Aggiornamento del 16 maggio 2013:
Sono ancora pochi i dettagli sulla morte di Alexey Bolotov precipitato ieri sull’Everest, ma secondo quanto riportato su www.adventure-journal.com, l’alpinista russo potrebbe essere caduto a causa della rottura della sua corda, tesa su uno spigolo di roccia tagliente durante una discesa a 5.600 metri di quota, vicino al Campo 1. A scoprire la caduta nell’Icefall del Khumbu, lo sherpa che ieri mattina è andato a cercarlo. Bolotov, 50 anni, lascia la moglie e due figli.
Bolotov, è stato uno dei migliori alpinisti russi. Ha vinto un Piolet d’Or nel 1998, per la salita della parete ovest del Makulu e un altro nel 2004 per la prima traversata della parete nord del Jannu.
La salma è stata recuperata oggi da Simone Moro e Maurizio Folini, che hanno volato con l’elicottero al campo base dell’Everest per poi dirigersi verso Kathmandu. Con loro Denis Urubko, compagno di spedizione di Bolotov (fonte: www.orobie.it).
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Mercoledì 15 maggio 2013, in un incidente a 5.600 metri di quota, ha perso la vita il fuoriclasse russo Alexey Bolotov, che con Denis Urubko voleva aprire una via nuova in stile alpino sul versante Sud Ovest della montagna. Ancora pochi i dettagli sull’incidente, che però è stato confermato da Beni Maiya Hyoju della Cho Oyu Trekking, una delle operatrici di maggior esperienza nel campo delle spedizioni e dei viaggi in Himalaya.
Bolotov e Urubko, erano in Nepal dall’inizio di aprile. Soltanto tre giorni fa si trovavano nel villaggo di Deboche, nella valle del Khumbu, dove erano scesi per riprendere le forze in vista del tentativo finale. Non è chiaro, al momento, se quando è successo l’incidente i due alpinisti stessero già salendo per aprire la loro nuova via, ma è altamente probabile.
Fonte e approfondimenti: www.montagna.tv
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