Eccomi in uno di quei periodi a cavallo tra una gara e un’altra…
Sono tornato da pochi giorni dalla Marathon des Sables e tra neanche due settimane dovrò partire nuovamente per la Transvulcania: non c’è veramente tregua per gli ultramaratoneti!
In questi giorni stavo ripensando all’emozione che ho provato sabato 9 aprile, all’ingresso nel paese marocchino di Tazzarine dove la corsa è finita: un’emozione non tanto per la gara di quest’anno, che pure mi sembra sia andata abbastanza bene, ma nel ricordare che ero entrato in quel villaggio anche nel 1996, alla mia prima partecipazione alla Marathon des Sables. Chi lo avrebbe detto che quindici anni dopo sarei stato ancora lì, a correre tra le sabbie del deserto del Sahara?
Ad ogni modo la gara è andata bene, con un 11mo posto assoluto che è arrivato dopo una intensa settimana di gara, iniziata il venerdì 1 aprile, con un lungo trasferimento in pullman verso il bivacco con tende berbere: in quella serata abbiamo fatto le ultime scelte sul bagaglio, che alla mattina del sabato doveva essere consegnato, trattenendo nello zaino solo lo stretto indispensabile per sopravvivere durante la gara. Cibo, vestiario… ogni cosa deve essere nello zaino.
La domenica c’è stato il via: una tappa molto dura con circa 15km sui 33 totali da affrontare attraversando le dune, poi due tappe di 38km con il caldo che inizia a farsi sentire. Niente in confronto a quello che ci è toccato nella quarta tappa: 82km con caldo fino al tramonto! Solo in quella giornata ho dovuto bere, per reidratarmi, più di 9 litri d’acqua!
E’ stata la tappa in cui si sono fatti i giochi per la classifica finale, poi ancora un’altra frazione di 42km e infine quella che io chiamo la “passeggiata” finale, 17,5km con l’arrivo a Tazzarine di cui parlavo prima.
In termini di risultato, io sono arrivato 11mo ma nel complesso la mia squadra, la Aramex Scotta Roata Chiusani, ha piazzato tre corridori tra i primi quindici, arrivando seconda: solo la Sultan, la squadra di casa, ha fatto meglio con quattro nei primi quindici, prendendosi anche il primo e il secondo posto. Noi ci siamo dovuti accontentare del terzo di Salameh Al-Aqra.
Dopo la gara, ancora un giorno in Marocco prima di tornare in Italia: lo abbiamo trascorso ritornando in pullman all’albergo e con il momento della premiazione ufficiale.
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