Intervista di Andrea Bianchi, Sara Predelli, Giulia Nollo
Montaggio di Andrea Monticelli
Ospite della 65^ edizione del Trento Film Festival, la “trail runner” nepalese Mira Rai, che ha commosso il mondo per essere diventata da bambina soldato, un’atleta da record. A Trento è stato proiettato in anteprima il film “Mira”, dedicato alla sua storia straordinaria.
Mira Rai, 29 anni, nepalese, campionessa di trail running, corsa di lunga distanza in alta montagna, quest’anno ha vinto il premio Adventurers of the Year assegnato da National Geographic a persone che abbiano realizzato grandi sogni nell’esplorazione, nella conservazione dell’ambiente, nel recupero dei beni culturali, negli sport d’avventura e nell’umanitarismo.
La sua storia, in breve
Cresciuta in un villaggio rurale del distretto di Bhojpur, tra le montagne del Nepal orientale, Mira ha coltivato fin da bambina il sogno di riuscire a emanciparsi attraverso lo sport, superando gli ostacoli che tutte le ragazze in Nepal dovono quotidianamente affrontare.
Prima di cinque figli, a 12 anni aveva già smesso di frequentare regolarmente la scuola e portava pesanti sacchi di riso da vendere al mercato su e giù per i sentieri ripidi, spesso a piedi nudi.
All’età di 14 anni, si unisce a ribelli maoisti per poter guadagnare e cambiare vita. Due anni dopo, torna a casa: non aveva mai combattuto, ma addestrandosi con i ribelli era diventata bravissima nella corsa e nel karate.
Due anni fa, correndo nei dintorni di Kathmandu, Mira viene notata da due trail runner che la invitano a partecipare alla sua prima gara, la Kathmandu West Valley Rim, di 50 chilometri. Unica donna in gara e contro ogni previsione, riesce a battere tutti. Era il percorso più lungo su cui avesse mai corso.
Oggi Mira è famosa nel mondo del trail running per la sua straordinaria abilità nelle corse ad alta quota e si è data la missione di aiutare, attraverso lo sport, le donne e gli uomini del Nepal.
Simonetta Quirtano