Manaslu, 8.163 metri (Himalaya): uno dei quattordici Ottomila della Terra.
Otto i componenti della spedizione, quattro veronesi e quattro trentini. Tra gli scaligeri due guide alpine, Marco Heltai e Luca Montanari, un tecnico del soccorso alpino, Mario Esposito, e un’alpinista fotografa, Paola Finali.
Con loro, i trentini Maurizio Giordani, organizzatore della spedizione e guida alpina, l’alpinista Sergio Martini, l’ottavo uomo al mondo e il secondo italiano dopo Reinhold Messner ad aver scalato tutte le quattordici vette superiori agli 8000 metri s.l.m. (nel periodo 1976-2000), Nancy Paoletto e Walter Piazza, anche loro alpinisti.
La partenza è fissata per il 17 aprile, il ritorno previsto per il 22 maggio.
All’orizzonte, ci sono tre settimane effettive tra le nevi himalayane, un tempo sufficiente per almeno due tentativi di conquista della vetta, a temperature che potrebbero scendere fino a 30 gradi sotto zero.
Giordani, l’organizzatore, racconta: «Tutto è cominciato da una precedente spedizione con gli amici veronesi, sempre in Nepal, ma su un seimila, l’Ama Dablan. Il gruppo si era rivelato affiatato e, sull’onda dell’entusiasmo, si era pensato subito all’impresa successiva». Un’impresa più ambiziosa. «Saliremo dal versante nord», spiega Giordani, cioè dalla cosiddetta «via dei giapponesi», perché nipponica era la spedizione che per prima salì il Manaslu nel 1956. «Speriamo nelle buone condizioni meteo, perché il tempo a nostra disposizione non sarà molto. Ci vorrebbero due mesi per fare le cose ben fatte. Ma per impegni di lavoro, siamo costretti ad accorciare la permanenza».
L’impresa, resa possibile dal sostegno di vari sponsor, verrà presentata giovedì, alle 18, nell’auditorium di Das Assicurazioni, in via Enrico Fermi 9/B, Verona.
Fonte: www.larena.it
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