La Carovana dei ghiacciai 2024, la campagna nazionale di Legambiente in collaborazione con CIPRA Italia e con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano, conclude il suo viaggio sull’arco alpino con la sesta tappa sulla Marmolada, diffondendo i dati sullo stato di salute del ghiacciaio, il più grande delle Dolomiti, e informando i cittadini sugli effetti della crisi climatica ad alta quota.
Quello che emerge è un ghiacciaio in forte sofferenza: se 136 anni fa si estendeva per circa 500 ettari, ed era grande come 700 campi da calcio, dal 1888 ha registrato una perdita areale superiore all’80% e una perdita volumetrica superiore al 94%. Nel 2024 lo spessore massimo è di 34 metri. A questo ritmo entro il 2040 il ghiacciaio della Marmolada non esisterà più.
Una condanna a morte che condivide con i due ghiacciai più grandi delle Alpi, quello dell’Adamello, situato tra Lombardia e Trentino, e quello dei Forni, in Lombardia, tutti e tre posti sotto i 3500 metri e segnati da perdite di spessore importanti.