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6 Giugno 2007

Ambiente · Cult · Eventi · Ambiente e Territorio · Cultura

SUPERALP ..! – MOBILITÀ SOSTENIBILE SULLE ALPI dieci giorni per sperimentare un modo alternativo di viaggiare

Super AlpDal 10 al 19 giugno un gruppo di giornalisti sarà in viaggio tra i territori Alpini di cinque Paesi muovendosi esclusivamente con mezzi di trasporto sostenibili disponibili sul territorio. Dalla Funiculaire del Monte Bianco al Glacier Express in Svizzera, dalla bicicletta lungo Val Venosta, Drava e Lunga Via delle Dolomiti ai mezzi elettrici di Werfenweng ma anche a piedi lungo i sentieri della Via Alpina.

Lo scopo di “SuperAlp!” è quello di sensibilizzare la popolazione locale e i visitatori, attraverso i racconti dei giornalisti e la realizzazione di un documento video, all’uso dei mezzi di trasporto sostenibili; dimostrare che questo non solo è possibile, ma è anche un piacevole modo di godere un nuovo tipo di mobilità, più accorta e consapevole, a vantaggio dell’ambiente, della salute e della socialità.

Ognuna delle dieci tappe si concluderà in una delle località aderenti al circuito delle “Perle delle Alpi”, organizzazione che raggruppa 20 comuni alpini che hanno attivato un’offerta turistica all’avanguardia, basata sulla mobilità “dolce”, che si presenteranno al pubblico con eventi speciali e offriranno ospitalità e ristoro alla carovana viaggiante.

SuperAlp! - le dieci località"SuperAlp!" partirà da Les Gets in Francia, e attraverserà la Svizzera, l’Austria e la Germania, facendo inoltre tappa a Brig, in Svizzera, Città Alpina dell’Anno 2008 e a Bolzano, per poi concludersi a Belluno il 18 e 19 giugno con una due giorni di eventi e iniziative legate alla mobilità e al territorio. [ il programma in pdf ]

“Superalp!” è l’azione conclusiva del progetto Interreg IIIB Spazio Alpino “Alpine Awareness” che ha realizzato, negli ultimi tre anni, azioni comuni transnazionali di sensibilizzazione del pubblico (giovani, operatori del turismo e dei trasporti, amministratori locali) sulla mobilità sostenibile.

Hanno partecipato al progetto, guidato dalla Provincia di Belluno, i Ministeri Austriaci dell’Ambiente, dei Trasporti e dell’Economia, le Regioni Autonome della Valle d’Aosta e del Friuli Venezia Giulia, la società di trasporti Dolomitibus, Ökoinstitut Südtirol/Alto Adige e Öko-Institut di Friburgo, l’Università Tecnica di Monaco, l’organizzazione Rhônalpénergie Environnement.

Le “Perle delle Alpi” sono anch’esse il risultato di un progetto sulla mobilità sostenibile: “Alpsmobility II”, finanziato sul programma Interreg IIIB Spazio Alpino. SuperAlp! è coordinato da Ökoinstitut Südtirol/Alto Adige e dalla Provincia di Belluno.

6 Responses to SUPERALP ..! – MOBILITÀ SOSTENIBILE SULLE ALPI dieci giorni per sperimentare un modo alternativo di viaggiare

  1. Luigi Ceratto ha detto:

    Meno grandi(?)progetti teorici,e maggior attenzione a come si spendono i soldi delle nostre tessere.Perchè l’ADSL nei rifugi/alberghi di facile accesso, mentre rifugi veri sono chiusi?”Ah,ma sai,lì non ci va nessuno perchè c’è troppo da camminare..non è remunerativo…”Mi spiacerebbe l’anno prossimo non rinnovare la tessera(6234)presa 50 anni prima.Luigi Cesare Ceratto

  2. Piero Carlesi ha detto:

    Caro Ceratto,
    francamente non capisco il nesso tra questi progetti che sono illustrati qui (molto apprezzabili dal punto di vista dell’ambiente) e la tessera del CAI.
    Il Club alpino italia infatti non figura tra i promotori o i finanziatori.. di questi progetti pertanto perché minacciare il non rinnovo della tessera?
    Forse non ha capito…
    Il problema dei rifugi è invece certo del CAI, ma il discorso si fa lungo. Anzi lunghissimo. I rifugi sono tanti e le risorse finanziarie poche. Il CAI da solo – o meglio le Sezioni del CAI da sole – non ce la fanno a sostenere le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria.
    Occorre il contributo delle pubbliche amministrazioni, che però non è poi così facile ottenere. Anzi è assai difficile. Spesso impossibile.
    Per questo si trovano oggi molti rifugi chiusi. Non ci sono fondi per adeguare le strutture alle nuove norme e allora non c’è altra via di scampo che la chiusura.
    Se poi i soci minacciano di non rinnovare la tessera avremo ancora merno fondi.
    Grazie!

  3. andrea ha detto:

    è vero che il costo dei rifugi non è sostenibile, ma anche le pubbliche amministrazioni hanno i loro problemi: perchè non coinvolgere sponsor privati sotto precise condizioni di investimento ecosostenibile? Magari con possibilità di detrazione delle spese sostenute? 2 vantaggi in uno: sensibilizzazione del privato sull’economia montana e volano fiscale-economico.

  4. Luigi Ceratto ha detto:

    Caro Carlesi,scusandomi per non esser stato chiaro nella mia precedente, cercherò di esserlo ora.L’idea di SuperAlp in sè non è da buttare,ma secondo me dovrebbero esserci delle priorità:io non so se il CAI abbia investito dei soldi in questa cosa,ma il solo sospetto che possa averlo fatto mi fa salire la pressione in caldaia.Quando ci sono dei rifugi ad alta vocazione alpinistica(ad es.il Rif.Vaccarone nel gruppo d’Ambin,Val Susa)chiusi da un bel po’.E altri rifugi di minor impegno,i cui gestori per tirare avanti(sacrosantamente!) han dovuto cambiare destinazione d’uso alle strutture loro affidate,trasformandole in alcuni fine settimana,in ludoteche-per attirare famiglie con bambini.Se poi a questo aggiungiamo il fatto che in Piemonte(non so altrove)si stanno cominciando a buttare i soldi per attrezzare i rifugi con internet e banda larga satellitare,potrai capire i motivi per cui è probabile che l’anno prossimo non mi concederò il piacere di attaccare sulla tessera il 50° bollino.Semplicemente,parafrasando Guido Rey,mi sarò reso conto che”…io credetti e credo la lotta con l’alpe utile come il lavoro,nobile come un’arte,bella come una fede.E remunerativa come un villaggio vacanze.”In amicizia,Luigi Cesare Ceratto

  5. Ivan ha detto:

    Capisco e condivido le vostre osservazioni. Però cerchiamo di essere precisi: SuperAlp! é finanziato interamente da un Programma di cooperazione chiamato Spazio Alpino, con il contributo della Commissione europea e degli stati partner. Il CAI non ha speso un euro dei propri soci per questa iniziativa, ma anzi ha avuto la possibilità di parteciparvi e di essere visibile. L´iniziativa credo sia assolutamente lodevole perchè ci dimostra che é possibile (e doveroso) muoversi in montagna con i mezzi pubblici e perchè diffonde una immagine positiva di molte località alpine di Stati diversi uniti in un obbiettivo comune. Fra tante pessime notizie di risorse pubbliche sprecate, cerchiamo di evidenziare anche gli episodi positivi. Un saluto

  6. Luigi Ceratto ha detto:

    OK Ivan.Non vorrei di certo sparare nel mucchio…ma vedi,trovo che la conduzione del CAI in genere,specialmente per quanto riguarda le strutture sia decisamente deficitaria,ultimamente.Nel cahier de doleances che ho esposto finora qui,ho da aggiungerne un’altra:venerdì sono passato dal rifugio III°Alpini,alle Dolomiti di Vallestretta.Ho scoperto che non è più del CAI di Torino dall’autunno 2006.La sezione proprietaria che ho interpellato per avere delucidazioni mi ha risposto che è stato venduto perchè non c’erano gli euro per adattarlo alle normative francesi,e con il ricavato si sistemerà il rif.Gonella.Forse non conosci il III°Alpini,ma per chi come me ha cominciato ad arrampicare negli anni 60 è stato come apprendere che il Papa avesse venduto San Pietro.Sic transit gloria mundi…ciao,Luigi

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