Un anno fa probabilmente avrei potuto parlare di utopia. Ho percorso un sentiero che probabilmente avrei ritenuto troppo ripido per me. Ho girato falesie alla ricerca di immagini, emozioni, di un qualcosa che nemmeno io sono in grado di spiegare in maniera precisa. Ho sempre avuto la sensazione che avrei dovuto seguire quel sogno: raccontare a modo mio l’arrampicata.
Sono partito insieme a Gabriele Moroni e Silvio Reffo in qualità di video-maker e fotografo della trasferta tedesca.
Ritrovarmi tra due dei climber più forti a livello italiano e non solo, è stato un motivo di grande orgoglio per me, a distanza di un anno dall’apertura del mio blog conosciuto come “The Vertical Eye”.
Conosciuti casualmente tramite amici di amici, si sono rivelati essere due persone molto affabili, simpatiche e caratterizzate da quel pizzico di follia che fa parte di ogni persona devota all’arrampicata.
Del viaggio in Frankenjura troppo poco se n’è parlato sul web e sulle riviste del settore. Proprio per questo motivo mi è stata concessa l’opportunità di scrivere quest’articolo.
Una piccola anteprima di ciò che è successo in questo viaggio lo si può trovare nel trailer che ho montato pochi giorni dopo il mio ritorno. Il video completo è ancora un progetto in ballo, soprattutto per colpa dei miei numerosi impegni scolastici e lavorativi, che non hanno permesso di concentrarmi come avrei voluto sulla parte di editing.
Silvio e Gabriele sono partiti con molta motivazione, nelle dita quanto nella testa, con la voglia irrefrenabile di portare a casa delle redpoint importanti. Molti, troppi progetti da provare, alcuni in sospeso, altri ancora da scoprire.
Il Frankenjura ci ha accolto con delle temperature molto rigide e anche con della neve che il sole non era ancora riuscito a sciogliere.
I primi due giorni sono stati segnati dal buon grip e da temperature che si avvicinavano a quelle ideali: Silvio senza nessun timore reverenziale prova Wallstreet e chiude velocemente The Boiling Point (8B) nella falesia a Maximilianwand. Il freddo e la forte umidità sono state determinanti per un primo dietrofront sul durissimo 8c di Gullich.
Poi ci si è messo il tempo.
Pioggia, tanta pioggia.
La motivazione cala e il tempo sembra non nutrire alcuna pietà.
I giorni di riposo sembrano non finire mai, ma nonostante questo la numerosa compagnia attenua quella sensazione di rassegnazione.
I giorni successivi sono stati contraddistinti da continue piogge improvvise, che ci costringevano a cercare rifugio nelle falesie che offrissero pareti strapiombanti, abbandonando così anche la speranza di provare i “progetti”: Action Direct e Wallstreet per Silvio, Elder Statesman per Gabri.
Era inevitabile spostarsi su altri progetti, quelli praticabili. Proprio per questo motivo ci siamo spostati nella falesia di Barenschlucht, la quale, oltre ad asciugarsi molto velocemente, offriva itinerari anche molto impegnativi. È proprio qui che Gabriele e Silvio compiono la salita redpoint rispettivamente di Sympathy for The Devil (8c+) e Klondike Cat (8c), più un 8b/b+ flash, Queel Dich Du Sau.
Nonostante questo, le vie salite dai due scalatori sono degne di nota:
Salite Gabri
– Three Suns and One Star (8c+)
– Sympathy for the Devil (8c+)
– Second Place is the First Loser (8c)
– Kamasutra 218 (8b)
– Killer (8b)
– Amadeus Schwarzenegger (8a+)
– Amboss (8a+)
– Melanom (8a+)
– 00 Faber (8a+)
– Engel und Bestien (8a)
Salite Silvio
– Klondike Cat (8c)
– Queel Dich Du Sau (8b/b+) flash
– Nightmare (8b)
– Plan B (8b)
– Boiling Point (8b)
– Bad Brain (8a+)
– Center Court (8a+)
– Blitz (8a) flash
Matteo Pavana
theverticaleye.blogspot.it
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