Pausa pranzo…
Qualche respiro. Qualche Battito. Un sorso d’acqua.
Al momento svolgo diverse attività che c’entrano con l’ambito della montagna: alcune artistiche, altre spirituali, altre ancora commerciali, quali ad esempio la gestione di un’azienda che parla di avventure e natura.
Pausa pranzo. Non mi sembra vero. Non ne faccio da quanto? Come direbbe il Grigio: “non ne ho memoria”. Il rumore della serratura stride di ossido di ferro. Raccapricciante nei film e rassicurante qui, nel mondo dei bisogni inattesi.
Cammino, un passo dopo l’altro. Il cuore batte, esito certo di mio desiderio involontario.
Le mie suole rullano sulle pietre millenarie, nel dedalo dei vicoli.
Alzo il capo. Cosa cerco?
Respiro, che io lo voglia o meno. Posso solo sospendere, non arrestare, se voglio essere.
Mangio, che io lo voglia o meno. Posso solo sospendere, non arrestare, se voglio essere.
Bevo, che io lo voglia o meno. Posso solo sospendere, non arrestare, se voglio essere.
Sogno… che io lo voglia o meno… eccetera… eccetera… ma vero.
Alzo il capo, ancora una volta… chiudo gli occhi.
…e poi li riapro.
Sogno, che io lo voglia o meno. Posso solo sospendere, non arrestare, se voglio essere.
La vista si dirada finalmente e compare la nebbia.
Respiro, bevo, mangio. Vivo.
