Qualche giorno fa sono andato a fare un lungo in Francia, poco oltre il confine con l’Italia. Mi serviva trovare sentieri impegnativi ma senza un elemento che in questi mesi caratterizza le zone dove vivo e mi alleno di solito: la neve. Vivendo in valle Vermenagna, tanto per farmi capire è la valle dove si trova la stazione sciistica di Limone Piemonte, in provincia di Cuneo, la neve è una presenza fissa per almeno quattro mesi l’anno, e non sempre è una cosa facile allenarsi.
Bisogna cercare nuovi percorsi, e naturalmente scendere a valle non è la soluzione giusta per chi, come me, corre e si allena per gare che si svolgeranno lungo sentieri di montagna.
La fortuna è quella di avere il valico del colle di Tenda così vicino a casa: attraversare quei tre km di galleria scavata nella roccia più di cento anni fa è come attraversare una cortina metereologica: si parte dal versante cuneese con i cumuli di neve al ciglio della strada e si arriva in Francia accolti da un’aria che è sensibilmente più calda. Potere del mare e dei suoi influssi.
Ho corso per circa sei ore, salendo da Breil-sur-Roya fino al col de Brouis e oltre, fino alla vetta che lo sovrasta, il monte Grosso. Da lì in discesa fino a Piena Alta attraverso pinete e una vegetazione che ricorda molto la macchia mediterranea. La zona è ai margini del parco nazionale del Mercantour, una delle principali aree protette francesi, gemellata con l’italiano, e cuneese, parco nazionale delle Alpi Marittime.
Ho scelto questa zona proprio perché sto preparando una gara che si svolgerà su montagne intorno al mare, per la precisione su un’isola al largo delle coste atlantiche del Marocco: si tratta della Transvulcania, l’ultramaratona organizzata sull’isola di La Palma e che quest’anno giunge alla sua terza edizione. L’hanno chiamata così perché il tracciato, 84km con un dislivello positivo di circa 4.500m, si sviluppa intorno ai tre vulcani che si trovano sull’isola: soltanto uno è attivo, ma per fortuna non erutta dagli anni Settanta. Il contesto naturale è meraviglioso, hanno anche creato un parco nazionale sull’isola, ma certo che in questo periodo drammatico un vulcano e la sua potenza naturale immensa porta la memoria e il cuore altrove, verso il Giappone colpito da questa pazzesca catastrofe naturale.
In questi mesi ho pensato spesso al Giappone: hanno organizzato un ultra trail gemello di quello del Monte Bianco, sul Monte – guarda caso, un altro vulcano – Fuji, e stavo seriamente valutando la possibilità di parteciparvi: oggi i pensieri sono molto, molto diversi e abbracciano una serie di riflessioni sulla vita, sull’uomo e sulla natura.
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