IL VIAGGIO VERTICALE. BREVIARIO DI UNO SCALATORE TRA TERRA E CIELO
Esistono molti modi per staccare il corpo da terra, e alcuni di questi hanno avuto fortuna nel secolo passato. Immensa fortuna.
Eppure dopo tanti esperimenti di volo conosciamo un solo modo – il più antico – per alzarci senza ali o propulsori: la scalata. E non importa che sia di un tronco, un sasso, un muro o una montagna, conta soltanto che sia a picco. Per arrampicare bastano poche cose: un soffitto di cielo, una verticale che lo corteggi, qualche ruga su cui stringere le dita e la vertigine del vuoto intorno. Non serve altro. La scalata è un sogno primitivo sotto il grande blu. Il modo più umano per andare su.
Enrico Camanni, con parole che assomigliano ai gesti leggeri e sicuri di chi sale in parete, spiega nel suo nuovo libro “Il viaggio verticale” (Ediciclo, 2014), come l’esperienza di un “viaggiatore verticale” abbia molteplici dimensioni: quella fisica, legata al peso del corpo, all’inesorabile legge di gravità, e alle buone pratiche per affrontarla con successo; quella sensoriale, che allena oltre ai muscoli anche lo sguardo, il tatto, l’udito, e analizza tutte le relazioni con la materia circostante, sia essa la roccia o l’aria; e soprattutto, quella spirituale che indaga e interroga i movimenti dell’anima che preparano e accompagnano l’esperienza della scalata.
UN VIAGGIO VERTICALE
Breviario di uno scalatore tra terra e cielo
Autore: Enrico Camanni
Editore: Ediciclo, gennaio 2014
Pagine: 142
Prezzo di copertina: 14,50 €
Tags: arrampicata, Climbing, Cult, Ediciclo, Enrico Camanni, experience, Mountain Book, Un viaggio verticale