“…parlo, grido, cerco te…ma tu sei su una nuvola…”
Sono soddisfatto di quello che faccio. Il mio lavoro coincide con la passione di una vita. Scrivo e mi occupo di montagna e, vivendo in montagna, ho il tempo di ricavarmi lo spazio necessario per arrampicare, praticare l’alpinismo o lo scialpinismo. Questa settimana ho appena portato a termine due lavori importanti e difficili “sulla montagna”, ed oggi ho giocato con gli sci sulla prima “farina” di stagione. So di essere fortunato.
Ma questa sera che ho qualche oretta per me prima che la notte prenda il sopravvento e la tastiera torni a comporre parole “di montagna”, ho deciso di “aspettarmi”.
Voglio aspettare e farmi raggiungere da quella parte di me che fatica stare dietro al mio mondo verticale. E’ quella parte importante che non vorrei così trascurare, che cammina più lenta ma che custodisce un mondo di sensazioni, di affetti, di amori senza i quali non sarei mai riuscito a costruire questa mia dimensione. Allora mi fermo e mi aspetto. Foto sbiadite, libri ingialliti e vecchi ricordi. Una vecchia canzone come un rito sciamanico incomprensibile crea quella magia necessaria. Mi aspetto… e mi faccio raggiungere.
La voce, sensuale e melodica, è quella di Elena Sansonetti degli Inox, il brano è Waiting for you dall’album “Segni dal fiume” – 1985.