ABRUZZO: ESCURSIONE ANTROPOLOGICA DA FRATTURA DI SCANNO A COSTE DI SECINA.
Quello che vi proponiamo è un percorso escursionistico che da Frattura di Scanno, 1294 mt (AQ), arriva a Coste di Secina (1394 mt), toponimo locale un tempo sede di complessi rurali e coltivi in quota.
Ce lo presenta Anna Rizzo (Università di Bologna), responsabile della sezione antropologica della missione Fluturnum. Da cinque anni Anna, con la sua equipe, lavora nel comprensorio dell’ Alta Valle del Sagittario (AQ) e qui ci racconta l’esperienza di campo fatta, attraverso le osservazioni di un gruppo di ricercatori sia archeologi che antropologi accompagnati dagli abitanti del luogo.
L’ESCURSIONE
Come archeo-antropologa ho ripercorso un tracciato, già segnato dal CAI e frequentato tuttora, sia dai pastori locali che da escursionisti.
Si parte da Frattura. Muniti di bastoni, borracce, Gps e carta del CAI: ”Montagne del Centro Abruzzo, Monte Genzana Monte Rotella, carta dei sentieri scala 1:25000 su base IGM”, cominciamo il nostro trekking di studio. E’ un percorso semplice, uno scenario facile da raccontare e se avete fortuna potete incontrare uno dei pochi pastori che ancora conduce le pecore seguendo antiche pratiche. Sulla sinistra ci accompagnano montagne calcaree, carsiche, ricche d’acqua.
La poca documentazione storica mi ha spinta a una lettura più approfondita del territorio, attraverso le recenti frequentazioni che si legano con lo sfruttamento del territorio, già in epoca romana.
La prima tappa è la Fontana di Malvascione, per proseguire verso Fussatiell, la pineta dove spesso i pastori locali si riposano o fanno pausa. Qualcuno ancora raccoglie le pigne per la stufa, mentre altri, come noi, cercano vecchie testimonianze di lavori stagionali in quota.
Il sentiero è unico e semplice da seguire, i segnacoli del CAI ci accompagnano. Potete incontrare recinzioni di filo spinato da scavalcare. Non sono dei limiti, ma delle reti di contenimento usate, una volta, per i cavalli.
Proseguiamo verso Muttillo, che vuol dire imbuto, e infatti lo scenario cambia. Cominciamo a scendere per poi risalire sempre in direzione Coste di Secina.
La natura ci sorprende con dei massi erranti che meritano la nostra attenzione per le suggestioni che rimandano, e perché ci ricordano che siamo in un territorio sismico che spesso si è declinato in tragedia.
Tra pastori e lavoratori agricoli in quota, donne che portavano in testa la legna o il cibo per i mariti, quella che percorriamo è stata una delle strade più frequentate fino a pochi decenni fa. Se ne vedono le tracce.
Appena arriviamo a Coste di Secina, spietramenti, maceri e tracce di calcare individuiamo le ombre della vita economica che fu.
Un tempo, questa zona, era coltivata a grano, alla cui produzione partecipavano intere famiglie. Si riescono a vedere i complessi rurali, oramai ridotti in maceri. Intervistiamo qualche locale che torna sporadicamente a vedere i terreni di famiglia. Da Coste di Secina si può anche risalire sul Colle del Croci, sulla vostra sinistra, dove una sequenza di buche regolari sul calcare racconta l’usanza di impaurire i passanti con pelli di orsi esposte su alte croci.
Si conclude qui la nostra ricognizione in quota, il nostro percorso nella storia, anche più recente, che ci ha permesso di entrare in profondità e in relazione con il paesaggio.
CONSIGLI
Trekking da effettuare da Maggio a Novembre.
Tempo di percorrenza: 1.30 h
Difficoltà tecniche: medio-bassa, adatto a tutti.
Materiale consigliato: scarpe da escursionismo, pantaloni lunghi, bastone da camminata, un maglietta di cotone, pile, giacca a vento impermeabile, antizanzare, borraccia, GPS, snack calorico.
Carta dei sentieri: ”Montagne del Centro Abruzzo, Monte Genzana Monte Rotella, scala 1:25000 su base IGM”
Anna Rizzo
Tags: Abruzzo, Anna Rizzo, antiche viabilità, antropologia, Colle del Croci, Coste di Secina, Escursionismo, escursionismo antropologico, experience, Frattura, Lowa for walking, percorsi nella storia