Dal 6 al 9 aprile prossimi riapre le porte al grande pubblico internazionale Vinitaly, Salone internazionale del vino e dei distillati.
Si tratta – lo sanno gli appassionati, gli addetti al mestiere, ma anche chi non frequenta assiduamente gli eventi del mondo del vino – della manifestazione che forse più di ogni altra ha saputo segnare finora le tappe del percorso di evoluzione del mercato ma anche della cultura del vino.
Ogni anno i numeri dell’evento – tra visitatori ed espositori – sono impressionanti: nel 2013 sono state raggiunte le 148.000 presenze, delle quali 53.000 estere da 120 Paesi, con un incremento del 6% dei visitatori totali di fronte alle oltre 4.200 espositrici. Vinitaly è una bandiera importante anche per il Made in Italy del mondo e, più prosaicamente, per la bilancia commerciale del nostro Paese, in un momento di crisi strutturale in cui praticamente solo l’export riesce a sostenere le sorti dell’economia nazionale.
Ma c’è qualcosa, in questa kermesse del vino, che va oltre i numeri, e riguarda da vicino chi ha a cuore lo sviluppo sostenibile delle regioni di montagna: mi riferisco al tema della viticoltura come opportunità di contribuire al mantenimento di un territorio spesso avaro di risorse, che quasi sempre costringe chi lo coltiva a faticose e lente lavorazioni manuali, in primis per la ripidezza dei pendii e per l’impossibilità di utilizzare macchinari.
E’ la cosiddetta viticoltura eroica, di cui il CERVIM, con sede in Valle d’Aosta, ne è una delle massime espressioni istituzionali, e che raggruppa realtà agricole e produttive del mondo del vino molto diverse tra loro, dalle piccole isole ai ripidi pendii della Valtellina.
Tra i partner di Mountainblog c’è un’azienda che di questa viticoltura eroica, o “di montagna”, ne ha fatto uno dei suoi punti salienti: è Andreola, produttore del Valdobbiadene Prosecco Superiorg Docg in quel di Col San Martino (TV).
Il 48esimo Vinitaly sarà anche l’occasione per riscoprire questo grande distretto Docg – il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore appunto – da un punto di vista diverso dal solito, per riflettere sul contributo della viticoltura eroica ad un mantenimento sostenibile del territorio.
Andrea Bianchi – Mountainblog.it
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