Sono in pausa, ipoteticamente; in realtà ho appena finito di studiare inglese con il mio amico Chris, grande scalatore e base juimper americano, e ora scrivo mentre mi alleno. Credo fortemente di poter realizare un grande sogno e tutto ciò che ho fatto, che sembra non aver nulla a che fare con la meta, è in realtà parte di un unico grande sentiero. Ogni cosa, la più lontana e non affine, concorre alla creazione del mio sogno e alla sua realizzazione.
Il concetto è molto semplice. Ne parlo perché fa parte di una conferenza che sto per realizzare con lo staff di TEDx, come speaker. Valuto la mia vita e mi rendo conto che sia sempre stato così. Forse non potevo fare a meno d’esser me stesso. Sfoglio vecchie foto di quindici anni e 10 kg fa.
Come disse Tommasi …”perché tutto rimanga com’è, tutto deve cambiare”
In tutti i miei libri, in ogni mia conferenza, in ogni sentiero aggiustato, lezione fatta, pavimento pulito, consulenza effettuata, macchina risistemata, e in tutte le altre esperienze, ho sempre cercato di contagiare il prossimo con un po’ di vita.
Da 180 a 200 kg di ripetute veloci
Abbiamo il diritto di essere felici e di costruire insieme alla nostra famiglia il nostro sogno.
Accettare di avere un sogno è già qualcosa di estremamente difficile, inseguirlo ancora di più, ma poi non di tanto. Quando ci si immerge in mare, è nei primi metri che si avverte il cambiamento, perché la pressione atmosferica raddoppia. Scendendo la variazione aumenta, ma la percentuale di cambiamento è minore.
Quando una biglia parte diventa inarrestabile, ma è la “coppia” iniziale il vero problema. Così è per il sogno: il primo passo è il più difficile di tutti, dopodiché, si è sul sentiero.
Ce la metterò tutta per dare un pezzetto di mia vita in quei minuti a mia disposizione, fa anch’esso parte del mio progetto, del mio sogno. Io Credo.
