio.
SI ALLA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI!
VOGLIAMO TUTTI UN SANO SILENZIO!
Non vi siete ancora resi conto che tutta la gente non ne può più di rumori?
EVITATE QUINDI DI PROVOCARE RUMORI INUTILI!
RISPETTATE CHI VUOLE LA PACE!
NO INCONDIZIONATO AL DISTURBO DELLA QUIETE!
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA!
RUMORI?
NO GRAZIE!
Potresti vedere questo come esempio di pulitura sentieri:
http://it.youtube.com/watch?v=mi8SlYGt0YM
questa e’ una gara ma ci sono altri filmati del genere.
Parli sempre di enduro mentre la proposta di legge (peraltro defunta insieme alla legislatura) parlava di motori.
L’auto a metano inquina forse piu’ di un’altra poiche’ il metano che si libera durante le operazioni di distribuzione/trasporto e’ un potente gas serra.
L’unica soluzione e’ limitare l’uso del veicolo privato, cmq sia alimentato.
Pero’ forse involontariamente, hai tirato fuori l’unico argomento che potresti avere per replicare ad una obiezione che faccio ai motoristi: i Vs mezzi inquinano con i loro gas.
Potresti replicare dicendo: e’ vero ma se andassi a lavorare con l’auto invece che in giro nel bosco avrei inquinato di piu’. E avresti una qualche ragione.
cordialmente
GianMaria
Tacciare di ottustà, integralismo, idealismo e utopismo gli amanti del silenzio, della pace e della tramquillità in montagna denota un pressapochismo alquanto irrazionale, tipico di un ciarlare misero, di un superficiale blaterare e di un vaquo starnazzare.
NOI AMANTI DELLA MONTAGNA CHE SIAMO DALLA PARTE DELLA MONTAGNA, CHE AMIAMO LA PACE E LA TRANQUILLITA’ SIAMO E VOGLIAMO ESSERE ASSOLUTAMENTE RAZIONALI E REALISTI:
ESIGIAMO IL SILENZIO!
IL SILENZIO NON E’ UN MERO IDEALE DA RAGGIUNGERE, E’ UNA “ASCOLTABILE” RALTA’IN MONTAGNA, E’ UN BENESSERE PER TUTTI.
IL SILENZIO E LA PACE NON SONO NEGOZIABILI!
Qualcuno “rumorosamente” si farà avanti e domanderà: e le regole?
L’UNICA REGOLA E’ EVITARE DI PROVOCARE RUMORI INUTILI.
SI’ ALLA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI!!
(paola) Purtroppo non sono neppure scandalizzato! Più pena che altro.
Tutti i giorni mi devo confrontare con gente che conosce solamente le proprie inderogabili ragioni. Ormai ho capito che è meglio diffidare di chi parla per slogan, il ministero della propaganda è storia passata ma recente…
Goditi la tua pace sulla montagna osservando un bel ripetitore, magari scambiando sms con le amiche.
Comunque, addio! io con la moto continuerò a frenquentare sentieri e quant’altro, quando vi incontrerò rallenterò, vi saluterò, e me ne andrò.
Voi fate come la vostra coscienza vi suggerisce.
per MAURI
Se utilizzassi la logica le tue argomentazioni ne guadagnerebbero.
Per carita’ ciascuno dice quello che gli pare e nel modo che crede tuttavia un po’ di chiarezza non guasterebbe.
Allora vediamo. Se ad un obbrobrio (un ripetitore) ne aggiungiamo un altro (la moto) otteniamo DUE obbrobri.
Non e’ difficile: basta fare la somma.
Per il resto anch’io continuero’ ad andare per sentieri e se incontrero’ una moto non salutero’ e non mi spostero’ per dargli quella precedenza che non gli spetta.
Cordialmente
GianMaria
(GianMaria)
Complimenti, che coscienza…
Ma 1 + 1 è l’unica locica conosciuta?
Se la MATEMATICA e la LOGICA sono il tuo forte, benissimo, ci capiamo!
Se inquinamento di 100 moto = 1, allora:
inquinamento antenna + cave + turismo + innevamento artificiale + concessioni di prelievo da sorgenti + asfalto vario + legname +….+ = 10000.
10000 è per essere ottimisti, e sono solo attività LECITE a beneficio di molti e/o anche di pochi. Tutto ciò in nome di un progresso al quale, pare, non si possa rinunciare, tanto il motociclista, quanto l’escursionista, NON E’ VERO?
Anche a me piacerebbe alzare gli occhi e vedere le STELLE, ma quello che posso fare è pretendere dalle istituzioni di non sprecare luce verso l’alto, io non vado in giro a tirare sassi ai LAMPIONI….
I ‘cordialmente’ servono molto poco, quando ti sbarri in mezzo al sentiero con una PIETRA in mano, o un filo d’ACCIAIO tirato tra due alberi.
Adesso ADDIO davvero.
P.S. inciso: io personalmente penso che gli escursionisti abbiano la PRECEDENZA in un sentiero.
…A chi spetta cosa… non credo tu possa arrogarti la precedenza di nulla,
anzi, SUPPORRE di averne crea intolleranza, violenza, giustizzia sommaria…
d’altronde parliamo dell’italia e degli italiani, il paese dei FURBETTI, dove la prepotenza e l’inganno sono ORDINE DEL GIORNO.
Sai che BEFFA fare amicizia in montagna passeggiando e poi scoprire che sono anche un endurista….
per MAURI
sempre di somma si tratta.
Se “Se inquinamento di 100 moto = 1, allora:
inquinamento antenna + cave + turismo + innevamento artificiale + concessioni di prelievo da sorgenti + asfalto vario + legname +….+ = 10000.”
ne consegue che 10000 + 1 (delle 100 moto) =10001. Ovvio.
Da cui si deduce che tanto maggiori sono le cause di degrado presenti tanto piu’ sono valide le ragioni di chi si oppone al diffondersi di questa roba, di cui i motori sono una parte.
cordialmente
GianMaria
Esempio, ad Asiago ci sono 1000 KM di strade bianche (strade non sentieri, mulattiere, ecc..)di cui 700 KM con divieto di transito per mezzi motorizzati e 300 KM liberi alla circolazione. Visto che in questo mondo dobbiamo vivere tutti nel rispetto delle leggi e nel rispettto di tutti, chi ama la pace e il silenzio assoluto va nei 700 KM e chi vuole correre in quad va nei 300 KM liberi, entrambi nel rispetto della montagna e dell’ambiente circostante. Nei miei 2 anni di quad o raccolto circa 50 chili di spazzatura, e ogni giorno ne trovo di nuova, liberato strade da sassi e da alberi rotti.
Tutti dobbiamo vivere, quindi un po per ciascuno non fa male a nessuno.
Saluti
Fabiano
Leggo Paola e mi immagino una di quelle invasate piene di luoghi comuni, di frasi fatte, di immagini omologate e sclerotizzate. E’ impossibile ragionare con queste persone. Ti dicono che il rumore inquina e hanno ragione. Ti dicono che la discarica inquina e hanno rischiato di far morire Napoli. Ti dicono che il nucleare inquina e hanno strangolato l’Italia con un referendum folle. Quando sento parlare queste persone, lo ammetto, perdo la pazienza. Le prenderei tutte a calci nel sedere. Soprattutto quelle che fumano. Perchè fumi, se inquini? Perchè al mare devo stare attento a dove metto i piedi per non pestare i mozziconi? E’ una emergenza nazionale, quella delle cicche sulla sabbia, eppure nessuno ha mai pensato di vietare il fumo ai bagnanti. A me fa schifo. Fa schifo anche l’idea che il mio bambino metta le mani su quelle schifezze. Ma si sa quanto inquina una macchina in un bosco? Si sa quanti alberi muoiono a causa dei motori in montagna. Non, non si sa. Ma inquinano! Tutti abbiamo dei diritti, non solo la maggioranza. Io sono per le strade in montagna a pagamento. Strade, carrarecce, non sentieri. Strade a numero chiuso. Strade a orari prefissati: di mattima si sale, di pomeriggio si scende. Multe elevate per chi sgarra. E i soldi andrebbero spesi per l’ambiente, si capisce. Ciao.
Non capisco come mai Massimo in spiaggia faccia caso solo a dove mettere i piedi. Gli consiglierei di guardare da dove tira il vento quando sputa GUARDANDOSI DALLO SPUTARE CONTRO IL VENTO!
per Fabiano.
Grazie!! Sul serio. Avevo gia’ comprato i Meridiani dell’Altopiano e la guida mtb e pensavo di andare la’ a farci le ferie.
Per fortuna mi avverti in tempo che e’ un altro di quei posi dove ti affogano di polvere e ti riempiono le orecchie di rumore a km di distanza e allora lo cancello subito dai miei programmi.
Grazie di nuovo.
GianMaria
cara paolina, ma perchè non ti trasferisci nelle Ande??
per Massimo 374
Devo ammettere che avevo giudicato confuso e contraddittorio questo Suo intervento, ma invece rileggendolo meglio devo ammettere che contiene almeno un elemento assai interessante.
Lei propone, forse involontariamente, una definizione di “inquinamento” quando si chiede se si conosce la quantita’ di alberi uccisi dai motori. Lei propone cioe’ di definire inquinante cio’ che uccide un albero.
Dobbiamo accettare questa definizione? Io ritengo di no. Infatti i mozziconi di sigaretta sulla spiaggia certo non uccidono gli alberi e i 100 dB sparati da una discoteca contro le case circostanti non fanno alcun danno al bosco. E allora dobbiamo considerarle cose buone e giuste?
Se non riusciamo a dare definizioni condivisibili certo non potremo mai stabilire il terreno neppure per un confronto di idee.
Ciao
GianMaria
Paola, … ecco segui il consiglio delle Ande, però possibilmente stai sotto un metro di neve così almeno non dobbiamo SENTIRE le tu cavolate.
Hahahhaa, scusa ma te la sei voluta!
Grazie GianMaria, non andare sull’altopiano, almeno non siamo costretti a litigare con un altro deficente che si mette in mezzo alla strada.
Stefano
E’ così che preservate l’ambiente ? costruendo dei bei casermni in cima alle montagne? https://www.mountainblog.it/?p=283
E se le moto fossero elettriche, ovvero che non inquinano e non fanno rumore? Che ne pensate?
Stefano
Il commento 381 di Stefano denota secondo me mancanza di cultura (del resto si intuiva già anche dagli altri suoi ultimi “contributi”:379, 380): definire un rifugio “casermino” è proprio di chi non conosce il ruolo dei rifugi, come importanti punti di appoggio e di servizio ma anche come luoghi di riferimento e incontro per attività culturali che fanno riferimento al territorio montano (ma non credo che Stefano si sia preso la briga di ascoltare le interviste dell’articolo che gli è servito solo come pretesto). Così come non credo che sappia nulla degli enormi sforzi economici che si sono fatti negli ultimi anni in molte zone per rendere questi “insediamenti” ecosostenibili, dotandoli di tecnologie di smaltimento dei rifiuti e di produzione alternativa di energia. Vivere in un rifugio – gestirlo, o anche solo soggiornarvi per un breve periodo – fa capire cosa significhi fare i conti con la ristrettezza di risorse. Certo non mi riferisco ai rifugi-albergo, ai quali però negli ultimi anni si è dato sicuramente uno stop e un limite forte (per esempio proprio in termini di normative per lo smaltimento rifiuti).
Invito i gestori di questo blog a parlare di più dei rifugi, di cosa significhi gestirli, magari a cominciare da quelli che ospitano i convegni che organizzate.
A me sembra che si scriva cose talmente ovvie che non ci sarebbe nemmeno il bisogno di scriverle. I SENTIERI E LE STRADE FORESTALI devono essere chiuse al traffico, punto e basta.I signori motorizzati devono andare in luoghi attrezati per loro. Il CAI segna i sentieri e fa manutenzione non per i motorizzati, ma per coloro che vogliono camminare in santa pace.BUONE CAMMINATE A TUTTI Remo
A me sembra che si scriva cose talmente ovvie che non ci sarebbe nemmeno il bisogno di scriverle. I SENTIERI E LE STRADE FORESTALI devono essere chiuse al traffico, punto e basta.I signori motorizzati devono andare in luoghi attrezati per loro. Il CAI segna i sentieri e fa manutenzione non per i motorizzati, ma per coloro che vogliono camminare in santa pace.BUONE CAMMINATE A TUTTI Remo
A me sembra che si scriva cose talmente ovvie che non ci sarebbe nemmeno il bisogno di scriverle. I SENTIERI E LE STRADE FORESTALI devono essere chiuse al traffico, punto e basta.I signori motorizzati devono andare in luoghi attrezati per loro. Il CAI segna i sentieri e fa manutenzione non per i motorizzati, ma per coloro che vogliono camminare in santa pace.BUONE CAMMINATE A TUTTI Remo
A me sembra che si scriva cose talmente ovvie che non ci sarebbe nemmeno il bisogno di scriverle. I SENTIERI E LE STRADE FORESTALI devono essere chiuse al traffico, punto e basta.I signori motorizzati devono andare in luoghi attrezati per loro. Il CAI segna i sentieri e fa manutenzione non per i motorizzati, ma per coloro che vogliono camminare in santa pace.BUONE CAMMINATE A TUTTI Remo
A me sembra che si scriva cose talmente ovvie che non ci sarebbe nemmeno il bisogno di scriverle. I SENTIERI E LE STRADE FORESTALI devono essere chiuse al traffico, punto e basta.I signori motorizzati devono andare in luoghi attrezati per loro. Il CAI segna i sentieri e fa manutenzione non per i motorizzati, ma per coloro che vogliono camminare in santa pace.BUONE CAMMINATE A TUTTI Remo
Moto elettriche che non inquinano e non fanno rumore?
Penso che sia un’ottima cosa per tutti quelli come Stefano per andarci al Circo o al Luna Park.
per Stefano 382
effettivamente sarebbe un notevole passo avanti.
Almeno l’inquinamento acustico e gassoso locale dovrebbero essere risolti.
Naturalmente restano il problema della sicurezza e dell’impatto sul terreno ma dovrebbero essere superabili. Sarebbero necessari percorsi del tutto separati tra motori ed escursionisti e corve’ di manutenzione obbligatorie per i terreni.
Questo per le moto. Ma per il resto (truck, suv, motoslitte ecc.) sarebbe tecnicamente possibile?
x Stefano 381
Il Savigliano si raggiunge in auto! Questa roba dovrebbe veramente essere rivista.
Ogni tanto al CAI c’e’ qualche sussulto e si chiede alle sezioni di smetterla di costruire rifugi, bivacchi ecc ma, mi pare, senza esito.
E aggiungerei basta ferrate, cavi per rendere sicuri i passaggi, fittoni e via attrezzando, ma temo che il mondo stia andando in un’altra direzione.
ciao
GianMaria
x Stefano 380
ti commenti da solo
ciao
GianMaria
MOTO,TRUCK,SUV,MOTOSLITTE,ECC.?
NO GRAZIE!
RUMORI INUTILI?
NO GRAZIE!
SILENZIO?
SI GRAZIE!
SOSTENIAMO UNA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI.
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA.
FACCIAMO RISPETTARE LA REGOLA DEL SILENZIO.
IL SILENZIO NON E’ NEGOZIABILE.
S I L E N Z I O!
RUMORI?
NO GRAZIE.
I rifugi che conosco nella zona montana che frequento (val di non) sono principalmente fatti per fornire ai turisti un posto dove passarci le vacanze, mangiare bere e dormire. L’unica motivazione è l’interesse di chi li gestisce di portarci il maggior numero di turisti, agevolandoli costruendo strade e migliorando la logistica del rifugio, tanto che da rifugio diventano alberghi (vedi il Falchetto delle Regole di Malosco, Il Todeschi della Predaia, Il Sores, il Peller etc…
I rifugi di cui parli sono comunità chiuse, come è chiusa la mentalità di molti frequentatori del CAI per cui se ti presenti in mtb o a cavallo (figurati con un trial) ti guardano storto alla faccia del confronto di pensioro e culture come per altro ne è fulgido esempio qualche vostro rappresentante che scrive in questo forum (Paola, Remo…).
Più che ignoranza mia (possibile) mi sembra che il problema sia la cecità di chi non capisce cosa stanno diventando i rifugi.
Stefano
x Remo Romei
I signori motorizzati sarebbero molto felici se potessero scorazzare nelle zone a loro assegnate, peccato che quando si parlò di definire delle zone i verdi si misero di traverso con il risultato che non furono assegnate ne le zone e fu scelto in pratica di chiudere un occhio riguardo la questione del transito sulle forestali.
Quindi grazie all’intervento di persone così integraliste nei riguardi dell’ambiente non si è riuscito a gestire minimamente il tema sostanzialmente peggiorando la situazione visto che nel frattempo gli appassionati di mezzi motorizzati sono probabilmente aumentati. Il divieto ad oltranza su qualsiasi strada forestale fa comodo solo ad una parte della popolazione, non capisco perchè il resto ovvero il popolo dei motorizzati deva subire le necessità di altri che hanno esigenze diverse.
Stefano
x 387 GianMAria
Leggevo proprio ieri su una rivista di settore il test di una moto (ma sarebbe meglio definirla MTB motorizzata per peso e dimensioni) elettrica con autonomia sufficiente per muoversi in montagna. Io potrei anche essere d’accordo nel acquistare un mezzo che ad oggi comunque ha dei limiti (2 ore di autonomia significa la metà almeno di un mezzo endotermico), solo se ci fosse certezza in una normativa che ne consenta il libero utilizzo e comunque la gestione della sicurezza nei confronti degli altri frequentatori della montagna. Non è secondo me un problema tecnico elettrico/scoppio ma riuscire a definire una norma di utilizzo dei veicoli fuoristrada.
Stefano
x 386 Paola
Cara, meglio divertirsi al circo che farsi ricoverare, come sarebbe utile per il tuo caso, in una casa di cura per squilibri mentali!!!
Stefano
x 388 Gianmaria
E’ proprio così parlare di rifugi ed ambiente è nel migliore dei casi non voler vedere in quale direzione sta andando il vostro mondo della montagna.
Stefano
x Stefano 391: da quello che scrivi si capisce che conosci solo i “rifugi” che si raggiungono in auto, a media-bassa quota, ovviamente, visto che sei uno che si muove solo su 2 ruote motorizzate. Ma quelli è perfino improprio chiamarli rifugi, nascono come dici tu per attiarre turisti, che sono proprio quelli che si muovono su 4 e su 2 ruote e non conoscono le parole “fatica” o “a piedi” nel loro vocabolario. Vai sul Vioz, visto che sei della Val di Non, a 3.500 metri però dovrai andarci con le tue gambe, un po’ per volta, facendo i conti col fiato corto e l’ossigeno che manca, e quando arrivi chiedi al gestore di mostrarti con quali tecnologie si vive e si rispetta l’ambiente a quella quota. E guardarti intorno, e vedrai che tipo di gente frequenta quel rifugio: mi dispiace, non troverari ne SUV ne trial. E’ un mondo che probabilmente nemmeno concepisci.
Quoto in pieno Elena: difendere i fuoristrada a due ruote attaccando i i turisti con i SUV è nascondersi dietro il problema: è ovvio che chi è contrario alle motociclette nopn vuole vedere nemmeno i SUV. A proposito del Vioz: consiglierei poi di procedere lungo la cresta di quota fino al ghiacciaio del Larcher: da lì si ridiscende ad un altro rifugio, i cui freqentatori sono meno alpinisti, ci sono anche le famiglie della domenica, ma tutti ci apossono arrivare solo a piedi con almeno 2 ore di camminata abbastanza impegnativa. Questo è alpinismo, trekking, escursionismo a piedi: forse qualcuno non sa di cosa stiamo parlando e insiste a portare il discorso sulle strade asfaltate e sterrate che conosce meglio.
NO ALLA DEFINIZIONE DI UNA NORMA DI UTILIZZO DEI VEICOLI FUORISTRADA IN MONTAGNA.
IN NONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA PER UNA MONTAGNA LIBERA DAI RUMORI.
LE ORDE RUMOROSE DEL POPOLO DEI MOTORIZZATI VADANO A SCORRAZZARE ALTROVE NELLE PALUDI!
CHIUDIAMO LE FRONTIERE DELLA MONTAGNA AL POPOLO DEI MOTORIZZATI!!!
SI ALLA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI!
QUALCUNO SI DOMANDERA’: E IL POPOLO DEI MOTORIZZATI?
COMINCINO AD ANDARE A PIEDI!!!
NESSUN CONFRONTO CON CHI PRODUCE RUMORI MOLESTI!
IL SILENZIO NON E’ NEGOZIABILE!!!!
RUMORI?
NO GRAZIE
RUMORI MOLESTI??
NO GRAZIE!
SILENZIO?
SI GRAZIE!
HO SENTITO STARNAZZARE QUALCUNO SU CONFRONTO DI CULTURE E PENSIERO (391 STEFANO).
E QUALE CULTURA PUO’ POSSEDERE IL POPOLO DEI MOTORIZZATI OVVERO GLI AMANTI DI TRIAL, FUORISTRADA, MOTOCROSS, QUAD, MOTOSLITTE, ECC. SE NON QUELLA DEL RUMORE?
LA MONTAGNA ESIGE IL SILENZIO!
IL SILENZIO NON PUO’ ESSERE NEGOZIABILE.
CONFRONTO DI CULTURE E PENSIERO?
MA QUALE CONFRONTO.
NON CONFRONTO DEVE ESSERCI MA CONTRAPPOSIZIONE!
LA CULTURA DEL SILENZIO CONTRAPPOSTA ALLA CULTURA DEL RUMORE!
E IL PENSIERO?
DIFFIDIAMO DAI PENSIERI RUMOROSI!!
VOGLIAMO PENSARE IN SILENZIO!
VOGLIAMO CAMMINARE IN SILENZIO!
VOGLIAMO CHE SI RISPETTI IL SILENZIO DELLA MONTAGNA!!
x Beppe 397 ed Elena 396.
Io credo che abbiamo un problema in casa.
Sgombriamo subito il campo: con i motori sui sentieri non c’entra un cavolo ed e’ solo un modo di stefano per cercare di mescolare le carte.
Pero’ tra alpinisti e soci CAI cosa stia diventando l’andare in montagna ce lo dobbiamo chiedere.
Certo i rifugi sono classificati in diverse categorie a seconda delle ore di cammino per raggiungerli e molti rifugi sono ancora rifugi.
Ma quando vengo impolverato dai fuoristrada che fanno servizio navetta per il rif. Pizzini qualche domanda me la faccio.
Non ho risposte. Sono consapevole che tanti rifugi non sopravviverebbero senza i turisti, tuttavia qualcosa mi disturba. A chi non ha voglia di farsi l’oretta a piedi dal rif. Forni dobbiamo proprio fornirgli l’auto?
E ancora: la risposta ad uno Gnifetti sempre affollato e’ costruirne un’altro poco piu’ sotto?
E che dire della Capanna Margherita. Un coso del genere non diviene gia’ un attrattore di per se’ e non piu’ un punto di appoggio per le grandi salite del Rosa?
Visto? Tanti dubbi, nessuna certezza.
quoto Alessandro 383.
Perche’ non proporre il tema rifugi nel blog?
La casistica e’ talmente ampia e le esperienze differenziate che occorrerebbero tanti contributi per chiarirci un po’.
ciao
per stefano
naturalmente il fatto che in montagna esistano delle porcherie, (e il CAI gli alpinisti e gli escursionisti perfetti non sono) non giustifica il fatto che se ne possano accettare anche altre.
Anzi il degrado è un argomento a favore di chi si oppone all’aggiunta di altre aggressioni.
Se vuoi convincermi a comprarmi un truck da 10 ton per andare per boschi dovrai trovare altri argomenti.
ciao
Ero intervenuto (374) un pò provocatoriamente per sottolineare che nei temi ambientali la cosa peggiore è assumere posizioni intransigenti, talebane, integraliste. Proprio come quelle di Paola. Si rischia di fare, paradossalmente, male all’ambiente (il rifiuto del nucleare è un esempio limpido). E di conseguenza all’uomo, che lo abita, lo vive, lo deve curare perchè ne è proprietario (e qui immagino altri rabbiosi dissensi). Bisogna essere concreti di fronte ai problemi, altrimenti è solo un vuoto parlare.
per Paola
ho sputato per terra l’ultima volta da bambino. E non mi piace nemmeno sputare sentenze. Amo però essere critico, prima con me stesso, e cogliere le contraddizioni mie e degli altri.
Per GianMaria
mai nemmeno pensato che l’inquinamento si riduca a uccidere alberi. Concordo che bisogna mettersi d’accordo sui termini, ma soprattutto sulla sostanza. Questo comporta, come derivata seconda, che è l’uomo che stabilisce cosa è l’inquinamento, non l’ambiente. Non ci sono postulati. Non ci sono Verità assolute. E quelli che pensano che invece esistano (come Paola) vivono fuori dalla realtà.
La realtà è che i rumori molestano e il silenzio no!
Questa è una verità!
Come è vero che possediamo orecchie per udire!
Le nostre orecchie sono REALI!!!
Massimo non venga a parlarci di postulati o verità assolute.
Una verià assoluta e imprescindibile è la nostra esistenza quindi la REALTA’:
NOI SIAMO REALI, IL RUMORE E’ REALE, NOI SIAMO REALISTI: ESIGIAMO IL SILENZIO!
CERTO E’L’UOMO CHE STABILISCE COSA INQUINA.
L’UOMO STABILISCE CHE IL RUMORE INQUINA QUINDI L’UOMO STABILISCE CHE VENGANO EVITATI I RUMORI INUTILI.
QUINDI NOI STABILIAMO CHE:
VOGLIAMO CAMMINARE IN SILENZIO!
VOGLIAMO CHE SI RISPETTI IL SILENZIO DELLA MONTAGNA!
x Massimo 404
Bene, avevo frainteso.
Credevo che la frase “ma si sa quanto inquina una macchina in un bosco? Si sa quanti alberi muiono a causa dei motori in montagna? No non si sa.” fosse una costruzione retorica per asserire che l’inquinamento dei motori in montagna non e’ dimostrato a meno di non vedere un albero cadere fulminato dallo scarico di una moto.
Per quanto riguarda le definizioni.
Credo che l’inquinamento sia un fenomeno oggettivo e misurabile e il fatto che non abbiamo ancora strumenti cosi raffinati da misurare ogni fenomeno (e ancor meno calcolarne le conseguenze) non indebolisce questa mia convinzione.
Le definizioni invece sono convenzioni che semplicemente servono per capirci.
In altre parole. Chiamiamolo come vogliamo (definizione) ma misuriamo l’acidita’ della pioggia su una foresta valdostana e contiamo gli alberi ammalati (misura del fenomeno).
ciao
GiaMaria
MASSIMO DOMANDI AGLI ABITANTI DI CHERNOBYL SE IL NUCLEARE E’SICURO.
A CHERNOBYL SI E’FATTO MALE ALL’UOMO E ALL’AMBIENTE!!!
NOI CHE VOGLIAMO BENE ALL’UOMO E ALL’AMBIENTE, NOI CHE VOGLIAMO ESSERE CONCRETI E REALISTI COSI’CI PRONUNCIAMO:
ENERGIA NUCLEARE?
NO GRAZIE!
Le risposte che mi dà Paola non fanno altro che confermare ciò che penso di queste persone. La loro chiusura mentale è un problema (per loro) alla comprensione delle cose. La sua osservazione sul nucleare è disarmante. C’è poco da discutere, se questa è la regola: il nucleare a cernobil ha ucciso? Sì, allora no al nucleare. Ma si rende conto che possiamo allora dire? Il vajont ha ucciso? Sì, allora no all’energia idroelettrica. Due treni si sono scontrati e hanno fatto cento morti? No ai treni. E così via per le auto, gli aerei e tutto quello che ci viene in mente. Ma forse è proprio quello che queste persone vorrebbero, riportarci all’età della pietra, quando l’aria, l’acqua erano pulite, e tutto era silenzio.
E’ un dato di fatto che tra tutte le forme di produzione di energia quella nucleare è tra le meno inquinanti e più sicure. Il carbone. così ecologico, è devastante per l’aria, e così tutte le centrali termoelettriche (gas e petrolio). Le consiglio di leggere “La sfida del secolo. Energia. 200 domande sul futuro dei nostri figli” di Angela, un autore che non è certo schierato. Ne capirà di più, al di là delle frasi fatte e dei luoghi comuni di cui sembra infarcita.
per GianMaria
Concordo con lei: l’inquinamento è oggettivo. Ma non è questo il problema principale. Il problema sta nel definire i limiti di accettabilità di un certo fenomeno. “spostare l’asticella” : dipende dalle effettive conseguenze sulla nostra vita e quella dei nostri figli, dalla capacità scientifica di misurarle, e purtroppo anche da interessi economici. Si ricorda la vicenda atrazina e Donat Cattin? Bisogna partire dall’assunto che l’uomo inquina e stabilire insieme fin dove possiamo inquinare, cosa è accettabile e cosa no. La stragrande maggioranza delle fabbriche inquina l’aria, l’acqua e fa rumore. Compito della comunità è stabilire i limiti, con leggi adeguate. Non chiudere le fabbriche, come vorrebbe Paola.
Vorrei invitare a tornare col discorso sui rifugi, mi sembra molto importante: quale ruolo, intendo positivo, e come gestirne l’accesso?
Per Massimo: ci vorrebbe un maggior numero di commenti come il suo: equilibrato e sensato. Grazie!
Certo che la mia osservazione sul nucleare è disarmante.
La catastrofe di Chernobyl è disarmante!!
Essa ha causato gravi conseguenze globali di forte impatto sulla salute con decessi per tumori, leucemie e altre patologie.
E riguardo alle scorie radioattive delle centrali nucleari?
Forse queste non inquinano?
Consiglio “all’equilibrato e sensato” Massimo e a tutti gli “equilibristi sensati” di andare sul sito http://www.greenpeace.org.
Attenzione reggetevi bene durante la navigazione!
Potreste perdere il vostro “sensato equilibrio”!
DEFINIRE I LIMITI DI ACCETTABILITA’ DI UN CERTO FENOMENO?
CERTAMENTE!
E QUANDO IL FENOMENO NON E’ PIU’ ACCETTABILE?
SPOSTIAMO L’ASTICELLA!
MASSIMO VADA A SPOSTARE L’ASTICELLA A CHERNOBYL SE LA TROVA ANCORA.
PURTROPPO LI’ L’ASTICELLA E’ STATA SPAZZATA VIA!!
INTANTO NOI DICIAMO:
ENERGIA NUCLEARE?
NO GRAZIE!
Giorgio ha ragione, torniamo ai rifugi. Mi pare ovvio che la maggior parte dei rifugi serva a portar gente in montagna, a far conoscere la montagna over 1500. Sappiamo anche che ciò vale per poco più di un mese all’anno: dopo tutto torna pace e silenzio. La gente porta soldi e coi soldi si possono/devono fare tante inizative a favore della montagna. Io sono dell’opinione che in “alcuni periodi”, su “alcune strade forestali” (non sentieri) , per “un numero chiuso di veicoli”, a “pagamento”, e se troppo strette a “senso unico alternato (mattino si sale, pomeriggio si scende)” , l’accesso possa essere consentito ai veicoli a motore. Certo, rimane il problema del rumore, ma coi vincoli che ho detto rimarrebbe limitato. Francamente in tanti rifugi gestiti dal CAI sono attivi tutto il giorno gruppi elettrogeni che fanno rumore e ammorbano l’aria, proprio quello che non vorresti trovare dopo 3 ore di dura salita! E nessuno si è mai preoccupato di farli smettere.
x massimo 408
concordo pienamente su quanto Lei dice sull’inquinamento.
Su questa base dovremmo poter concordare o meno se i motori sui sentieri siano un inquinamento accettabile.
A mio avviso non lo sono. Ritengo non valga la pena di “abbassare l’asticella” per un divertimento del genere.
Credo che sia discutibile una sola eccezione. Cosi come accettiamo (o subiamo) altre attivita’ fortemente inquinanti come la caccia o lo sci su pista, e lo facciamo esclusivamente per motivi economici, si potrebbe pensare di trattare analogamente i motori.
Chissa’, non ho le idee chiarissime. Mi piacerebbe poter valutare se, in una ipotetica valle montana, potrebbe essere praticabile una chiusura ai pedoni a vantaggio dei motori.
Se e’ economicamente sostenibile voglio dire.
GianMaria
x giorgio
a mio avviso il problema (se c’e’ un problema) nasce dalla trasformazione in attivita’ economiche.
E’ chiaro che se il gestore deve viverci deve spingere per aumentare i clienti e allora, talvolta si va sopra le righe.
Trovo poi che ci sia veramente un abuso del termine cosa che crea non poca confusione.
Un locale in un paese sara’ un Posto Tappa, una locanda, quello che vogliamo ma non un rifugio e un bar sulle piste da sci idem.
E per finire: almeno nei Parchi ritorniamo all’approvvigionamento coi muli! Non e’ anacronismo ma uno stile diverso dai soliti motori.
ciao
GianMaria
Per 397 Beppe
RifugioVioz,
Forse non è l’esempio migliore, visto che il progetto, oltretutto approvato dalla provincia, prevede che venga costruita una nuova funivia che arriverà a 500mt dal rifugio, in modo di consentirne il raggiungimento non ai soli eletti del CAI che fino ad oggi si sono ammazzati di fatica per raggiungerlo. Non so se l’impianto farà lo stesso percorso di quello che qualche tempo fa fu distrutto mi sembra da una valanga, di certo so che l’obiettivo è quello di portarci turisti sia d’inverno creando delle piste da sci sia d’estate per il turismo di massa. Il motore dovrebbe essere a gasolio come quelli di Madonna di Campiglio. Stessa cosa per il nuovo impianto della funivia che collegherà Pinzolo a Madonna di Campiglio, verrà costruito con la scusa (per avere soldi dalla comunità europea) di diminuire il traffico delle auto, ma con il vero intento di chiudere l’anello delle piste da sci intorno al Brenta… Peraltro è d’uso anche costruire o restaurare case per deposito attrezzi, che poi diventano rifugi, giusto per prendersi la sovvenzione della provincia.
Quindi non saprei dire se sono io che ho una conoscenza limitata del problema o se forse siete voi ad avere una visione limitata del problema.
Comunque è vero avete un problema in casa che molti di voi non vedono.
Stefano
Gianmaria,
Apprezzo sempre quanto scrivi, benché i nostri punti di vista siano decisamente diversi e ogni tanto ti intestardisci sulle tue posizioni. In particolare non capisco perché insisti sul punto che ogni cosa che si aggiunge, anche se minima, bisogna cercare a tutti i costi di bloccarla. Purtroppo per te, non siamo in un ambiente statico, gli uomini ogni giorno nascono così come ogni giorno nascono idee esigenze progetti. Certo se vogliamo fare come hanno fatto quei geniacci degli ambientalisti (verdi, Legambiente e compagnia bella) che hanno sempre detto no a tutto, vedi la Campania con i termovalorizzatori per fare un esempio, oppure l’eolico, la Tav, il nucleare, la caccia etc… significa che invece di gestire un problema si sono schierati bloccando qualsiasi tipo di attività con il risultato semplicemente di ritardare, con effetti poi catastrofici la gestione dei vari temi legati ad ambiente e sviluppo. Quindi dire semplicemente che non è il caso di aggiungere altro a quanto l’ambiente sopporta è per me non volere gestire una nuova variabile che si è aggiunta.
Concordo pienamente con quanto dice Massimo, anche se secondo me la strada passa dalla regolamentazione, sono anche d’accordo nel dire che alcune zone devono essere completamente chiuse al traffico, principalmente per sicurezza più che per ideologia, sempre che ce ne siano altre dove possa essere consentito l’uso di mezzi fuoristrada.
Stefano
Paola,
per me ogni forma di estremismo è per prima cosa un suicidio intellettuale, ci arriva chi non è in grado di gestire il problema con le proprie capacità e si rifugia in qualche ideologia od assunto preso in prestito da qualcun altro che su persone di questo tipo ci specula… Comunque almeno per educazione usa il minuscolo quando scrivi.
Stefano
Siccome avevamo urbanamente dibattuto sui termini, e siccome GianMaria replica a un mio ragionamento affermando che “i motori sui sentieri” costituiscono a suo parere un inquinamento inaccettabile, dico anch’io che lo sono. Io ho parlato di “strade forestali” (e aggiungo qui anche vecchie strade militari), non certo sentieri. Quindi i pedoni camminerebbero tranquillamente sui sentieri, perchè le moto enduro, secondo il mio modello, non transiterebbero.
Ricapitolo: agosto off limits per tutti i motori. Negli altri mesi estivi, off limits i giorni festivi. Negli altri giorni 100 vetture al massimo con un pedaggio di 20 € a vettura per ogni strada (10 – 15 km). E magari solo auto suv e fuoristrada, che ben si integrano con l’ambiente anche a livello scenografico.
Il risultato sarebbe un introito economico alla regione, e un maggior introito al rifugio/malga alla fine della strada.
Bella l’idea dei muli nei parchi. Esistono anche le teleferiche. L’importante però è che i poveri visitatori non si vedano caricati di ulteriori costi. Guardate che la montagna senza turisti muore.
x Massimo 412
Rifugi e mi limito a quelli CAI.
Di fatto e’ gia’ come dice Lei. Molti cosidetti “rifugi” sono accessibili con veicoli a motore sotto restrizioni.
Ma, mi chiedo, dobbiamo portare al rifugio la massima quantita’ possibile di clienti? Dobbiamo farlo ad ogni costo?
Il mangiatore di spezzatino e polenta che sale al rifugio Pizzini con il servizio navetta si sta avvicinando alla montagna?
In qualche modo cosi facendo stiamo realizzando quanto previsto dalla statuto CAI o stiamo solo sostenendo una attivita’ commerciale?
A mio avviso il fatto stesso che una persona pensi di usare un veicolo per avvicinarsi alla montagna e’ una deformazione culturale.
Se il rifugio ha anche una funzione educativa (e credo che debba averla) e’ anche quella di proporre il modello di una diversita’ possibile e sostenibile.
GianMaria
QUALCUNO HA STARNAZZATO RIGUARDO IL MODO DI SCRIVERE……
STEFANO, LEI CHE SI PAVENTA DA ERUDITO INTELLETTUALE DI BUONE MANIERE LO SA CHE L’ALFABETO LATINO O ROMANO CONSISTEVA NELLE SOLE LETTERE MAIUSCOLE E CHE FU SOLO NEL MEDIOEVO CHE ENTRARONO IN USO LE LETTERE MINUSCOLE?
I SUOI CONCETTI (PSEUDOCONCETTI) DENOTANO UNA FORMA CRONICIZZATA DI QUALUNQUISMO SETTICO.
PENSO CHE LEI TANTO AMANTE DELLE LETTERE MINUSCOLE ABBIA INCONSAPEVOLMENTE RIDOTTO IL SUO PENSIERO AI SOLI TERMINI MINUSCOLI.
EBBE RAGIONE UN MAIUSCOLO PENSATORE QUANDO DISSE A PROPOSITO DEI PICCOLI: “CHE COLPA NE HANNO I PICCOLI DI ESSERE PICCOLI?”
ABBIANO ALMENO “I PICCOLI” IL PICCOLO BUON SENSO) DI FARSI DA PARTE!
A PROPOSITO DI SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE MONTANO CONSIGLIO DI VISITARE IL SITO DI MOUNTAIN WILDERNESS: http://www.mountwild.it
BUONA LETTURA A TUTTI.
x Stefano 416
Cerco di spiegare meglio qesta mia posizione.
Essa non ha valore assoluto, non e’ applicabile sempre a qualsiasi situazione.
Ha invece valore in opposizione ad un argomento spesso avanzato dai favorevoli ai motori.
Questo argomento afferma che poiche’ il degrado (rifugi-alberghi, strade, impianti, case e l’elenco sarebbe lungo) avanza allora sarebbe accettabile anche aprire ai motori.
La mia posizione e’ che il degrado debba essere contrastato in tutte le sue forme e che aggiungerne dell’altro sia la strada opposta a quella da seguire.
ciao
GianMaria
x Massimo 418
Capisco la sua posizione e nell’ipotesi di un regolamento di compromesso (altro non potrebbe essere) se ne potrebbe parlare.
Pero’ io cerco di tenermi piu’ sul generico e nel contempo piu’ aderente alle due proposte di legge (opposte ed entrambe decadute con le loro legislature).
I praticanti di enduro (non so se tutti ma certo molti) non sono interessati a viaggiare su una strada sterrata “turistica” ma cercano altre esperienze e infatti li incontro su sentieri e sentierini. Quindi un regolamento di divieto sui sentieri non farebbe che lasciare immutata la situazione (parlo delle regioni che conosco: Piemonte e Liguria dove l’attivita’ fuori strada e’ vietata da vent’anni) con attivita’ illegale come e’ ora e pochi o nessun controllo.
Rilegga fabiano 373: parrebbe che li tutto sia perfetto e poi ecco Stefano 380 che lo smentisce. Evidentemente i 300 km di strade motorizzate non bastano se poi ci sono incontri-scontri sui sentieri.
Bene, mi pare evidente la mia sfiducia in un possibile regolamento. Auspicabile certo ma applicabile poi?
Per quanto riguarda i muli gli esempi non mancano: veda il trasporto zaini sul TMB e il cavallo che rifornisce il rifugio Garelli e certo le teleferiche meglio che gli elicotteri.
cordialmente
GianMaria
Il regolamento è alla base di ogni convivenza civile, giusto o sbagliato che sia. La fiducia è funzione del sistema di controllo, che, se assente o malfunzionante, fa perdere di significato ogni regolamento.
Io sull’altopiano di Asiago, in suv, ci sono stato e non ho visto niente di strano.
Chi sale in navetta e si ferma al rifugio a pranzare si avvicina alla montagna? Di sicuro non siamo tutti alpinisti, nè abbiamo il fiato per fare 1000 metri di dislivello. Se vogliamo lasciare la montagna a un elite di sportivi allora chiudiamo tutti i rifugi che facciamo prima. La vista delle montagne dalla piazza della chiesa non è uguale a quella che si gode dal rifugio a 2200m . Perchè togliere a chi non ce la fa questa beatitudine degli occhi?
Dissento da GianMaria 419 su un punto abbastanza importante. Lei dice “A mio avviso il fatto stesso che una persona pensi di usare un veicolo per avvicinarsi alla montagna e’ una deformazione culturale”.
A mio avviso assolutamente no. La montagna fa parte, come il mare, i deserti, le pianure, il cielo, del mondo in cui ci troviamo a vivere. L’uomo si è adattato all’ambiente e ha costruito in 200.000 anni mezzi sempre più idonei. Così ha fatto gli aerei per andare in cielo, le navi per stare sopra il mare, i batiscafi per andarci sotto, le auto e i treni per correre sulla terra. Per le montagne ha costruito auto adatte alle montagne, i cosiddetti fuoristrada, per i quali una vera deformazione culturale è il loro utilizzo nelle città.
Consentitemi una battuta sulla diatriba tra Paola e Stefano riguardo all’uso delle maiuscole.
Paola ci ricorda che l’alfabeto latino era fatto solo di maiuscole e che solo nel medioevo si sono introdotte le minuscole.
E’ una ulteriore prova che Paola vuol farci tornare indietro addirittura a prima del medioevo.
scusate una cosa…io sarei un criminale a fare dell’enduro?????? cioè, io sono peggio dei politici che vogliono fare le centrali nucleari???
cazzo, a 18 anni sono già un pericolo x l’ambiente!! chissà che penserà di me mio zio (che è del cai)…
x Massimo 424
Concordo in pieno. La mancanza di controlli e’ il vero problema.
A volte mi pare che il nostro dissertare su come regolare, legiferare ecc. sia veramente tempo perso, tanto nessuno controllera’ un bel niente e tutto proseguira’ come sempre indipendentemente da ogni regola.
Quanto ai rifugi dissento invece del tutto. Il principio per cui si dovrebbe consentire a chiunque di salire con qualsiasi mezzo perche’ non ce la fa e’ profondamente sbagliato.
In base a questo principio potrei chiedere di costruire una strada per la capanna Margherita o per la vetta di qualche 8000. Perche’ certo la vista che si gode dalla vetta della Aguille Verte e’ impareggiabile. I propri limiti ci sono e dobbiamo accettarli. Almeno questo insegnamento dalla montagna dovremmo accettarlo.
Immaginavo che dissentisse sulla mia posizione sui motori, altrimenti tutta questa discussione non avrebbe luogo.
Ma su questo piano, piu’ etico e filosofico, non esiste alcuna possibilita’ di incontro.
E questo e’ il motivo per cui mi sono limitato a discutere gli effetti di un veicolo a motore (rumore, gas, scavo del terreno, pericolo); in teoria su questi “oggetti” e sulle definizioni un dialogo e’ possibile.
Non dimentichiamo che l’origine di questo thread e’ discutere una proposta di legge e niente piu’.
GianMaria
x niktm
effettivamente un pericolo per l’ambiente lo sei.
Se sei anche un criminale dipende: se fai enduro nelle regioni o zone in cui e’ vietato evidentemente si.
Per quanto riguarda il nucleare, abbi pazienza, ma che c’entra? Ragionando cosi troveremo sempre qualcosa di peggiore di quello che facciamo noi e sappiamo che al peggio non c’e’ limite.
ciao
GianMaria
A PROPOSITO DI SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE, MONTANO CONSIGLIO TUTTI COLORO CHE NON LO AVESSERO ANCORA FATTO DI VISITARE IL SITO DI MOUNTAIN WILDERNESS: http://www.mountwild.it
COSI’PER CHIARIRSI UN POCHINO LE IDEE!!
Dissento da GianMaria 419 quando dice: “A mio avviso il fatto stesso che una persona pensi di usare un veicolo per avvicinarsi alla montagna e’ una deformazione culturale”.
Io penso che non sia una “deformazione culturale” ma un’assoluta mancanza di cultura.
Certo è che chi pensa di usare un veicolo ha dimenticato di possedere le gambe.
Ci penserà il caro gasolio a fargli ricordare di usare le gambe.
bo, sarò pazzo, a me nn sembra di costituire un enorme pericolo x l’ambiente!!! lascerò un pò di traccie con la ruota posteriore,un pò di fumo dalla marmitta, ma nn mi sembra di creare tutti questi problemi…
ciao
Abbiamo anche un valido scenografo, coreografo e artista.
Massimo scrive: “…E magari solo auto suv e fuoristrada, che ben si integrano con l’ambiente anche a livello scenografico”.
Eccellente!!!
Spero che Massimo abbia anche previsto che in caso l’ambiente non si integri perfettamente con le auto suv e fuoristrada possa essere modificato.
L’occhio vuole sempre avere la sua parte!
x Paola 432
quoto, mi era sfuggita.
ciao
GianMaria
x niktm 431
Perche’ dovresti essere pazzo? E’ un’opinione come un’altra.
Vorrei pero’ osservare che appunto di un po’ di traccie, di un po’ di fumo ecc si tratta.
Per una singola moto possono anche essere poca cosa, ma devi moltiplicarlo per tutti i praticanti e per gli altri veicoli fuoristrada.
I guasti sui sentieri si vedono.
ciao
GianMaria
x Fabiano
Sono d’accordo con quanto dice, capita la stessa cosa a noi in moto di liberare percorsi altrimnenti abbandonati. Preferirei che i km fossero 500 vietato e 500 permessi, giusto per essere democratico.
x Massimo
Sono d’accordo per la regolamentazione, circa a metà di questo forum ho scritto in merito pensando di coinvolgere i mc per la gestione, la manutenzione e l’assegnazione dei percorsi liberi per il fuoristrada.
x Gianmaria
Ieri sono stato (a piedi) sul Grostè, bello schifo. Baasta che paghi (parcheggio, navetta, …) e sembra che si possa fare tutto. Desolante lo spettacolo delle piste da sci e degli impianti di risalita. Le uniche moto che ho visto sono quelle dei gestori dei rifugi e in questo contesto aggiungono meno inquinamento delle scuregge dei turisti.
x Paola
Guarda che non è detto che chi ha “la cultura” necessariamente sappia usare il cervello. Tu evidentemente nei sei un chiaro esempio.
Ciao
Stefano è il classico esempio della noce vuota.
La noce vuota è più leggera di quella piena (sana). Quando giunge sulla tavola dei commensali anche lei vuole avere un “suo diritto”.
Un sacrosanto diritto:
“Anche la noce più vuota vuol essere schiacciata!”
x Stefano 435
Groste’: lo chiamano “valorizzare” la montagna.
E il mare e’ altrettanto “valorizzato”.
ciao
GianMaria
GianMaria,
Esatto io vivo in zone dove la montagna e la natura è molto “valorizzata” ed è per questo che insisto sul punto, visto che è di molto maggiore l’impatto della valorizzazione rispetto quei (veramente pochi) utilizzatori sportivi dei mezzi fuoristrada. L’Enduro è uno sport che anche se farai fatica a comprenderlo è molto simile allo spirito dell’alpinista. Nell’enduro “si fatica di bestia”, non pensiate sia una comoda passeggiata seduti. Esiste un codice di comportamento rispetto alla natura e agli altri frequentatori delle strade forestali. Gli enduristi si aiutano a vicenda quando si trovano in difficoltà, il gruppo si adatta al ritmo dei più “deboli”. Anche in situazioni di competizione è successo che dei piloti dessero il proprio aiuto (perdendo tempo prezioso), ad altri concorrenti in difficoltà. Questo lo dico perchè da come la vedo io è più vicino lo spirito dell’endurista rispetto a quello di chi vuole valorizzare la montagna.
Sono d’accordo con te che vorse più che fare la guerra (anche se sono d’accordo che sia necessario regolamentare e non vietare completamente) a chi vorrebbe muoversi su tracciati idonei con mezzi fuoristrada, converrebbe aprire una bella discussione su come viene “valorizzata” la montagna da chi ne vuole trarre solo profitto.
Per finire le ultime novità della zona… A Canazei verrà costruito un bel invaso artificiale per rifornire di acqua l’impianti di innevamento artificiale, la strada forestale del Rifugio Peller (da Tuenno dove si parte anche per il lago di Tovel che non diventa più rosso a causa dei motociclisti,vero….) verrà asfaltata fino a 500 mt dal rifugio.
Verranno ampliati i parcheggi di Folgarida in concomitanza della nuova traccia di funivia verso Pinzolo…
Ciao
Sono appena tornato da una breve vacanza: Toscana, alta val di Cecina, zona colline metallifere. Bene, non ho visto uno, dico uno dei cartelli (legge provinciale num. xxx) che piantonano le strade forestali delle tre venezie. Visto che l’accesso era consentito, mi sono fatto una scorpacciata di chilometri perso in mezzo a una natura ancora selvaggia, e devo dire che mi sono divertito un mondo con la mia jeep. Mentre procedevo beatamente nei boschi mi sono chiesto come mai la rossa Toscana consente questo “delitto” verso la natura. Qualcosa mi sfugge. Stavo forse procedendo in un ambiente di serie B? Perchè i cocomeri della regione non dicono nulla?
x Stefano 438
Capisco che l’impatto recato da una singola moto (o da poche moto) possa apparire all’endurista poca cosa rispetto agli sbancamenti per gli impanti di sci o alla costruzione di una citta’ ski-total; ed in effetti dal confronto diretto e’ ragionevole pensarlo.
Pero’ immagina questa situazione.
Un escursionista e’ costretto ad attraversare sentieri sconvolti dalle ruspe, ad evitare sentieri sovraffollati perche’ serviti da seggiovie, ad aggirare un rifugio trasformato in ristorante e conquista finalmente un sentiero poco frequentato quando deve fermarsi per lasciarsi sorpassare da una decina di motocilisti.
Dal suo punto di vista (che condivido) i motociclisti non sono altro che una espansione della robaccia che ha cercato di lasciarsi dietro.
Ripeto una considerazione gia’ fatta. Se le moto fossero una alternativa a qualcuna delle robacce citate potrei considerarla un male minore e quasi accettabile. Sarebbe meglio qualche moto (a certe condizioni) che una Cervinia. Il guaio e’ che le moto si aggiungono a tutto il resto con un effetto cumulativo intollerabile.
Naturalmente non ho motivo di ritenere che gli enduristi non siano delle brave persone, che facciano uno sport faticoso ecc. ma questo non c’entra. Il guaio e’ che la loro attivita’ appartiene in pieno a quella civilta’ (civilta’?) meccanica che si permette qualunque aggressione in nome del proprio divertimento.
Sono proprio d’accordo che dovremmo chiederci dove ci portera’ questo “valorizzare” e cosa lasceremo alla prossima generazione.
ciao
x Massimo 439
Della situazione in Toscana non so nulla ma faccio due osservazioni di carattere generale.
Primo: la natura era ancora selvaggia prima che ci passasse qualcuno in Suv, poi e’ diventata solo un paesaggio dal finestrino.
Secondo: quello dei cartelli e’ un problema insolubile, e’ praticamente impossibile segnare tutti i sentieri, sterrate, mulattiere ed i loro innumerevoli incroci. E’ inoltre facilissimo abbattere un segnale scomodo e dire che non c’era.
Nell’ambito di una regolamentazione andrebbe eliminato l’obbligo della segnaletica. Se una regione mette il divieto tanto basta. E’ vietato cio’ che non e’ segnalato con cartello di autorizzazione.
Nota marginale. Il colore politico c’entra poco. Quando si tratta di difendere un bosco nessun politico, rosso o nero che sia, si prende la briga di decisioni che magari scontentano qualche motoclub o associazione di furistradisti (o di costruttori).
Io temo che proprio il voler vietare in realtà non faccia altro che peggiorare la situazione creando da una parte situazioni di illegalità e dall’altra come avviene in Trentino, ma anche in Lombardia (luoghi che conosco) prima che si decida di vietare la circolazione dei mezzi motorizzati sulle strade forestali, ho la netta impressione che si stia “valorizzando” attraverso la cementificazione di strade e rifugi. Quindi alla fine il vostro estremismo ideologico sta, nel mondo reale, semplicemente peggiorando la situazione.
Stefano
Voglio continuare a pensare che il sig. GianMaria (a differenza di Paola) non sia un estremista ideologico. Quindi capirà quello che sto per dire. Ho fatto l’esempio della Toscana per dire che “nonostante” l’accesso agli sterrati sia consentito, l’ambiente è rimasto selvaggio. Non c’è stata (o almeno io non l’ho vista) una invasione di suv, enduro, quad o altri meccanismi motorizzati. Non è strano? Peraltro era selvaggio prima che passassi io e selvaggio è rimasto anche dopo (vada a controllare se non mi crede). Sa cosa mancano lì? I rifugi! Forse il CAI dovrebbe fare autocritica. E tanta.
Sono contrarissimo a “tutto ciò che non è esplicitamente permesso è vietato”.
Lo sono perchè sono un uomo libero e non dico altro. I cartelli di divieto vanno messi.
E’ vero: l’ambiente non c’entra nulla con la politica. Purtroppo questo non vale per gli ambientalisti!
x Stefano 442
d’accordo sui danni della cementificazione, ma non capisco il collegamento con regolamenti restrittivi (divieti)per i motori.
Mi pare che l’illegalita’ derivi dalla mancanza di controlli oltre che dalla diffusa convinzione che le regole valgono e sono da rispettare solo quando riguardano gli altri.
Penso che le considerazioni sulla motorizzazione in montagna (contro o a favore) debbano essere altre. Inquinano? Non inquinano? Son un pericolo? Non lo sono? Impongono un limite al godimento da parte di altri utenti? Non lo pongono?
ciao
GianMaria
Quello che volevo sottolineare è che divieti assoluti, non risolvono nulla anzi peggiorano la situazione creando illegalità tra un gruppo di utenza che ha acquistato nella legalità un mezzo per il quale paga le tasse, che è uno strumento sportivo legato ad una disciplina sportiva legale (Trial, Enduro etc…) e che quindi vuole semplicemente avere la possibiltà di esercitare questo sport nella sicurezza (per tutti) e senza necessariamente infrangere divieti.
Se vogliamo fare un’analogia è come vietare ad una popolazione indigena di andare a caccia perchè nel parco naturale dove vivete le specie di animali presenti sono protette. Ovviamente quelli continueranno a cacciare per sopravvivere (cosa questa realmente successa).
Il riferimento alla cementificazione, che per me è elemento ben più grave, continuo a sottolinearlo perchè in tutto il sito (non solo in questo forum) nessuno ne parla adeguatamente.
Riugardo alle motivazioni che citi posso essere d’accordo ma temo che varrebbero per tutti. Se mi dici che le moto inquinano (avevo accennato alle Quantya elettriche, ma penso che per taluni sarebbe un problema vedere anche una MTB in montagna…) non posso dire che non è vero. Però devi spiegarmi perchè in alcuni posti ci sono dei grossi motori diesel per far funzionare le cabinovie, e nei rifugi l’energia è data da motori diesel, gli impianti di innevamento artificiale ( un cannone consuma 74kw ora di elettricità ovvero come una ventina di abitazioni domestiche + l’acqua che viene usata) non vanno ad energia solare così come il riscaldamento dei rifugi. Vedi se mi dici che una moto è una cosa che si aggiunge devi spiegarmi perchè nessuno di voi si è opposto a questa “valorizzazione”. A me viene da pensare questo. Semplicemente perchè fino a che sono stati costruiti impianti che fanno comodo alla maggior parte dei vostri soci, nessuno si è mai opposto.
Sicurezza, bene se vogliamo fare un bilancio di quanti incidenti ci sono stati quest’estate tra gente che usava la moto fuoristrada e quanti incidenti e morti (purtroppo) ci sono stati tra chi frequenta la montagna a piedi facciamolo pure. Temo che dovremmo vietare le attività sportive a tanti appassionati di alpinismo ( professionisti e non).
Riguardo al godimento, devo dire che la vostra proposta è un grosso limite al mio di godimento e a quello di tanti altri appassionati, per altro potrei dire che trovarmi gente che passeggia sulle strade forestali aperte alla circolazione (magari con cani o bambini liberi) è un rischio per la sicurezza di tutti. Cosa dovrei fare, una proposta di legge che vieti il passeggio delle persone perchè a me da fastidio?
Stefano
X 441 GianMaria
Vedi, io mi arrabbio proprio perchè vedo come tu stesso te ne accorgi, che se fossero solo le moto il problema sarebbe sicuramente meno pesante rispetto a situazioni tipo Cervinia che tu citi. Mi arrabbio perchè così facciamo da capro espiatorio per situazioni ben più gravi, ma che hanno dei forti interessi economici. Mi arrabbio(e non mi riferisco sicuramente a te) quando sento parlare ambientalisti che stanno zitti se in discussione ci sono forti interessi economici.
Ora visto che comunque la tendenza è la “valorizzazione” qualcuno dovrebbe spiegarmi perchè è possibile fare qualsiasi grossa porcata, basta che presumibilmente porti soldi, mentre non è neppure possibile fare una pista da cross in mezzo alla campagna (stra inquinata dai fertilizzanti insetticidi etc..) perchè disturbi le galline che stanno a 5km.
Io in montagna dove ho la casa ci sono giorni che neppure posso aprire le finestre di casa perchè nei meleti sotto casa passano con le turbine ad irrorare le piante di mele con antiparassitari. Nessuno si è mai permesso di dire qualcosa perchè tutti hanno interessi, ma se vado in comune per avere il permesso di transito sulle forestali di categoria b, è sempre una discussione perchè rompo le scatole a chi passa con il trattore. Ditemi dove stanno gli ambientalisti? Posso immaginare. Seduti in qualche tavolo della provincia con uno stipendio di €6000- netti.
Stefano
MOTO,
NO GRAZIE!
RUMORI INUTILI?
NO GRAZIE!
SILENZIO?
SI GRAZIE!
SOSTENIAMO UNA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI.
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA.
FACCIAMO RISPETTARE LA REGOLA DEL SILENZIO.
IL SILENZIO NON E’ NEGOZIABILE.
S I L E N Z I O!
Vorrebbero fare piste da cross anche in campagna, questi attila distruttori!
In campagna si va per lavorare i campi non per divertirsi con le moto.
Ma non vi accorgete che disturbate proprio tutti?
Per voi si rischia che le galline non facciano più le uova!
Con le turbine non dovrebbero irrorare le piante di mele con gli antiparassitari.
Dovrebbero irrorare sì, ma le vostre moto!
Notizie
Praticamente gli inglesi chiamano il Monte Bianco il gabinetto pubblico più alto d’Europa. Jean-Marc Peillex, il Sindaco del lato francese del Monte Bianco, è da anni che fa una campagna per evitare l’aggressione turistica del Bianco, solo in estate si contano 30000 turisti. Campagne per la pulizia delle piste, contro la cementificazione non hanno avuto gran successo. Se la prende anche anche con le associazioni alpine Italiane.(fonte Times) Eppure moto sul Bianco non ce ne sono. Ma vuoi dire che non ho tutti i torti? Che sta cosa delle moto è tutta una montatura per spostare il fuoco dell’attenzione su qualcosa di diverso rispetto al turismo di massa?
Stefano
Volevo riepilogare i temi principali toccati, che sono di interesse tenendo a parte polemiche.
Precisazione per GianMaria: Noto che il tema dello sfruttamento intensiovo dell’ambiente montano non l’ho introdotto io, ma parte dalle prime righe di discussione.
Riusciamo a trarre qualche conclusione a distanza di circa due anni?
INTERESSI
MAtteo 15
[Naturalmente diffido anche dei divieti stile Alpe di Siusi (Bolzano), il cui scopo è fare arricchire la società che gestisce gli impianti di risalita (ma qui mi fermo per non andare fuori tema)].
della moretta andrea 18
Il problema è che con scuse di ogni tipo (come per esempio servire alpeggi ormai inutilizzati o che potrebbero essere aiutati con due voli all’ anno di elicottero) si devastano bellissimi sentieri che attraversano i boschi per sostituirli con strade sterrate percorse poi da mezzi di qualunque tipo, moto, jeep e quad con permessi rilasciati allegramente da comuni e comunita’ montane.
Come al solito è l’ interesse economico che comanda tutto, le imprese di costruzione speculano e noi paghiamo con le tasse infrastrutture non solo inutili ma soprattutto dannose.
giulio 212
Perchè lo sci, la costruzione di strade per i rustici riadattati a seconda casa, le seggiovie, le funivie, le passeggiate a cavallo, gli escursionisti, i cacciatori, gli alpinisti, chi fa parapendio, corse con i cani, hanno “diritto” a fruire dell’ambiente e i “dueruotisti” no?
Fabiano 234
ma e’ possibile che il cai cosi’ amante della natura della montagna dei sentieri , non fa niente o non si accorge che stiamo perdendo km di sentieri ,mulattiere e strade a fondo naturale a vista d’occhio,soffocati dal cemento e dall’asfalto?
GinaMAria 252
La pressione motoristica sta diventando rapidamente insostenibile e l’asfalto guadagna spazio ogni giorno. E purtroppo i rifugi sono spesso un elemento di degrado (CAI dove sei?). Ai gestori un accesso facilitato, anche in macchina, assicura i clienti. E’ un tema dolente che dovrebbe essere veramente affrontato dal CAI.
Ivan 338
Abito in montagna mi chiedo dove guardava il CAI quando comparvero seggiovie ovovie ecc. EO
IDEOLOGIA che non porta nulla
Giulio 195
La proposta del CAI manifesta, come al solito, un’utopia che è in conflitto con i suoi stessi iscritti … è stato già detto più volte in altri interventi e mi associo a questi perchè li condivido ampiamente: occorre che il CAI si cali in una realtà più moderna che tenga conto anche ce esistono altri amanti della montagna e tra questi ci sono anche coloro che girano in moto sui sentieri e sulle mulattiere.
Andrea Reani 271
Per formulare ipotesi ed idee su cone deve essere strutturata una disciplina, bisogna PRIMA DI TUTTO essere ESPERTI DI QUESTA disciplina o, per lo meno, farsi affiancare da chi lo è senza ombra di dubbio. Questo significa che il CAI, indubbio Ente di esperti di vita in montagna debba cercare di preservare quello che è il patrimonio montano Italiano, dovendo però, quando si riferisce all’utilizzo di mezzi meccanici (con o senza motore) avvalersi di esperti di tale settore.
MANTENIMENTO
Paolo 197
voi non avete idea di quanti sentieri sopravvivono grazie a noi trialisti…TUTTI QUEI SENTIERI ORMAI IN DISUSO PIENI DI ROVI…
Valter 207
Abito in montagna e sono figlio di montanari.Non amo le moto sui sentieri nè i fuoristrada sui prati.Ma non sopporto nemmeno chi vorrebbe fare della montagna un SANTUARIO a suo uso e consumo, immacolato, a guardare i paesaggi tanto poi si torna a casa a riposarsi x la prossima gita.Chiudere tutte le strade con un lucchetto significa perderle xchè la vegetazione, in 2 stagioni, le chiude.Vado sovente a camminare e credo che ci sia spazio x tutti, di sentieri ce n’è un’infinità.
Se alle persone come Lei non piacciono le moto questo non autorizza nessuno a decidere anche per chi non la pensa come Voi, ricordate che, fin a prova contraria, siamo in regime di democrazia
REGOLAMENTAZIONE
Stefano 266
patentino per la guida fuoristrada, gestione da parte dei MC/servizio forestale dei percorsi accessibili e gestione dei permessi e mantenimento strade a fondo naturale
GianMAria 305
Le proposte che sono state formulate nei molti interventi sono state:
percorsi dedicati – patentino – iscrizione obbligatoria a club – obbligo per i club di manutenere i percorsi – riserva ai residenti – divieti stagionali – divieti zonali.
Stefano 306
Individuazione dei percorsi fruibili
Stefano 311
1)Sintetizzo perchè sarebbe complesso, prendendo spunto da quanto avviene in altri paesi, potrebbe essere che a rotazione durante l’anno venga assegnata ai MC di zona, il controllo delle strade forestali, tratturi, mulattiere, etc., ovvero di tutti quei percorsi non esclusivamente pedonali che come avviene spesso sono in disuso o comunque poco frequentati (tipo i sentieri utilizzati per l’approvigionamento di legname).
Dovrebbe essere il MC a gestire l’autorizzazione di passaggio a tesserati od ospiti, potrebbe essere che gli ospiti debbano pagare una piccola cifra per poter usufruire dei percorsi, percorsi che dovrebbero avere un senso di percorrenza ed essere controllati dagli stessi iscritti.
Chiaramente tutto ciò ha un senso se si crea una rete di informazione tra i vari MC in modo di assegnare le presenze senza saturare troppo ilterritorrio. Parlo di moto ma chiaramente il concetto ed applicabile anche al resto. Questo in sintesi, chiaro che la difficoltà sta proprio nel coordinamento del tutto e dal rapporto tra Comuni, forestale e Moto Club.
2) Potrebbe anche essere possibile una gestione di tracciati fissi per motociclisti, cavalli, etc. sempre con una gestione localizzata di accesso tramite permesso temporaneo
Marco 327
Il ragionamento che ci ha portati ad ottenere considerazione, anche in seno al CAI, è più o meno riassumibile in questi punti: la maleducazione dei singoli è spesso mancanza di educazione; occorre distinguere tra attività escursionistica ed attività ludico-sportive
Integralisti (nessuna discussione o proposta concreta)
Luigi Ceratto 2
Luciano 4
POSTIGLIONE IVANO 5
Lorenzo 11
Paola 348 etc…
STEFANO POTEVA RISPARMIARE SPAZIO AL BLOG CON
LA SUE INUTILI CONSIDERAZIONI PRIVE DI SENSO!
VI E’SOLAMENTE UNA POSSIBILE PROPOSTA CONCRETA ED E’QUESTA:
MOTO,
NO GRAZIE!
RUMORI INUTILI?
NO GRAZIE!
SILENZIO?
SI GRAZIE!
SOSTENIAMO UNA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI.
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA.
FACCIAMO RISPETTARE LA REGOLA DEL SILENZIO.
IL SILENZIO NON E’ NEGOZIABILE.
…………….S I L E N Z I O!!!
Paola permettimi la risata ma sei patetica, posso capire perchè sei così toccata dalla guestione galline, abbiamo citato dei tuoi parenti… Comunque stai regredendo prima ti consideravo semplicemnte un’oca che starnazza… E poi i campi da cross dove li facciamo a casa tua nel tuo giardino od in città? Preferisci che le moto che comunque ci sono in giro ti passino vicino sui tuoi amati sentieri? Oppure sei una di quelle persone che va in giro organizzando trappole sui sentieri, come qualche imbecille estremista dei tuoi colleghi usa fare?
Riguardo le turbine non ho mai visto dalle mie parti un qualche tuo collega ambientalista che dicesse qualcosa in merito. Puoi spiegarmela questa cosa?
Stefano
FUORISTRADA?
NO GRAZIE!
CACCIATORI?
NO GRAZIE!
ENERGIA NUCLEARE?
NO GRAZIE!
WWF?
SI GRAZIE!
GREENPEACE?
SI GRAZIE!
MOUNTAIN WILDERNESS?
SI GRAZIE!
AMBIENTALISTI
NO GRAZIE!
NO GLOBAL
NO GRAZIE!
REGOLAMENTAZIONE
SI GRAZIE
INTEGRALISTI
NO GRAZIE!
Paola vedi,
se ci mettiamo sullo stesso piano di discussione, muro di gomma contro muro, non si arriva a nulla. Questo compartamento umano è quello che porta alle guerre ed alla violenza senza giungere a nessuna conclusione. Il tuo modo di comunicare è decisamente critico, io fossi in te cercherei di rivederlo. Oltrtutto hai affossato una piacevole discussione molto costruttiva, aziendalmente una come te sarebbe da isolare.
Stefano
Ecco, ragionando così uesta è la fine che fanno i vostri sentieri…
http://prono.provincia.genova.it/notizia.asp?IDNotizia=7584
Stefano
PAOLA
NO GRAZIE!!!!
E riguardo al silenzio, che cominci lei a tacere. Non se ne può più!
FUORISTRADA?
NO GRAZIE!!
REGOLAMENTAZIONE?
NO GRAZIE!
CACCIATORI?
NO GRAZIE!!!
ENERGIA NUCLEARE?
NO GRAZIE!!!!
STEFANO E MASSIMO
GO HOME!!!!
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA!
CONTRO OGNI REGOLAMENTAZIONE!!!
SI ALLA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI!
PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE:
WWWF? SI GRAZIE!
GREENPEACE? SI GRAZIE!
MOUNTAIN WILDERNESS? SI GRAZIE!
Scusate, ma mi sembra che i partecipanti a questa discussione abbiano ormai perso ogni minima traccia di contenuto merito di interesse, tanto da non accorgersi invece che proprio in tema di mobilità sostenibile questo sito ha appena pubblicato un articolo molto interessante sulle ferrovie: anadate a sentirvi le interviste – io l’ho fatto – e ragionate su quello che si dice, commentate magari, ma non fate perdere tempo – e non rubate spazio – a chi ha voglia di confrontarsi apertamente e costruttivamente sugli argomenti. Grazie. Leo.
NESSUN CONFRONTO!
CONTRO OGNI REGOLAMENTAZIONE!
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA!
PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE SOSTENIAMO LA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI!
Leox,
se vedi sono sempre stato costruttivo, forse andrebbero bannati chi fa semplice provocazione e basta, come per altro capita spesso nei blog che ci sia qualcuno che lo fa di “mestiere”.
Stefano
Ho visitato il sito: http://www.mototrial.it.
Bellissime riprese video,consiglio a tutti di vedere gli spettacoli.
ALTRO CHE ESSERE COSTRUTTIVI…….
SAPETE CHE VI E’ ANCHE IL “MOTOALPINISMO D’AUTORE”?
ANDATE A VISITARE IL SITO: http://www.motoalpinismo.forumup.it
IN ALCUNE FOTO SONO STATE CANCELLATI I NUMERI DI TARGA DELLE MOTO. FORSE PER PAURA CHE QUALCUNO LI GIOCHI AL LOTTO?
LEOX, VAI ANCHE TU A VEDERTI QUESTO SITO (VI SONO ANCHE DELLE IMMAGINI DEI PERCORS) E LEGGI ATTENTAMENTE “TUTTI” I CONTENUTI.
VOGLIO PRORIO VEDERE SE AVRAI SEMPRE VOGLIA DI CONFRONTARTI COSTRUTTIVAMENTE SU QUESTI ARGOMENTI.
VEDI LEOX, QUI NON SI FA PERDERE TEMPO E NON SI RUBA SPAZIO AD ALCUNO!
QUI SI SOSTIENE LA CAMPAGNA CONTRO LA FREQUENTAZIONE MOTORIZZATA DELLA MONTAGNA!!
QUI SI SOSTIENE LA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI!!
CONTRO IL “MOTOALPINISMO DI AUTORE” SENZA COMPROMESSI E MEDIAZIONI PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE E PER CHI VUOLE FREQUENTARLO IN SANTA PACE!!!!!!!
MOTOALPINISMO DI AUTORE?
NO GRAZIE!!
IL QUAD PERO’ REGALA AUTENTICHE EMOZIONI:
VISITATE IL SITO: http://www.quaddisti.it
PENSATE, NON DUE, MA QUATTRO RUOTE!
UN AUTENTICO TRATTORE!
…….E QUALCUNO SI OSTINA ANCORA A VOLER PARLARE DI REGOLAMENTAZIONE E DI CONFRONTO COSTRUTTIVO!
NO ALLA REGOLAMENTAZIONE!
NESSUN CONFRONTO!
SI ALLA MONTAGNA LIBERA DAI MEZZI MECCANICI!
SOSTENIAMO LA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI!
NESSUN CONFRONTO!
CONTRO OGNI REGOLAMENTAZIONE!
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA!
PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE SOSTENIAMO LA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI!
QUAD?
NO GRAZIE!
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA!
PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE SOSTENIAMO LA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI!
MOTOALPINISMO D’AUTORE?
NO GRAZIE!
Povera montagna, se tra i tuoi difensori ci sono persone come paola…. davvero povera montagna.
questa discussione ormai non ha più senso…cani e gatti non andranno mai d’accordo, così come ambientalisti e motociclisti.
x Stefano 445
replico in ritardo perche’ sono stato qualche giorno sulle Alpi Liguri (e ne ho tratto tragiche conclusioni).
I divieti assoluti oggi non ci sono ma la situazione e’ in rapidissimo degrado.
Per quanto riguardo il rapporto furoristrada-sci-speculazione edilizia ecc direi che siamo ad un punto morto.
Aggiungere i fuoristrada (che gia’ ci sono) alle altre malefatte non aiuta certo a guarire.
Il CAI e’ da sempre schierato contro gli impianti di risalita e nuove piste di sci, per non dire contro la cementificazione ma tante’ non ha certo la forza di imporsi a fronte di pressioni economico-politiche esagerate.
Ma almeno e’ doveroso che esprima il pensiero di chi e’ contrario alla industrializzazione della montagna (ed anche i fuoristrada qui rientrano).
ciao
x Stefano 446
Posso capire la tua irritazione ma ti ripeto per l’ennesima volta la mia posizione: i foristrada non saranno il problema principale ma appartengono alla malattia.
Non credo che il fuoristrada rischi di fare da capro espiatorio: ora che Iveco lancia sul mercato la sua SUV da 180 cv nessuno vorra’ piu’ porre divieti.
A proposito di valorizzazione noto invece che in molti luoghi le sterrate sono state aperte ai fuoristrada. Gli enti locali hanno percepito che esiste una notevole quantita’ di appassionati e cercano di catturare il flusso turistico “valorizzandolo”.
Sulla Limone-Monesi ho contato (in circa 4 ore): circa 70 quad, quasi 100 SUV, circa 50 moto, 5 ciclisti, 2 escursionisti.
Quache giorno dopo in vetta al monte Saccarello ho trovato un parcheggio con 32 SUV (tutti tedeschi), una cinquantina di moto, un ciclista (io) e tre escursionisti (forse lombardi che giuravano che non sarebbero mai piu’ tornati).
Evidentemente qui si e’ gia’ realizzato il futuro: escursionisti e ciclisti sono stati eliminati ed il nuovo che avanza e’ fatto di polvere, rumore e gas di scarico.
Amen.
ciao
GianMaria
x Paola 476
anche nel sito che hai citato c’e’ quella ridicola premessa che ritorna sempre (chissa’ perche’) in attivita’ come la caccia ed il fuori strada.
Anche il dirigente FIAT che ha presentato la nuova Campagnola Iveco (180 cv, supera pendenze di 45 gradi) ci ha tenuto a premettere: SEMPRE NEL MASSIMO RISPETTO DELLA NATURA.
Incredibile e ridicolo.
ciao
GianMaria
Gian Maria, leggi l’editoriale che appare sul sito:www.radicicpr.it.
Commovente!
I cacciatori rispettano la natura?
La natura arborea, gli animali per loro non sono natura, sono solo “cacciagione”!!!
ANCHE I CACCIATORI DICONO DI RISPETTARE LA NATURA.
MA QUELLA FLOREALE.
LA SELVAGGINA PER LORO NON E’NATURA DA RISPETTARE, E’ SOLAMENTE “CACCIAGIONE DA GUSTARE”!
CACCIA?
NO GRAZIE!
SOSTENIAMO LA CAMPAGNA CONTRO LA CACCIA!
CACCIA?
NO GRAZIE!
E RIVOLGENDOMI A TUTTI QUELLI A CUI NON PIACCIONO GLI SLOGAN RIPETO:
CACCIA?
NO GRAZIE
sono quasi d’accordo con tutti voi sul fatto che le moto danneggino alcuni sentieri ma da trialista mi sono imbattuto in sentieri scordati da tutti dhe grazie al mio passaggio forse qualcuno tornerà a percorrere….
Ma daii, quelli che si lamentano sono solo i soliti bigotti senzafigli.
Preferisco pensare mio figlio, ed io stesso, sereno su un tratturo in moto che al bar o con cattive compagnie.
E poi quelli che ci vanno a piedi sulla montagna come ci arrivano fin li ?? 150 Km in macchina, o partono dalla città a piedi ???
sono anni che pratico fuoristrada..sulle mie montagne e posso assicurare che la maggior parte dei fuoristradisti ama la montagna e la rispetta,troppo spesso ho visto gente che della montagna ne fa uso qualche volta all’anno e nonostante ciò riesce ad inquinarla gettando senza scrupoli i suoi rifiuti.Queste persone che usufruiscono della montagna saltuariamente come possono permettersi di insultare la mia categoria e dire sempre e solo esclusivamente NO,NO,NO secondo me questo è solo sintomo di ignoranza, se si credono cosi amanti della montagna perchè non si danno da fare per mantenere intatta la natura??perchè non si danno da fare a garantire i percorsi anche d’inverno!!??io la montagna la frequento anche quado il clima non è solo sole e uccelini..Da questi commenti si vede spesso la totale ignoranza in materia di certe persone che si fingono tutori dell’ambiente ma che in realtà non lo sono.Ho visto persone le quali si fanno chiamare ambientalisti che si sono battuti per portare l’asfalto in cima alle montagne!!!e questi li chiamiamo ambientalisti??? ma su via ognuno deve essere libero di praticare la propria passione; credete che a me non da fastidio vedere gli escursionisti fregarsene altamente dell’ambiente, inquinandolo??!! Mi reputo una persona di larghe vedute e penso che ognuno sia libero di fare ciò che vuole nel rispetto degli altri,quindi si alla caccia,al fuoristrada,all’escursionismo ecc..sono inoltre convinto che queste persone in caso di bisogno o pericolo siano le prime a volere la circolazione di un mezzo fuoristrada per vedere la propria vita salvata!!Concludo dicendo che sono daccordo ad una regolamentazione del fuoristrada ma NON ad una tassativa proibizione è ora di smetterla di accanirsi con piccole categorie che non sono in grado di Sconvolgere l’ambiente essendo appunto in pochi. W la montagna e W chi la vive tutti i giorni !!
Cari amici, cosa dire di questa polemica auto si,moto no ecc… E’ come la novella dello stento……che dura tanto tempo e non finisce mai….
Vi racconto cosa mi è capitato in una valle del pistoiese dove passavo le mie vacanze. Un certo anno misero dei cavalli per dare a noleggio e fare passeggiate lungo i sentieri. Dopo due anni diversi sentieri erano fossi, nonostante che per molti anni ci fossero passati molti muli che portavano a valle legna e carbone. Quindi adoperiamo il buon senso ed il vivere civile, cerchiamo di non approfittare delle bellezze della natura ed andiamo in “punta di piedi”. Buon anno con tanta montagna pulita. Remo
caro marco, mi stupisce la tua pochezza intellettuale, i tuoi riferimenti agli escursionisti (pochi) che inquinano possono anche essere vere, ma non possono servire per giustificare lo scorazzare sui sentieri con mezzi a motore. Io non sono un ambientalista ma una persona che ama la natura, quindi sì ad una fruizione della montagna intelligente, sì ad un miglioramento delle condizioni di vita di chi vive in montagna ma nel rispetto dell’ambiente che li circonda.
Sono uno di quelli che pensa che le persone non possano permettersi di fare quello che vogliono, se non, rispettando determinate regole, e queste regole devono valere per tutti.
Non calza il ragionamento della circolazione dei fuoristrada per salvare una vita, ci mancherebbe! Ma altra cosa è permettere i fuoristrada per divertirsi in montagna, certe cose si possono fare in appositi parchi o piste predisposte e non sui sentieri! E poi sei proprio sicuro che solo tu vivi la montagna in tutte le stagioni e gli altri frequentatori no? Io ad asempio, e come molti altri, la frequento in tutte le stagioni e mi da un enorme fastidio dovermi scansare, sentire il rumore e sentire l’odore di un mezzo motorizzato che mi sorpassa.
Medita, compra uno zaino e mettiti a camminare, assapora il silenzio, goditi il sibilo del vento, trova un po’ di poesia nel tuo tempo libero.
Con amicizia.
Caro rinaldo,io abito in montagna e penso di sapere molto bene cosa vuol dire rispettarla,e penso anche di avere il diritto di praticare ciò che amo nel rispetto degli altri,non mi sembra infatti inrispettoso il fatto che tu ti debba scansare per far passare un motociclista,perchè io stesso pratico sia fuoristrada con moto e quad ma è mia abitudine ciaspolare,camminare con lo ZAINETTO insieme agli amici e ti assicuro che sono anche un buon camminatore..oltre a cià vado a cavallo e pratico sci alpino. quando sono a piedi ed incontro qualcuno con la moto sul mio sentiero mi fermo,mi accosto,saluto il fuoristradista il quale contraccambia il saluto e ognuno ritorna cosi sui suoi passi !!!chi l’ha detto che uno sport prevale sugli altri?? rispettiamo tutti gli sport e chi li pratica con passione,siamo di larghe vedute!! cordiali saluti.
Caro Rinaldo,
Se guardi i miei precedenti messaggi vedrai che la situazione è decisamente più complessi di “io si, tu no”. Per farla semplice ti dico, come oltretutto tu stesso suggeriresti, che di piste o zone dove sia possibile andare in moto non ce ne sono e non esistono, in Italia. Al massimo ci sono zone dove non è vietato (poche) ma che sono condivise con altri che passeggiano, vanno a cavallo, etc. La proposta di legge presentata da CAI e associazioni ambientaliste è improponibile ed inattuabile oltre che anti costituzionale e denota la pochezza di vedute e di capacità di gestione delle problematiche che hanno i vertici di tali associazioni. Tornando al fatto che non ci sono aree dedicate a questo sport , che esiste e non è giusto inderdire il risultato è che in questo modo si mette a repentaglio sia la sicurezza di tutti sia il quieto vivere. Capirai che come tu sei infastidito di trovare uno in moto sul tuo sentiero, potrebbe essere che lo sia quello che va in moto, a cavallo … incontrando te. Marco è persona educata e si ferma lasciandoti passare, ma non è detto che tutti siano così (anche se per esperienza la maggior parte degli enduristi, specialmente over 40, lo sono)
…….E QUALCUNO SI OSTINA ANCORA A VOLER PARLARE DI REGOLAMENTAZIONE E DI CONFRONTO COSTRUTTIVO!
NO ALLA REGOLAMENTAZIONE!
NESSUN CONFRONTO!
SI ALLA MONTAGNA LIBERA DAI MEZZI MECCANICI!
SOSTENIAMO LA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI!
Concordo con Remo,
Qualsiasi attività andrebbe fatta usando la testa ed il buon senso. Anche attività silvo-forestali possono produrre danni, tipo trascinare a valle i tronchi abbattuti crea un danno al sottobosco che con le piogge si acutizza creando dei fossi. La stessa attività turistica è un danno per l’ambiente, vedi l’eccessiva a volte presenza di impianti da sci. Peccato siano state bannate delle immagini che avevo lincato, ma basta guardare da google earth il Gruppo del Brenta tra Madonna di Campiglio ed il Grostè per farsi un ‘idea. Almeno il 30% della superfice boschiva è stato rimosso per farci piste ed impianti da sci, ma si sa il turismo è un’industria che produce utili.
Stefano
Ah ah ah, eccola li la scimmia urlatrice! Chissà com’è che quando si parla degli scempi che ci troviamo aulle montagne grazie al turismo di massa, impianti di sci e rifugi cai (che sono alberghi) compare lei. Non è che forse hai degli interessi a riguardo? Oppure ti chiedono di intervenire? Facile prendersela con i pochi appassionati di moto che vanno in giro. Inizia a sostenere una campagna contro il turismo invernale… e poi vedi se ti lasciano ancora parlare miss ipocrisia!
W L’ ENDURO! vlo so che molte persone leggendo le prima tre parole si sono già irritate,però volevo dirvi che ,secondo me, oguno deve essere libero di praticare lo sport che vuole (nel caso dell’enduro bisogna essere un pò più attenti a rispettare l’ambiente) ,ma se ci pensate bene ci sono più persone che buttano immondizia e rifiuti nel sottobosco,che enduristi che rovinano i sentieri.CI SONO SEMPRE LE ECCEZIONI, sicuramente qualcuno fa casino apposta per disturbare la gente o passa imparte a quest’ultime col gas spalancato,ovviamente questo comportameneto è completamente sbagliato.Quindi anzichè dire “NO ALLE MOTOCROSS CHE DANNO FASTIDIO E ROVINANO TUTTO” BISOGNA IMPARARE A PORTARE I RIFIUTI A VALLE,ma a questo nessuno ci ha mai fatto caso èè?????????? ciao a tutti.
Paolo,15 anni, BERGAMO
Cari amici sono un fuoristradista (anche convinto) ma motorizzato, è ora finirla con queste prese di posizioni tipicamente talebane nel considerare chi pratica il turismo off road a motore come un magnifico incrocio fra Attila ed un branco di bisonti.
E vero e lo riconosco che ci sono maleducati che fanno prima di tutto male alla mia categoria, però concedetemi di sottolineare che anche fra i c.d biker ci sono esempi di imatura inciviltà (mi è capitato più volte di incontrare bravi centuari che, forse, per fare l’ennesimo tempo sul giro, piombavano con pretesa di strada sul sentiero in discesa senza curarsi dei vari pedoni presenti che passegiavano (tralascio anche l’abbondante polvere lasciata in circolazione).
Mi fa sorridere addirittura che dice “ci troveremo addirittura carcasse di auto sui sentieri” ma siamo seri.
Tutti hanno diritto a godersi la vita all’aria aperta rispettando regole e comportamenti prima di tutto dettati dall’educazione e poi dai vari regolamenti.
E questo non da diritto a nessuno, e sottolineo a nessuno, di ritagliarsi spazi e luoghi a scapito di altri.
Sottolineo inoltre che i vari club di off road svolgono un utile serivizio alla comunità, dal momento che molto spesso metto in sicurezza e mantengono lunghi tratti di strade di servizio altrimenti con il tempo destinate a sparire coperte dalle vegetazione.
Sono sicuro che alla fien di quanto scritto ci asrà una vera e propria rivoluzione contro di me ma preciso che il mio intento non è assolutamente quello di aprire sterili polemiche, bensi far capire che esiste anche un altra faccia della situazione che nessuno non può non prendere in cosiderazione altrimenti si rischia di prevaricare la libertà individuale.
Perchè ricordo che se oggi saremo noi i nemici domani potrebbero essere i ciclisti e forse in un futuro non troppo lontano anche i c.d. pedoni perchè tutti possiamo arrecare danni e a volte ci riusciamo in modo perfetto…
un saluto
Anto
ESCURSIONISTA INVESTITO DA MOTOCROSS SUL MONTE MISMA
ecco la notizia apparsa su http://www.montagna.tv/front_page?q=node/9831
MOTOCROSS=
MOTOCROSS? NO GRAZIE
sono montanaro ,endurista ,e fuoristrada 4×4 se non ci fossimo noi fuoristradisti ,a tenere le strade mulattiere percorribili ,in caso voi pedoni escursionisti vi rompete una gamba come fate a farvi venire a prendere ??? quanti di voi avete usato un piccone una zappa una pala per sistemare una mulattiera magari non praticabile neppure a piedi???
io in montagnia ci vivo tutta la settimana non solo la domenica…sarebbe meglio guardare chi si compra la casa isolata in montagnia ,poi per riuscire ad andarci con una berlina di lusso o auto sportiva asfalta pure la mulattiera!!! farebbe meglio a comprarsi un 4×4 e lasciare stare la mulattiera ,tanto dopo la chiude con un cancello e non vuole che si passi neanche a piedi
503
Se la circolazione fosse regolamentata ciò non accadrebbe.
Poi quanti incidenti di questo tipo sono accaduti uno in un anno? Quanti alpinisti sono morti o hanno messo in pericolo i propri compagni o familiari per imperizia o mancanza di reponsabilità?
NESSUNA CIRCOLAZIONE REGOLAMENTATA!
NON VOGLIAMO ESSERE ASSALITI DALLE ORDE MOTORIZZATE ED ESSERE INVESTITI E RISCHIARE LA PELLE MENTRE CAMMINIAMO TRANQUILLI IN MONTAGNA.
PERCHE’ IN MONTAGNA CI SI DEVE ANDARE SOLO A PIEDI.
E POI SE SI CHIAMANO MULATTIERE PERCHE’ VOLETE PERCORRERLE CON I 4×4 O LE MOTO?
BUTTATELE VIA E COMPRATEVI PIUTTOSTO UN MULO!!
RISPARMIERETE ANCHE I SOLDI DELLA BENZINA.
SI ALLA CAMPAGNA CONTRO I RUMORI!
FUORISTRADA, NO GRAZIE!!
NEANCHE UN PO? NO GRAZIE!
NEANCHE UN POCHINO? NO GRAZIE!
NIENTE? SI GRAZIE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
FUORISTRADA, NO GRAZIE!
MOTO DA CROSS, NO GRAZIE!
NEANCHE UN PO? MA SIETE DURI ALLORA! ABBIAMO DETTO NO, GRAZIE!
MA NEANCHE UN POCHINO? MA COME VE LO DOBBIAMO DIRE….., NO GRAZIE!
PROPRIO NIENTE? FINALMENTE AVETE CAPITO!
ALLORA DOBBIAMO BUTTARE VIA LE MOTO? SI, GRAZIE!
E ALLORA COME CI ANDIAMO IN MONTAGNA? A PIEDI RAGAZZI, SOLAMENTE A PIEDI.
ANCHE SULLE MULATTIERE? SU QUELLE SE VOLETE ANCHE A DORSO DI MULO RAGAZZI, SOLAMENTE A DORSO DI MULO!
MA FATE ATTENZIONE…….. NON SPINGETE MAI IL MULO CHE QUELLO VI SPARA I CALCI CAPITO?
VI IMMAGINATE LA GENTE SE VIENE A SAPERE CHE UN EX MOTOCROSSISTA E’ STATO PRESO A CALCI DAL MULO? E’ LA VOLTA BUONA CHE IN MONTAGNA NON CI ANDRETE PIU’?
E CI AVRA’ GUADAGNATO LA MONTAGNA E IL MULO!
ma per piacere,state in citta se non capite la montagna ei montanari
i muli li USIAMO PER PORTARE GIU LA LEGNIA non per andarci in giro , per andare in giro o a vedere dove sono le vacche (mucche)CI VADO CON LA MOTO….. CIAO
MA QUALI ORDE!
NO AL TURISMO IN MONTAGNA
NO AI MORTI SULLE MONTAGNE, TRAGEDIE DELLA MONTAGNA
PAOLA è L’UNICA COSA DA BUTTARE VIA…
E VA BENE. MI AVETE CONVINTA.
SI ALLA REGOLAMENTAZIONE!
UNA REGOLAMENTAZIONE CHE PERO’ PROIBISCA L’ACCESSO AI MEZZI MOTORIZZATI IN MONTAGNA.
PERCHE’ IN MONTAGNA CI SI DEVE ANDARE SOLO A PIEDI. PERCHE’ IN MONTAGNA BISOGNA RISPETTARE IL SILENZIO.
TRIAL, MOTOCROSS, QUAD, 4×4? NO GRAZIE.
E VALTE COME FA POVERINO SENZA LA SUA MOTO AD ANDARE A VEDERE DOVE SONO LE SUE MUCCHE?
SEMPLICE, VALTE CHE E’ UN MONTANARO SBAGLIATO, A VEDERE DOVE SONO LE SUE MUCCHE CI VA A DORSO DEL TORO SE PROPRIO NON VUOLE DISTURBARE IL MULO, OPPURE A PIEDI.
COME FACEVANO UNA VOLTA CHE NON C’ERANO LE MOTO? NON CI ANDAVANO A VEDERE DOVE ERANO LE MUCCHE?
E LE ORDE MOTORIZZATE NON POTRANNO PIU’ SCORRAZZARE SCALMANATE E INDISTURBATE?
NO, I RAGAZZI, LASCERANNO LE LORO MOTO A CASA E PERCORRERANNO I SENTIERI FINALMENTE A PIEDI, FELICI E CONTENTI E IN SILENZIO!
E GLI ESCURSIONISTI NON CORRERANNO PIU’ IL RISCHIO DI ESSERE INVESTITI E DI RISCHIARE LA PELLE MENTRE CAMMINANO TRANQUILLI IN MONTAGNA.
PENSO CHE A CONTI FATTI QUESTA SIA L’UNICA REGOLAMENTAZIONE POSSIBILE!
UNA REGOLAMENTAZIONE CHE ACCONTENTA VERAMENTE TUTTI.
….E CI AVRA’ GUADAGNATO LA MONTAGNA!
per vedere dove sono le mucche ci vado con la moto ,a piedi ci vorrebbe una giornata , a caccia ci vado col 4×4 per portare il cane e la selvaggina, in quel caso meglio una moto di un pedone cosi si sente che sta arrivando e si smette di cacciare forse sarebbe meglio vietare anche ai pedoni non residenti la montagnia cosi non gli vengono piu idee di vietare le moto e i 4×4
prima di vietare le moto e 4×4 in montagna dobbiamo vietare molte cose in citta e ripulirle !!DOPO VENITE IN MONTAGNA A VIETARE…..
va ben regolamentazione, ma se vogliamo che la montagna viva e sia vissuta (perchè se non è vissuta non vive) bisogna fare in modo che valte per fare il suo lavoro e vivere in montagna (non usarla il sabato e la domenica come facciamo noi, possa usare la motoretta
Paola, fantastico!
questo è un blog dove la gente dovrebbe comunicare, lei riesce a mettersi contro non solo i motociclisti, cosa abbastanza ovvia, ma anche la popolazione locale che in montagna ci vive. Anzi molto probabilmente gli stessi creatori di questo thread non la supportano su questa linea da integralista! Lei è l’espressione migliore dell’ottusità integrale degli ambientalisti italiani, che con la loro chiusura mentale non hanno portato nessun miglioramento allo stato delle cose, anzi semmai le hanno peggiorate. Ora evitando di entrare nel merito del tema ma parlando di comunicazione sono evidenti due cose, il danno che sta facendo a chi ha sottoposto in maniera critica questo tema e la completa estraneità dal mondo reale di quanto dice ed afferma. Temo che il suo modo di comunicare rispecchi un disagio psicologico che meriterebbe di essere curato, potenzialmente potrebbe anche avere un disagio di tipo alimentare, è così?
saluti
Stefano
io dico solo che non bisogna prendere posizioni estremiste.
quale sarebbe il motivo che i podisti possano sfogare la loro passione mentre i ciclisti, motociclisti, automobilisti no?
io penso che sia solo questione di buona educazione e che dovrebbero venire pesantemente sanzionati i comportamenti scorretti.
buttare cartacce nel bosco, scendere a velocità folli con le bici, scavare solchi con le moto ecc.
ricordo a tutti che molti volontari con i 4×4 fanno pulizia nei posti che attraversano e molte volte raccolgono tonnellate di immondizia buttata nei boschi.
i motociclisti tramite motoclub tengono aperti e puliti, o aprono sentieri abbandonati da anni senza ricevere un grazie da nessuno e venendo oltremodo insultati se percorrono quegli stessi sentieri che hanno aperto.
un’altra soluzione potrebbe essere quella di confinare le varie specialità in zone diverse della montagna ma questo non lo troverei corretto.
poi non dimentichiamo che anche gli sport motoristici portano posti di lavoro e se venisse tutto vietato molte fabbriche chiuderebbero.
un’ultima cosa, non si capisce perchè il passaggio di un mezzo motorizzato crei tutto questo impatto ambientale mentre quando si abbattono ettari di bosco per fare piste da sci che poi vengono abbandonate nessuno dice niente.
resto perplesso
515
Straquoto.
Stefano
Piste da sci e relativi disboscamenti, ma anche cementificazione selvaggia, inquinamento di superficie e delle falde acquifere. Non posso credere che si possa davvero pensare che sono le moto le responsabili principali del degrado delle montagne. Eppure è proprio quello che traspare da commenti come quello che ho letto sul sito di Stile Alpino (http://www.stilealpino.com/index.php/Ambiente/Moto-Alpinismo-Destruction-Show.html), che trovo francamente delirante, e tanti altri.
Naturalmente la presenza di fattori più gravi di degrado non giustifica comportamenti scorretti da parte dei motociclisti. Ma quello che occorre cominciare ad accettare è proprio l’idea che un motoalpinista degno di questo nome critica e combatte questi comportamenti quanto qualsiasi altro amante della montagna.
Con la mia moto vado ad una velocità cosi ridotta da non costituire pericolo per nessuno, le mie gomme non lasciano segni ed il rumore non è tanto lontano dal calpestio degli zoccoli di un cavallo. Questo vale oramai per tante altre persone che amano la moto ma la usano in maniera responsabile.
Fare di ogni erba un fascio non aiuta a capire, non promuove i comportamenti virtuosi a scapito di quelli scorretti, ed è un oggettivo aiuto a chi attenta concretamente all’integrità della montagna ed è ben contento di avere un facile capro espiatorio.
io che vivo in montagnia perche quando in sella alla mia moto ,incontro degli escursionisti mi guardano male?? ANCHE SE IO SONO A CASA MIA!! quei sentieri li teniamo puliti e aperti noi enduristi, se vietiamo quanti sentieri si perderanno ???
Ben detto Max, e resto pure perplesso di fronte allo schiamazzo di certi raduni nel bosco di gente a piedi che oltre a fare danni e lasciare robaccia, fa proprio casino e spavanta glianimali o li uccide, per non parlare del rumore che fanno i taglialegna e i cacciatori….
E poi se tutti andassero a piedi, ci sarebbero abbastanza parcheggi nei pressi???
A certa gente che ha scritto qui direi che allora potremmo andare tuttia piedi anche in citta’….basta con i motori a scoppio, vero? pero’ quando e dove vi fanno comodo li usate tutti, vero?
In montagna dalla parte della montagna!
Andate tutti a vedere il sito di MountainWilderness http://www.mountwild.it.
Vi riporto un bel esempio di civiltà dei soliti “ambientalisti”, in merito al raduno tenutosi il 21/22 Febbraio sul Monte Grappa organizzato da un moto club locale, con le autorizzazioni di Comuni e Regione necessarie. Bene gli amanti della natura e della montagna si sono ben preoccupati di spargere chiodi sul percorso, che è frequentato da turisti, dai mezzi di soccorso e da chi arrivava dall’estero per partecipare alla manifestazione, quindi ci siamo come sempre distinti per dare una buona immagine di noi all’estero. Oltre alle numerose forature lamentate vorrei rilevare che il fatto di spargere chiodi (attività utilizzata in guerra) oltre che penale, produce un inquinamento maggiore che non il semplice passaggio dei mezzi sulla strada. Gente che fa queste cose è evidente che non accenda il cervello, altrimenti ci sarebbe arrivato almeno a capirlo .I gruppi che hanno istigato questa attività, che spero vengano penalmente perseguiti, hanno semplicemente fatto la stessa cosa che qualcuno lamentava su Stilealpino in merito ai motociclisti, hanno così soddisfatto la necessità umana di trovare affermazione attraverso le proprie attività, peccato che l’abbiano fatto creando danno a cose e persone.
La stessa cose era successa tempo fa dove in un sito di ambientalisti che praticano trekking e bird watching qualcuno suggeriva di fare esattamente la stessa cosa, oltre che stendere filo di ferro sui sentieri ad altezza uomo, pratica che ha poi ucciso una persona e ferito altre.
Oltretutto i sentieri ora , vostro malgrado, sono frequentati anche dalle MTB che condividono gli stessi rischi di chi va in moto.
Sono un abitante della montagna e ho sempr un certo “moto” di fastidio quando sento l’avvicinarsi di un trial, di un trattore o simili, ma solo perché rompe il silenzio dei boschi circostanti. Ma ricordiamo a Paola e tutti gli integralisti che quando la montagna era “vissuta” dai veri montanari per necessità le pendici erano completamente pelate fino alla linea delle paghere (abeti) per via della legna per il riscaldamento. Se i malghesi andavano a piedi, era solo perché non c’erano ancora le moto ma solo gli asini e muli. Le frane erano incontrollate perché la legna era preziosa (i muretti a secco erano fatti per creare prato dove prima c’era bosco, non per prevenire le frane, fenomeni peraltro naturalissimi). Ora che salgo con il trattore certo mi vergogno quando arrancando con il carico di tegole o mattoni o assi vedo tanto fumo uscire dallo scappamento, ma se andassimo avanti a gerle hai voglia di tenere la montagna. Che bello scendere con il sacco di castagne sulle spalle, che bello godere del panorama nel silenzio, ma se ci vuoi arrivare senza faticare sette camicie nei sentieri al 100% scavati dai cinghiali, ti conviene benedire il trattorino del malghese ignorante e la podèta del boscaiolo in moto da trial. Conoscevo un vecchietto che fino agli 80 anni andava su sulla malga a piedi tutti i giorni, ma appena si è rotto un braccio ed è dovuto stare a casa per un paio di settimane sono saltate fuori tutte le artriti ed in capo ad un anno è morto. Se si vuole vivere la montagna in serenità bisogna accettare questi compromessi, e accettare che chi ci abita faccia i propri comodi (nei limiti della salvaguardia di tutti). Detto questo preferisco andare a piedi, ma non con una gerla carica. “Preferire” non rientra nelle attività lavorative o d manutenzione, rientra nel ludico. Buona scalata a tutti.
non ci possono essere deroghe per nessuna presunta utilità sportiva, qualunque intervento di tutela ambientale svolto dagli escursionisti motorizzati è inferiore ai danni che essi prudocono,la montagna nasce pulita e i rifiuti non nasco ma qualcuno ce li porta.Chi desidera confrontarsi con la natura indossi un paio di scarponi uno zaino e cammini, al ritorno a casa sicuramente si sentirà fisicamente più appagato e vedrà il mondo con altro interesse.Credetemi, provate, ci va un po’ di coraggio ma voi sicuramente ne avete tanto e allora!!……..
BRAVO ENRICO!
SIAMO TUTTI CON TE.
NON CHIAMARLI PERO’ ESCURSIONISTI MOTORIZZATI.
SONO SOLAMENTE ORDE BARBARICHE MOTORIZZATE CHE METTONO IN PERICOLO CHI CAMMINA TRANQUILLO NEI SENTIERI COME L’ESCURSIONISTA INVESTITO DA MOTOCROSS SUL MONTE MISMA.
IN MONTAGNA DALLA PARTE DELLA MONTAGNA!
VISITATE IL SITO http://WWW.MOUNTWILD.IT
Paola,
http://WWW.MOUNTWILD.IT è più coerente del cai e potrei essere d’accordo. Se la montagna è parco naturale non ci si va in moto ma neppure si fa l’albergo e l’impianto da sci, elisci, funivia e parcheggio auto… Il problema è che poi devi spiegare a chi gestisce l’albergo, l’impianto di sci che invece di lavorare cosa farà? (interesse economico)
Devi anche spiegare a chi ci vive in montagna e lavora nell’indotto del turismo come camperà se togli queste risorse..
Enrico,
in montagna mi piace andare per boschi anche a piedi, magari senza utilizzare gli antichi scarponi ma con atrezzatura più moderna. A piedi si riaggiungono dei posti altrimenti irraggiungibili per ammirare un panorama, vedere le marmotte o semplicemente andar per funghi.
Ciò non toglie che a molti come me piacciono tutti i mezzi che hanno un motore, quindi siccome in montagna c’è gente che vorrebbe divertirsi anche così, oltre gli sci, l’elisci, e tutto l’indotto del turismo, non trovo giusto che ci sia un divieto assoluto per i mezzi motorizzati. Se mi dici che la moto aggiunge solo danno allora ti dico inizia a togliere tutto il resto che ha creato il 99,9 dei danni in montagna, poi ti permetto di discuisire sul fatto che le moto creano inquinamento.
Non so se sei mai salito a piedi sul Grostè, io ci arrivo da Tovel, quando sei in cima cosa vedi? Io normalmente in stagione di massima frequentazione sul sentiero poche persone, a dire dieci direi una cosa esagerata… quando sono in cima, guardando Madonna di Campiglio vedo una selva di piloni e delle strisce tracciate abbattendo i boschi… Vedo una folla di turisti in ciabattine che mangiano al rifugio (che è diventato un grosso albergo) e soprattutto non vedo moto. Non che le vorrei li sopra… ma non vorrei neppure i piloni e la puzza dei diesel degli impianti… Per questo trovo coerente mountaniwild, peccato che se poi fossero coloro che fanno atti di vandalismo e spargono chiodi tanto coerenti non li trovo…
Enrico, giusto per parlare di numeri che sono dati oggettivi. Sai qual’è la capacità oraria di portata di persone delle funivie del Brenta? Lo ho preso dal sito della società che le gestisce (spa), 33144 persone ora. Quindi pensando che l’impianto lavori 5 ore al giorno e sia mediamente pieno al 30% (sabato e domenica devi fare la fila…) fai tu il conto.
Sai quanti iscritti in discipline fuoristrada Trial ed Enduro fa il mio motoclub che sta in Val di Non? Meno do 20 persone. Quante moto ti è capitato di trovare su un sentiero? Sempre a decine ogni volta che fai un escursione? Un paio di volte in 5 anni hai incontrato due tizi in moto su un sentiero?
Ecco vediamo di dare un peso coerente a questi elementi di disturbo in montagna.
Si sta perdendo il filo della discussione… Qui non si sta decidendo se i motociclisti siano o meno il peggiore dei mali per la montagna, ma se siano un male.
Non mi sembra un buon ragionamento dire che, visto la montagna è inquinata da tante altre cose, come gli impianti sciistici o il turismo di massa, le moto non fanno poi tanto danno…
E poi dove sarebbe l’incoerenza del CAI? Forse è il cai che promuove la costruzione degli impianti di risalita? Faccio un paio di esempi: provate a fare un giro nei monti della Laga (cito gli appennini per forza di cose, perché sono tre le poche montagne d’Italia a non essere state trasformate in grandi parchi divertimenti) e vedrete una natura selvaggia e per gran parte incontaminata. Se non ci sono stati costruiti impianti sciistici è merito di una battaglia sostenuta dal CAI (e dal WWF) anni fa. Oppure andate sul sito della sezione del CAI di Rieti e informatevi sulle iniziative prese per cercare di evitare lo scempio del nuovo “Terminillo SuperSki” in progetto.
Non nego che esiste anche un ambientalismo stupido, quello dei violenti e quello di chi vorrebbe che i montanari vivessero come cent’anni fa, ma tutto questo con l’opportunità di girare in moto in montagna per puro divertimento non c’entra niente.
Giulio,
Comprendo il tuo discorso, però al rifugio in cima al Grostè c’è scritto rifugio CAI…ed è un albergone…
forse se ci fosse stato scritto Azienda Autonoma per il Turismo Trentino alto Adige sarebbe stato diverso…ed io trovo un tantinello assurdo che li non ci posso andare neppure con la MTB perchè non ho capito che danno fa. Quale sia la situazione sui monti della Laga non lo so (e non sapevo fino ad ora dove fossero), e mi sembra un’iniziativa effettivamente ammirevole e coerente. Quello che cerco di dire, visto da uno che vive tra Lecco, Brianza, Prealpi e Trentino è che le attività ludiche, edilizie e di sfruttamento del territorio avrebbero un peso decisamente maggiore rispetto a quanto può fare una moto, eppure che qualcuno decida di costruire 74000 m3 di casette sulla prima montagnetta vicino a casa nessuno dice nulla, se 1/4 di montagnetta se la sono frullata per farci cemento nessuno dice nulla (cucu…WWF dove sei?) … se nel cratere che hanno scavato per farci cemento ci passi in moto il sindaco si erge a difesa dell’ambiente perchè sono passate tre moto…o sindaco chi ha firmato i permessi per scavare? No scusate ma di essere preso in giro ne ho le tasche piene.
E’ proprio sul fatto che qui si discute che i motociclisti siano un male che cerco di farvi capire che forse vi converrebbe guardarvi intorno tra di voi, per dare un giusto peso alle cose.
Stefano
Io sono concorde con il discorso del divieto per i sentieri di montagna, quelli che sono poco più larghi dello scarpone, faticosi e che difficilmente si raggiungono con 5 minuti di cammino, ai mezzi motorizzati. La Montagna vera merita il rispetto totale ed incondizionato. Sono favorevole anche ad una limitazione dell’utilizzo di questi sentieri alle MTB in quanto effettivamente, in alcune realtà sarebbero pericolose (discese ripide e presenza di numerosi pedoni) anche se non in tutte. Non bisogna rischiare di creare un Mostro qundo questo può essere evitato. Il problema delle moto è che, mentre 15 anni fa’ erano poche, e non davano fastidio a nessuno, adesso sono troppe e lo fanno eccome. Se le MTB 15 anni fa’ si contavano sulla punta di due dita e se ne incontrava una al sabato ed una alla domenica, adesso sono molte di più, ma se, per assurdo tutti i Cittadini Italiani si mettessero gli scarpincini da trekking e percorressero tutti insieme i sentieri di montagna del nostro Paese qualcuno potrebbe pensare che 60.000.000 di scarponi sono troppi e bisognerebbe vietare qualcosa anche a questi.
Lo so che è un ragionamento assurdo, ma partendo da presupposti del genere è stato vietato il transito alle moto ed alle MTB in molte Località Italiane con il risultato che i sentieri di “collina” ovvero quelli che magari non sono gestiti dal CAI si sono chiusi e sono impraticabili e questi sono una gran parte delle vie di comunicazione storiche della nostra realtà.
Escludendo quindi i sentieri pedonali in quota, che possono tranquillamente essere vietati alle moto, limitati per le MTB e completamente liberi ai pedoni, secondo me bisognerebbe trovare un sistema che permetta di mantenere aperti tutti gli altri. Che sia una modifica alle Normative su SIC e ZPS (Natura 2000) o permessi particolari o associazioni miste fra CAI, Motoclub e Cicloclub ha poca importanza. L’importante sarebbe riuscire a convivere tutti avendo nel frattempo il maggior rispetto possibile per la Natura e per le Leggi.
Il problema della Montagna Italiana non sono le moto solo perchè le sentiamo. Il generatore diesel di un impianto di risalita da 5000 passeggeri l’ora (e credo ce ne siano anche di molto più grandi), inquina molto di più di molte moto messe insieme, solo che quello non lo sentiamo e non ci pensiamo perchè ci fa divertire (anche se i gas di scarico li respiriamo anche noi!!!) e allora significa che gli occhi dobbiamo farli girare a 360 gradi e non in una sola direzione.
Sinceramente, a me sembra più brutto vedere a Frontignano di Ussita (MC) all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, la decadenza e rovina di una vecchia funivia abbandonata e dimenticata dalle Istituzioni piuttosto che vedere una o due moto che risalgono tranquillamente un sentiero che, magari, è abbandonato da 5 anni.
Andrea.
Enrico.
Io sono d’accordo con te quando dici che i rifiuti in Montagna non ci nascono ma ci arrivano.
Però qualcuno mi dovrebbe allora spiegare chi ha portato i rifiuti lungo il sentieri n° 1 dei Monti Sibillini …….. visto che le moto sicuramente non ci arrivano in quanto Cuore del Parco Nazionale, le MTB nemmeno perchè è umanamente impossibile arrivarci (e sugli impianti non te le lasciano portare) ……………… Però, anche se con un po’ di fatica, che dovrebbe essere il fattore selettivo che impedisce ai “vandali” di arrivare in certi posti, i rifiuti ci arrivano lo stesso.
Poi quando dici “non ci possono essere deroghe per nessuna presunta utilità sportiva” intendi anche lo sci alpino, il fondo, le ciaspole, il parapendio, il deltaplano, l’aliante, il volo a vela in generale, la MTB, lo sky running o che altro intendi? Se non ci possono essere deroghe allora dobbiamo smontare TUTTI gli impianti sportivi costruiti in Montagna in Italia a partire dal 1950 o prima?
OK! Poi cercheremo una nuova occupazione ad 1 milione di Persone che ci lavora.
Andrea.
521
Sono molto d’accordo con te. Il problema è che tutti confondono tutti.
Ma questi discorsi sono come quelli che escono dalle bocche di chi mi telefona in Ufficio e mi dice che in cima al San Vicino ci sono degli extracomunitari che stanno disboscando un monte ……………. e pretendono anche che io vada a verificare!!!!!!!!!!!!!
Ambientalismo spicciolo di chi pensa all’ambiente solo attraverso le cartoline (e non sa nemmeno di cosa sta parlando!!!).
E’ quindi molto facile che ti scambino per un vandalo……………
Andrea.
Sempre su 521
Tieni presente che, almeno qui da me, le Norme che regolamentano l’attività umana nelle aree protette, ZPS, SOC o semplicemente “ambienti naturali protetti” come prati, prati pascolo e pascoli o boschi e simili, hanno TUTTE le eccezioni cioè quelle deroghe che permettono ai proprietari e conduttori dei terreni sottoposti a protezione, di utilizzare per gli spostamenti mezzi motorizzati.
Questa è una cosa che la Gente non sa. Ci si trova quotidianamente a dover spiegare che i mezzi del pastore XXXX o dell’allevatore XXXX e della Protezione Civile, del Comune, delle Forze di polizia possono utilizzare i sentieri, i tratturi, le carrarecce, e quando non ci sono possono anche attraversare prati, pascoli e quant’altro sia necessario allo svolgimento della loro attività. E su questo punto nessuno può metterci parola. Il lavoro è la cosa primaria e non può e non deve essere sottoposto a restrizioni pensate da chi invece si diverte.
Ma queste cose, difficilmente le popolazioni montane le conoscono figuriamoci chi viene da altre parti, magari solo alla domenica. Appena vede una moto o un mezzo fuoristrada grida allo scandalo ed alla rovina della montagna.
Poi , magari, in altre occasioni ha ragione; le moto in quel determinatio posto non ci possono andare così come i fuoristrada (che molto spesso fanno danni peggiori delle moto!!!!!) però si tende sempre a generalizzare.
Mi fa sorridere la Legge Provinciale 15 Marzo 1993 n° 8 modificata dalla 15 settembre 2007 n° 20 che vieta “…..la circolazione con l’ausilio di mezzi meccanici su tracciati aventi pendenza superiore al 20% e larghezza mediamente minore della lunghezza del mezzo……”
Ho provato a misurare la lunghezza di un passeggino di quelli moderni con le “ruotone” fatti apposta per il trekking ……….. sapete che il 50% dei sentieri Trentini vietato anche a quelli???????????
BRAVI, complimenti!!!!!!! e se uno ha il 52 di piedi????????? bisogna anche dare la definizione di mezzo meccanico allora!!!!!!!!!!!!!
relativo al mio post precedente…..
La legge Provinciale è della Provincia di Trento!!!!!
Stefano, concordo col tuo discorso ma non con la sua conclusione. Mi spiego: le montagne d’Italia (anzi, le Alpi) sono invase dal cemento, molte sezioni del CAI, è vero, fanno finta di non vedere che i loro rifugi sono trasformati in alberghi, sembra di trovarsi (come ho già scritto) in un grande parco giochi per turisti… Quindi, sembri dire tu, le moto in tutto questo che male fanno? Io arrivo invece ad una conclusione diametralmente opposta, divento integralista. Normalmente non lo sono, ma quando vedo lo scempio che viene fatto delle mie montagne lo divento. Così sono contro gli alberghi/ecomostri, contro la cementificazione indiscriminata, contro le strade che arrivano dappertutto… ma anche contro chi va in moto sui sentieri.
538
Giulio potrei concordare con te se ci fosse un qualcuno al di sopra delle parti che dica “no moto – no parco giochi sulle montagne” , per tutti. Invece il CAI prepara un disegno di legge con Legambiente etc per il divieto di circolazione dei mezzi meccanici, che rappresentano il 5% forse del problema (inclusi trattori elicotteri etc), e chiude entrambe gli occhi, insieme a quelli degli ambientalisti su tutto il resto. Così facciamo la figura dei paladini dell’ambiente ed intanto alziamo di un piano il rifugio… oppure facciamo un bell’impainto da Pinzolo -Madonna di Campiglio… fatto con i soldi in parte della comunità europea con la scusa di diminuire il traffico delle auto ??!!! ma i realtà con l’obbiettivo di creare altre piste da sci….
Il CAI ha detto qualcosa su questo tema? no?
http://www.scuolascipinzolo.it/pagine/dettaglio/inverno,7/mobilitagrave_integrata,122.html
534
Andrea,
da quanto dici mi sembra di capire che sei della guardia Forestale … da motocilista, necessariamente fuori legge causa mancanza di una reale regolamentazione… dovrei avere sentimenti di odio nei vostri confronti… invece, da professionista della materia, hai detto tra le cose più sensate che ho visto scrivere qui. E’ come dici. Purtroppo anche tu temo dovrai sottostare alle richieste di quelle forze politiche che per fare bella figura, mentre chiudono gli occhi sugli scempi che portano denaro e magari fanno una bella campagna tipo “guerra al motocross!” in periodo elettorale… vi mandano in giro a fare i castigamatti di quei tre pellegrini che vanno in moto sulle montagne…. comprendo la vostra depressione…
Ma sai quante volte fermato dai tuoi colleghi ho percepito, o me lo hanno detto chiaramente, che benchè effettivamente dove stavo passando (in divieto) non creavo danno e disturbo erano costretti a multarmi? Io comunque mi fermo sempre, però posso capire, anche se non condivido, chi di fronte al fatto che subisce un’ingiustizia legalizzata abbia da discutere.
Ripeto in Trentino, invece di fare leggi provinciali approssimative, si dovrebbero preoocupare di più dell’inquinamento che si ha a causa della coltivazione intensiva delle mele, dovrebbero chiedersi perchè non hanno il gas per riscaldamento ma il gasolio (che arrichisce le società di distribuzione dello stesso) e perchè ci sono più piloni di cemento degli impianti che alberi….
Dico Trentino perchè è un simbolo, ma qui in Brianza è anche peggio … o nella bergamasca…
Salve, arrivo al punto senza tanti convenevoli. Sono un appassionato fuoristradista, ma non per questo me ne frego della natura e mi piacerebbe tanto poter praticare la mia passione (che è la stessa di altre migliaia di persone solo in Italia) senza aver sempre il patema d’animo, il senso di colpa e senza dovermi sentire una specie di terrorista.Non sto cercando di essere sarcastico, io vorrei veramente fare fuoristrada rispettando la legge, ma pare che questo sia assolutamente impossibile.
Perché? Perché (in Piemonte) c’è la Legge Regionale 2 novembre 1982, n. 32 che all’art.11 semplicemente vieta qualsiasi attività fuoristrada. Già, tutto molto bello, anche molto democratico. Peccato che allo stesso articolo si precisa che i Comuni dovrebbero individuare dei percorsi adatti, segnalarli in modo preciso e permettere ai tantissimi appassionati come me di poter portare avanti la propria passione in modo “legale” (uhh che parolona, in Italia…)
Ecco la mia domanda è: quali sono queste aree individuate? Non mi sapete rispondere? Dove sono? Caspita dovreste saperlo. Sono passati più di vent’anni, è giusto e lecito aspettarsi che ci sia stato un momento per individuarle e segnalarle, no? E invece la risposta è un bel no!!
Però, ora che ci penso, sarebbe tutto troppo chiaro e lineare, vero? E come si farebbero a comminare le sanzioni che contribuiscono a rifocillare le casse di Comuni e Regione? Massì chiudiamo l’Assietta, chiudiamo il Somellier, chiudiamo tutto!
E’ vero che ci sono gli indisciplinati e i vandali, e ce ne sono tanti, ma la stessa cosa succede in tanti altri settori, e non per questo è giusto generalizzare colpendo “ad occhi chiusi” un’intera categoria.
Non viene proposta alternativa, ed è assurdo!
La passione del fuoristrada, che faccia torcere il naso a qualcuno oppure no, coinvolge migliaia di persone parlando solo di appassionati, senza considerare tutti i preparatori che lavorano nel settore, e bisognerebbe tenerne conto.
L’atteggiamento praticamente è: non fate fuoristrada, punto. Giusto?
Io credo che la politica dei divieti e del muro contro muro non porterà a nulla di buono, se non forse rimpolpare le casse di qualche comune, ma questo è un discorso pericoloso da affrontare…
Quindi, cosa fare? tutti al centro commerciale? Nemmeno morto.
Noi siamo i CATTIVI e quindi giù mazzate, venite in val di susa e percorrete le strade montane dopo una gara di mountain bike…..magari dopo che sono passate 2.000 persone…vedrete la pattumiera che hanno lasciato ( e non è robetta biodegradabile…anzi tutta roba in plastica ,etc ), controllate quant’erba hanno eliminato e quanto tempo impiega a ricrescere? controllate quanti canalini, con le loro derapate, fanno? canalini dove l’acqua piovana s’incanala prendendo velocità, scavando ulteriormente il terreno e creando pericolosi rii ( poi ci chiediamo come mai in posti dove non è mai successo niente vengono giù delle frane!!!)E allora io vi dico continuate a farne le vostre sanzioni, e io continuerò a fare fuoristrada… ed intanto vi assicuro che qualcosa si muove.
l’anno scorso ho visto una signora nella via centrale di Bardonecchia, indossava una maglietta con lo slogan ” meno marmitte più marmotte” peccato che ha lasciato l’auto con il motore acceso per 15 minuti (cronometrati) per entrare a comprare il pane…..intanto il motore della sua Audi girava perchè doveva raffredare l’abitacolo con l’aria condizionata….
ragioniamo gente non è il mezzo che usiamo che inquina ma la cretinagine delle persone, ed il cretino lo incontri a piedi,in bici,etc..
Salve,
mi sono imbattuto in questa discussione cercando chiarimenti su un dubbio che avevo a seguito dell’ultimo tour fatto in bici sui Sibillini, quando mi sono trovato ad attraversare una zona con un avviso di parziale divieto di transito. Sono passato, perchè davo per scontato (l’immagine a questo mi aveva fatto pensare) che fosse riferito alle moto. Poi però pensando al termine “mezzi meccanici” mi è sorto il dubbio…
L’ho quindi chiarito qui.
Per qualche chilometro sono stato fuorilegge!
Ora capisco che sono di parte, come praticante di mtb da oltre 15 anni…
Però non ne capisco affatto la motivazione; dove passano le mie ruote non credo facciano più danno delle impronte degli scarponi. Capisco che ci sono “colleghi” che amano fare un po’ gli spericolati, a volte a danno degli escursionisti a piedi (ogni categoria ha le proprie pecore nere), ma credo siano un’esigua minoranza, forse più esigua di tanti escursionisti (anche CAI, perchè da quanto ne so non si fa un esame di comportamento in montagna per avere la tessera…) che si comportano in modo tutt’altro che ineccepibile, con tracce vistose del proprio passaggio. Già a volte mi lascia un po’ interdetto il comportamento in certi posti; tipo l’ultima volta che siamo stati con la famiglia nel parco nazionale d’Abruzzo; ci imbattevamo (e cercavamo di lasciare indietro) in gruppi di escursionisti, anche di una certa età (quindi si presume più maturi in termine di educazione), che dai pochi discorsi che captavamo pareva avessero girato tutti i più bei parchi d’Italia, quindi (pseudo(amanti della montagna, la cui presenza si udiva a qualche centinaio di metri, tanto schiamazzavano. Noi avevamo l’intento di osservare gli animali, cosa impossibile con quel trambusto. Infatti poi da soli abbiamo incontrato un orso marsicano!
Prima della mountain bike facevo trekking; sempre stato fortemente amante rispettoso della montagna. Il passaggio alla mountain bike è praticamente dovuto solo alla possibilità di compiere nello stesso tempo giri 4 o 5 volte più ampi.
Limiterei invece l’uso dei mezzi a motore in determinati sentieri.
Ciao a tutti,
forse bisogna aggiornare un pelo questo discussione :-), il CAI ha ormai riconosciuto come attività ufficiale del soldalizo la Mountain Bike quindi da un po’ si è aperta una nuova era per questa disciplina all’interno del CAI.
A tal fine è stata fatta anche una proposta di modifica della legge che limita l’uso della MTB in Veneto che non sarà il massimo ma è meglio di niente.
Discorso diverso sono moto quad ecc. che hanno le loro associazioni ed in ogni caso hanno un impatto ambientale molto ma molto più alto di quello di mtb che invece è paragonabile ad un pedone (se non ci credete guardatevi gli studi fatti nei vari parchi americani, o come si considera una bici nella progettazione di un ponte… uno scooter no 🙂 )
Ciao
Gianluca
Io vivo in montagna e la amo, non saprei vivere in un posto diverso e sono socio cai nella mia sezione,
non condivido però il divieto assoluto ai mezzi a motore in tale zona,credo sia necessaria una pianificazione di itinerari divisi.Tutti si devono divertire, trovo fantastico che esistano mezzi meccanici in grado di raggiungere luoghi senpre più inpervi io stesso possiedo sia un trial che un quad,ho aperto(e tengo pulito) anche alcuni vecchi sentieri che ora vengono percorsi anche a piedi .
Non credo che creare una campana di vetro sulla montagna sia la soluzione…………
servono regole e buon senso educazione e rispetto………
altrimenti cosa facciamo….. non vendiamo più le moto per fuoristrada….quad…trial….per paura di incontrarle nei boschi.
Veramete la legge provinciale dice che i comuni avrebbero dovuto individuare entro 180 gg le aree destinate alla circolazione fuoristrada… ma hanno fatto finta di niente…. e come al solito non hanno avuto la capacità di gestire la cosa….
Legge Regionale 2 novembre 1982 n.32
Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell’assetto…
…
art. 11 (Fuoristrada)
Su tutto il territorio regionale è VIETATO compiere, con mezzi motorizzati, percorsi fuoristrada.
Tale divieto è esteso anche ai sentieri di montagna e alle mulattiere, nonchè alle piste e strade forestali che sono segnalate ai sensi della legge regionale 12 agosto 1981 n.27-
I Comuni, sentite le Comunità Montane, individuano entro 180 giorni dalla entrata in vigore della presente legge, in prima applicazione della legge, percorsi ai fini turistici e sportivi, opportunatamente segnalati, anche in deroga a quanto disposto dai commi 1 e 2 del presente articolo.
Le Amministrazioni Provinciali ed i Comuni possono interdire il transito ai mezzi motorizzati, su strade di loro competenza, qualora sia ritenuto opportuno ai fini di tutela ambientale.
E’ vietato parcheggiare veicoli nei prati, nelle zone boschive in terreni agricoli; è vietato calpestare i prati destinati a sfalcio, nonchè i terreni sottoposti a coltura anche se non cintati e segnalati, fatta salva la normativa della L.R. 17 ottobre 1979 n.60-
é inutile che i turisti vengano a lamentarsi che ci sono moto di quà e moto di là, i primi a rispettare la montagna dovrebbero essere proprio loro che al contrario lasciano immondizie da tutte le parti e poi vengono a lamentarsi che cè una moto che gli rovina il loro sentierino che tra l’altro non è neanche loro ma è degli abitanti della zona. finche i turisti lasceranno le loro sporcizie in giro per i monti invito tutti a girare tranquillamente in moto su qualsiasi sentiero. W l’ OFF-ROAD
Ho cominciato a percorrere i sentieri Appenninici che avevo forse tre anni, e quelli Alpini a sei.
A quei tempi le uniche auto fuopristrada erano le Fiat campagnola ed Alfa Matta degli Alpini, dei CC, e di qualche raro esercente di rifugio. Altrimenti, nisba.
A quei tempi nessuno si sarebbe mai sognato di distriggere la propria auto su una mulattiera distruggi-auto ne` tantomento di rischiare la propria vita per arrivare da seduto dove gli altri salivano “rampicando” (e con il fiatone0.
Oggi il 4×4 e` un fenomeno di moda e di costume, ne` piu` ne` meno delle 600 finte Abarth, delle Golf GTI nere o delle Station Wagon astronave che si sono succedute negli anni.
Quando avevo 16 anni tutti i miei coestanei morivano per una KTM o SWM 125cc da cross, oggi se non e` uno scooter mega-comodo non lo vuole nessuno.
Vietare e multare non serve a niente, si vieta al povero cristo che viene da valle, poi arriva il nababbo con l’auto immatricolata “Lussemburgo” e fa il comodo suo.
Ne` si puo` “vietare” l’eliski, sono soldi nelle casse locali, tra tasse e balzelli vari.
C’e` una soluzione, facile ed agevole: consentire l’accesso solo su itinerari specifici, pagando tasse di iscrizione e di transitop, con al seguito la squadretta della ProCiv o della Polizia Perovinciale di turno quel giorno, vitto e carburante a carico dei villeggianti – insomma, imporre disciplina e sorveglianza presenti CON i villeggianti, anziche` CONTRO i villeggianti.
Altrimenti la montagna fara` la fine del mare, centinaia di chilometri di spiagge private e stablimenti industrializzati, attrezzatissimi m a pagamento, e spiagge libere poche, irraggiungibili e sporche.
Non e` una questione di “vietare” ma di “educare”: ma l’educazione vuole anche “esercizio”, altrimenti non serve a nulla.
Boh, a leggere le opinioni sembra che il mondo si sia capovolto: gli escursionisti hanno, come prima qualità quella di sporcare e tutti gli utilizzatori di mezzi motorizzati invece sono paladini dell’ambiente e della libertà.
Non sono democratico, anzi fondamentalista: no ai mezzi motorizzati in montagna se non per necessità/lavoro. Chi si diverte con attività di fuoristrada motorizzato, semplicemente, cambi hobby!
Che vi piaccia o no, le vostre attività inquinano,disturbano, alterano molto di più di tutte le altre praticate in montagna.
Che siano benvenuti escursionisti, biciclette, arrampicatori…
Per gli impianti di risalita il discorso è molto più complesso…fanno orrore ma siete sicuri che chi abita in montagna sia disposto a rinunciare a quella fonte di guadagno?
sono commenti abbastanza inutili, il signore che addirittura dice che gli impianti di montagna sono un business perchè per coloro che vendono quad moto non lo sono????? la verità è ben altra io sono un endurista, e vado in montagna nel pieno rispetto della natura, quel ragazzo che scrive che le mtb non danno fastidio ha pienamente ragione , ma cosa dire degli escursionisti che vanno in campaggio libero per le montagne e lasciano sacchetti di immondizia, lattine, bottiglie????? ci voglino 1000 anni per fare sciogliere un sacchetto di plastica , qualcuno che scrive qui è un estremista un verde estremista, e per coloro che estremizzano consiglio di andare a vivere nelle caverne . Per quanto riguarda i cretini che scorrazzano sui prati con i mezzi a motore, è la dimostrazione che noi Italiani siamo indisciplinati, provate ad andare in Germania, posso garantire che vi sono strutture per tutti senza entrare in queste inutili polemiche.
quanti di coloro che scrivono con una coscienza ambientalista hanno lasciato rifiuti in giro??????… unn esamino di coscienza nn fà male….
ciao a tutti sono diego di brescia 25 anni fa facievo enduro,ora sono quaddista.sono daccordo con il punire chi va in mulattiera pensando di essere in pista.ma chi si comporta civilmente rispettando gli altri non capisco perche non possa godersi la montagna a suo modo.mi dispiace sentire tanta igmoranza e arroganza pensando che se non fai fatica a piedi non hai il diritto di goderti panorami e aria fresca.se la montagna è solo vostra allora basta soldi pubblici per la manutenzione.
Penso che il suo modo di comunicare rispecchi un disagio psicologico ostacolato da varie difficolta , potenzialmente potrebbe anche dipenderea mio avvisso da problemi sociali ..
che ne pensate?
Finchè si parla di motoslitte e trial o enduro,che spesso escono dai sentieri e rovinano ogni cosa è un conto, ma vietare i fuoristrada è un altro. Non ha senso, è ingiusto, se qualcuno preferisce andare in montagna con un fuoristrada DEVE essere libero di andarci. Rovinano meno 2000 jeep di un trial fuori da un sentiero, credetemi. Non capisco queste manie naturaliste. Per me si tratta più di un voler seguire la moda che di un amore vero per la natura. E’ quest’ ultimo ciò che conta nell’ andare in montagna, sia a piedi, sia in MTB, sia in fuoristrada. E poi mi piacerebbe sapere chi ha detto che in montagna si può andare solo a piedi. Badate bene, amo fare escursioni a piedi, ma anche andare col fuoristrada. Con ciò non credo di invadere la libertà di chi invece vuole muoversi a piedi. In fondo il problema non è la conservazione dell’ ambiente e della montagna, siamo realisti, si tratta solo di alcuni escursionisti che per egoismo reclamano la montagna, che dovrebbe essere un bene di tutti, solo per sè. Perciò si avvalgono del fatto di essere riuniti in un’ associazione come il CAI per imporre le loro pretese. Anche io ne facevo parte fino a quando ho iniziato ad andare in montagna per conto mio, in fuoristrada o a piedi, ma soprattutto con gli amici o con legite del grest e del camposcuola. Molto meglio di alcuni chiassosi che della montagna non hanno capito nulla. Ho solo 19 anni, ma parlo da amante della montagna convinto. Un saluto a tutti
Ancora una volta il CAI ci ritenta proponendo in Emilia Romagna una legge reer restrittiva fatto ad uso e consumo del CAI. Questa volta la risposta dei comuni e delle altre associazioni come di norma non interpellate dal CAI, non si è fatta aspettare, verrà profondamente rivista.
Un saluto a tutti, sono Valerio di Parma e da poco più di un anno che mi sono avvicinato alla montagna del mio appennino grazie all’uso di un mezzo motorizzato nella fattispece un quad.
L’appennino Parmense e in particolare la val ceno non ha un grande richiamo turistico, nonostante questo il C.A.I si prende a cuore la segnaletica di alcuni percorsi, in realtà si tratta una minima parte rispetto alle mulattiere, vecchie strade comunali e strade piu o meno temporanee ad uso forestale. Tutti questi percorsi non segnati vengono mantenuti aperti grazie ai mezzi motorizzati cross, enduro, quad, trattori.
Ho percorso piu volte percorsi regolarmente segnati dal C.A.I. sia in periodo invernale che in quello estivo ma non ho mai incontrato un camminatore che non fosse un cacciatore. Quindi sono convinto che con il mio mezzo ho contribuito a mantenere aperto il sentiero.
Mi rendo conto che quando un camminatore inconta un motorizzato si crea una situazione di fastidio, ma e sufficente un po di buonsnso da perte di chi usa un mezzo a motore e un po di tolleranza dall’altra.
Come ho letto in un commento precedente di persone maleducate ne trovi sia in moto che a piedi