Il documentario (45′), prodotto e diretto da Elena Infante Pérez (anche voce narrante), esplora la diversità e la complessità dei processi mentali sperimentati nella pratica dell’arrampicata e la loro utilità come strumento di benessere personale.
Con un approccio poetico e un’estetica visiva che cattura la maestosità della natura, scalatori esperti come Bernabé Fernández, Antonio Gámez e Vicki Vega condividono le loro esperienze e riflessioni. Il documentario presenta anche prove scientifiche a sostegno dell’arrampicata come prezioso strumento terapeutico. Un viaggio introspettivo attraverso l’espressione sincera di emozioni e pensieri condivisi da arrampicatori con sensibilità diverse ed esperti di psicologia dello sport.
La storia si apre con una domanda provocatoria della narratrice, che si interroga sul tempo che spesso dedichiamo a passatempi inutili che non ci mettono alla prova. Attraverso testimonianze toccanti e informazioni fondate, l’autrice cerca di convincere lo spettatore che vale la pena superare le proprie paure per provare l’impareggiabile soddisfazione della ricompensa.
Nel corso di questo viaggio cinematografico, vengono svelati paesaggi andalusi di ineguagliabile bellezza, come l’imponente Cerro del Hierro a Siviglia, La Muela a Cadiz e il pittoresco Alfarnatejo a Malaga. Questi luoghi non fungono solo da sfondo visivo, ma racchiudono l’essenza dell’arrampicata e il suo impatto terapeutico sulla mente e sul cuore di coloro che si avventurano su queste cime.