“A TU PER TU”. ROGER SCHAELI PRESENTA “MOLLARE LA PRESA PER ANDARE AVANTI”: SULL’EIGER, MA NON SOLO LÌ.
Mentre volge ormai al termine la stagione delle serate “A tu per tu”, a presentarsi all’ultima puntata di giovedì 13 novembre 2014 alle ore 20 presso il punto vendita di df Sport Specialist a Bevera di Sirtori (LC) sarà un personaggio di eccezionale richiamo.
La serata offre infatti all’attenzione degli appassionati, che non nascondono la loro predilezione per il grande alpinismo, lo scalatore professionista elvetico Roger Schaeli: un alpinista che si trova a suo agio proprio quando su alte pareti, in situazioni difficili, a volte con aria rarefatta, si sente abbandonato a se stesso. Possiamo comprendere questo che a noi appare assurdo solo se andiamo a rintracciare come sia nata in lui la passione per quello che è diventato in seguito il suo vero mondo. Fin da piccolo, la vita di Schaeli, che è nato a Soerenberg l’8 agosto 1978, è stata caratterizzata dalle montagne e specialmente dalla “montagna di casa sua”: l’Eiger.
Inizia da bambino con sci e arrampicata, ricevendo la sua prima imbragatura quando ha 14 anni soltanto, e sente già allora che qui prende l’avvio della sua passione alpinistica in forma professionale. Sembrerà superfluo rilevare che per lui la parete Nord dell’Eiger diventi subito la “parete delle pareti”, tanto che ad oggi se ne contano 35 le volte che l’ha voluta scalare, passando per 15 vie diverse, in ogni stagione dell’anno. La parete lo ha reso più forte per altri progetti, grandi e difficili, in tutto il mondo, attraverso tante prime ascensioni ed esperienze. Già nell’accenno ad alcune delle sue imprese, troveremo giustificato come, considerato tra i migliori allrounder in circolazione, sia ormai entrato nell’èlite mondiale dell’alpinismo: anche se per lui la cosa più importante non è raggiungere la vetta, bensì la “novità” e il “come”. È per questo motivo che, sull’esempio dell’alpinismo tradizionale, lui intende lasciare pochissime tracce e preferisce la scalata libera, senza supporti tecnici.
Sull’Eiger, dove già nel 2007 con Christoph Hainz aveva aperto la via Magic Mushroom, dal 28 al 31 agosto del 2009, con Robert Jasper ha effettuato la prima rotpunkt della famosa “Via dei Giapponesi”, la direttissima che attraversa i 1800 metri della parete Nord, con difficoltà che arrivano all’8a e M5.
Dal 21 al 23 settembre del 2010, con Robert Jasper realizza la redpoint di una delle vie di misto più impegnative al mondo: la direttissima John Harlin sulla Nord che si sviluppa su 1800 metri, con difficoltà fino a M8/7a, protette solo da vecchi chiodi.
Il 9 febbraio 2011, con Simon Gietl percorre la via Heckmair in 4h e 25’, stabilendo il nuovo record di velocità. Il 17 ottobre dello stesso anno, con Robert Jasper effettua la prima libera della Sèbastian Gay Memorial Route, seconda salita assoluta della stessa.
Il 15 agosto 2013, con Robert Jasper supera in libera la direttissima Ghillini-Piola.
Di quello che ha fatto sulle Alpi menzioneremo solo la nuova via, realizzata in 9 giorni, nel 2004, con Christoph Hainz, chiamata “Donna Fugata”, tra la Piussi-Redaelli e la classica Carlesso, alla Torre Trieste in Civetta, che si sviluppa per 900 metri, con difficoltà massima di 7a e A2.
Arwa Spire invece, la spettacolare guglia granitica di 6193 m che sale nell’Himalaya del Garhwal, India, sarà l’argomento particolare che presenterà il prossimo 13 novembre, illustrandone la sua storia con un emozionante filmato di 25 minuti. Su questa montagna Roger Schaeli salì la prima volta nel 2002, ma il ricordo di quell’ascensione fu oscurato nel 2011 quando sulla stessa montagna perse la vita il cameraman Daniel Ahnen, cui era legato da forte amicizia. Lì Schaeli ritorna nel 2012 con Simon Gietl, e insieme raggiungono la vetta in stile libero: in memoria dell’amico scomparso fisseranno sulla cima il medaglione che lo ritrae.
Sarà commovente vedere come il film scorre nel modo di una dichiarazione d’amore alla montagna, nel rapporto d’amicizia tra persone, tra le quali figura l’amico Takio Kato, l’alpinista che fu uno dei primi scalatori sulla “Via dei Giapponesi” alla Nord dell’Eiger.
Un amore che dà senso al tornare a casa e ripartire, prendere e lasciare la presa: ed essere sempre grati per la felicità che si prova in montagna.
Una sensazione che certamente invaderà anche tutti gli appassionati di montagna che non vorranno mancare all’appuntamento a Bevera di Sirtori.
Renato Frigerio
LA VIDEO-INTERVISTA DI MOUNTAINBLOG A ROGER SCHAELI
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